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Come sono stato deportato dalla Nuova Zelanda malgrado avessi la CARTA ORO
Caro Aldo,
ti scrivo per raccontarti una storia che mi é capitata lunedì all’aeroporto di Auckland e per una volta non vi é lieto fine.
Alle 23.20 del 31 di agosto imbarco il mio volo diretto Santiago – Auckland.
Vedo un film e dormo la maggior parte delle quattordici ore di viaggio.
Tra fuso orario e tempo di recupero atterriamo alle cinque di mattina del 2 di settembre di Auckland.
Ho jeans blu, camicia di flanella e giacchetta di pelle. Non sono freschissimo ma sono uno dei più presentabili al carosello bagagli.
Ritiro lo zaino e raggiungo il banco dell’immigrazione, col mio passaporto nuovo ed una working holiday valida per la mia entrata fino al giorno successivo.
Non presto troppa attenzione alla reazione dell’agente finché un sorridente poliziotto di mezza età si materializza al mio fianco e mi chiede di seguirlo.
Incrociamo un cane anti-droga con accompagnatore, mi fermo per farmi annusare e mi chiede – non il cane – se trasporto droga o faccio uso di droga.
La risposta negativa ad entrambe sembra soddisfarli e procedo ad un bancone di metallo col primo agente.
Il clima é cordiale, scambiamo un paio di battute mentre procede a svuotare il mio zaino e passare in rassegna ogni pezzo della mia collezione primavera/estate.
Sono estremamente rilassato e disponibile.
La perquisa sta permettendo al sole di sorgere su Auckland o almeno credo e prevedo di mollare lo zaino nell’ostello Base e di andare a godermi la mattinata in spiaggia.
Lo sbirro non trova niente, mi strofina per intero con le sue cartine ma tutti i test antibomba ed antidroga sono negativi e mi scarica all’entrata dell’ufficio immigrazione.
Mi fanno accomodare in una stanzina gelida in cui tra un interrogatorio e l’altro passerò le successive dieci ore.
I primi due detective sono gentili, mi fanno un sacco di domande sulla mia permanenza in Brasile, su quella in Cile, sul mio working holiday visa in Australia e sulle mie intenzioni in Nuova Zelanda. Mi prendono foto ed impronte digitali.
Rispondo senza problemi a tutte le domande, ho accettato di essere interrogato senza un traduttore perché sono convinto di poter risolvere il malinteso rapidamente e rivedere la luce.
Ad ogni agente che si materializza di fronte alla mia porta chiedo il motivo della mia detenzione ma si rifiutano di darmi qualsiasi dettaglio.
“Non potete trattenermi qui senza darmi una spiegazione. Voglio chiamare la mia ambasciata ed un avvocato” chiedo, in maniere diverse più per averlo visto nei film che per reale conoscenza di diritto internazionale.
‘Possiamo trattenere i sospetti fino a 72 ore senza alcun motivo’
‘Wow, però non lo fate, vero?’
‘Lo facciamo’ ribatte James, l’agente di immigrazione che chiuderà la mia pratica e mi piacerebbe un giorno ritrovarmi davanti la sua faccia sudata su un campo neutro per fargliela pagare.
Alla ora sette comincio a perdere un pó le staffe. Mi concedono mezz’ora per accedere all’area di connessione per i voli internazionali dove divoro un hamburger.
Quando ritorno alla mia stanza aspetto un’altra ora finché James torna nella mia stanzina con una faccia davvero turbata.
Mi richiede per la milionesima volta i dettagli della mia working holiday visa ed é allora che molla la bomba.
Il tuo visto non é valido e stiamo valutando il tuo caso.
Qui comincio a realizzare che mi trovo in un mare di merda.
Convinco l’ufficiale a a prestarmi il computer dove mostro la mia mail di conferma della mia visa, l’unica comunicazione ricevuta dal sito dell’immigrazione e procediamo a stamparne una copia. (La data di ricezione della mia mail ha l’orario del fuso cileno (in Nuova Zelanda era giá il 3 di settembre).
http://www.italiansinfuga.com/wp-con.../stefano-1.png
James scompare per un’altra ora e torna con la mia mail stampata.
‘Hai commesso un grave crimine per le autorità dell’immigrazione neo-zelandese, hai falsificato il tuo documento di conferma della working holiday visa’
Procede a mostrarmi con un documento word che secondo lui era la mia Working Holiday Visa in cui in grassetto é stata evidenziata la data del 26/8/13 e che quindi mi avrebbe permesso di entrare in Nuova Zelanda ed attivare la mia visa entro il 25/8/14.
‘Sei arrivato tardi, mate’.
Non riesco davvero a credere alle sue parole e chiedo di verificare il sito dell’immigrazione neozelandese, in cui si dovrebbero trovare i dettagli della mia visa.
Accedo al mio account ma quando entro nella pagina ‘my application’ si mostra una pagina di attesa che non si sblocca mai.
James giura che si tratta di qualche conflitto con i firewall dell’immigrazione.
Ed anche con quelli di Santiago visto che mi ritrovo nella stessa pagina anche qui.
