Il mito dell'eroe senza macchia e senza paura si è un po' sbiadito, ultimamente: sempre più troviamo, protagonisti dei nostri videogiochi, grandi personaggi con grandi problemi, "eroi" con ombre nel loro passato, lacerati da forti dilemmi personali (Max Payne), gente che si ritrova suo malgrado invischiata in faccende più grandi di lei (Gordon Freeman), seguendo l'evoluzione che abbiamo già visto in questi anni prima nel fumetto e poi nel cinema. Personalità complesse, a tratti controverse, che rispecchiano in maniera più adeguata i tempi difficili che viviamo.
Sta tramontando, poco alla volta, l'epoca dei Duke Nukem e compagnia bella.
Diversa, apparentemente, la condizione femminile, che continua a mostrarci su schermo donne molto procaci vestite con improbabili costumi, che spaziano dagli short ultra short (Lara Croft) al fetish (BloodRayne) al nude-look (qualunque eroina fantasy, sceglietene una), segno che il cammino che conduce alla parità dei sessi è ancora tutto in salita. Senza contare titoli che fanno del voyerismo tutto maschile il loro punto di forza, vedi la serie Dead or Alive, giunta da questo punto di vista a livelli a tratti imbarazzanti.
Non che la cosa sia limitata al solo mondo dei videogiochi, evidentemente: nel cinema, in televisione e un po' ovunque il corpo femminile appare più che altro inflazionato, quasi che le donne non abbiano di meglio da offrire. Ma è davvero così? E ancora: non vi ha stancato tutto questo?