A parte che sono TV generaliste, c'è una differenza notevole tra mettere ed eleggere.
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domanda: per qualche mese sarò costretto a lavorare con un imbecille. come faccio a rendere la convivenza possibile aka come evitare di metter le mani al collo?
Mettilo in ignore :asd:
fallo licenziare
purtroppo non ho questi poteri :asd:
Shparalo :sisi:
Non litigare con lui, che altrimenti ti trascina etc etc... :asd:
Ah, Chiwaz.
Ti spiacerebbe raccontarmi qualcosa su Dragon Age per favore?
A che punto sei, come va, come non va...frizzi&lazzi insomma.
Faresti felice un vecchio pirla che lo abbandonò sul finire per sciocche questioni sentimentali.
E anche per via dell'American Express a voler ben vedere...:uhm:
Per il momento mi piace parecchio, nonostante non ami i gdr in cui devi governare un party.
E' un po' ostioso nel senso che se non fai la build giusta dei personaggi patisci parecchio, e infatti ho paura che lo ricomincerò daccapo.
La storia per il momento non brilla per originalità, ma i PG sono ben tratteggiati e le interazioni con loro sono molto più profonde che in ME (non che ci volesse molto :asd: ).
Io ho la Ultimate con tutti i DLC, e devo dire che meritano anche quelli.
Non capisco Casini.Citazione:
IL LEADER UDC: «IL DECRETO RISCHIA DI DARE IL COLPO FINALE ALL'AUTONOMIA DEI COMUNI»
Tremonti difende il federalismo fiscale Casini: «Il Terzo Polo voterà contro»
Il ministro dell'Economia: «Il cittadino potrà dire all'ente locale di non abusare con le imposte»
Giulio Tremonti (Ansa) MILANO - Il governo vuole rassicurare i cittadini. Il federalismo non comporterà obbligatoriamente l'introduzione di nuove tasse o di aliquote più elevate delle vecchie imposte. Ma la tesi del ministro dell'Economia Giulio Tremonti non convince il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, che ha spiegato che tutto il Terzo Polo «voterà contro» il decreto del federalismo fiscale sul fisco municipale. Un decreto, ha aggiunto, che «così com'è rischia di dare il colpo finale all'autonomia dei Comuni».
CASINI - Poi Casini ha affrontato temi più strettamente politici. «Se Berlusconi avesse veramente a cuore l'unità dei moderati quale migliore occasione che fare un passo indietro? Se avesse davvero a cuore gli italiani quale migliore occasione che permettere la nascita di un governo più forte? Ma Questa è solo la disperata battaglia di Berlusconi per se stesso» ha detto il leader dell'Udc ribadendo l'invito al presidente del Consiglio a dimettersi. Casini rileva inoltre che «anche i bambini capiscono che Berlusconi sia più infastidito dal Nuovo Polo che dalla sinistra, un polo moderato che contesta una concezione proprietaria della destra italiana». Quindi il leader dell'Udc lancia un messaggio alla maggioranza: «Noi non temiamo assolutamente il voto anticipato, pensiamo sia una follia per il paese ma per il terzo polo forse è addirittura conveniente, percio se pensavano di spaventarci con la minaccia del voto anticipato forse spaventano solo se stessi...».
TREMONTI - «Le addizionali non sono un obbligo ma una facoltà e la scelta dipenderà dai cittadini. Il cittadino potrà dire all'ente locale: non mettere le addizionali, non abusare con le imposte, perchè puoi dare servizi migliori a costi minori. Per gli amministratori quello delle addizionali non è più un meccanismo obbligatorio» aveva detto in precedenza Tremonti intervenendo alla ventesima edizione del Convegno del «Sole 24 Ore Telefisco», riferendosi allo sblocco delle addizionali locali. «Sarà la prima riforma fiscale del nuovo secolo e sarà l'Italia a farla» ha sottolineato Tremonti.
