ma oh, eh!?
Ma che scherziamo? le tonalità o sono minori o sono maggiori, e ancora in musica classica la tonalità minore fà riferimerimento alla scala minore naturale che è praticamente una maggiore presa dal 6° grado.
In Jazz invece spesso si ricavano progressioni di accordi riconducibili alla minore armonica (e quindi considerate in tonalità minore), ma non sto qui a spiegarvi quali sono le differenze a livello pratico e teorico.
Ma un ii-V-I in tonalità di DO non ha un "atmosfera" diversa da un ii-V-I in MI, è solo tutto spostato avanti (o indietro), i rapporti tra armonia e melodia sono i medesimi.
Non cominciamo a sparare c*zzate a nastro solo perchè non c'è nessuno che vi bastona.
La tonalità di SOL dà "percezioni dinamiche diverse" da quella di LA?
ma di cosa diavolo stiamo parlando? che diavolo è una percezione dinamica
ma sopratutto sono due tonalità maggiori
Il colore casomai lo fanno le progressioni costruite all'interno delle tonalità, e i cambi di tonalità all'interno dello stesso brano, ma sono comunque meccanismi che trascendono il basico concetto di tonalità.
No, allora, ad avere colori sono le tonalità che si differenziano per qualità (da maggiore a minore o viceversa), non per trasposizione (una di un tipo maggiore ad un altro di tipo maggiore).
Come dice Morandar, piccole differenze ci sono fra tonalità uguali ma di diversa altezza, ma sono cose a livello di armonici pressoché impercettibili all'orecchio ed a seconda dello strumento utilizzato.
Johnny, tu stai facendo confusione fra tonalità e qualità degli accordi/modalità di una tonalità. Ma questa è la base base...
Sentite io non voglio creare flame o polemiche di sorta, mi inchino di fronte alla vostra preparazione, avete tutta la mia stima.
Jimi, o mi sono spiegato male io (magari usando i termini in maniera impropria, lo riconosco), oppure avete capito bene e mi date del pirla perché dico cose secondo voi insensate.
Ogni tanto bisogna alzarsi dalla scrivania accademica e parlare più terra terra: scrivi un brano e poi suonalo in due tonalità diverse. Se il risultato per te è uguale, beh... azzi tuoi, come si suol dire .
L'atmosfera è diversa eccome ciccio, anche se i rapporti tra gli intervalli e/o i gradi sono gli stessi. È una questione di percezione, senza scendere in ambito fisico o matematico (tramite il quale sarà certamente possibile spiegare la cosa). Le differenze di frequenza delle armoniche saranno anche impercettibili, ma il feeling di un pezzo non è uguale se lo sposti anche solo di un tono.
La prima volta che suoni uno strumento a corde non ti rendi conto di certe differenze, ma dopo un po' ti accorgerai che suonare la stessa nota, alla stessa altezza, su due corde differenti, produrrà lo stesso suono con una leggera alterazione.
E ancora, cosa vuol dire secondo voi costruire un violino con una determinata formante (per fare un esempio)?
Poi se la verità ce l'avete solo voi... che dire, morirò ignorante
P.S. In uno dei brani del disco in sign, abbiamo valutato se fare il pezzo il sol- o in fa#- (e non per problemi di esecuzione o di adattamento della voce). Abbiamo registrato le due opzioni e ci è piaciuta di più in fa#-, "suonava meglio". Boh, saremo bacati...
EDIT: mi viene in mente un'altra aggiunta. Io provo 5/6 sere su 7 in media e spesso mi capita di essere più stanco, o più energico. Tutte le sere, e dico TUTTE, sono diverse, perché il mio stato psico fisico altera la percezione di quello che parlando in termini accademici è sempre la stessa cosa.
Ancora un esempio, il SIb7+ è un accordo che nelle mie orecchie suona da dio, mentre il DO7+ mi da meno soddisfazioni. Voi continuate a parlare pure di gradi e intervalli... io continuo a consigliare Synister di affidarsi e fidarsi della propria percezione musicale. Poi i grandi della musica e lo studio serviranno per modellarla (e quindi nessuna di queste tre componenti da sola serve).
