Ma esiste qualcosa che ti piaccia gallo? :asd:
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La tua firma ad esempio. Comunque non ce l'ho particolarmente con NAsu e l'altro, diciamo che a me non piacciono più o meno tutte le VN di ogni tipo e specie. Anzi meglio non dire cosa penso in generale della VN...
Perchè non dovrebbero piacerti? Mi incuriosisce, argomenta e di pure cosa ne pensi, non si offende nessuno qua dentro.
Anche se ho come la sensazione che tu stia generalizzando e confondendo le storie "normali" con le minchiate hentai. Tra l'altro alcune delle opere di Type-moon manco sono uscite sotto forma di VN ma direttamente come novelle stampate su carta (vedi Kara no Kyoukai, o Fate/Zero).
Mai letto Umineko? Ho come la sensazione che ti farebbe cambiare idea.
Non è che temo il linciaggio pubblico, ho frequentato talmente tanti forum che oramai non mi spaventa più nulla :D
Solo che sarebbe un wall of text abbastanza lungo (alla ShinXela) e non ho voglia di scriverlo.
Di Umineko ho visto il primo episodio. L'ho trovato nella norma, senza infamia né lode. L'abbigliamento dei pg mi ha fatto ridere: più che una riunione famigliare sembrava un raduno di cosplayer.
Mi riferivo alla visual novel di Umineko, non alla serie, eh.
Comunque scrivi pure il wall of text, sono curioso (dico sul serio). Puoi anche scrivermelo via PM se non proprio non vuoi postare nulla qua.
Ok, cercando di sintetizzare al massimo.
Dal mio punto di vista le Visual Novel sono dei prodotti molto limitati come tematiche affrontate e trovano giustificazione solamente come forma di intrattenimento per otaku. Proprio perché hanno un pubblico così ben definito, hanno avuto una diffusione pressoché nulla fuori dal Giappone. In altri paesi non c'è un equivalente preciso di questi giochi, quindi la mia idea è che abbiano validità non in se stesse, ma solo perché c'è una nicchia di persone che le apprezza in un preciso stato.
Io non considero nemmeno i cosiddetti dating games, perché sul fatto che siano abbastanza deleteri spero non ci siano troppo dubbi.
Considerando tutte le altre VN che ho provato, devo dire di non averle mai trovate particolarmente ben fatte o intelligenti. Io non ho mai giocato per intero ad una singola VN, però ho provato a farlo, così come pure ho provato a vedere diversi anime tratti di VN.
La mia idea è che rappresentino un forma di intrattenimento di consumo, modellato attorno alle richieste o ai gusti del pubblico di riferimento. Questo pubblico di riferimento sono otaku, che avendo in diversa misura dei problemi di natura sociale, cercano di evadere dalla realtà. L'evasione dal mondo reale si realizza nelle VN in quanto i soggetti di questi racconti/giochi sono molto poco verosimili e credibili. Più che rappresentare qualcosa ai autentico, ho sempre visto le Vn come la proiezione di fantasie legate alla sottocultura otaku. Questo non significa che mi facciano schifo perché prendono piede in mondi inventati oppure perché hanno elementi immaginari. Significa semplicemente che nelle VN c'è una specie di falsificazione del reale ad uso e consumo dello spettatore. I personaggi delle VN per me si comportano maniera artificiale, senza un vero riscontro con il comportamento umano.
Nelle Vn si realizza uno sdoganamento di veri fetish otaku facendoli apparire come qualcosa di perfettamente plausibile o logico. Molto di quanto è mostrato serve solo a soddisfare certe proiezioni mentali un po' deviate. I personaggi sono dei prototipi più che delle persone. Le infinite possibilità narrative di una storia si riducono ad un'insieme di scenari tipici e collaudati quando invece già solo nel campo manga c'è molta più varietà nei soggetti. Inoltre questo viene fatto con uno spirito molto condiscendente verso il pubblico. Non è singolare trovare anime rivolti agli otaku, ma in quelli fatti beni viene comunque veicolata una morale edificante e si tratta in genere di un messaggio di fondo che in qualche modo dovrebbe fare superare parte delle proprie difficoltà.
Nelle VN ( o meglio in molto VN) al contrario c'è una certa compiacenza verso il pubblico ma senza intenti comunicativi di sorta.