Sembra che la decisione di non farmi entrare sia giá stata presa quando calo il mio asso, di cui l’integerrimo detective non era a conoscenza.
L’ottobre passato, ho cambiato passaporto, sostituendo il mitico che mi aveva fatto rimbalzare una volta al confine del Nicaragua.
Per evitare problemi avevo comunicato il cambio ad un ufficiale ricordandogli i miei dati personali, il mio numero di visto e soprattutto la data del 3 di settembre.
Dopo aver richiesto foto del mio nuovo passaporto l’ufficiale Chris Sung mi avrebbe risposto una settimana dopo confermando il mio cambio di numero passaporto e – pensavo – la mia visa.
James esce per un’altra mezz’ora o almeno quanto mi sembra, ho tre orari diversi tra orologio, telefono ed ipad e sono stanco e sto cominciando a perdere la cognizione del tempo.
Quando torna ammette che forse non ho falsificato un documento ufficiale, ma non mi ritiene idoneo all’entrata in Nuova Zelanda.
Chiedo con le forze rimaste che mi venga garantito un visto turistico, gli italiani lo ricevono direttamente all’arrivo all’aeroporto.
Ho i fondi per la permanenza ed un biglietto di uscita dal paese di lí a quattro mesi che mi offro di cambiare per una data più prossima.
Ma James ha già pronto il suo capolavoro investigativo.
Usa contro di me le risposte che avevo fornito durante le interviste, in cui avevo affermato la mia volontà di lavorare – in quel momento ero sicuro del mio visto lavoro -
‘Le informazioni raccolte mi fanno pensare che lavoreresti col visto turistico. Procederemo a metterti sul primo volo a Santiago che parte tra un’ora’.
In quel momento perdo la testa, mi escono più parole del consentito e mi paro davanti a lui.
Solita postilla – non ho mai fatto a botte in vita mia – ma sono almeno venti centimetri più alto di lui e ho le nocche bianche per la tensione.
James da viscido piedipiatti che è sgattaiola fuori dalla stanza e riappare, stavolta in tempi rapidi, con un poliziotto. Che mi spiegherà dell’eventualità di ammanettarmi, di farmi un perdere un paio di voli per Santiago e di farmi conoscere le segrete dell’aeroporto.
Mi ricompongo il necessario.
Venti minuti prima di accompagnarmi all’aereo – non ho dovuto pagare il mio biglietto almeno – mi concedono di usare il telefono.
Chiamo i miei genitori alle 4.30 del mattino italiano, gli spiego che sono vivo e che mi stanno rispedendo in Cile e procedo a piangere le prime lacrime della giornata.
Chiamo l’ambasciata italiana ma nessuno degli agenti dell’immigrazione kiwi si degna di parlare con i nostri.
Elvin, un ragazzo di origine indiana si becca tutti gli insulti del mio spesso vocabolario inglese mentre mi accompagna al gate del mio volo.
Non vedo il mio passaporto dal momento in cui l’ho passato al bancone undici ore fa ma a quanto pare mi stará aspettando in Cile.
Arrivo a Santiago tre pillole per dormire dopo, mezzogiorno del 2 di settembre, un agente con fondina é fuori dall’aereo e mi accompagna in un altro ufficio.
Non ho nessun attestato delle mie dieci ore ad Auckland a parte un timbro kiwi ed un bel ‘cancelled’ rosso sopra.
In cinque minuti seduto alla sua scrivania gli spiego tutta la storia e dimostrando molto più buonsenso dei loro colleghi mi stampa un visto per 90 giorni.
Non so bene cosa farò della mia vita qui a Santiago.
Per prima cosa dovrò tradurre il mio curriculum in spagnolo.
Ho perso quasi duemila euro tra biglietti aerei e costo della visa oltre all’occasione di conoscere la Nuova Zelanda.
Se volessi ritornarci dovrò fare richiesta in anticipo di un visto in qualche ambasciata.
Non credo succederá in tempi brevi.
Regalo Lonely Planet Nuova Zelanda semi nuova, me l’avevano regalata i miei a Natale, se passate da Santiago del Cile potete prenderla.
Per quanto mi piacerebbe contattare un avvocato e che la giustizia trionfi credo mi eviterò tutti i grattacapi.
Si accettano consigli e parole di appoggio in ogni caso.
Questa é la mia unica foto della Nuova Zelanda.
http://www.italiansinfuga.com/wp-con...4/09/image.jpg
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Re: Come sono stato deportato dalla Nuova Zelanda malgrado avessi la CARTA ORO
chi e' stopirla?
Inviato dal mio GT-P1000 con Tapatalk 2
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Re: Come sono stato deportato dalla Nuova Zelanda malgrado avessi la CARTA ORO
Citazione:
Originariamente Scritto da
Zio Squaquerone
Si accettano consigli e parole di appoggio in ogni caso.
se rimanevi accasa evitavi tutto 'sto casino.
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Re: Come sono stato deportato dalla Nuova Zelanda malgrado avessi la CARTA ORO
Bawww, giro quanto un terrorista in paesi del terzo mondo e mi stupisco che mi facciano storie
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Re: Come sono stato deportato dalla Nuova Zelanda malgrado avessi la CARTA ORO
Tornare in patria no, eh? :asd:
cittadini del mondo con un passaporto italiano :asd:
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Re: Come sono stato deportato dalla Nuova Zelanda malgrado avessi la CARTA ORO
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Re: Come sono stato deportato dalla Nuova Zelanda malgrado avessi la CARTA ORO
È sempre divertente vedere la reazione dei cittadini del mondo quando sbattono contro la dura realtà. Continuate a girare nei buchi sudamericani e africani, lasciate stare i paesi civili dove per superare il confine serve qualcosa in più di una mazzetta al doganiere e una mail
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Re: Come sono stato deportato dalla Nuova Zelanda malgrado avessi la CARTA ORO
ma sto pirla si sa cosa fa per vivere?
in b4 trasporta uranio impoverito per l'ISIS.
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Re: Come sono stato deportato dalla Nuova Zelanda malgrado avessi la CARTA ORO
almeno trasportasse uranio arricchito :fag:
p.s.
http://it.wikipedia.org/wiki/Uranio_arricchito
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Re: Come sono stato deportato dalla Nuova Zelanda malgrado avessi la CARTA ORO
io cmq non ho capito perchè sia successo sto casino: gli avevano dato conferma del visa ma tra fusi orari ha toppato il giorno di arrivo?
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Re: Come sono stato deportato dalla Nuova Zelanda malgrado avessi la CARTA ORO
non sono pratico di ste cose, non ho capito un cazz, che j'è successo?
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Re: Come sono stato deportato dalla Nuova Zelanda malgrado avessi la CARTA ORO
guardatevi airport security e vi renderete conto come tutto il mondo vuole entrare illegalmente in australia e nuova zelanda :asd:
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Re: Come sono stato deportato dalla Nuova Zelanda malgrado avessi la CARTA ORO
i nuovi zelandesi li posso anche capire ma gli australiani sono parecchio cagacazzi
10 milioni in un continente sono,cazzo 10 milioni in un continente...
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Re: Come sono stato deportato dalla Nuova Zelanda malgrado avessi la CARTA ORO
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Re: Come sono stato deportato dalla Nuova Zelanda malgrado avessi la CARTA ORO
Citazione:
Originariamente Scritto da
DavidAceveda
i nuovi zelandesi li posso anche capire ma gli australiani sono parecchio cagacazzi
10 milioni in un continente sono,cazzo 10 milioni in un continente...
si vede che gli piace la praivasi dei milioni di acri pro capite :asd:
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Re: Come sono stato deportato dalla Nuova Zelanda malgrado avessi la CARTA ORO
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Re: Come sono stato deportato dalla Nuova Zelanda malgrado avessi la CARTA ORO
Quando ci sono andato in vacanza nel 2007 non hanno cagato il cazzo per niente. :uhm: Questo qui doveva puzzare di losco lontano un miglio.
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Re: Come sono stato deportato dalla Nuova Zelanda malgrado avessi la CARTA ORO
Citazione:
Originariamente Scritto da
golem101
Quando ci sono andato in vacanza nel 2007 non hanno cagato il cazzo per niente. :uhm: Questo qui doveva puzzare di losco lontano un miglio.
capirai, veniva dal cile, sarà arrivato vestito malamente, mezzorastapunkabbestiato con lo zainetto :asd:
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Re: Come sono stato deportato dalla Nuova Zelanda malgrado avessi la CARTA ORO
Che strano, da noi in Italia succede esattamente il contrario: appena un extracomunitario tenta di entrare clandestinamente e senza documenti, non appena viene preso gli vengono dati carta di credito, 40 euro al giorno di argent de poche e viene sistemato in albergo a 4 stelle.
Paese che vai...paese che vai.
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Re: Come sono stato deportato dalla Nuova Zelanda malgrado avessi la CARTA ORO
Citazione:
Originariamente Scritto da
Zhuge
capirai, veniva dal cile, sarà arrivato vestito malamente, mezzorastapunkabbestiato con lo zainetto :asd:
Non intendevo una puzza tangibile, era più sul figurativo. :asd:
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Re: Come sono stato deportato dalla Nuova Zelanda malgrado avessi la CARTA ORO
Citazione:
Originariamente Scritto da
Zhuge
capirai, veniva dal cile, sarà arrivato vestito malamente, mezzorastapunkabbestiato con lo zainetto :asd:
Non intendevo una puzza tangibile, era più sul figurativo. :asd:
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Re: Come sono stato deportato dalla Nuova Zelanda malgrado avessi la CARTA ORO
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Re: Come sono stato deportato dalla Nuova Zelanda malgrado avessi la CARTA ORO
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Re: Come sono stato deportato dalla Nuova Zelanda malgrado avessi la CARTA ORO
Citazione:
Originariamente Scritto da
Zuma90
"Giro per il mondo dal Nicaragua al Canada al Cile al Brasile etc. etc." -> foto panoramica che sembra Riccione a ferragosto
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Re: Come sono stato deportato dalla Nuova Zelanda malgrado avessi la CARTA ORO