Ultima modifica di jonnysoft; 10-09-08 alle 23:36:24
Strano....non ho letto nessuna "supercaxxola" tra i vari interventi di Jimi.....e poteva tranquillamente mettercela.
Sì, ma johnny, se ti droghi non è neppure colpa nostra!
Sì, ma non sono mica l'unico mi sa...
No, il discorso che fai tu Johnny ora mi è chiaro ed è sicuramente sbagliato. Esempio brutto: suono Smoke on the Water da millenni, e l'ho sempre suonata in sol minore perchè è così. Un giorno mi han chiesto di suonarla in mi minore perchè il chitarrista non era capace sennò (lasciamo perdere con chi mi trovo a suonare delle volte), e suonava decisamente sbagliata lì per lì. E' perchè essere in sol dà sensazioni più potenti di essere in mi? No, è perchè quando Blackmore ha scritto il pezzo gli è venuto così, perchè era la tonalità in cui Gillian riusciva a cantarla o altri mille motivi simili. Non è che tanto blues è in fa minore perchè il fa minore fa subito club fumoso: è perchè è più facile suonarci certe cose all'organo - se sei un incapace, ma vabeh.
L'abitudine nel sentire un pezzo in una certa tonalità porta a pensare che quella sia più giusta, ma non c'entra niente. Al massimo, sì: avere due chitarre accordate in do è diverso da averle in mi, ma sfido il ***** con due toni più in basso a non sentire la differenza. Ma è tutta un'altra questione, nessun potere magico del sol rispetto al re o chi per lui, tranne quanto confermava Samuele.
EDIT: piccolo edit appena distante dalla questione: capisco il tuo approccio come capisco quello di Samuele. Sostanzialmente, i generi che suonate richiedono tali approcci. Se provate a fare musica elettronica per far ballare provando a fare quelli colti vi rendete conto che non funziona. Ma se si compone seriamente, basarsi sulle percezioni è un po' limitante: lo faccio anche io, immagino lo facciano tutti a livello embrionale del pezzo, ma è necessario usare un po' di testa per non fare sempre le stesse cose. Tutte le ficate che possono uscire in ambito rock sono già state fatte, e sono di una banalità sconvolgente. Poi funzionano, e sta a come le suoni ed alla carica del gruppo a farle suonare bene, ma in sè non sono proprio da manuale di armonia. Dipende da ciò che cerchi.
Ultima modifica di Morandar; 11-09-08 alle 12:13:02
Sono d'accordo, non penso che Blackmore abbia "pensato" alla tonalità giusta per Smoke on the Water, così come la stragrande maggioranza delle canzoni che conosciamo. E non è che essere in SOL da' sensazioni più potenti che essere in MI, assolutamente. E non ci sono poteri magici, siamo d'accordo.No, il discorso che fai tu Johnny ora mi è chiaro ed è sicuramente sbagliato. Esempio brutto: suono Smoke on the Water da millenni, e l'ho sempre suonata in sol minore perchè è così. Un giorno mi han chiesto di suonarla in mi minore perchè il chitarrista non era capace sennò (lasciamo perdere con chi mi trovo a suonare delle volte), e suonava decisamente sbagliata lì per lì. E' perchè essere in sol dà sensazioni più potenti di essere in mi? No, è perchè quando Blackmore ha scritto il pezzo gli è venuto così, perchè era la tonalità in cui Gillian riusciva a cantarla o altri mille motivi simili. Non è che tanto blues è in fa minore perchè il fa minore fa subito club fumoso: è perchè è più facile suonarci certe cose all'organo - se sei un incapace, ma vabeh.
