Abbiamo parlato della Francia giusto qualche giorno fa, quando vi raccontavo dell'introduzione della parola "courriel" al posto di "email" nel vocabolario d'oltralpe. Torniamo a farlo anche quest'oggi perchè è notizia recente ( http://news.bbc.co.uk/2/hi/technology/30 84677.stm) che il governo francese ha deciso di stanziare la bellezza di quattro milioni di euro per promuovere lo sviluppo di videogiochi nel proprio paese. Atari e Ubi Soft hanno stappato lo spumante, quando hanno saputo di questa notizia, e probabilmente hanno tirato un sospiro di sollievo alla prospettiva di vedersi arrivare nelle casse qualche soldino extra.
Trattandosi di soldi dello stato, ci sono dei vincoli da rispettare: il finanziamento andrà a coprire il 40% dei costi di sviluppo, l'intero progetto dovrà essere svolto in Francia, e non verranno "foraggiati" titoli violenti o pornografici (niente Grand Vol Voiture, insomma).
Qualcuno potrà dire che, nel competitivo mercato dei videogiochi, farsi pagare dallo stato è come giocare usando i cheat; qualcun altro potrà liquidare la questione come l'ennesima dimostrazione del forte nazionalismo iper-protettivo che c'è in Francia. Pur ammettendo che c'è sicuramente del vero in tutto ciò, personalmente considero la cosa più che positiva, se non altro perchè per la prima volta in Europa viene riconosciuto e premiato il valore di un intero settore, quello dell'intrattenimento elettronico. Adesso c'è solo da sperare che gli altri governi dell'Unione Europea decidano di muoversi nella medesima direzione...