Sto scrivendo l'editoriale di questa mattina comodamente spaparanzato sul letto, in pigiama, con il portatile, grazie all'access point wi-fi acquistato qualche giorno fa (in Germania, naturalmente, dove costa molto meno che qui da noi).
Nonostante sia già presente da qualche anno, la tecnologia mi sembra ancora un po' "acerba", sicuramente molto lontana dall'affidabilità garantita dal buon vecchio cavo ethernet: connessione che ogni tanto si resetta e costringe a resettare il dispositivo, firmware che probabilmente andrà aggiornato...
Non mi pare, insomma, che sia pronta per finire nelle mani di un utOnto qualunque.
Devo comunque ammettere che tutta questa faccenda del "senza filo" ad ogni costo, nei confronti della quale ero molto scettico fino a qualche tempo fa, mi sta "acchiappando" non poco. Il mio primo dispositivo wireless è stato il mouse, adesso c'è la rete wi-fi, i trasmettitori di segnale dal PC alla televisione, e comincio sempre più a desiderare una stampante senza cavo, magari le casse e chissà che altro ancora.
Rimane da risolvere il problema di come trasportare l'elettricità nell'aria, anche se in questo caso la vedo un po' più dura.
Quello che ancora non mi è chiaro è se il fatto di lavorare sul letto, in pigiama, il sabato mattina, sia più un bene che un male: non è che la mancanza di cavi, nella pur ingenua illusione di lasciarci più liberi, alla fin fine ci lega ancora di più al computer?