TITANIC (il transatlantico del BS)

[Frappo]

discorso lungo e complesso, che però non riassumerei con "scusa"

[Recidivo Visual]

Sul discorso complesso hai ragione, ma su questo discorso, tutto il resto se non la volota' delle persone di essere italiani, e' una scusa.

[Shelton]

discorso lungo e complesso

già, ma è lecito avere dei dubbi sulla necessità di "fare gli italiani". se in 150 anni non ci sono riusciti, un motivo ci sarà

un tempo almeno c'era la nazionale di calcio, ora nemmeno più quella (3000 tifosi in Ucraina nei quarti, sembrava di giocare in Inghilterra, a Barcellona per Milan Steaua c'erano 80.000 milanisti)

[NoNickName]

amarezza

[Firestorm]

Ma e sticazzi, no?



Che io sappia la prostatite e un'infezione (e credo te la becchi lavandoti poco il pène ed il mio pène è più presentabile del viso ) e causa febbre e dolori(vedi Tom Hanks nel Miglio Verde) vari e non trascurabili.

se non hai febbre a 41 e deliri non è prostatite tranquillo e basta molto meno per prendersela...

[abaper]

piccolo ot, ma ci tocca andare in siria per difendere l'onore dei mangia kebab?
perchè già l'anno scorso ci è toccato andare in libia per accontentare i mangiarane, non vorrei che l'anno prossimo ci toccasse andare in iran per difendere l'onore dei mangiahamburger o chi per loro

[alberace]

si scrive di un secondo jet turco attaccato, ma non trovo conferme

[Marlborough's]

piccolo ot, ma ci tocca andare in siria per difendere l'onore dei mangia kebab?
perchè già l'anno scorso ci è toccato andare in libia per accontentare i mangiarane, non vorrei che l'anno prossimo ci toccasse andare in iran per difendere l'onore dei mangiahamburger o chi per loro

Io spero soltanto non abbiano iniziato a trescare.
I mangia-kebab intendo.

[McHawk]

sono un po di fretta e ho letto a pezzi, ma dove si parla di un secondo abbattimento?

[alberace]

anche qui http://staff.blogs.aljazeera.com/top...-turkish-plane (al jazeera che cita reuters)
attaccato, non abbattuto.

[Muccolo]

mah, io sapevo di una prossima esercitazione in siria tra russi, cinesi, siriani ed iraniani, così aggratisse tanto per far sapere a chi di dovere che la siria non ci sono solo interessi di meri posapiano italici.

[Muccolo]

la turchia comunque deve fare attenzione ad aizzare e rifornire i ribelli siriani, altrimenti per ricambio della cortese attenzione la sessa cosa potrebbe succedere per i propri ribelli curdi e comunque pure con greci, ciprioti ed armeni non è che corra buon sangue ed alla turchia conviene iniziare a fare molta attenzione alle proprie azioni.

[Frappo]

ma il lasciapassare Mastella vale anche per la Siae?

l'ho già postato prima, chiedo venia ma mi fa venire l'orchite

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da corriere.it

conti in rosso e privilegi della Società degli autori e degli editori

La grande famiglia dei dipendenti Siae
Quattro su dieci legati da «parentela»

Stipendio di 64 mila euro e benefit: bonus lavanderia
e di penna. Eppure ci sono 189 cause di lavoro


