Ecco, volevo giusto segnalartelo, caro lei :asd:
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http://corrieredelmezzogiorno.corrie...29144441.shtml
ho deciso chi votare alle amministrative...
sull'impippati mi sa che non ci sei andato lontano :asd:
http://www.governo.it/Presidente/Com...io.asp?d=63402
hackers? :asd:
http://napoli.repubblica.it/cronaca/...suali-15484808
giustizia a orologeria :rullezza:
oggi è l'anniversario della morte di ramelli
che fine ha fatto il caro terecoso77?Citazione:
Sergio Ramelli (Milano, 6 luglio 1956 - Milano, 29 aprile 1975) giovane studente milanese simpatizzante del Fronte della Gioventù, è una delle più famose vittime delle violenze degli anni di piombo.
Proveniente da una modesta famiglia (il padre era barista in un bar milanese), Sergio era un normalissimo ragazzo, appassionato di calcio e membro della squadra di calcio del quartiere.
Frequentava con profitto l'Istituto Tecnico Molinari di Milano, e, sino all'ultimo anno, aveva avuto ottimi rapporti con i compagni di classe, tanto da venir punito per aver passato alcuni compiti.
All'inizio degli anni '70 all'Istituto Molinari, così come in molti istituti milanesi ed italiani in generale, la normale vita studentesca era pesantemente condizionata dalla presenza di gruppi della sinistra extraparlamentare nati all'indomani della protesta studentesca del '68.
In particolare all'Istituto Molinari aveva assoluta egemonia politica e numerica Avanguardia Operaia, organizzazione studentesca della sinistra extra-parlamentare, che aveva instaurato un clima di costante prevaricazione all'interno della scuola.
Sergio Ramelli, forse in reazione al clima di terrore instaurato nell'istituto, inizia ad avvicinarsi politicamente alla destra e si iscrive al Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano.
Il suo orientamento politico divenne noto ll'inizio del quinto anno, quando il professore di lettere, prima di assentarsi dall'aula, assegnò alla classe di Sergio lo svolgimento di un tema libero: Ramelli decise di svolgere il tema sulle Brigate Rosse. I capi di Avanguardia Operaia bloccarono lo studente incaricato di consegnare i compiti al professore e, dopo essersi fatti consegnare con la forza il tema di Ramelli, lo affissero alla bacheca della scuola.
A tale episodio seguì, durante un'assemblea, una sorta di "processo politico" in cui Ramelli venne "condannato" a lasciare l'Istituto Molinari: da questo momento si scatenò una vera e propria persecuzione ai danni di Sergio Ramelli, con insulti e minacce quotidiane.
Il 13 gennaio 1975 Ramelli fu circondato in strada da 80 studenti e costretto a cancellare con della vernice delle scritte inneggianti l'MSI apparse sul muro esterno del Molinari; sempre nello stesso mese Luigi Ramelli, il fratello poco più grande di Sergio, fu aggredito da 2 giovani armati di chiavi inglesi che probabilmente lo avevano scambiato per Sergio.
In seguito a questi avvenimenti i genitori di Sergio decisero di trasferirlo dall'Istituto Molinari ad un istituto privato: il 3 febbraio 1975 Sergio si recò con il padre nella presidenza del Molinari per richiedere il nulla osta al trasferimento. Gli studenti di Avanguardia Operaria si disposero in due file lungo il corridoio che portava della presidenza e, una volta uscito Sergio, lo assalirono con calci a pugni fino allo svenimento e malmenando anche il padre ed il preside che lo scortavano.
Oltre che all'Istituto Molinari e in altre scuole superiori, Avanguardia Operaia era presente in buon numero anche all'interno delle facoltà dell'Università degli Studi di Milano: inoltre proprio all'interno dell'università tale gruppo esprimeva il suo massimo livello di organizzazione con la suddivisione in gruppi aventi diverse finalità.
Fra tali sottogruppi di Avanguardia Operaia si distinse il cosidetto "Servizio d'Ordine", un vero e proprio gruppo armato che, come si evinse dal processo Ramelli e da altri processi similari, dietro la bandiera dell'"antifascismo militante" si produssero in intimidazioni, pestaggi, lesioni di varia gravità ai danni di esponenti e semplici militanti della destra milanese, in scontri con le forze dell'ordine, nonchè in assalti, devastazioni ed incendi a sedi dell' MSI e a bar e a ristoranti ritenuti luoghi di ritrovo di persone di destra.
« Sergio andava a fare la spesa o scendeva in un bar qui vicino, poi tornava a casa all'una esatta per il pranzo.Fu proprio questa sua abitudine, la puntualità nel tornare a casa, a perderlo »
(Anita Pozzoli Ramelli, madre di Sergio)
Verso la fine del febbraio 1975, Roberto Grassi, universitario ex studente del Molinari e personaggio influente all'interno del "Servizio d'Ordine" di Avanguardia Operaia, iniziò a parlare di una azione punitiva ai danni di Ramelli con Marco Costa, nuovo leader della squadra del Servizio d'Ordine presso la Facoltà di Medicina.
In una successiva riunione, Grassi e Costa comunicarono al resto della squadra di Medicina l'assegnazione del compito di picchiare Ramelli: a tale scopo il Grassi, poichè nessuno della squadra conosceva Ramelli, consegnò loro una foto "segnaletica" di Sergio, scattata durante l'episodio della cancellazione delle scritte.
Il compito di eseguire gli appostamenti, per scoprire le abitudini di Sergio Ramelli e indicare al resto del gruppo dove e quando colpire, fu affidato a Brunella Colombelli.
Il 13 Marzo 1975 in gruppo si riunì in via Celoria per prepararsi alla spedizione. A tale incontro parteciparono:
• Roberto Grassi con il compito di fornire e distribuire chiavi inglesi e sbarre di ferro al resto del gruppo.
• Marco Costa e Giuseppe Ferrari Bravo, con il compito di aggredire materialmente Ramelli sprangandolo con le chiavi inglesi.
• Franco Castelli, Luigi Montinari, Claudio Scazza, Gianmaria Costantino, Claudio Colosio,e Antonio Belpiede con il compito di presidiare gli incroci del tratto di strada dove verrà aggredito Ramelli, evitare eventuali fughe del Ramelli e impedire un eventuale soccorso da parte di altri militanti di destra e/o passanti.
Successivamente il gruppo si recò nei pressi dell'abitazione di Ramelli.
Verso le 13, come era solito fare, Sergio rientrò, parcheggiò il motorino in una via attigua alla propria abitazione e si diresse verso casa.
Costa e Ferrari Bravo si lanciarono verso il Ramelli ed incominciarono a menare forti colpi al viso e alla testa con le chiavi inglesi precedentemente ricevute dal Grassi. Forse, ma il successivo processo non riuscì a chiarirlo, a loro si aggiunse anche il Costantino.
Il pestaggio durò alcuni istanti, dopodichè il gruppo di Avanguardia Operaia scappò, vanamente inseguito da un passante che aveva assistito alla scena; si diressero verso le aule occupate dell'Università ove ripulirono le chiavi inglesi e i vestiti dal sangue di Ramelli.
Sergio, esanime in una pozza di sangue con materia grigia fuoriuscente dal cranio, venne soccorso dalla portinaia del suo stabile, richiamata dal trambusto dell'aggressione; in seguito venne trasportato in ambulanza al Policlinico di Milano.
Giunto all'ospedale in condizioni critiche, Ramelli fu sottoposto ad un intervento chirurgico della durata di 5 ore: nonostante l'operazione le condizioni di Sergio rimaawro gravi e, vista l'entià delle lesioni, i medici affermarono che anche se si fosse ripreso, sarebbe rimasto comunque muto.
All'operazione seguirono 47 giorni in cui Ramelli lottò fra la vita e la morte, alternando lunghe fasi di incoscienza a brevi momenti di lucidità.
Proprio in seguito ad uno di questi momenti di lucidità sui quotidiani si sparse la voce, falsa, che il Ramelli avesse fatto i nomi dei suoi aggressori: lo stesso giorno un gruppo di studenti di estrema sinistra si appostò sotto casa dei Ramelli e aggredì Luigi, intimandogli di lasciare entro 48 ore la città "altrimenti farai la fine di tuo fratello!"
Il 28 aprile un corteo sempre di studenti di estrema sinistra si avviò verso l'abitazione dei Ramelli e, ivi giunto, coprì i muri esterni con scritte e manifesti carichi di insulti e minacce.
Verso le ore 10 del 29 aprile Sergio Ramelli morì per complicanze respiratorie dovute alla lunga degenza.
« Non è questa l'Italia per cui ho combatutto!Questa non è un'Italia nè libera, nè democratica! »
(Fratel Bertrando, prete ex partigiano nei Volontari della Libertà, protesta contro il divieto della polizia di far eseguire i funerali di Ramelli in forma pubblica.)
L'avvocato della Famiglia Ramelli durante tutti i gradi del processo fu Ignazio La Russa.
Giovanni Leone, Presidente della Repubblica in carica, inviò una corona di fiori al funerale di Sergio Ramelli.
veramente non vedi la differenza tra sto crimine e quelli sotto il fascismo?
dai su, dimmi cosa vuoi sapere...
vuoi che terecoso ti dica che è stato un crimine abominevole? ma ti accontenterà sicuramente (a meno di tare che dubito abbia).
poi si passa alle differenze. E qui basta cercare con goolge "condanne processo ramelli" per vedere che fine hanno fatto i mentecatti rossi.
