Il consigliere di amministrazione vicino alla Lega: anche sulle aree c'è incertezza
«Expo, abbiamo soldi solo fino ad agosto»
L'allarme di Carioni: troppa litigiosità tra i soci e poca chiarezza sulla disponibilità dei fondi
Il consigliere di amministrazione vicino alla Lega: anche sulle aree c'è incertezza
«Expo, abbiamo soldi solo fino ad agosto»
L'allarme di Carioni: troppa litigiosità tra i soci e poca chiarezza sulla disponibilità dei fondi
Leonardo Carioni (Fotogramma) MILANO - L'allarme arriva da Leonardo Carioni, uno dei cinque consiglieri di Expo, leghista presidente della Provincia di Como, indicato nella spa dal Tesoro: «Abbiamo ossigeno fino a fine agosto. Poi, basta». Mancano, ancora una volta, i soldi per Expo e non è che tutto il resto vada bene. Riassume lo stesso Carioni, evidentemente esasperato: «C'è una eccessiva litigiosità fra gli enti pubblici, c'è la questione delle aree ancora aperta, c'è poca chiarezza sulla disponibilità dei fondi. Bisogna svoltare». Il problema economico, nell'immediato, riguarda la spesa corrente. Provincia e Comune devono ancora versare il milione di euro ciascuno promesso come contributo straordinario: ma, al di là di questo, bisogna arrivare a fine anno. «Avevamo chiesto al Governo — ricorda Carioni, lanciando evidentemente un messaggio a Roma — la disponibilità ad usare per la spesa corrente il 10 per cento degli 840 milioni di euro finanziati. Ci hanno concesso il 4, ma ancora non basta e comunque non sono in cassa». Poi c'è il tema delle infrastrutture: «Ne ho parlato con il viceministro Castelli — puntualizza Carioni — che mi ha rassicurato. Ma la tranche che doveva essere pagata, e che è stata stanziata, non pare ancora disponibile».
Un allarme che era stato lanciato anche da Lucio Stanca, amministratore delegato prima della clamorosa uscita di scena, avvenuta venti giorni fa. «Ecco — incalza Carioni — c'è stata anche quella storia di Stanca. Ha lasciato la società e praticamente nessuno ha detto nulla: eppure dovrebbe preoccuparci il fatto che nel giro di un anno sono cambiati tre quinti del consiglio di amministrazione. Ogni tanto, anche a me viene da chiedermi che cosa ci faccio lì». Tentato dalle dimissioni? Carioni tergiversa: «Sono abituato a stare al mio posto a cercare soluzioni ai problemi. Ma sono anche rimasto l'unico politico nel cda e forse ho una visione diversa da quella dei colleghi. Per questo, penso che o le cose si mettono a girare per il verso giusto o, francamente, la mia presenza non ha più senso».
Dopo Stanca, il 30 giugno scorso il cda ha nominato direttore generale l'ex dg del Comune, Giuseppe Sala: «Non aveva ancora le deleghe e già ci ha spiegato che ci si deve trasferire da Palazzo Reale per andare nella sede della Bovisa», sbotta Carioni. «Ma come? Abbiamo lavorato per stare in questi locali senza spendere e andiamo da un'altra parte dove dovremo accollarci i costi della ristrutturazione e poi dell'affitto? Non potevamo almeno discuterne?». Infine, c'è la questione dei terreni che dovranno ospitare Expo. «Il Tesoro — conclude Carioni — aveva sempre espresso chiaramente la propria contrarietà all'acquisto e io stesso avevo più volte ripetuto che non aveva senso pensare di accollarci una spesa nel momento in cui siamo costretti a tagliare e non sappiamo come arrivare a fine anno. Detto questo, di fronte alla disponibilità della Regione a farsi carico dell'operazione economica, il cda aveva dato il via libera. Invece, quel fronte degli enti pubblici che pareva unitario almeno fino all'ultima riunione di cda, dieci giorni fa, adesso all'improvviso si è rotto. Perché?».