Quote:
La mia opinione sull'ultima Fatica del Teatro parte con qualke dovuta precisazione.Credo che ogni recensione debba essere critica(positiva o negativa)ma mai insulto o sbeffeggio.Nessuno si deve permettere il lusso di chiamare cialtrone un musicista sia esso compositore mediocre o spaziale.Condire con sarcasmo e in assoluta assenza di vena umoristica, quello che si pensa,mostra un vuoto intellettuale e,ancora peggio,scarso rispetto verso il lavoro di persone che possono presentare pure un progetto inascoltabile,ma sempre frutto di dedizione,passione e studio,tanto studio.Con questa,assolutamente necessaria,prefazione intendo colpire il signor Davide(fermo all'era della pietra dei rapporti interpersonali..ovvero"dialoghiamo prendendo sempre in giro l'interlocutore di turno")e allo stesso modo voltare pagina inducendo alla totale indifferenza verso tale uomo tutti quelli che non la pensano come lui(me compreso).Ignorare è meglio che offendere.Avere la libertà di parola non significa avere libertà di insulto.L'insulto non è opinione.Signor Davide..lei non ha opinioni.Lei non ha scritto nulla.
L'album in questione credo che voglia parlare di Musica.Il linguaggio di un soggetto colto si distingue dagli altri proprio per le scelte che effettua durante una argomentazione.Spesso si serve di citazioni..e le citazioni sono il ponte ideale ed"alto"tra l'ipotesi e la tesi.I Dream,uomini di biblioteca del pentagramma, ci descrivono il loro punto di vista sulla storia e relativa evoluzione del Progressive.Spiegate quindi per me le abbondanti parti che omaggiano questo o quell'altro gruppo cardine di suddetto genere.Perché di omaggio si tratta.L'autocitazione per quanto possa sembrare presuntuosa penso si possa assolutamente giustificare.Loro con I&W hanno avuto le chiavi per farlo a pieno diritto.Produzione nuova ma sempre impeccabile.Missaggio non definitivo.E' evidente la differenza con i Radio Edit.La versione originale suonerà diversamente e sarà palese ciò ke solo si percepisce nei promo ke abbiamo a disposizione.Ovvero..distinzione di frequenze...spazio alla voce per cantare nelle note e non sulle note..e fresco incastro democratico degli strumenti,parti orchestrali annesse.LaBrie viene quindi agevolato e ringrazia tutti con una prestazione da brividi:è tornato a dipingere senza sforzarsi..e i suoi colori sono splendidi esattamente come una volta.Naturali e soprannaturali.Passiamo alle canzoni...track one...The Glass Prison che continua attraverso This Dying Soul servendosi di As I Am...mix d'attacco preciso...e sorprendentemente pieno di personalità.The Answer...ci fa volare...ma ci tiene a pochi centimetri dal suolo...e non ci fa atterrare..alla fine credo sia l'anello debole di una catena che comunque non si spezza.These Walls...tuffo negli anni'80..riff spaccaossa...ma melodie subito ariose e nostalgiche.E' un brano da amare.Si entra nel vivo...e ci si ritrova davanti al vero pezzo morbido del disco...I Walk Beside You...dagli intenti pop(e non commerciali come accade in Hollow Years)..U2 oriented ma magari gli U2 scrivessero un pezzo così adesso...decisamente Dreamtheateriano nello sviluppo...gemma...Tocca ora al capolavoro
anick Attack...pazzesco..si incastona lentamente nel cervello..anche qui echi maideniani e sprazzi di LTE con tanta sostanza di casa propria...indescrivibile...come si scrive un pezzo metal nel 2005?Esattamente così.Prendete e mangiatene tutti.Never Enough spiazza..un vero tributo ad Absolution dei Muse...non a caso finito nel famoso"inspiration corner"......e magari i Muse suonassero così...Sacrificed Sons rappresenta l'autocitazione.La canzone che descrive al mondo la band che la suona.Prog metal attualissimo e caposcuola.In piedi gente..Octavarium.Enciclopedico riassunto in 25 minuti dove accade di tutto...Pink Floyd...Pfm..fusion...classic...intermez zi buffi...Anna Lee...legati insieme dalle trame di un Petrucci mozzafiato da solo e all'unisono con Rudess e orchestrali...ma soprattutto seguiti ed inseguiti da una melodia Morriconiniana da applausi spellamani...e poi quel flauto...l'oboe della triste fine...ancora quel flauto....sono innamorato di questo album.Ennesimo capolavoro.Siamo di fronte ad un disco che farà epoca...e diventerà citazione...scommettiamo?