A molti bisognerebbe prima insegnare l'italiano.
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il problema deriva proprio dall'adozione dell'italiano come lingua del regno d'itaglia, avrebbero dovuto adottare il latino, sarebbe stato meglio, ma vuoi mettere il far dispetto al papa?
è stato meglio ancora che taglirsi i genitali per far dispetto alla moglie zoccola. :tsk:
col tempo stiamo migliorando però, perseverando nell'errore non si può che migliorare, per far dispetto al papa importiamo barconi di mozzateste maomettani eh!!! :snob:
naturalmente si scherza eh! :sisi:
Eh guarda, H&M e Zara son proprio state conquiste dell'umanità :sisi: il computer olivetti magari senza cialtroni come De Benedetti oggi sarebbe meglio di uno della Lenovo. Sulla mail, francamente non trovo la minima differenza tra usare quella di google o quella di aruba. Sulla Fiat duna...debbo elencarti le decine e decine di modelli imbarazzanti che arrivano sul mercato prodotti da casa americane/tedesche/giapponesi/coreane? :asd:
Cmq io andrei oltre il tuo discorso della UE e dell'inglese. Io chiederei direttamente l'annessione a Goldman Sachs e che ad ogni individuo venga impiantato un bel chip e un codice a barre. Sono sicuro che sarebbe un mondo infinitamente migliore.
Prima che lo stato cominciasse ad usare le grandi imprese come serbatoio di voti e strumento di welfare.
Molto prima dell'euro.
Eravamo in grado di competere all'estero con successo. Il nostro problema era questo socialismo sporco che serpeggiava nella classe dirigente, ha demolito la nostra industria.
si prima che si scontrasse con la dura realtà del mondo e l'avanzamento tecnologico dei pc iniziasse a seguire la legge di moore. O pensate che olivetti in italia sarebbe potuta diventare un'altra apple? Perchè secondo me altrimenti vivete nel mondo dei sogni. Prima o poi anche il fiore più bello se lo pianti nel deserto muore.
Olivetti e la legge di moore non sono da relazionare la legge di moore riguarda la progettazione di processori cosa che olivetti non ha mai fatto.
Ripeto se non avesse de benedetti Olivetti non avrebbe nulla da invidiare a parecchie aziende tecnologiche che producono periferiche e simili
Diventare come apple o intel no ma con gli investimenti giusti e un po' di lungimiranza poteva diventare la padrona di Stm quando ne vendette il nucleo la Fiat prendere in mano sirti quando fu scorporata, e non vendere a cazzo omnitel a mannesmann...
La Logitech, per esempio, è stata co-fondata da un Italiano: Pierluigi Zappacosta. Il fatto che l'abbia fatto lì invece che qua, direi che sia da imputare a mera sanità mentale.
Diciamo che non è un grande esempio di lungimiranza. Logitech va sotto da 3 o 4 esercizi consecutivi.
a quanto pare il pressing di obama al g7 per accelerare i negoziati per la firma del trattato, a parte promesse e belle parole da parte dei vassalli europei non ha sortito altri effetti... anzi:
di sto passo, se sarà firmato, al posto del premio oscar per la pace ci sarà qualcun'altro alla presidenza usa. :snob:Citazione:
l’ultima presa di posizione dell’Europa che martedì 9 ha presumibilmente deluso le aspettative del partner Usa decidendo, in sede di Parlamento Ue, di rinviare sia il voto che il dibattito sulla risoluzione del trattato.
il trattato del pacifico sembra sia andato in porto.
meanwhile in magnakrautland...
Citazione:
Germania, 250mila persone
in piazza a Berlino contro il Ttip
Migliaia di persone sono scese in piazza sabato a Berlino, in Germania, per protestare contro il Ttip, il Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti in corso di negoziato dal 2013 tra l'Unione europea e gli Stati Uniti. Il governo di Berlino appoggia il trattato, ma i manifestanti, organizzati nella Confederazione dei Sindacati tedeschi (Dgb), temono che l’accordo faciliterebbe l’ingresso di ogm difficili da rintracciare, un maggiore utilizzo di pesticidi e la concentrazione delle produzioni nelle mani di pochi. In Italia la piattaforma contro il Ttip è nata nel 2014 per coordinare organizzazioni, reti, realtà e territori: tutte le info qui (Reuters) (f.s.)
http://www.corriere.it/foto-gallery/...a4f4dd41.shtml
non va firmato già soltanto per la trattativa segreta. figuriamoci per il resto.Citazione:
ilsussidiario.net GEO-FINANZA/ Così l'Ue è pronta a "svendersi" agli Usa
Economia e Finanza
INT.
