Dovrò riprovare a leggerlo. Purtroppo non riesco a sopportare Welsh, Palahniuk, Bukowski... insomma avete capito il genere. Troppo realismo, troppo volgare, un libro per me deve essere scritto bene e non deve scadere nella volgarità (spesso fine a se stessa) solo per attirare il lettore. Non c'è bisogno di 10 righe di parolacce per esprimere rabbia o turbamento, questo io lo vedo come un limite dello scrittore e non come un grande virtuosismo narrativo vista l'incapacità di trasmettere sentimenti di qualsiasi genere se non nel modo più semplice e diretto.
Ogni volta che ne provo a leggere uno, e ci ho provato svariate volte, leggo 10 pagine, guardo la sfilza di volgarità e dico "Ma ce ne era proprio bisogno?", chiudo il libro e lo ripongo per poi rileggerlo a distanza di mesi e dire esattamente la stessa cosa.
Volevo quindi sapere da voi estimatori del genere e dei suddetti scrittori, cosa c'è di così affascinante in un libro come questo da definirlo addirittura capolavoro? Cosa mi sto perdendo a causa della mia chiusura mentale?
PS: se apro un libro di Sandor Marai e leggo una frase a caso è pura poesia letteraria (ora non proprio una frase a caso, ma insomma è per far capire il concetto), se apro un libro di Welsh (e ne ho ben 3, Colla, Trainspotting e Il Lercio) leggo almeno 3 oscenità, cosa che basterebbe accendere la televisione su un telegiornale o sul grande fratello (che ormai si nota anche poco al differenza). La letteratura, e il romanzo in particolar modo, per me deve elevarsi al di sopra di questo.
Chiedo scusa per lo sfogo ma sono a lavoro da ieri sera alle 21 e inizio a dare i numeri.