Guantanamo, Habugraib? c'era una volta...
di Patrizio Nissirio ANSA
Londra - Dall'esterno, erano tre case a schiera in un elegante e tranquillo quartiere di Londra, Kensington, in una strada che oggi ospita diversi miliardari: dentro, venivano torturati prigionieri tedeschi -soprattutto della Gestapo e delle SS, ma anche civili - durante la seconda guerra mondiale e dopo, per carpire loro informazioni. La lugubre scoperta di un centro segreto dove la tortura era all'ordine del giorno è stata fatta dal quotidiano The Guardian, che ha trovato documenti mai visti sull'esistenza della struttura che la Gran Bretagna allestì e fece funzionare in spregio alle leggi internazionali. Secondo i documenti, oltre tremila prigionieri germanici passarono nel centro segreto soprannominato The London Cage, la “gabbia di Londra”, dove venivano sistematicamente picchiati, privati del sonno, costretti a stare immobili per 24 ore, minacciati di morte o di essere sottoposti a operazioni chirurgiche se non avessero parlato. In uno scenario che sembra tratto da una delle tante “guerre sporche” del XX secolo, alcuni detenuti venivano affamati, sottoposti a temperature soffocanti o glaciali, minacciati di elettroshock o di essere colpiti con ferri incandescenti. All'interno potevano passare 60 prigionieri per volta, e c'erano cinque stanze per gli interrogatori. Il capo, dal 1940 al 1948, fu il tenente colonnello Alexander Scotland, che ai suoi ordini aveva 10 ufficiali e 12 militari di truppa. Nelle sue memorie, contenute nei documenti scoperti dal Guardian, Scotland ricorda come ogni giorno dicesse ai prigionieri «lasciate ogni speranza voi che entrate», dicendosi certo che se questi avevano informazioni, lui le avrebbe ottenute. L'esistenza del centro di detenzione segreto, gestito dalla sezione dei servizi incaricata della raccolta di informazioni, l'MI19, fu attentamente tenuta nascosta alla Croce Rossa, indicano i documenti scoperti dal Guardian. La struttura continuò a operare per tre anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale, e in questo arco di tempo molti civili tedeschi arrestati dagli alleati dopo l'invasione e il crollo della Germania nazista sarebbero stati torturati. La fine del sinistro carcere avvenne quando l'MI5, il servizio segreto di Sua Maestà, concluse che gli ufficiali responsabili del centro, Scotland in primis, avevano «chiaramente violato» la convenzione di Ginevra, e che alcuni metodi di interrogatorio «erano in completa contraddizione» con il diritto internazionale. In un caso di cui si parla in uno dei documenti, un ufficiale del MI5 afferma che un prigioniero tedesco fu condannato per crimini di guerra e impiccato sulla base di una confessione da lui data dopo che su di lui «si era per lo meno “lavorato” dal punto di vista psicologico». Nella struttura sarebbero stati torturati anche testimoni in processi per crimini di guerra. Le carte trovate dal Guardian agli Archivi Nazionali descrivono l'edificio come un luogo oscuro e brutale, che causò un profondo disagio tra i vertici militari. Ma gli stessi vertici, dice il quotidiano, chiusero un occhio, in parte perchè ritenevano utili le informazioni che lì venivano ottenute, in parte perchè sotto sotto pensavano che i prigionieri meritassero di essere maltrattati. I terribili misteri del casa delle torture potrebbero però non essere tutti qui, dice il giornale: il ministero della Difesa a Londra continua infatti a mantenere segreti diversi documenti sul macabro centro, nonostante siano passati 60 anni dalla sua chiusura. (PROVA)