Antonio Maria Rinaldi
martedì 20 ottobre 2015
«Il trattato commerciale Usa-Ue rappresenta lo smantellamento definitivo del nostro sistema di welfare pubblico in favore delle assicurazioni private americane. Gli Stati europei si guardino bene dal firmare o sarà l’inizio della fine». È l’allarme lanciato da Antonio Maria Rinaldi, docente di Finanza aziendale all’Università Gabriele D’Annunzio di Pescara e professore straordinario di Economia politica alla Link Campus University di Roma. Il trattato transatlantico (Ttip) ha come obiettivo quello di superare le barriere commerciali tra Stati Uniti ed Europa, e solo nell’Eurozona dovrebbe consentire una crescita ulteriore da 92 miliardi di dollari. Beppe Grillo nei giorni scorsi ha assunto una posizione fortemente critica nei confronti del Ttip, affermando: “Dobbiamo fermarlo con tutte le forze, può distruggere il nostro sistema di leggi sociali”.
Professore, in molti si sono schierati contro il Ttip. Che cosa contiene di così pericoloso?
Sono perfettamente d’accordo con la lettura che fa Grillo. Il Ttip non deve essere assolutamente firmato da parte non solo dell’Italia, ma anche degli altri Paesi Ue. Quello che ha detto il leader dell’M5S, sia pure in modo enfatico, ha un fondo di verità. Noi in questo modo andiamo incontro allo smantellamento definitivo, iniziato già dall’Ue, del sistema del welfare sociale previsto dallo Stato nazionale. L’accordo prevede il libero accesso in tutta l’Europa delle proposte privatistiche di welfare nel sistema pensionistico e nella sanità.
Qual è in questo senso il progetto perseguito da Bruxelles?
L’Ue, mascherandosi dietro al rigore dei conti e al raggiungimento del pareggio di bilancio, sta di fatto costringendo i singoli Paesi a ridurre le coperture del welfare. Questo è funzionale anche al Ttip, in modo che gli americani possano arrivare in Europa con i loro prodotti finanziari. Gli Stati Uniti hanno una storia molto più avanzata della nostra nel proporre sistemi privati per le pensioni e la copertura sanitaria.
Tra chi ha protestato contro il Ttip ci sono anche le associazioni ambientaliste. Secondo lei per quale motivo?
Il motivo è che con il Ttip si abbasseranno tutte le forme di controllo sui generi alimentari. In particolare in Italia abbiamo da tutelare le nostre eccellenze attraverso produzioni di qualità. Il rischio è che ci troveremo il pollo agli estrogeni, quando invece noi abbiamo sempre avuto una legislazione che ci metteva al riparo da queste derive. Al danno si aggiungerà inoltre la beffa …
In che senso?
Nel caso in cui l’Italia non rispetti quanto previsto dal Ttip, poi ci saranno dei tribunali arbitrali internazionali che possono addirittura condannare il nostro Paese.
Il recente scandalo Volkswagen condizionerà i negoziati sul Ttip?
Lo scandalo Volkswagen, senza nulla togliere alle responsabilità più che evidenti della casa automobilistica, può essere un’ulteriore pressione nei confronti del governo tedesco in modo che quest’ultimo accetti definitivamente l’accordo Ttip.
Intanto un analogo accordo tra Usa e area del Pacifico è già pronto per la firma. È una ragione in più per firmare o per non firmare anche il trattato atlantico?
È una ragione in più per non firmarlo per un motivo molto semplice: l’intera trattativa è stata segreta. I governi e i cittadini non sono a conoscenza dell’effettiva portata del trattato. Siamo in uno Stato di diritto e viviamo nel 2015, non nel Medioevo, e questo modo di fare non è adatto ai nostri tempi. E’ inaccettabile che un trattato di questa portata non sia stato condiviso con l’opinione pubblica e con tutte le forze sociali presenti nei Paesi europei.
Un rapporto commerciale più intenso con gli Usa può quantomeno consentire all’Italia di affrancarsi dai diktat della Germania?
Sarebbe come cadere dalla padella alla brace. Il predominio della Germania non si combatte abbracciando un’altra potenza, bensì modificando l’attuale situazione europea. La Germania va riportata nel suo ambito, anziché fare in modo che determini le politiche degli altri Paesi. Questo a maggior ragione oggi che ci stiamo accorgendo che la Germania è tutt’altro che un esempio di virtù.
(Pietro Vernizzi)
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