Questa, ve lo giuro, dovevo ancora vederla. Nel mare magnum di processi che la RIAA (Recording Industry Association of America) sta aprendo nei confronti di chiunque venga beccato a scaricare musica pirata, uno di questi vede imputato un giovane ragazzo del Texas beccato in flagrante.
Tra i brani da lui scaricati ce ne sono alcuni di Avril Lavigne, che lavora per l'etichetta canadese Nettwerk Music Group, una delle più importanti del Nord America.
Ebbene, con una mossa veramente sconvolgente, la casa discografica si e' costituita parte civile contro la RIAA nel processo. Il nocciolo della questione, per farla breve, è che non sono affari della RIAA se il ragazzino scarica la musica di Avril Lavigne, perchè toccherebbe all'artista ed eventualmente alla casa discografica fargli causa, cosa che a loro non interessa minimamente fare.
La Nettwerk si è addirittura offerta di pagare le spese processuali e l'eventuale multa, qualcosa come 4.500 dollari.
Dice il CEO della casa Terry McBride: «far causa ai fan non è la soluzione. È il problema. I processi sono un deterrente alla creatività e alla passione, e fanno male a questo settore. Le azioni della RIAA non sono negli interessi dei miei artisti».
Una goccia nell'oceano? Forse, ma anche un segnale forte che la gente è stufa della RIAA, a cominciare dagli stessi discografici... Se la RIAA dovesse perdere la causa, potrebbe essere l'inizio della fine di tutti questi processi.
E - forse - di un vero cambio di prospettiva sul problema.