Originariamente Scritto da
Ciccius81
Segnalo un trafiletto estratto da un pezzo di Zampini di qualche giorno fa su Juventibus:
"Ok, hanno segnato gol decisivi contro Roma e Milan, e da lì le nostre prese in giro, la manifesta riconoscenza, il giubilo ostentato nei social network. Eppure, dietro lo sfottò, ci accorgiamo che le reti di Pepe e Giaccherini ci rendono felici sul serio, e mica solo per le avversarie beffate. Ci rendono felici soprattutto per loro, come se li conoscessimo di persona, come se un nostro amico fosse espatriato e poi tornato in Italia per far vedere che vale ancora qualcosa, e da quando gioca la sua squadra avesse ottenuto una media punti da posto in Europa, altro che salvezza. O come se un altro amico avesse avuto tanti di quegli infortuni e di quella sfortuna che, diciamolo senza problemi, che ci eravamo convinti anche noi che non avrebbe più giocato. E invece eccolo che corre, si arrabbia, sgomita, ci prova e riprova, fin quando tocca a lui: punizione, rincorsa, palo, deviazione, disperazione. Niente, la sfortuna non mi molla, avrà pensato Simone. E invece no, la sfortuna è andata via, perché la palla è dentro, tu esulti felice e noi con te. E no, non solo perché hai segnato a una rivale."
Mi trova assolutamente d'accordo. Per me quelli che han vestito la maglia bianconera con grinta, voglia ed orgoglio rimarranno sempre giocatori da rispettare ed a cui voler bene.