L'abitudine nel sentire un pezzo in una certa tonalità porta a pensare che quella sia più giusta, ma non c'entra niente. Al massimo, sì: avere due chitarre accordate in do è diverso da averle in mi, ma sfido il ***** con due toni più in basso a non sentire la differenza. Ma è tutta un'altra questione, nessun potere magico del sol rispetto al re o chi per lui, tranne quanto confermava Samuele.
Evidentemente tra gli utenti di questo forum sono l'unico che percepisce le tonalità in modo diverso, ma ti assicuro che mi sono confrontato con diversi musicisti, e molti sono d'accordo con me.
Ipotizza di non conoscere Smoke on the Water: la scrivi tu e la suoni la prima volta in sol, poi la trasporti in mi. Alla fine riascolti le due versioni e stabilisci che secondo la tua percezione suona meglio in mi. Nessuna magia, è solo percezione.
Mi sono trovato d'accordo con numerose persone nel dire che alcune tonalità sono più brillanti di altre.
Sono ancora dell'opinione che un brano molto allegro, se suonato in SOL piuttosto che in MI, dia a chi ascolta una sensazione maggiore della propria intenzione (inconsapevolmente eh, sicuramente non urlo al SOOOOOOOL se sento un brano allegro ).
Poi è chiaro che lo puoi suonare su tutte le tonalità che vuoi, senza minarne l'espressività.
Ops, non avevo visto l'editEDIT: piccolo edit appena distante dalla questione: capisco il tuo approccio come capisco quello di Samuele. Sostanzialmente, i generi che suonate richiedono tali approcci. Se provate a fare musica elettronica per far ballare provando a fare quelli colti vi rendete conto che non funziona. Ma se si compone seriamente, basarsi sulle percezioni è un po' limitante: lo faccio anche io, immagino lo facciano tutti a livello embrionale del pezzo, ma è necessario usare un po' di testa per non fare sempre le stesse cose. Tutte le ficate che possono uscire in ambito rock sono già state fatte, e sono di una banalità sconvolgente. Poi funzionano, e sta a come le suoni ed alla carica del gruppo a farle suonare bene, ma in sè non sono proprio da manuale di armonia. Dipende da ciò che cerchi.
Certo che è limitante basarsi solo sulle percezioni: io non scrivo in base a quello che mi dice il cuore e basta eh .
Per quanto mi riguarda la stesura di un pezzo è il frutto di una serie di idee levigate da precise scelte. In genere però non abbandono mai il concetto: "suona bene?".
Poi dipende dal genere certo, considera però che faccio cose diverse tra loro. In due gruppi suono rock, simile eppur diverso, in un altro suoniamo un genere più British con una certa attenzione (anche se non a livelli maniacali) alla ricerca del suono.
Ultima modifica di jonnysoft; 11-09-08 alle 13:01:59
Quoto. Anche se c'è da dire che in effetti alcune tonalità danno l'idea di essere più calde e altre più fredde..e c'è anche una spiegazione dietro che è però solo complementare alle esperienze di ascolto personali. Probabilmente johnny fin dai primi ascolti della sua vita ha associato in particolare il sol ad un certo tipo di immaginazione sua.No, il discorso che fai tu Johnny ora mi è chiaro ed è sicuramente sbagliato. Esempio brutto: suono Smoke on the Water da millenni, e l'ho sempre suonata in sol minore perchè è così. Un giorno mi han chiesto di suonarla in mi minore perchè il chitarrista non era capace sennò (lasciamo perdere con chi mi trovo a suonare delle volte), e suonava decisamente sbagliata lì per lì. E' perchè essere in sol dà sensazioni più potenti di essere in mi? No, è perchè quando Blackmore ha scritto il pezzo gli è venuto così, perchè era la tonalità in cui Gillian riusciva a cantarla o altri mille motivi simili. Non è che tanto blues è in fa minore perchè il fa minore fa subito club fumoso: è perchè è più facile suonarci certe cose all'organo - se sei un incapace, ma vabeh.