FINANZA LOCALE - La riforma del federalismo fiscale è stata frenata da logiche politiche ha detto ancora Tremonti. «Il federalismo municipale è in Parlamento dal 5 agosto, com'è che oggi - ha osservato Tremonti - viene chiesta un'ulteriore riflessione?». «L'Italia è in Europa l'unico Paese che non ha finanza locale: molte imposte sono chiamate locali ma in realtà sono statali. L'Italia - ha aggiunto Tremonti - era più federalista ai tempi del fascismo che oggi. Allora c'erano tanti tributi locali e funzionavano da criterio di controllo democratico sugli amministratori da parte dei cittadini. Certo c'erano anche sugli abusi».
PROCESSO RIFORMATORE - Il federalismo fiscale ha spiegato ancora Tremonti, «non inizia e finisce oggi, è iniziato da un po' di tempo, ha avuto una legge delega votata da quasi di tutti e sta andando avanti ma non è un processo che si chiude domani, continuerà: è un modo per modernizzare e moralizzare questo Paese. Non è un passaggio che si chiude adesso e che inizia adesso - ha aggiunto - è un grande processo riformatore che inizia e si svilupperà nei prossimi anni».
Redazione online
26 gennaio 2011
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Cioè, lo capisco, ma non capisco la motivazione che adduce.
Come fa una legge che lascia mani libere ai Comuni in materia fiscale a mettere in crisi la loro autonomia?
c'era un topic sul federalismo, lo aprì Default :uhm:
E' chiuso.
Sono molto preoccupato, rischia di venire bocciato già in commissione.
Sarebbe un brutto colpo per la Lega :look:
Stai a vedere che in tutto questo baillamme ha fatto più la sinistra con la riforma del Titolo V... :asd:
per curiosita', ma Gabriella Buontempo in BOCCHINO e' parente di Teodoro? :mah:
Da Il Post
Citazione:
Può Sky acquistare frequenze del digitale terrestre?
“Sì”, secondo l’Unione Europea e l’Autorità garante per le comunicazioni, purché i canali offerti ai telespettatori dalla società di Rupert Murdoch non siano a pagamento.
“Forse”, secondo il governo italiano, che sulla scorta di questo “dubbio” tiene sospesa da mesi la gara per l’assegnazione delle nuove frequenze. A danno del grado di concorrenza e pluralismo dell’offerta televisiva italiana e a vantaggio esclusivo degli attuali operatori del digitale terrestre, su tutti Mediaset e Rai.
La vicenda inizia nei primi mesi del 2010, quando trapela la notizia secondo cui la Commissione Europea stia per autorizzare Sky Italia a partecipare alla gara per le frequenze, sollevando l’azienda da un impegno sottoscritto nel 2003 e che le impediva fino al 31 dicembre 2011 di entrare nel settore del digitale terrestre.
Fiutata l’aria, l’allora viceministro allo Sviluppo Economico Paolo Romani, intento a redigere la gara per le frequenze, inizia a far circolare una certa tesi: l’Italia può affidare frequenze tv ad un’impresa straniera solo se un’impresa italiana nel paese di provenienza di tale operatore può fare altrettanto. Un principio di reciprocità, insomma, che il viceministro fa derivare addirittura da una vetusta disposizione preliminare del Codice Civile.
A giugno, Romani chiede conto della normativa americana al Ministero degli Esteri. E questo scova ciò che evidentemente il viceministro andava cercando: il Communications Act del 1934, che vieta ad una società straniera di possedere una licenza radiotelevisiva negli Stati Uniti. Non aggiunge, la Farnesina, che il divieto USA è valido solo per le società straniere, non per le società stabilite negli USA ma detenute da stranieri: come sa giustappunto Mediaset, impegnata a lanciare negli USA la sua piattaforma in lingua italiana. Reciprocamente, allora, la News Corp di Murdoch può operare in Italia con la società di diritto italiano Sky Italia. Ma di quest’evidenza, nel carteggio interministeriale, non c’è traccia.
