Pare finalmente che la visione di Nicholas Negroponte stia per concretizzarsi in qualcosa di più di alcune immagini promozionali che ci hanno pseudo-martellato nelle scorse settimane: è di ieri l'annuncio che il progetto della sua fondazione One Laptop Per Child ha finalmente trovato un costruttore per i suoi minuscoli portatili, che dovrebbero essere disponibili ai governi già dal prossimo anno, al prezzo di circa 100 dollari.
Computer mossi da Linux (ovviamente) con display a colori (e possibilità di commutare a bianco e nero per una maggiore leggibilità al sole), processore da 500 Mhz con 128 Mb di RAM, una memoria flash da 500 Mb e quattro porte USB. Niente hard disk, ma supporto wi-fi e una batteria che può - all'occorrenza - essere ricaricata a manovella.
I notebook sono destinati ai paesi maggiormente colpiti dal digital divide, ma la Quanta - la casa che li produrrà - sta valutando l'ipotesi di una commercializzazione anche nelle nazioni più ricche. Dove presumibilmente costeranno di più, ma che con ogni probabilità avranno un grande successo - vedi il caso della Renault/Dacia low cost; scommetto che un simile "giocattolino" fa gola a molti, vero?
Oddio, il solo fatto che l'abbia chiamato in quel modo rende perfettamente il concetto di digital divide...
Sarebbe bello se i prezzi più alti per il cosiddetto occidente contribuissero ad abbassare quelli per gli altri mercati. Una sorta di contributo all'acquisto, insomma, che renderebbe questo notebook ancora più appetibile.