Ecco, adesso rimane solo di trovare un equivalente condanna per un crimine fatto sotto il fascismo.... lascio a te la scelta sia del crimine che della condanna (ah, le eventuali condanne post 1943 non valgono ;) )
buona giornata e buon proseguimento camerata
si ma...voi rossi non eravate tutte timide verginelle pacifiste, che imbracciavan le armi solo se estremamente indispensabile per difendere la libbbbbertà?
personalmente sono un convinto guerrafondaio.
poi, tu confondi la sinistra con i figli dei fiori. è vero che negli ultimi 20 sono quasi indistinguibili, ma ci fu un tempo quando i sinistri erano che guevara, mao tze tung (quando studiavo io si chiamava così. adesso han cambiato il nome anche a lui) e più indietro i volontari di spagna (non i vostri. quelli veri ;) ) e prima ancora lenin ecc ecc
tutta gente che col pacifismo ci si puliva il deretano
ah, poi ci sono quelli che han fatto l salto della quaglia e che pacifisti non sono mai stati, tipo arafat
edit: questo in generale. poi se vuoi parlare dei terrorismi, aprici un topic (magari inizia con arafat ed i suoi finanziatori ai tempi in cui l'olp era un'organizzazione terroristica)..
non capisco il senso della "rivendicazione": l'esistenza accertata di criminali di estrema sinistra in che modo minerebbe o svilirebbe l'essere democratici (democratici, NON di estrema sinistra), se non nella visione miope e miserabile di chi fa di tutta l'erba un fascio ( :jfs2: )?
la morte di ramelli rimarrà a marchio di infamia dei movimenti di estrema sinistra che la provocarono (così come di tutti i militanti che parteciparono ai vari pestaggi ecc.).
proprio come la morte di migliaia di civili italiani (e di altri milioni di innocenti) nelle stragi nazifasciste rimarrà a marchio d'infamia dei regimi nazifascisti e dei criminali che compirono quei crimini con la loro copertura ed approvazione (quando non proprio l'ordine diretto).
lo stato democratico invece con un processo identificò i colpevoli e li condannò a pene decennali: si può ritenere la condanna insufficiente, ma non si può certo negare che ci sia stata, come invece altre migliaia di criminali di regime nazifascista sarebbero nel LORO stato rimasti del tutto impuniti ed anzi eroicamente fieri delle loro infamanti vergogne. :no:
ora, a parte la strabordante immensità del confronto puramente numerico (con almeno 2 ordini di grandezza a scavare il solco, da qualunque parte la si rigiri con un minimo di onestà intellettuale), resta inoltre la sostanziale differenza che quei movimenti sono relitti di un passato sepolto e condannato da tutti, ANCHE da quelli che oggi si dichiarano di estrema sinistra. :boh2:
fino a che i regimi che tuttora ti bagnano le notti insonni non verranno da te e dai tuoi emuli altrettanto condannati e ripudiati, l'esempio è dunque controproducente e ti si ritorce contro: perchè paradossalmente marca l'abissale distanza PROPRIO nel senso opposto a quella che la tua visione distorta e ottenebrata ti fa vedere.
:ciaociao:
dove hai letto che ce l'avevo coi democratici?Citazione:
non capisco il senso della "rivendicazione": l'esistenza accertata di criminali di estrema sinistra in che modo minerebbe o svilirebbe l'essere democratici (democratici, NON di estrema sinistra), se non nella visione miope e miserabile di chi fa di tutta l'erba un fascio ( :jfs2: )?
come al solito commenti distaccati e mai offensivi. bravo.Citazione:
perchè paradossalmente marca l'abissale distanza PROPRIO nel senso opposto a quella che la tua visione distorta e ottenebrata ti fa vedere.
edit: sulle stragi nazifasciorock vedi Fasci VS Zecche edizione 64-63-62-61-60-59 ecc ecc
Signore et signori, lo shtato democratico che, invece, con un processo o due o zero identificò i colpevoli e li condannò a pene sacrosante et decennali:
Spoiler:
Sia detto anche: "Il baluardo-oh!"
Ma anche bbasta ingrigire il Titanic con 'ste cose triste e fruste!
:asd:
per i guerrafondai del forum
http://www.geekologie.com/2011/04/28...eship-shoe.jpg
Mi auguro che nessuno abbia mai il coraggio di indossarle delle scarpe così.
:rotfl:
cmq, ma da quand'è che non sbombardavamo qualcuno? dal 42?
vaia giocare con i robot. possibilmente sul raccordo anulare.