ROMA - Per far sentire i propri dipendenti come in famiglia la Siae non ha rivali: pensa anche al bucato. Chi va in missione può far lavare e stirare camicie e mutande a spese dell'azienda. Dieci euro e 91 centesimi vale la speciale «indennità lavanderia» quotidiana che scatta in busta paga dopo il quarto giorno passato fuori sede. Quanti lo ritengono un privilegio anacronistico non sanno che la Società degli autori ed editori è anche tecnicamente un gruppo familiare. Al 42 per cento. Nel senso che ben 527 dei 1.257 assunti a tempo indeterminato (il 42 per cento del totale, appunto) vantano legami di famiglia o di conoscenza. Ci sono figli, nipoti, mariti e mogli di dipendenti ed ex dipendenti. Ma anche congiunti di mandatari (cioè gli esattori dei diritti) di sindacalisti e perfino di soci. E poi rampolli di compositori e parolieri, perfino delle guardie incaricate della vigilanza nella sede centrale.
La lista è sterminata, con intrecci che attraversano ogni categoria. Dei 559 entrati alla Siae durante gli anni per chiamata diretta, ben 268 sono parenti. Idem 57 dei 128 reclutati tramite il collocamento obbligatorio. E 55 dei 154 che hanno superato le selezioni speciali. Ma perfino 147 dei 416 assunti per concorso hanno rapporti di parentela.
I nomi dicono poco o nulla. Ciò che importa è che in questo clan familiare gigantesco finora tutto sia filato liscio, senza bisogno di mettere nulla per iscritto. Ecco spiegato perché alla Siae non esiste nemmeno un contratto di lavoro vero e proprio. I rapporti fra l'azienda e i dipendenti, come hanno toccato con mano il commissario Gian Luigi Rondi, i suoi due vice Mario Stella Richter e Domenico Luca Scordino, nonché i loro collaboratori, sono regolati da micro accordi che hanno determinato condizioni senza alcun paragone in realtà aziendali di questo Paese. Cominciando dallo stipendio: 64 mila euro in media per i dipendenti e 158 mila per i dirigenti. Con un sistema di automatismi che fa lievitare le buste paga a ritmi biennali fra il 7,5 e l'8,5 per cento. Per non parlare della giungla dei benefit che prevede, oltre alla già citata indennità per il bucato, quella che in Siae viene chiamata in modo stravagante «indennità di penna». Altro non è che una somma mensile, da un minimo di 53 a un massimo di 159 euro, riconosciuta a tutto il personale per il passaggio dalla «penna» al computer. C'è poi il «premio di operosità», la gratifica per l'Epifania, tre giorni di franchigia per malattia senza obbligo di certificato medico, 36 giorni di ferie... Le conseguenze? Sono nelle cifre delle perdite operative accusate dalla Siae negli ultimi anni: 21,4 milioni nel 2006, 34,6 nel 2007, 20,1 nel 2008, 20,9 nel 2009, 27,2 nel 2010. Cifre cui dà il suo piccolo contributo anche il costo del contenzioso. Perché si litiga anche nelle migliori famiglie. Nonostante condizioni di favore che non hanno eguali nel panorama degli enti pubblici o parapubblici, negli ultimi cinque anni i dipendenti della Siae hanno attivato 189 cause di lavoro. Con un costo medio per l'azienda di un milione 469 mila euro l'anno.
Insomma, un bagno di sangue. Del quale ancora non si vede la fine. I commissari hanno tagliato 2,8 milioni di spese generali e un milione e mezzo di costi della dirigenza, sperando poi di risparmiarne altri 3 rivedendo gli accordi con i mandatari: un groviglio di 605 agenzie disseminate irrazionalmente sul territorio con dimensioni medie ridicole, se si pensa che il ricavo medio di ciascuna è di 128 mila euro l'anno. Ma il vero problema è quello del personale, perché finora tutti tentativi di normalizzare la situazione applicando un qualsiasi contratto di lavoro sono miseramente naufragati nella melma di uno stato d'agitazione proclamato dai sindacati interni.
La questione fa il paio con la vicenda del Fondo pensioni, istituito nel 1951, che deve provvedere al pagamento degli assegni di quiescenza del personale ed è una delle cause principali del dissesto che ha portato un anno fa al commissariamento. Ha un patrimonio interamente investito in immobili, con un valore di mercato di 205 milioni. Ma che non rende praticamente nulla. Tanto che finora, per riuscire a pagare le pensioni, la Siae ha dovuto mettere costantemente mano al portafoglio, aggravando non poco il proprio conto economico. Basta dire che il Fondo ha assorbito 130 milioni di contributi aziendali, con la previsione di ingoiarne altri 60 nei prossimi dieci anni.
Nel tentativo di rimetterlo in sesto, e anche in conseguenza delle nuove regole sugli investimenti degli enti previdenziali, sono stati istituiti due fondi immobiliari. Il che ha scombinato i piani di vendita di alcuni stabili di proprietà della Siae a condizioni favorevolissime: minimo anticipo e dilazioni di pagamento quarantennali. Parliamo degli immobili a destinazione residenziale occupati fra l'altro dai dipendenti della Società degli autori ed editori. Che hanno una caratteristica comune: su 37 affittuari, 34 sono sindacalisti. Fra di loro figura anche il contabile dello stesso Fondo pensioni. Si tratta di Roberto Belli, responsabile della Slc-Cgil nonché fratello di una dipendente attualmente in servizio e di una ex dipendente Siae (rispettivamente Antonella e Patrizia Belli), destinatario di una recentissima e sorprendente contestazione disciplinare. Il 13 giugno la direzione generale gli ha spedito una lettera dove si dice che una verifica condotta dalla Ria&partners, la società di revisione del bilancio del Fondo, ha fatto saltare fuori alcuni bonifici per un totale di 30 mila euro che insieme ad alcuni assegni e versamenti, c'è scritto, «non risultano autorizzati e non trovano riscontro nelle registrazioni contabili». Denaro, dicono i documenti bancari, trasferito dal conto Bancoposta del Fondo stesso ai conti correnti bancari personali di Belli e della sua compagna. Inevitabile, adesso, la richiesta di spiegazioni convincenti.

[Chiwaz]

visto che mancava da un po'...

[Frappo]

sempre mitico

[Marlborough's]

Adesso sono preso da Trine 2.
Ma tra non molto ci risiamo col: "E ora a che 'zzo si gioca?"

Ecco, pensavo di rispolverare Dead Space per poi attaccarci dritto e filato anche il secondo
E' che DS mi stette sul c*lo non poco all'epoca, per via di quella stronzaggine dei tasti non pienamente configurabili che c'era da far manovre con editor vari per usare i tasti cursore in luogo del più comune WASD(che nel mio caso, che acquistai nella ex Sarkolandia, sarebbe ZQSD) come piace a me.
Ma magari poi han risolto e bon.

Ecco...tasti a parte, me la consigliereste la coppia DS/DS2?

[Chiwaz]

ma diablo3 niente?

[Il Somax]

ma diablo3 niente?

Come va Inferno, chiwi? Stai prendendo le legnate che anta ti ha evitato ad hell?

[Chiwaz]

finché non trovo i pack molten desecrator waller vortex va anche bene, ma poi scoppio come un bubbone

Devo farmi un po' di res prima, almeno arrivare sui 400.

[Frappo]

ma diablo3 niente?

Dici che s'ha da fare?

[Chiwaz]

Io non ci scommettevo due lire e invece e' laddroga

[Frappo]

diavolo d'un dendadore :larussa:

[TeoN]

andate via no no via !

[Manu]

Ieri sera ho conosciuto un tizio che di cognome fa

Spoiler:

Non ce l'ho fatta a non ridergli in faccia

[Vitor]

Why so serious?