somarello ha scritto mar, 15 novembre 2005 alle 17:56
una storia vera, COMPLESSA e da continuare: alcuni dati modificati per privacy
Mio zio risulta sulla carta d'identità come "giocatore di videopoker".
L'impiegata dell'anagrafe comunale, che inserisce i dati sui documenti nuovi, è la moglie del proprietario del bar 'Centrale': è stato quest'ultimo a ordinarle di far risultare, come professione svolta da 1500 cittadini del paese, quella di giocatore di videopoker.
I 1500 giocatori - tra cui mio zio - sono stati scelti a caso, e sono tutti proprietari di attività commerciali o dipendenti a tempo indeterminato di piccole aziende ben avviate. Nessuno di loro ha mai giocato al videopoker.
Gli uomini continuano a svolgere la loro normale professione, in attesa di una rettifica del proprio documento d'identità. Ma nel frattempo i lavoratori dipendenti vengono licenziati, e i lavoratori autonomi vanno in fallimento.
Il giorno dopo aver perso il lavoro, vanno al bar a giocare ai videopoker.
Il barista dà loro un "bonus d'ingresso" di 100 euro, giocabile entro 48 ore, affinché entrino più velocemente nel vortice del gioco.
12 giocatori fanno un poker reale - ovvero 5 assi - e sbancano il bar.
Il barista era sicuro che le macchinette funzionassero bene, ma non sa che tirando un calcetto forte alla base di esse, il videopoker ti fa vincere sicuro: i 12 vincitori lo hanno scoperto per caso, dopo essersi arrabbiati per le continue perdite e dopo essersi sfogati fisicamente contro le macchinette stesse.
Il barista deve cedere l'attività ai giocatori, i quali instaurano il concetto di 'gestione cooperativa d'azzardo', a cui possono aderire come soci tutti i maschi produttivi del paese.
La moglie del barista sente l'aria che tira, e scappa con le marche da bollo del Comune.
Il barista viene assunto nel proprio bar dai nuovi proprietari come apprendista: pensa di risalire tutta la scala gerarchica per poi riaprire un suo bar entro 10 anni.
Il Comune a fine anno dichiara un attivo in Bilancio di 750.000 euro .
Le mogli dei nuovi gestori del bar, sentendosi trascurate, capiscono che la vita di un essere umano consta di fugaci momenti di spensieratezza, intervallati da lunghi periodi di noia: per questo si iscrivono alla sede di Potenza di Scientology con la speranza che Tom Cruise un giorno passi di lì.
Tom Cruise nel frattempo sta girando 'mission impossible 3' sui sassi di Matera, sfruttando le scenografie abbandonate da Mel Gibson per la passione di Cristo. La distanza tra Matera e Potenza? 100 chilometri.
Il sindaco di Matera, vedendo il via vai di troupe e attori vari nella sua cittadina, crede all'improvviso di essere il produttore De Laurentiis, e decide di produrre il sequel di ' Ben Hur' a proprie spese. Suo figlio, sapendo del progetto del padre, si iscrive in palestra e inizia a fare culturismo per avere il 'phisique du role' del protagonista.
Matera diventa la nuova Cinecittà d'Italia, e Micheal Mann vi compra dieci ettari di terra: così, senza scopo.
Mann assume 10 pastori della zona per togliere i sassi sparsi sul suo terreno, concedendo loro il permesso di far pascolare le loro pecore a lavoro ultimato.
Le pecore vengono prese di notte da Tom Cruise e usate per fare da sfondo in una scena di Mission Impossible 3. I pastori si incaz.zano e chiedono di fare la parte dei cattivi nel film altrimenti vanno dai Carabinieri.
Tom Cruise accetta.
Alla prima proiezione a Los Angeles del film, i pastori sono in prima fila, e notando che le loro scene sono state tagliate, spaccano lo schermo del cinema e sequestrano il figlio di Cruise, portandolo in un grottino nascosto dietro la lettera "W" della scritta 'HOLLIWOOD'.
Come mediatore per il sequestro si propone Ennio Morricone, che giura di conoscere come ragionano i pastori lucani. Morricone però pretende che durante le trattative vi sia assoluto silenzio.
Le trattative però falliscono perché, mentre Morricone si sta avvicinando da solo verso il grottino dove si trova il sequestrato, passa una macchina da cui si ode la musica del film '2001: odissea nello spazio'. Morricone si incaz.za e abbandona tutto.
Il figlio di Cruise, abbandonato da tutti, diventa un pastore di pecore, e chiama tutte le sue bestie 'Tom', prendendole a calci nel culo al minimo segno di irrequietezza.
Le pecore sembra che accettino tutto supinamente, ma meditano di ribellarsi, un giorno. Il figlio di Cruise si accorge dai loro occhi che un giorno le sue bestie scapperanno via, che non gli vogliono bene, e per questo le fa macellare. Una di queste pecore, prima di morire, prova a parlare, ma si accorge che le corde vocali delle pecore non sono adatte a modulare suoni comprensibili, e si accontenta di dire "be", sperando che un giorno la sua razza vada oltre le lettere 'B' ed 'E'.