Alzino la mano quelli convinti che (a parte spam e monnezza) la posta elettronica non sia una cosa fantastica. Nessuno? Bene. Eppure mi sta capitando di notare un fenomeno che in queste settimane, sarà un caso, si verifica con frequenza a tratti allarmante, ossia che la gente sembra improvvisamente essersi dimenticata che l'email è un mezzo di comunicazione, e come tale prevede - appunto - di *comunicare*, non foss'altro che una semplice, banale risposta.
Scrivi ad un PR o ad una software house per un articolo, una conferma o altro? Una volta su due non ricevi risposta, e tocca rispedire il messaggio ad infinitum "fingendo" che sia andato perso la prima volta (see, come no...), o che l'altro ceda per sfinimento. Ma è così che funziona? Se vieni contattato per avere informazioni da qualcuno, e rispondi, quante volte ricevi una reply? Ti scrive un lettore per chiederti un'informazione (spesso assurda), e come doveroso che sia rispondi? Succederà una volta su cento che ti ritorni un semplice, banalissimo "grazie". Ti mandano un curriculum per lavorare per TGM Online, e contrariamente al resto del mondo rispondi, anche se con un "no, grazie"? Un riscontro da parte del "candidato" sarebbe indice di professionalità, invece del solito, assordante silenzio.
E così via, la mia casella "Sent" è piena zeppa di messaggi e risposte, ma la "Inbox" è paurosamente povera di email che iniziano con "Re:".
D'accordo che la comunicazione via posta elettronica è asincrona, ma a tutto c'è un limite...
PS: sia chiaro che neppure io sono "immacolato", capita sporadicamente anche a me di non rispondere...