Con il primo luglio, oltre al semestre di presidenza europeo italiano, ha debuttato anche una "leggina" di quelle minuscole, di quelle talmente piccole, scritte probabilmente in corsivo corpo 3 sulla Gazzetta Ufficiale, che neppure ti accorgi che esistono fino a quando non ci sbatti contro. E noi finiremo, prima o poi, con lo sbatterci contro tutti.
Se ne trova traccia, per il momento, solo sui siti di Everquest (http://eqlive.station.sony.com/news_sect ion/newsview.jsp?story=57212) e Planetside (http://planetside.station.sony.com/news_ story.jsp?story=57214), due giochi di ruolo esclusivamente online sviluppati dalla Sony. Al solito, basta limitarsi alla pura e semplice traduzione del comunicato stampa:
«Per adeguarsi alla nuova legge in vigore (dal primo luglio, NdCT) nell'Unione Europea, gli abbonati ai giochi della Sony Online Entertainment che risiedono nei paesi UE dovranno pagare un supplemento del 17.5% della quota di abbonamento. Queste nuove norme richiedono che i servizi digitali vengano tassati nel paese nel quale se ne usufruisce, in questo caso lo stato nel quale avete la residenza. La tassa riguarda Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito».
In soldoni, è arrivato un nuovo balzello che rischia di trasformarsi nel colpo di grazia per un settore, quello del gioco online, che in Europa (e in particolare in Italia), stenta a decollare proprio per i suoi costi. Per non parlare del fatto che -temo- la legge si applicherà anche ai giochi shareware acquistati via Internet. Non era proprio qualche giorno fa che ne vantavo l'economicità? Appunto...