Nel mese di luglio del 2010, arriva l’attesa decisione della Commissione Europea, favorevole a Sky Italia: Bruxelles riconosce come dal 2003 ad oggi il settore televisivo sia radicalmente mutato, tanto da considerare esauriti i possibili rischi per la concorrenza derivanti presenza del gigante satellitare anche sulla piattaforma digitale.
Del bando, intanto, si perdono le tracce. Passano i mesi, il commissario europeo Joaquim Almunìa sollecita più volte il governo italiano a procedere, ma Romani (nel frattempo promosso a ministro) fa orecchie da mercante. Anzi, rilancia la questione “reciprocità”: il 7 dicembre il Ministero dello Sviluppo economico presenta al Consiglio di Stato un quesito chiarificatorio, che possa “sgombrare ogni possibile equivoco – si legge in una nota ufficiale del 9 dicembre – su come debba essere inteso il principio della reciprocità tra Stati (…) con particolare riferimento, ovviamente, a quelli Extra Ue’”.
Il 20 dicembre arriva, laconica, la risposta del Consiglio di Stato: il quesito del Ministero è formulato in termini troppo “generali e sintetici” ed è “privo di un’argomentata illustrazione dei punti problematici“. In soldoni, il giudice amministrativo dice all’esecutivo: se vuoi chiedermi un parere, fammi una domanda specifica su un punto problematico, essendo la questione della reciprocità un non-problema. Sapendo dove il Governo vuol andare a parare, il Consiglio di Stato chiama comunque in causa l’Agcom, cui chiede sul tema un’osservazione tecnica. E il giudizio dell’autorità indipendente è netto: ciò che conta, per valutare l’accesso di un soggetto extra-europeo al settore delle frequenze digitali, è lo stabilimento della società in Italia o nello spazio economico europeo, non la nazionalità dell’azionista di maggioranza. Insomma, per l’Agcom non ci sono problemi all’acquisto delle frequenze del digitale terrestre da parte di Sky.
Ma Romani tesse e sfila la tela: da un lato riconosce “in una visione europea” la compatibilità della partecipazione di Sky Italia alla gara, dall’altro continua a parlare di “alcuni particolari rispetto alla disciplina di gara che vanno precisati”. Riformula la richiesta di parere al Consiglio dei Stato e prende tempo. A chi gli chiede conto della posizione del governo – come ha fatto la scorsa settimana Benedetto Della Vedova con un’interrogazione parlamentare – risponde da Azzeccagarbugli, evoca un po’ protezionisticamente la necessità di tutelare gli investimenti delle piccole tv locali dalla concorrenza straniera e rimanda alle calende greche la gara per le nuove frequenze (ora si parla di marzo, ma chissà…).
Raccontati i fatti, proviamo brevemente ad analizzarli. Accade spesso che un governo provi a limitare la concorrenza straniera subita dalle aziende nazionali. È una consueta “miopia” economica, che frena l’innovazione, danneggia gli interessi dei consumatori e tiene lontani dal paese capitali freschi. Ma nel caso di Sky e delle frequenze del digitale terrestre, si tratta di un approccio non solo miope, ma altamente “inopportuno”. Se Mediaset fosse solo un operatore televisivo italiano, messo al riparo della concorrenza da parte di un governo partigiano, ci sarebbe da restare contrariati di fronte ad un atteggiamento così sciovinista. Purtroppo si tratta di un gioiello di famiglia del presidente del Consiglio: il protetto e il protettore si sovrappongono, c’è il fiato di Mediaset sul collo del governo, ogni giorno di ritardo nel bando di gara per le nuove frequenze digitali consente al Biscione di godere di una vera rendita di posizione.
ahhhhh, che liberale...
A proposito, com'è che la cricca del "Berlusconi's unfit to lead Italy" se n'è stata stranamente schiscia in questi giorni ?
Non è il massimo quella notizia comunque. Posto che qualsiasi cosa contro Murdoch incontra il mio favore a prescindere, un atteggiamento del genere scoraggia investitori esteri.
Fa sempre parte del problema nano, non governa l'Italia, fa solo i suoi interessi.