In generale io le ho sempre trovate molto prevedibili e stereotipate. Mi hanno dato quel senso di preconfezionato da cui puoi capire a grandi linee come evolverà la situazione senza sforzi.
Voi avete detto che Kara no Kyoukai era uno dei lavori typemoon meglio adattati. Non mi ricordo in quale film dei sette, Shiki uccideva tre o quattro persone davanti al ragazzo megane. Successivamente a queste scena vediamo il megane che rimane a fianco di Shiki ripetendo “si, di te mi fido, va tutto bene ecc ecc”. Potrebbe anche legarti la più forte amicizia ad una persona, ma se la vedi commettere un omicidio, la reazione dovrebbe essere di un certo altro tipo.
I fatti narrati in Kara no Kyoukai sono narrati con ordine cronologico diverso, gallo. E' una cosa che ha un impatto notevole perchè ci si rende conto di come sia Mikiya che Shiki hanno un modo diverso di interagire tra di loro. Altra cosa: Kara no Kyoukai non è una visual novel, nè tantomeno è un gioco. E' un libro. Come la mettiamo? ;D
Per il resto, il tuo punto di vista lo condivido in larga parte, se non fosse che ho la terribile sensazione che tu stia generalizzando in maniera molto errata senza avere gran conoscenza di quello che stai analizzando.
Ti faccio una domanda: leggi libri? Una visual novel non è altro che un libro nel quale i fatti narrati vengono anche "illustrati". E' per questo che ho la sensazione che tu stia terribilmente generalizzando, perchè stai associando ad un medium una precisa tematica (come dire: le VN trattano solo queste tematiche, o le VN hanno solo personaggi stereotipati, e non è vero). Ci possono essere le visual novel piene di fetish per otaku (vedi Clannad et similia), ci possono essere anche visual novel che semplicemente raccontano storie come lo farebbe un libro (nel caso di Umineko, un romanzo giallo con elementi soprannaturali).
Continuo a reiterare il mio invito a leggere (notare il verbo che sto usando) Umineko, quantomeno il primo episodio.
Gallo, non ti ci vedo proprio con il burka mentale in testa, almeno prova a dargli una chance (e porta ovviamente pazienza, si tratta di storie lunghe da leggere, non è roba che si può sentenziare in un'ora o due).
Io personalmente le vn le seguo come seguirei un libro, se hanno una buona storia bon, se no le cestino subito. Quindi il tutto diventa molto soggettivo. In quest'ottica quello che dici non è sbagliato, è che forse non hai ancora trovato una vn con una storia che ti aggrada.
Higurashi e Umineko le devo ancora giocare, ma da come hanno fatto le serie animate, direi che hanno una buona trama. Tsukihime(finito) e Fate stay night (lo sto giocando ora), non sono male ma la storia non mi prende molto. gallo prova ever 17, finora è quella che più mi è piaciuta ed a differenza di molte altre, utilizza i meccanismi tipici delle vn integrandoli nella trama
Volevo rispondere punto per punto sulle cose più salienti, ma mi sono accorto che il mio commento poteva essere condensato, come dice Gaul, in: Tutto-tutto, niente-niente.
Hai esposto un insieme di caratteristiche che sono applicabili in prima istanza a manga e anime, e per aspetti diversi, anche se comunque riconducibili a consuetudini ormai rafforzate, a libri/videogiochi/film/musica/teatro/chipiùnehapiùnemetta. E non si tratta di un fatto di nicchia o meno.
Nell'800 andavano di moda i feuilleton, i romanzi storici e di certo la maggior parte di essi non erano sti gran capolavori letterari (tanto che a Manzoni venne quasi un colpo); si tratta di un fenomeno che c'è da sempre e che investe tutti i meccanismi che permettono di comunicare qualcosa.
Ciò non vuol dire che nel caos non ci siano prodotti degni di nota.
Guarda, è sbagliatissimo voler cercare a tutti i costi un valore morale a qualcosa che non si propone di averlo e che non è necessario che abbia.Citazione:
Non è singolare trovare anime rivolti agli otaku, ma in quelli fatti beni viene comunque veicolata una morale edificante e si tratta in genere di un messaggio di fondo che in qualche modo dovrebbe fare superare parte delle proprie difficoltà.
Nelle VN ( o meglio in molto VN) al contrario c'è una certa compiacenza verso il pubblico ma senza intenti comunicativi di sorta.
