CITTÀ DEL VATICANO (12 dicembre) - «L'embrione umano ha fin dall'inizio la dignità propria della persona». La Santa Sede ribadisce le posizioni della Chiesa in tema di bioetica ufficializzandole nella nuova Istruzione della Congregazione per la dottrina della fede, Dignitas personae, approvata dal Papa lo scorso giugno e presentata oggi in Vaticano. Un riconoscimento, quello della dignità dell'embrione, da cui discendono una serie di restrizioni alla ricerca e alla prassi dei credenti: dalla contraccezione alla procreazione assistita, fino all'uso delle cellule staminali embrionali. Secondo monsignor Rino Fisichella i tempi sono «favorevoli»
per uno «sforzo comune» di credenti e non credenti sui temi della bioetica. Il testo aggiorna la Donum vitae del 1987, nel quale l'embrione non veniva definito «persona» «per non impegnarsi in una precisazione di indole filosofica».
«L'embrione umano ha fin dall'inizio la dignità propria della persona» perché, spiega l'Istruzione, «la realtà dell'essere umano per tutto il corso della sua vita, prima e dopo la nascita, non consente di affermare né un cambiamento di natura, né una gradualità di valore morale, poiché possiede una piena qualificazione antropologica ed etica».
Embrioni congelati fatto irreparabile. «Occorre costatare, in definitiva - si legge - che le migliaia di embrioni in stato di abbandono determinano una situazione di ingiustizia di fatto irreparabile». Non a caso, prosegue,«Giovanni Paolo II lanciò un appello alla coscienza dei responsabili del mondo scientifico ed in modo particolare ai medici perché venga fermata la produzione di embrioni umani, tenendo conto che non si intravede una via d'uscita moralmente lecita per il destino umano delle migliaia e migliaia di embrioni congelati, i quali sono e restano pur sempre titolari dei diritti essenziali e quindi da tutelare giuridicamente come persone umane».
Tutti i no alla ricerca su fecondazione assistita e staminali. Il Vaticano condanna tutte le «tecniche» che «si svolgono di fatto come se l'embrione umano fosse un semplice ammasso di cellule che vengono usate, selezionate e scartare». No alla fecondazione assistita sia omologa che eterologa, no alla eliminazione volontaria degli embrioni nel contesto delle tecniche di fecondazione in vitro, no a quella variante della fecondazione in vitro che è la Intra Cytoplasmic Sperm Injection (ICSI), no al congelamento di embrioni, no al congelamento di ovociti, no alla riduzione embrionale, forti dubbi sulla diagnosi pre-impiantatoria per le evidenti ricadute eugenetiche, no alle proposte terapeutiche che comportano la manipolazione dell'embrione o del patrimonio genetico umano, no alla clonazione, no ai tentativi di ibridazione, no all'uso delle staminali embrionali a fini di ricerca, no all'uso per la ricerca di «materiale biologico» umano di origine illecita, cioè embrioni o linee cellulari che sono «il risultato di un intervento illecito contro la vita o l'integrità fisica dell'essere umano».
No alla contraccezione. Ferma condanna anche per tutti gli anticoncezionali, perché «rientrano nel peccato di aborto ed è gravemente immorale». Sia quelli tradizionali che «impediscono il concepimento a seguito di un atto sessuale» sia quelli che «agiscono dopo la fecondazione, quando l'embrione è già costituito, prima e dopo l'impianto in utero».
Anche la pillola del giorno dopo è bandita perché «l'intenzionalità abortiva è generalmente presente», anche se la Ru 486 non provoca necessariamente l'interruzione di gravidanza .
Monsignor Rino Fisichella ha spiegato che di fronte alla «sperimentazione selvaggia» i tempi sono «favorevoli» per uno sforzo comune di «credenti e non credenti» sui temi della vita.
D'altra parte, ha aggiunto Fisichella, il dibattito «ha conseguenze anche nell'ambito giuridico e il problema non è solo lo spazio filosofico ma anche giuridico: in alcuni sistemi parlamentari la persona viene definita come soggetto di diritti umani a un determinato momento, in altri sistemi è diverso». Insomma, conclude, l'Istruzione è «un modo per dire che l'embrione non è 'muffa' come pure qualcuno ha sostenuto».
fonte: ilmessaggero.it
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Mi fa ridere l'invito allo sforzo comune - di credenti e NON credenti - per
fare cosa? Sostanzialmente per adeguarsi alle posizioni medievali
della Santa Sede.
No alla contraccezione, all'aborto, alla diagnosi pre-impianto... che tristezza.