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Finalmente ci arrivi. Sono giorni interi che lo rincorri, che provi a raggiungerlo, che insisti con tenacia, come se non ci fosse altro al mondo. Ci hai provato decine di volte, e ad ogni incontro sei tornato a casa con le ossa peste, sconfitto, demoralizzato. Basta, ti dici, non ci casco più. Mollo tutto e mi dedico ad altro. Fino alla prossima volta, come prevedibile che sia. E finalmente, mentre senti la tensione crescere, e avverti distintamente che il battito del tuo cuore è cresciuto, che da mezz'ora batte ossessivamente, ce la fai. Passi oltre. L'ostacolo è superato. Lo sforzo non è stato vano, la delusione dei giorni prima appartiene già al ricordo di un tempo lontano, e fa posto all'euforia e ad un'esplosione di gioia quasi liberatoria, che ti verrebbe voglia di urlare e di metterti a saltare per la stanza. Quel dannato livello, così difficile, apparentemente impossibile, che in certi momenti ti veniva da pensare che il game designer è proprio bello dentro, è ormai alle tue spalle. Cosa ti aspetta adesso? Qualcosa di più difficile, sicuramente, ma non è ora il momento di pensarci, adesso procedi spedito, neanche avessi le ali ai piedi.
Videogiocare è anche questo, è soprattutto questo, altro che star qui a lamentarsi per settimane intere del caffè bollente o di innocenti pudenda oscurate da pixel sfumati. A proposito, ma di che gioco sto parlando? Perchè, ha forse importanza?