ma si si, l'abbiamo capito. è che è un grande assist man :asd:
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ma si si, l'abbiamo capito. è che è un grande assist man :asd:
L'aveva detto mia mamma, che dovevo convocare Hellvis.
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Harry fail in impagination :sisi: :asd:
Scrivi nel messaggio "<center> </center>" (con le [ ] invece delle < > ) e butta il tuo messaggio la dentro :sisi: :LaPotenzaDelleTag: :VedoIlForum: :Neo:
Vi comunico che sono ufficialmente disoccupato :bua:
Ora iniza il delirio tra ricerca nuovo lavoro, avventure fantozziane agli uffici dell'inps e il direttore della banca che a breve mi cercherà per avere qualche delucidazione :fag:
Good times, bad times... (cit.)
Coraggio Davidian :rullezza:
Suppongo che alcune fra le più grandi tragedie culturali siano state causate da persone simpatiche, a scambiarci uno spritz dal vivo. Potrei essere d'accordo sul paragone bambinesco solo se elevato a voglia di fare critica e intervenire nel forum pur di dare aria alla tastiera, come ben descritto da quelli di Nazione Indiana con questo articolo. Il tutto è ovviamente ben misero pretesto per farvelo leggere. Parla di letteratura ma si può distintamente rapportare anche al cinema. E merita, molto.
Un articolo che mi cita Mengaldo quasi all'inizio non può che essere vincente :asd:
Dopo lo leggo tutto con attenzione :sisi:
L'articolo è buono e interessante, ma a mio avviso lo è nell'ottica di prenderlo e controbatterlo punto per punto. Non nel senso che dica solo falsità, anzi. Ma perchè mi pare più uno stimolo che non una conclusione.
Insomma, sia nel discorso dei postismi che nella chiusura finale quando fa un casino complessivo e ingiusto tra intrattenimento e distrazione, mi sembra di vedere l'autore dell'articolo sul piedistallo della torre d'avorio dei film di Denis Arcand. Un qualcuno che si continua ad augurare che la cultura rimanga per pochi. A me sembrano idee pericolose.
quante parole spese inutilmente in quell'articolo.
seghe mentali su seghe mentali.
seghe e seghe.
altro che il declino dell'impero americano!
l'arte non è ciò che la critica indica, ma questo un critico non lo può sapere, perchè in realtà ha davanti uno specchio e si giudica bello o brutto a seconda del grado di frustrazione politica.
pasolini aveva ancora il coraggio di definire straordinario qualcosa a lui contemporaneo.
non aveva paura di sbilanciarsi.
questi sono dei cacasotto.
Invece trovo pertinente la critica ai critici, incatenati fra la ricerca del gradimento di mercato (perchè chi legge paga) e l'approvazione dell'industria (ma si potrebbe prendere come esempio significativo anche l'establishment videoludico). Senso di meraviglia, stupore fanciullesco, cinema come fuga dalla realtà.. Manca la voglia di mettere in discussione la noble critique perchè 1. la medesima non fornisce argomenti di discussione e 2. è lo spettatore-lettore a non ritenerli necessari o urgenti (sia mai farsi troppe seghe mentali, che poi si diventa colti).
su questo sono d'accordo, ma quello che intendo è che quell'atteggiamento nostalgico da c'era una volta è aria fritta, nel senso che mettono le mani avanti facendo passare la linea che ormai tutto è merda.
il meglio è passato
Tra un po' l'oggi sarà passato.
You can't take a picture of this. It's already gone.
fa decisamente caldo, oggi.
nello stato pontificio si va al mare (non io però :chebotta: )
studio ghibli+ps3=win.
http://www.youtube.com/watch?v=1ysGqsLf2oA
Spoiler: