"il Gazzettino" di oggi
DUELLO A PORTA A PORTA
«Con la trovata delle tre punte coprite l'imbarazzante riproposizione del premier».
Il leader Udc: «L'imbarazzo è il vostro nel ricandidare Prodi»
D'Alema: caro Pierferdinando, voi vi vergognate del Cavaliere
Il tridente della Cdl? «È solo una trovata»: Massimo D'Alema va decisamente all'attacco, nel faccia a faccia con Pierferdinando Casini, a «Porta a porta». Il presidente dei Ds non risparmia sarcasmi contro l'esponente dell'Udc: «Fate benissimo a ricandidare Berlusconi, ma mi dispiace che ve ne vergognate», inizia. Poi: «Ma in quale paese al mondo - chiede D'Alema - ci si presenta agli elettori per chiedere di sostituire il capo della propria coalizione? A me sembra che quello che avete escogitato sia solo una trovata: riconfermerete Berlusconi, ma non avete il coraggio di dirlo». D'Alema prende nel mirino direttamente l'Udc: «Il problema vero è che voi avete rinunciato a mettere in discussione la leadership di Berlusconi. Quando questo tema si è aperto ed è stato fatto dal segretario del tuo partito - dice rivolto a Casini - Berlusconi disse di no e voi avete rinunciato anche al segretario del tuo partito che aveva avuto il coraggio di dirlo. E avendo rinunciato a lanciare una sfida vera ora ve la cavate con questa trovata delle tre punte che è una specie di gioco delle tre carte. Io capisco - insiste D'Alema calcando la mano - che voi, in qualche modo siete in imbarazzo a riproporre Berlusconi come capo del governo e questo vi fa onore, però questa è la verità».
Casini replica: «Noi non siamo affatto in imbarazzo. Penso che, visti i precedenti, dovreste essere molto in imbarazzo voi a presentare Prodi. Comunque io non vengo a sindacare i tuoi imbarazzi».
Il faccia a faccia si scalda anche quando si parla dei toni della campagna elettorale e del caso Unipol. Casini chiede a D'Alema di «fare un gesto di coraggio e differenziarsi dalla deriva giustizialista». In campagna elettorale, dice il presidente della Camera, «ognuno usa i toni che ritiene più opportuni, anche perché ci si rivolge a diversi tipi di elettorato. Una questione morale esiste ed esisterà sempre, ma io mi arresto di fronte al pericolo del giustizialismo. Mi ricordo bene - aggiunge Casini - del giustizialismo di Di Pietro. Ma noi non siamo garantisti a senso unico, lo siamo anche nei confronti del centrosinistra e respingiamo il giustizialismo anche se di giustizialismo la sinistra ne ha fatto a messe nei confronti di Berlusconi. I Ds facciano un atto di coraggio e si differenzino dal giustizialismo di una certa sinistra». Il presidente dei Ds replica ricordando che, quando visitò gli studi Mediaset, disse che il centrosinistra non avrebbe danneggiato l'impresa di Berlusconi e aggiunge: «Oggi invece abbiamo un presidente del Consiglio che preannuncia dossier contro le cooperative. Anche noi abbiamo i nostri estremisti, ma voi avete un capo che è estremista».
Il clima si surriscalda sulla questione morale: D'Alema invita l'Udc a non candidare «persone indagate, inquisite per reati particolarmente gravi come quelli legati alla mafia. Capisco - aggiunge perfidamente rivolto a Casini - che dobbiate dare una certa sfoltita, ma sarebbe d'esempio». Secca reazione di Casini, che chiede di fare i nomi. «Penso al presidente della Regione Sicilia, Cuffaro», replica D'Alema. «Cuffaro - controbatte Casini - non è stato mai condannato, sono dispiaciuto che questo attacco venga da una persona come te, si tratta di un altro caso di giustizialismo, di garantismo ad intermittenza».
R.R.