L'abitudine nel sentire un pezzo in una certa tonalità porta a pensare che quella sia più giusta, ma non c'entra niente. Al massimo, sì: avere due chitarre accordate in do è diverso da averle in mi, ma sfido il ***** con due toni più in basso a non sentire la differenza. Ma è tutta un'altra questione, nessun potere magico del sol rispetto al re o chi per lui, tranne quanto confermava Samuele.
EDIT: piccolo edit appena distante dalla questione: capisco il tuo approccio come capisco quello di Samuele. Sostanzialmente, i generi che suonate richiedono tali approcci. Se provate a fare musica elettronica per far ballare provando a fare quelli colti vi rendete conto che non funziona. Ma se si compone seriamente, basarsi sulle percezioni è un po' limitante: lo faccio anche io, immagino lo facciano tutti a livello embrionale del pezzo, ma è necessario usare un po' di testa per non fare sempre le stesse cose. Tutte le ficate che possono uscire in ambito rock sono già state fatte, e sono di una banalità sconvolgente. Poi funzionano, e sta a come le suoni ed alla carica del gruppo a farle suonare bene, ma in sè non sono proprio da manuale di armonia. Dipende da ciò che cerchi.
Non riesco a immaginare More than a feeling se non in re
Ultima modifica di Violens Magnus; 11-09-08 alle 13:07:52
Ma non solo il SOL è più aperto di altre tonalità, ma il SI- è più malinconico per esempio, il RE- più grave, così mi date del pazzo in toto
Simili convinzioni sono utili in fase di composizione. Darsi dei paletti aiuta a lavorare focalizzati.
Mi spiace, io sono abituato a studiare qualsiasi cosa in tutte le tonalità sempre (che siano scale, progressioni, lick o voicings) e questa differenza non la sento (se non la differenza di altezza, appunto).
Secondo me sei così poco abituato a sentire diverse colorazioni (settime, none, undicesime, tredicesime con annesse alterazioni) che il tuo orecchio t'illude che ce ne siano differenti fra tonalità di stessa qualità ma di diversa altezza.
Non credo perché mi capita molto di rado di usare accordi maggiori o minori senza colorazioni. L'alterazione dell'accordo è il mio pane sulla tastiera, anche se a volte non so dire esattamente che alterazione è
Ma qualche post addietro ho detto proprio che per fare un esempio il SIb7+ è un accordo, la cui sonorità amo tantissimo. La settima maggiore non è una "colorazione" diversa?
E poi come fai a scrivere un brano senza usare neanche una settima o una nona o quant'altro.
Perfino Jump di Van Halen non suona accordi "semplici" (se si considera anche il basso)
Altri accordi che uso tantissimo sono il RE-, MI- e LA- tutti in settima.
Oppure un altro accordo che trovo interessante è composto dal MI al basso, e in sequenza dalla più bassa alla più alta la terza maggiore, la settima e la terza minore della sua scala.
Per completezza, non è che suono solo quei 10 accordi che ho nominato finora, ma in sintesi, alcuni mi suonano meglio di altri, così come alcune tonalità mi danno sensazioni diverse da altre.
Lancio una piccola provocazione: più di una volta mi è capitato di suonare con gente in fase di studio. Ebbene, si vede lontano un chilometro. E' relegata a capire cosa deve fare e cosa sta facendo, con la tecnica giusta eccetera, perdendo qulla spontaneità e quel famoso "tiro" che ha una persona che non ha studiato o che ha finito di studiare già da tempo.
Forse tu stai ancora studiando e quando suoni sei troppo concentrato a convertire in pratica la teoria. O forse no, e semplicemente viviamo la musica in modo diverso.
Ultima modifica di jonnysoft; 11-09-08 alle 23:28:36
Posto qua ma sono OT, però stavo sentendo i vostri pezzi sul myspace: su cosa suoni l'organo?
Troppi pochi - nessun? - assoli tuoi, non va bene. Se suoni l'organo è come essere un chitarrista orizzontale.
Ahiò mica siamo i Deep Purple
Sì, ci sono solo due soli di hammond. Ma è stata una scelta precisa. Dal vivo comunque faccio qualche solo in più, anche di piano. Tieni conto che abbiamo due chitarristi, se ci mettiamo a fare i soli in tre, ciao
Altra cosa, sono più ritmico che solista, per certi versi è una pecca, ma è anche il mio stile alla fine... mi piace lavorare sui riempimenti e gli arrangiamenti, infatti non sono un hammondista alla Lord (la parte solistica eh, perché poi i contrappunti a mo' di "cluster", le svisate varie e il semitono che perennemente scivola sulla nota dell'accordo - la tastiera è una fantastica waterfall - ci sono)
Dopo aver fatto qualche studio e parecchi esercizi sulle scale, forse richiederò un po' di protagonismo in più
L'emulatore è una Roland VK-8, purtroppo ancora senza leslie esterno...
Ma guardate che nn è un mistero che ogni tonalità suoni diversa, semplicemente colpa del temperamento equabile Gli armonici naturali sono appiattiti o dilatati, sopratutto sulle tonalità da "tasto nero"....
Chopin lo faceva apposta a scrivere in do diesis, proprio perchè ha sempre avuto un qualcosa di "misterioso" (nn parlo di verdi ) e sfocato...
Cos'è il temperamento equabile?
edit - lassa sta: sto guardando wikipedia
Mah, sia su Wikipedia italiana che inglese che su questo wiki parlano proprio del fatto che tutte le tonalità, col temperamento equabile, sono identiche.Ma guardate che nn è un mistero che ogni tonalità suoni diversa, semplicemente colpa del temperamento equabile Gli armonici naturali sono appiattiti o dilatati, sopratutto sulle tonalità da "tasto nero"....
Chopin lo faceva apposta a scrivere in do diesis, proprio perchè ha sempre avuto un qualcosa di "misterioso" (nn parlo di verdi ) e sfocato...
Gli svantaggi sarebbe gli intervalli di terze che non risulterebbero perfettamente consonanti. Gli armonici naturali sono sì modificati, ma tutti in egual misura, almeno così si evince dagli articoli menzionati.
Non è che hai qualche fonte da postare?
Ciao Synyster,
secondo me il tuo problema non sta nelle dita ma nella testa.
Mi spiego: tu VUOI suonare come i tuoi musicisti preferiti e quando inventi qualcosa non suona come una loro canzone e quindi dici che qualcosa non va. Poi ti incaponisci sul "devo riuscire" e sbagli perche' la musica non e' un esercizio meccanico dita/corda/ampli; non dire "DEVO", semplicemente suona e presto o tardi qualcosa che ti piace lo tirerai davvero fuori. L'approccio allo strumento deve essere naturale, un gioco. Davvero segui il consiglio di suonare tanto e ascoltare ancora di piu'...
Stefano
ciao blusteve,Ciao Synyster,
secondo me il tuo problema non sta nelle dita ma nella testa.
Mi spiego: tu VUOI suonare come i tuoi musicisti preferiti e quando inventi qualcosa non suona come una loro canzone e quindi dici che qualcosa non va. Poi ti incaponisci sul "devo riuscire" e sbagli perche' la musica non e' un esercizio meccanico dita/corda/ampli; non dire "DEVO", semplicemente suona e presto o tardi qualcosa che ti piace lo tirerai davvero fuori. L'approccio allo strumento deve essere naturale, un gioco. Davvero segui il consiglio di suonare tanto e ascoltare ancora di piu'...
Stefano
questo lo so pure io.
non sono soddisfatto probabilmente perchè ho poca fantasia...e scarse conoscenze teoriche...anzi sicuramente.
comunque io e samuele le nuove star del jam....digli che abbiamo combinato sam...con arpeggio da brivido e sweep-picking paurosi!!!!!!!
Citando Uccio "ma vai in ****, vai"...
Non avevo una sega da fare oggi...