[edit]Tanto per dire, bel valore morale che ha Gurren Lagann...[/edit]
Ma che minchia parlo, non ho mai giocato a una visual novel (sono rimasto ai libri game :fag: ).
Io personalmente leggo le novel esattamente come leggerei un libro normalissimo, quindi mi interesso solo della storia che vogliono raccontare aldilà del resto. Che molte novel siano orientate a soddisfare gli infiniti fetish del pubblico otaku non lo metto in dubbio. Ma non si può generalizzare in questo modo, ci sono numerose vn interessanti (vedi Umineko con cui la meniamo ora e di cui, bene o male, siamo tutti fanboy... ma anche altre come il già citato ever17) in giro. :look:
mi scuso in anticipo per il wall of text ma ho pensato fosse il caso di trattare l'argomento punto per punto:sisi:
mi sembra davvero generica come affermazione, le hai lette tutte? :sisi:
il motivo per cui non si sono diffuse fuori dal giappone, al pari di quello che è successo e succede con molte serie di videogiochi, è che i produttori giapponesi la pensano esattamente come te e ignorano le orde di gente che implora di avere un'edizione occidentale. in quanto alla questione validità, non ero al corrente che il valore letterario o artistico di un'opera dipendesse dall'apprezzamento del pubblico :asd:
non ho idea di cosa tu intenda per "deleteri" ma vorrei aggiungere anche i cosiddetti eroge, è chiaro che un prodotto come wanko to kurasou mira esplicitamente agli otaku e non si pone nemmeno il problema di risultare letterariamente valido. ho pensato di precisare visto che la tua descrizione di "visual novel" mi pare piu' calzante per questo genere di prodotti piuttosto che lavori piu' seri come fate stay night oppure ever 17. è vero che anche in alcuni di questi lavori ci sono le scene diciamo pure p0rn e che sono messe li solo per vendere, ma non mi sembra comunque un elemento sufficiente a screditare il valore di un'opera, solo perchè in appendice ti regalano le fotine sconce dei protagonisti, dopotutto si è liberi di non guardarle.
a meno che tu non le abbia lette tutte dalla prima all'ultima, direi che si tratta piu' che altro di gusti personali, anche se
ah beh, almeno finirle prima di giudicarle non sarebbe cattiva abitudine. senza contare che l'anime è un medium dallo stile narrativo decisamente differente e non puo' certo sostituire la novel da cui è preso, puo' essere un buon adattamento e risultare un ottimo anime ma rimarrebbe comunque un prodotto differente e non confrontabile.
come hanno già fatto giustamente notare, l'epoca dell'artista che si scrive il libro da solo per il gusto di farlo è finita da qualche secolo :asd:
io leggo e apprezzo le novel ma non sono un otaku e non ho problemi sociali, quindi c'è qualcosa che non fila in questo ragionamento :)
quindi se ho ben capito, il fatto che un racconto non sia totalmente aderente alla realtà delle cose ma costruisca delle proprie regole, ad esempio l'esistenza della magia, o la capacità di evocare entità e simili, non sarebbe da interpretare come metafora del reale ma come alienazione, il che in effetti rende a livello tematico carta straccia almeno due terzi buoni della letteratura prodotta al mondo fin da quando esiste la scrittura. good. :sisi:
vedi sopra. non mi è chiaro però cosa sarebbe questo "comportamento umano" o cosa tu intenda per "artificiale". se ti riferisci a cattiva caratterizzazione dei personaggi o una narrazione povera, beh, siamo al punto di prima: le hai lette tutte? :sisi:
riguardo alla questione scenari "tipici e ben collaudati", beh, direi che è normale, l'uomo ama parlare sempre delle stesse cose e in quattromila anni di storia dubito sia rimasto qualcosa che si possa definire "originale"... è chiaro che i topoi sono sempre gli stessi, quello che conta è in che modo l'autore riesce a svilupparli, e qui sta l'originalità di un lavoro. poi tu stesso hai detto di non averne mai finita una, quindi come fai a sapere se le situazioni tipo che hai riscontrato finiranno come credi tu o ci sarà qualche evento inaspettato? :asd:
lo preciso perchè mi è capitata una cosa simile guardando toradora, dalle prime puntate mi sembrava la solita commediola prevedibile e piatta, mentre poi la sceneggiatura è andata evolvendosi e approfondendosi, sfornando un lavoro che definirei senza remore come davvero bello, approfondito e curato come ne ho visti pochi, che gli è fruttato un 9 in sede di recensione. (io recensisco quello che guardo nel circolino puru puru, recuperabile in just 4 spam, per chi fosse interessato :sisi:).