Quello e' il mio principale punto di scontro con lui, le baldracche fottosego perlopiu', salvo il discorso minorenni e uso di risorse statali nello scopo.
Diciamo che Romani si é messo a lavorare di brutto appena preso incarico :sisi:
Cmq il problema principale alla fine é che si potevano avere diverse reti in chiaro (sul digitale) per un po di anni finanziate da Sky. E invece nulla (a parte Cielo). E più in generale ci sarebbe maggior concorrenza.
Il taglio di trasferimento viene compensato dalla quota di trattenuto sull'irpef, da quello che so.
ero rimasto a questa versione.Citazione:
400 MILIONI PER LE FAMIGLIE CON FIGLI A CARICO, QUADRUPLICATE LE SANZIONI SULLE CASE FANTASMA
Federalismo, ai Comuni il 2% dell'Irpef
Compartecipazione per gli enti locali alle imposte sui redditi. Via lbera alle tasse di soggiorno fino a 5 euro
ROMA - Compartecipazione dei Comuni all'Irpef al 2%, tassa di soggiorno, fondo per le famiglie con figli a carico. Sono alcune delle voci più significative inserite nella bozza di nuovo decreto sul fisco municipale messa a punto dal ministro Roberto Calderoli
COMPARTECIPAZIONE IRPEF - Una delle previsioni riguarda la compartecipazione degli introiti delle imposte sui redditi. Il 2% verrà girato ai Comuni. Il ministro Roberto Calderoli aveva ipotizzato un'aliquota del 2,5%, ma nella versione questa è stata abbassata di mezzo punto.
FONDO PER LE FAMIGLIE - Arriva poi un fondo di 400 milioni per agevolare le famiglie con figli a carico che vivono in una casa in affitto. È quanto prevede una delle modifiche prevista nella bozza di nuovo decreto sul fisco municipale messa a punto dal ministro Roberto Calderoli e che dovrebbe essere recepito nel parere del relatore del provvedimento Enrico La Loggia. Dal 2011, si legge nel testo, una quota del gettito della cedolare «è iscritta nell'anno successivo in un apposito fondo e destinata ad interventi in favore delle famiglie dei conduttori di unità immobiliari adibite ad abitazione principale, con particolare riguardo al numero di figli a carico».
LA TASSA DI SOGGIORNO - Quanto alla tassa di soggiorno, è previsto che possa essere istituita una quota tra 0,5 e 5 euro a notte a seconda della classificazione della struttura ricettiva. «I comuni capoluogo di provincia - si legge nel testo - possono istituire con deliberazione del consiglio comunale, una imposta di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive situate sul proprio territorio, da applicare secondo criteri di gradualita0 in proporzione alla loro classificazione da 0,5 a 5 euro per notte di soggiorno. Il relativo gettito è destinato a finanziare interventi in materia di turismo».
GLI «IMMOBILI FANTASMA» - Tra gli altri provvedimenti, è previsto il quuadruplicamento delle sanzioni previste per chi dopo il 31 marzo non si mette in regola con la sanatoria prevista per gli immobili fantasma. Il 75% degli introiti delle sanzioni «è dovuto al Comune sul quale è ubicato l'immobile interessato».
19 gennaio 2011
E' invece una cagata il fatto che la tassa di soggiorno sia limitata ai capoluoghi di provincia.
Un buona notizia... forse riusciamo a levarci la tritatura di scroti causata dallo stalking pubblicitario :facepalm: .
Finalmente ai nastri di partenza il Registro Pubblico delle opposizioni, istituito e previsto dal decreto 178.
Pronta la Robinson List.
http://www.tomshw.it/cont/articolo/t...t/29176/1.html
Incrociamo le dita che il 31 é vicino!
quando ho letto registro delle opposizioni per un attimo mi sono illuso che riguardasse qualche esame di idoneita' da far fare ai parlamentari dell'opposizione per vedere se sanno fare il loro lavoro o stanno li' solo per tirare i soldi (e non solo) :asd: