Mah, Iraito è scomparso
beh, in effetti, se posso permettermi un appunto, pur con una punta polemica, il difetto di quest'area, è che son tutti esperti, manco avessero vissuto in Giappone 20 anni tutti quanti, e ne conoscessero la cultura meglio dei Giapponesi stessi. l'impressione è che gli unici che non si vergognano di ammettere di aver da imparare son io e pochi altri.
la cosa peggiore è scoprire che, dopo averne aspettato l'apertura per settimane (mesi?) non mi trovo a mio agio in quest'area (e non sono esattamente il tipo di utente che si tira indietro di fronte a una "discussione vivace" ).
Ultima modifica di Gabbi; 27-10-08 alle 23:01:53
Il film yakuza preso dallo spunto del videogame per ps2 è bello peccato che ho potuto vedere solo mezzora di film il resto non l'ho trovato -.-
EH MA "CINEMATOGRAFIA GIAPPONESE" è una cosa un pò troppo vaga. E' come il "Cosa ho visto/letto/ascoltato oggi" delle altre sezioni. Ognuno ne dice una e si lascia cadere il discorso, mi pare abbastanza normale purtroppo. Se c'è un argomento che penso di conoscere è proprio il cinema giapponese, ho scritto pure la tesi su Tsukamoto! チクショウ!(spero non passi mai Wolf da ste parti ). Il fatto è che tutti (compreso me) hanno dato consigli generali senza poi confrontarsi con gli altri che li davano, つまり iniziamo a discutere di qualcosa!
Si potrebbe partire da quelli affermati magari anche in occidente cosi da interessare più persone
Kitano Takeshi (copio e incollo con correzioni videografia da imdb)
Achilles to kame (200
... aka Achilles and the Tortoise
Kantoku · Banzai! (2007)
... aka Glory to the Filmmaker!
Takeshis' (2005)
Zatôichi (2003)
Dolls (2002)
Brother (2000)
Kikujirô no natsu (1999)
... aka L'estate di Kikujiro
Hana-bi (1997)
... aka Fireworks
Kizzu ritân (1996)
... aka Kids Return
Minnâ-yatteruka! (1995)
... aka Getting Any?
Sonatine (1993)
Ano natsu, ichiban shizukana umi (1991)
... aka A Scene at the Sea (Il silenzio sul mare)
3-4 x jûgatsu (1990)
... aka Boiling Point
Sono otoko, kyôbô ni tsuki (1989)
... aka Violent Cop
Come magari molti sanno Kitano nasce comico (del manzai, uno stile che può essere quello che dai noi erano franco e ciccio), showman (6-7 programmi in tv alla settimana) e attore (merry christmas mr lawrence del grande Oshima Nagisa lo lancia). Quando Fukasaku (altro grande, a lui dobbiamo La tomba dell'onore, Lotta senza codice d'onore, Battle Royale) abbandona la regia di quello che sarà Violent Cop il buon takeshi esordisce dietro la macchina da presa dimostrando di averne da dire anche in questo campo. Grandi invenzioni registiche, dialoghi ridotti all'essenziale, montaggio spigoloso e frammentato, una faccia (la sua) che è una maschera perfetta per rappresentare quella cattiveria che contraddistingue tutti i suoi primi film mista ad una ironia nerissima (con picchi di grottesco come in Getting Any, e gli ultimi film ma sono un altro discorso). Fondamentalmente l'ambiente yakuza è quello che gli è più congeniale all'inizio, tra questi Sonetine rimane un capolavoro, con la scena del sumo in spiaggia che è di una bellezza sconcertante per quel momento che sembra di felicità pura in un mare (anche materiale, dato che siamo ad Okinawa) di abbandono e nichilismo. Ma tra i miei preferiti spicca anche Il silenzio sul mare, storia di due amanti sordomuti, l'amore trattato per vie traverse e assolutamente non-emozionale ma che proprio per questo mi ha toccato molto. Una prima fase della sua carriera finisce nel 94, incidente di moto quasi mortale (tentato suicidio si dirà) che gli "doneranno" quella serie di tic facciali e quell espressione che lo rendono ancora più unico, e difficilmente potrei immaginare qualcuno migliore di lui per i suoi personaggi. Nella seconda fase arriva la consacrazione mondiale con Hana-bi e Dolls, il film più lirico di kitano, che racconta 3 storie d'amori impossibili con il suo solito stile asciutto e simbolico. In effetti a ben pensarci non mi viene una sola coppia "normale" nei suoi film, l'amore in kitano è sempre malato, paralizzato, astratto, anche il viaggio di sola andata verso l'inferno del protagonista di hana-bi si svolge per accompagnare la moglie ormai malata terminale e in cui sono i gesti piccoli, quelli secondari, a dare la vera dimensione ad un sentimento cosi spesso banalizzato (la scena della foto è esemplificativa in questo senso: kitano-marito nn vuole dimostrazioni di affetto cosi plateali ma sbuffando asseconda la moglie malato, ma quando l'autoscatto parte un auto passa di fronte l'obiettivo, i due si guardano prima in maniera interrogativa poi ridono sommessamente: è fuori dalla foto che dimostrano i loro sentimenti).
Arriva anche la prima collaborazione internazionale, kitano porta i suoi yakuza in america e il risultato è buono anche se dimostra di nn sapersi integrare ad un altro sistema. Il suo status gli permette addirittura di toccare un personaggio famosissimo e iconico del giappone, Zatoichi (una marea di film dagli anni '60 in poi), dandogli il suo volto, capelli platinati e ironia acuta in un film che è fondamentalmente un divertimento e in tale ottica le scelte del tip-tap finale o dei contadini e falegnami che "producono" musica lavorando è quasi geniale. Con Takeshi's inizia la terza fase della carriera di kitano-regista con due film molto personali, dall'estetica quasi sgradevole ma voluta e provocatoria, che sono un ripensare su tutto il proprio lavoro per poi scegliere di ucciderlo (in una scena iche parodizza Sonatine in cui Beat Takeshi - l'alter ego del regista quando è attore - uccide Kitano-regista).
L ultimo achille e la tartaruga purtroppo non l ho visto ma mi dicono meriti e può forse essere considerato un nuovo punto da cui ripartire.
All'inizio volevo scrivere su più registi ma è venuto più lungo del previsto. Sono graditi commenti e, soprattutto, critiche
Paprika di Satoshi Kon Figo.Atsuko Chiba è una psicoterapeuta che cura i traumi dei suoi pazienti interagendo direttamente col loro mondo onirico. La terapia è in grado penetrare i sogni e di esplorare l'inconscio mediante il DC-Mini, un dispositivo che apre incredibili prospettive nel trattamento dei disturbi psichici. Prima ancora di essere brevettato, il congegno rivoluzionario viene trafugato e il Dottor Shima, direttore e mentore di Atsuko, imprigionato nel sogno dissennato e delirante di un folle. Il misterioso nemico è deciso a interferire coi sogni degli uomini, a manipolarli e a governare sul mondo sognato e su quello reale. L'uso scorretto del DC-Mini potrebbe infatti annichilire la personalità e la volontà del sognatore. Konakawa, un detective che odia il cinema ma sogna per generi cinematografici, decide di indagare. Nelle indagini al confine con l'inconscio lo aiuteranno Paprika, alter ego onirico della dottoressa Atsuko, e il dottor Tokita, pingue inventore del prototipo.
Trasposto assai liberamente da un romanzo di Yasutaka Tsutsui (maestro della letteratura fantascientifica giapponese), Paprika è un'opera metacinematografica, un'apocalisse onirica che confonde magnificamente i piani del reale, del sogno, del fantastico e del cinematografico. Satoshi Kon replica la magia di Perfect Blue, disegnando un nuovo psyco-thriller animato che unisce al realismo del disegno la libertà immaginativa delle trame, senza temere di deludere le aspettative di estimatori e spettatori. Dopo l'incalzante opera prima, piena di false piste, il geniale animatore nipponico inventa una macchina fantastica capace di penetrare i sogni e di trasformarli in film. Il villain è un ladro che ruba l'anima e la psiche di chi dorme. L'eroina è una dottoressa che recupera i sogni dei sognatori. Il giustiziere è un detective con fobie cinematografiche. Il luogo è un futuro prossimo. Il motore è una macchina, il DC-Mini, che come il cinema svolge, rallenta, scompone e analizza la "materia onirica". Così la realtà, come la trama, diventerà presto inafferrabile per i protagonisti animati e per gli spettatori.
Realizzare un film è un po' come realizzare un sogno, e se Michel Gondry ritaglia cartoncini e arriccia carta crespa per narrarne "l'arte", Satoshi Kon si confronta con la scienza di Freud e col cinema dal vero usando l'animazione come elaborazione artistica e non come una semplice registrazione del reale. Personaggi, città e luoghi fantastici sono restituiti in modo da non assecondare i luoghi comuni che ne trascurano la realtà complessa e stratificata. L'originalità del regista giapponese consiste nell'uso di una grammatica che fa riferimento al mondo "reale" dell'immaginazione e che sfida a colpi di "spezia" i pregiudizi nei confronti delle immagini animate. Paprika porta all'estremo le tematiche del "perfetto blu", continuando a esplorare le relazioni sogno/realtà, immaginazione e realtà, fino a confonderle e a sovrapporle, fino a produrre uno stordimento nel quale perdere trama e spettatore.
Lo guardo stasera
Fa cacar
Ponyo lo guarderò quando esce in DVD
Tutto un altro livello
Patlabor scoperto grazie a CX a Lucca ()..., quasi quasi quei due li guardo anch'io
ho visto i primi 2, il terzo non ricordo... forse coi sottotitoli tempo fa ma potrei sbagliarmi.
tra i primi 2 ricordo che ho preferito il primo, ma non ricordo più perchè asd... troppo tempo è passato, dovrei riguardarli! comunque mi pareva che nel primo ci fosse un po' più di azione e la storia mi aveva preso maggiormente, il secondo troppo cervellotico per me al tempo.
Patlabor Rocks
Ho sentito che è uscito il film di 20th century boys , qualcuno l'ha visto?
Non lo trovo nemmeno in lingua originale. Fuck!
Ma appena lo trovo.
Non è ancora uscito in DVD.
Perchè in Italia aspettiamo che esca il DVD ?
Non è uscito manco in Giappone...
Sì, ma dico, in Italia aspettiamo che escano i DVD della roba Italiana per vedere tale roba? Lì è uguale.
Salve,non sono un grandissimo ammiratore della cultura giapponese ma di Kitano e del cinema orientale sì
No,è il primo film del Kitano regista,Violent Cop
Quotone per tutti i film citati nella prima parte del post,purtroppo gli ultimi 3 non li ho vistiFerro 3, il mio film preferito
Sempre di kim ki-duk consiglio "L'arco" (Hwal), con una splendida colonna sonora, poi "la samaritana" e "primavera estate autunno inverno... e ancora primavera".
Passando ad Hong Kong, Wong Kar-wai è un'altro regista molto interessante, di cui consiglio l'accoppiata "in the mood for love" + "2046". I due film non sono uno seguito dell'altro, ma sono strettamente legati tra loro, e furono girati praticamente in contemporanea. A questo aggiungo, sempre dello stesso regista, "Hong-Kong Express" (Chungking express), con dei giovani Takeshi Kaneshiro (La foresta dei pugnali volanti) e Tony Leung (Hero), che ritroviamo anche nei film citati prima.
Rimanendo in tema Kitano non posso non consigliare "Dolls" e "Brothers", a cui aggiungo "zatoichi" reinterpretazione del regista di un classico giapponese.
Passando a qualcosa di più forte citerei "Audition" di Takashi Miike, insieme a "Two Sisters", horror di stampo nipponico in cui la tensione e l'aspetto psicologico prevalgono su splatter ed effetti casa delle streghe.
A proposito di splatter, mi sento di consigliare anche "Stacy: attack of schoolgirl zombies", un film horror di serie z che vale la visione per alcune chicche davvero gustose, e per la trama con alcuni spunti interessanti.
Aggiornerò in consigli ad un orario più umano
I miei preferiti di Kitano sono i vari film sullo Yakuza Sonatine,Brother e Boiling Point...L' estate di Kikujiro e soprattutto Kids Return che è anche il più bello in assoluto secondo me.
Poetico...forse il miglior film orientale che io abbia mai visto