non ricordo la scena quindi non mi pronuncio, ma riguardo la tua ultima frase ti chiedo: il fatto che magari KnK vada contro la tua, e sottolineo tua, morale, ne fa automaticamente un lavoro poco valido o, magari, da censurare?:)
KnK non è nemmeno una visual novel (ma potrebbe esserlo, perchè alla fine una VN non è altro che una trasposizione multimediale di un testo dove si aggiungono anche sonoro ed elementi visuali), sono una collana di racconti su carta stampata.
Guarda io di VN ne ho giocate una sola (e sto leggendo Umineko), quindi la mia opinione è piuttosto limitata. Posso quotare gallo sul fatto che molte VN sono fatte esclusivamente per otake frustrati (Zeavis le aveva chiamate porcherie hentai o qualcosa del genere :asd:), però come dicono gli altri non generalizzerei, anche se non avendone giocate nessuna il dubbio c'è l'ho anche io. Sono convinto che molte VN esistano esclusivamente per le scene H, ma sono certo che ce ne siano molte in cui lo scopo sia semplicemente raccontare una bella storia. Molto probabilmente siamo condizionati dalla mole di coperitine H che vediamo in giro e tendiamo a generalizzare :sisi:
La percentuale di VN hentai è ridicola, ce ne sono dozziliardi. Il problema è che non bisogna associare le tematiche al medium. "Visual Novel" non indica nè la tematica, nè il pubblico alla quale è indirizzato, nè il tipo di storia. E' un medium, un modo di proporre la lettura di un testo attraverso espedienti multimediali. Che poi la maggior parte delle VN abbia come tema fetish per otaku o sia sfondo moe/hentai/quant'altro non c'entra nulla.
Visto che si parlava di Canaan, 428 (del quale Canaan è una sorta di spin-off basato su una side-story, e Nasu ha curato solo quest'ultima) è una visual novel per Wii, che ha ricevuto pareri molto positivi e non solo dal pubblico "otaku".
Cacchio, esiste persino una sorta di Visual Novel di Mushishi su DS, eppure non mi sembra che Mushishi abbia personaggi stereotipati (solo perchè i racconti del manga sono stati trasposti anche attraverso un medium multimediale) o sbaglio?
Non ho letto nulla, troppe lettere capogiro, ma forse a qualcuno sfugge che l'obbiettivo principale delle VN è quello di fornire al lettore poco fantasioso delle immagini allegate al testo. In pratica è un libro da vedere oltre che da leggere. Nient'altro.
Quindi criticando le VN in quel modo è come se stesse criticando il settore dei libri erotici, criticando l'intero settore dei libri.
Poi che alcune VN abbiano delle "scelte", dei "minigiochi" e cazzi e mazzi vari, è solo un modo per permettere al lettore di interagire con il libro.
Tutto qui.
Critiche alle VN, non potevano non venire a difendere il mio compagno snob _gallo_ :asd:
Ok, partiamo con il wall of (quoted) text.
Sì ma quasi sempre rivolte ad un pubblico otaku e con le conseguenze che più o meno ha indicato _gallo_ in precedenza, non credo che il suo commento si limitasse ai meri contenuti.
Tralasciando che la decontestualizzazione selvaggia della frase travisa un po' il senso del discorso, sarebbe opportuna fare una distizione tra un prodotto pensato per essere venduto (es, un blockbuster hollywoodiano) con un prodotto pensato per accontentare in tutto e per tutto una nicchia di persone dai gusti molto simili.
La libertà di manovra è molto differente, così come l'universalità dell'opera.
Non credo che intendesse criticare le VN a causa della mancanza di morale, bensì il fatto che nonostante si rivolga ad una fascia di pubblico molto precisa non tenta nemmeno di comunicare nulla, ma si limita al semplice compiacimento.
Mentre se pensiamo ad altre opere (cito Evangelion giusto per citare un caso famoso, ma la produzione animata è piena di storie sulla crescita, sull'uscire dal guscio ecc ecc) il messaggio l'hanno dato.
Il senso era, se almeno non vuoi essere universale, almeno devi essere significativo.
Ed è un caso se la KID nel 2006 ha dichiarato la bancarotta?
Io non credo, Ever17 è senza dubbio la VN meno da otaku che abbia mai visto (e anche l'unica che sfrutti i meccanismi in maniera un minimo intelligente), e secondo me questa è una delle ragioni per cui la KID alla fine è fallita.
Non è la qualità a vendere (lo so, sto ribadendo l'ovvio, ma lasciatemelo fare).
Umineko sinceramente non l'ho mai giocato e dopo aver visto gli anime di Higurashi (8 episodi prima di gettare la spugna) e Umineko (dopo il primo già non ce la faccio più) mi viene da pensare che sia comunque un prodotto molto ruffiano verso gli otaku e i loro gusti, ma potrei anche sbagliarmi.
Sbaglio o Ever17 ha avuto un'edizione occidentale.
Non mi risulta che abbia venduto un miliardone di copie.
Il che mi fa pensare che la richiesta che tu dai per scontata in realtà non ci sia.
A quanto ne so ha provato a giocare a Tsukihime (chissà se è arrivato alla visita notturna del succubus :jfs2:).
E a parte questo avrei da ridire sia sulla tua definizione di F/SN (per me è una *******ta action con qualche momento figo e basta) che sul porno, lo han messo per venderlo e ciò è male, non li ha di certo obbligati nessuno e parliamo di parti inserite comunque nella storia, non scene di sesso gratuite così per fare bensì elementi stessi della trama.
Non si può inserire lo sperma come sistema di trasferimento del mana e poi dire "massì, è lì per vendere, ignoriamolo".
Fosse solo in appendice capirei, ma oggettivamente non sta proprio così.
E se io apprezzo One Piece a 25 anni allora quel manga cessa di essere pensato per un pubblico di adolescenti?
Non è quello che ha scritto.
Per capire un'opera dobbiamo per forza relazionarci con i personaggi, un processo empatico.
Se i personaggi hanno, senza motivi apparenti, reazioni e comportamenti non credibili, non spiegabili, semplicemente assurdi, diventa difficile, se non impossibile, relazionarsi con i personaggi e apprezzare le situazioni raccontate.
Le VN sono un mondo alieno non perché pecca di realismo fisico o chissà che altro, ma perché i personaggi sono percepiti come alieni, e ciò nella letteratura solitamente non succede.
Anzi, di solito succede l'esatto contrario (mi ricordo un bellissimo scritto di Hiroki Endo presente in una delle sovracopertine di Eden).
Dai, mi pare evidente che si parlasse delle visual novel disegnate in stile "anime", la maggior parte di 428 non lo è (a parte lo scenario di Nasu, che mi pare di aver capito che sono due orette massimo), e tra queste mi pare sia assolutamente possibile trovate stili e tematiche ricorrenti, come in tutti i campi d'altronde.
Non è che ci sia bisogno di trovare l'eccezione per far vedere che non è vero, a meno che lo scopo della discussione non sia dimostrare che uno ha ragione e l'altro no, ma discutere del perché le VN tendono a piacere o non piacere, se la discussione poi ne risulta interessante anche se nessuno cambierà idea l'obiettivo dovrebbe essere raggiunto.
Mi sbaglio?
Dissento, in tutte le classificazione che io abbia visto le VN sono sempre state incluse nel grande calderone dei videogiochi, sotto le avventure grafiche per le VN di avventura, sotto i simulatori di appuntamente in quelle il cui lo scopo è arrivare alla fine della route e trombarti la tizia (con sovrapposizioni tra le due tipologie).
Tra l'altro a me non piace nemmeno tanto questo paragone insistito con i libri, non mi pare che mediamente ci sia la stessa qualità narrativa, e le VN sono comunque limitate al punto di vista del personaggio interpretato dal giocatore (poi ci si può giocare, ma c'è comunque meno libertà) e contengono suoni, spesso voci e immagini, non è affatto la stessa cosa.
E a conti fatti tutte le VN a cui abbia giocato insistono, in modo per me eccessivo e fastidioso, sui dialoghi, al contrario invece di quello che succede in buona parte sui libri, quindi direi che parliamo di due medium con caratteristiche diametralmente opposte (il libro è quasi pura immaginazione) e con stili narrativi diversi.
Il paragone per me non ci sta, a prescindere dal fatto che la migliore VN a cui abbia mai giocato la paragonerei giusto ai peggiori libri che ho letto negli ultimi due anni (anche se in tutta onestà Ever17 peggio di Mondo senza fine di Follet non è :jfs2:).
Ricordiamo da dove è partita la cosa: http://www.pluschan.com/index.php?/topic/1044-canaan/
Già che ci siamo che ne direste di fare una partnership tra i due forum? :rotfl: :rotfl:
Com'è che rispondi tu al posto suo? Lui non è capace? :uhm:
Fammi il piacere vah :asd:Citazione:
Già che ci siamo che ne direste di fare una partnership tra i due forum? :rotfl: :rotfl:
--edit--
Letto ora il topic dall'altra parte. Mi piace vedere che la discussione è iniziata solo con l'intento di scatenar flame, direi che possiamo ben chiuderla qui allora. Mazza te :asd:
Direste? :asd:
_gallo_ non conta niente (e in realtà io mi occupo solo della parte tecnica) :jfs2:
Rispondo perché è evidente che lo avete frainterpretato, considerando che ormai mi pareva difficile che rispondesse ulteriormente ho detto la mia.
Lolwut?
Se io e _gallo_ troviamo che le vn facciano schifo e che siano un intrattenimento notevolmente inferiore a molti altri allora stiamo facendo flame?
Sbaglio o vi piace molto leggere tra le righe? (sto pensando anche ai post precedenti)
Non c'è poi questa grande differenza in realtà, se il blockbuster deve mantenersi sui generis per poter agguantare una fetta sempre più grande di pubblico è anche vero che sia per le commedie, sia per i film d'azione ci sono dialoghi, battute, situazioni ricorrenti, così come ricorrono in anime/manga/VN.
Se il blockbuster non può proporre tematiche troppo complesse o concentrate, lo stesso non lo può fare il prodotto di nicchia, che ha come scopo proprio accontentare quella nicchia come farebbe il blockbuster.
Comunque la generalizzazione c'era eccome, leggiti quello che ho quotato nel post precedente, epurato da ogni riferimento a "VN" e vedrai.
Che cosa c'è di sbagliato nel semplice compiacimento. Per sfornare un buon prodotto, a qualunque genere esso appartenga, NON è necessaria la comunicazione di chi sa quali significati profondi.Citazione:
Non credo che intendesse criticare le VN a causa della mancanza di morale, bensì il fatto che nonostante si rivolga ad una fascia di pubblico molto precisa non tenta nemmeno di comunicare nulla, ma si limita al semplice compiacimento.
Mentre se pensiamo ad altre opere (cito Evangelion giusto per citare un caso famoso, ma la produzione animata è piena di storie sulla crescita, sull'uscire dal guscio ecc ecc) il messaggio l'hanno dato.
Il senso era, se almeno non vuoi essere universale, almeno devi essere significativo.
Ritornando a Gurren-Lagann: non c'è alcun messaggio edificante o propedeutico a qualche cosa. Nessuno. A meno che tu non consideri le solite baggianate su amicizia, sacrificio, blabla, trite e ritrite un bel messaggio, che abbia anche una certa novità. Eppure penso che siamo concordi nel definirlo, non dico un capolavoro, non dico un'ottima serie, ma almeno un prodotto sopra alla media.
Ultima cosa... per piacere su... Eva... Anche qua il messaggio non esiste, e se esiste l'hanno capito in pochi, e i pochi che l'hanno capito hanno dedotto che fosse quello di prendere in giro lo spettatore :jfs:
Poprio un bell'anime di crescita interiore Evangelion, sì sì :jfs:
Ciò ovviamente non ha nulla a che fare sull'influenza che ha avuto sulle generazioni successive.
PS: Benvenuto e buona permanenza :ciaociao:
edit: Almeno hai avuto il buon gusto di non metterti l'avatar di Mio :jfs:
:asd:
la frase di gallo era di un tale generalista che si decontestualizza da sola, puoi dirlo anche per i ristoranti a momenti quello che ha detto gallo
guarda che neverland ha chiuso i battenti; questa differenza (ammesso che sia tale e per me è talmente labile da non essere quasi considerabile) è puramente semantica oggi come oggi o al massimo riducibile a pochi sparuti esempi che si contano sulle dita di una mano
ormai anche lars von trier fa marketing al posto di fare cinema
:caffe: