Originariamente Scritto da
gangio
smontare un'architettura aleatoria costruita sulle fondamenta di un'ambiguità affettiva come la situazione che sto vivendo è molto semplice. basta cavillare ed una spiegazione alternativa si trova sempre. d'altronde è quello che ha fatto lei specificando che intendeva "delusioni d'amicizia" anziché d'amore come avevo capito io. ma la logica e soprattutto la psicologia hanno regole che possono essere sì infrante, ma solo sfociando nella malattia mentale oppure nella menzogna.
ripeto ancora una volta di cosa stiamo parlando, o di cosa siamo arrivati a parlare, perché lo scopo del topic era "se sembra che si stia per mollare col moroso per mettersi con te, che fare? farle pressioni od attendere?"
i fatti sono i seguenti: dichiarazione a voce con capriola incorporata ("mi è capitato, cosa vuoi che ti dica? me la farò passare.")
lei la prende bene, torna a scompigliarmi i capelli e a palpeggiarmi.
spiegazione: le facevi tenerezza, forse un po' pena.
facendo un po' l'offeso, le dico quella frase sulle donne che sanno fingere meglio degli uomini, un chiaro riferimento al suo modo di fare ambiguo.
lei, sentendosi giudicata, mi risponde: "quando una persona ha avuto delle delusioni, le serve tempo per lasciarsi andare."
l'amicizia non c'entra niente nel discorso, perché si stava discutendo delle differenze tra uomini e donne. il lasciarsi andare, ancora meno. ci si lascia andare in amicizia o si approfondisce l'amicizia? il lasciarsi andare è tipico del coinvolgimento sentimentale più profondo.
inoltre lei non difende la categoria "donne", ma un particolare tipo di persona, quella che ha avuto delle delusioni.
troppe sconnessioni. l'unica spiegazione razionale è che lei abbia tentato di dirmi: "scusa per il no, ma te lo ho detto perché ho paura di quello che provo per te e mi serve tempo."
questione pessimismo. è vero quello che scrive lello, dicendo che poteva riferirsi al fatto che esistono molte altre ragazze per cui era inutile che io stessi a piangermi addosso. ma le circostanze sono fondamentali.
rivediamo quindi la scena al rallentatore.
io le dico che sono giù perché non me la dà (in sintesi).
arriva un'altra persona e, senza spiegare tutta la discussione, mi vanto, scherzando, ma nemmeno poi tanto, d'essere un bravo psicanalista, cioè che mi ritengo bravo nel capire le persone.
quando questa persona va via, lei mi fa: "volevo intervenire, quando dicevi d'essere un bravo psicanalista, dicendo che sei un pessi-analista...perché sei troppo pessimista, 'na roba guarda."
l'unica connessione razionale è quella che non avevo capito perché non me l'aveva ancora data, dato che ero malinconico perché pensavo che non me la avrebbe mai data, da cui il pessimismo.
vogliamo parlare del fatto che non è pronta a vedere un film su un triangolo amoroso? come minimo significa che non è proprio serena e soddisfatta.
quanto al fatto che non vuole farsi i cazzi suoi nemmeno su mia espressa richiesta, beh, che vi devo dire? pur volendo volare bassi, almeno il dubbio rimane ed al posto vostro non mi sarei certo sbilanciato dicendo che me la vuole solo fare annusare.
come già scritto, tutta questa architettura è stata smontata con "delusioni d'amicizia" ed un "questo è il mio modo di fare".
che potevo dirle? essendo il tutto molto labile, dato che si tratta di connessioni logiche molto fragili (ma non per questo false), nel dubbio mi sono infilato il mio bel due di picche fra le chiappe ed me ne sono andato via.
ma non voglio fare lo struzzo. questo due di picche ha uno spessore diverso e lo sento tutto. quello della prima dichiarazione non prevedeva discorsi sul mettersi insieme, poiché io le avevo detto di provare qualcosa, ma subito dopo anche che me lo sarei fatto passare. quindi, volendo, il secondo due di picche, è sì più netto, perché se lei ti dice "se vuoi restiamo amici" la cosa è grave, ma forse meno spontaneo. insomma, è come se la avessi obbligata a darmelo, non so se rendo l'idea.