Citazione:
Da TUTTOSPORT del 29/04/2008
Metodi innovativi, meno palestra, più divertimento: i segreti della Juve che corre
«I miei Rambo che ridono»
Il preparatore Capanna: «Un gruppo fenomenale E con la rosa giusta non temiamo la Champions»
GUIDO VACIAGO
TORINO. Che Riccardo Capanna abbia chiuso la palestra e buttato via la chiave è un falso mito, ma è vero che fra i segreti della Juventus che quest’anno ha corso più di tutti e si è infortunata meno di tutti c’è anche un utilizzo più attento di quella che fu la sala delle torture di molti suoi predecessori, per primo Giampiero Ventrone. Non solo, naturalmente, perché il preparatore atletico portato da Claudio Ranieri a Vinovo ha una sua filosofia più complessa, per alcuni aspetti rivoluzionaria, ma non certo piena di divieti categorici. E magari pure questo è uno dei segreti con i quali ha tenuto la Juventus in forma per tutta la stagione.
Capanna, allora possiamo dire che senza palestra si corre meglio e di più?
«Per carità, andiamoci piano. Questa cosa della palestra è stata enfatizzata un po’ troppo, alla fine sembra che la Juventus abbia davvero chiuso la sala attrezzi, cosa che non è assolutamente vera, anzi ne abbiamo una all’avanguardia, che utilizziamo con più intelligenza. In generale lascio libertà ai giocatori che vogliono utilizzarla, magari perché sono abituati o si sentono più sicuri e in quel caso seguiamo il loro lavoro con i pesi, che vengono utilizzati anche per il recupero dagli infortuni. Ciò che è sbagliato è il considerare la palestra l’unico modo per aumentare la forza».
Effettivamente la Juventus è una squadra con una notevole “fisicità”...
«Avete idea di quanti chili finiscono sui muscoli delle gambe quando si fa una frenata correndo? O quando si salta un ostacolo... Insomma, si può fare forza anche sul campo con esercizi, magari meno specifici di quelli con le macchine, ma più globali e che quindi favoriscono movimenti più completi».
Qual è il segreto dei pochi infortuni?
«Nessun segreto, nessuna spiegazione. Se un preparatore trovasse la ricetta per ridurre gli infortuni farebbe i miliardi e io non li ho ancora fatti... Scherzi a parte, mi fanno un po’ ridere quelle tabelle con le quali si vuole dimostrare il buono o il cattivo lavoro di un preparatore. Il fattore casuale, negli infortuni, è preponderante, noi possiamo incidere per il 20/25%. Noi, comunque, facciamo un tipo di lavoro in modo da preparare i muscoli e il sistema nervoso a qualsiasi movimento. In modo che testa e gambe non siano mai sorprese da gesti strani o nuovi».
Allena anche la testa, quindi?
«La testa è importantissima, bisogna che ci sia anche il massimo rendimento psicologico, non solo muscolare».
E per questo che fa divertire i giocatori?
«Bisogna evitare la noia, ecco perché spesso ci scaldiamo giocando a basket o pallamano... E poi tanto pallone: è utile mischiare il lavoro tecnico-tattico dell’allenatore con quello atletico del preparatore. Si lavora in modo integrato e i giocatori colgono lo staff come un’unità che ha un obiettivo comune».
Ma la Juventus perché è così in forma?
«Sicuramente ci siamo giovati della mancanza delle coppe europee, perché poter riposare sempre e ritrovare i giocatori freschi il martedì è servito molto, ma si vede che abbiamo lavorato bene. Ho trovato un gruppo eccezionale, entusiasta e ricettivo e con una professionalità superiore alla media».
E con la Champions come farete?
«Dipende da quanti giocatori avremo, con una rosa adeguata si può operare con il turnover e far riposare a turno un po’ tutti. Poi ci saranno quei giocatori che dovranno giocare un po’ di più e per quelli cercheremo di inventarci qualcosa. Ma non siamo preoccupati».
E lei, si è divertito?
«Molto, molto... Per chi fa il mio mestiere lavorare con campioni di questo tipo e in una società come questa è come toccare il cielo con un dito. E oltretutto sono arrivati anche i risultati. Quello che mi rende felice, poi, è il rapporto che si è creato con i giocatori, è bello essermi conquistato la loro fiducia».
Parliamo di qualcuno di loro: Sissoko è già un grande idolo fra i tifosi...
«Lottatore incredibile e strabiliante recuperatore di palloni, sembra un polipo con quelle gambe. Ha testa, muscoli e cuore, perché è sempre nel posto giusto a fare la cosa giusta, grazie a un resistenza notevole. Si è calato nella nuova realtà a tempo di record e ha capito il gioco di Ranieri altrettanto velocemente, è un ragazzo intelligente».
Buffon, invece preoccupa un po’ tutti, compreso Donadoni ed eccetto Ranieri...
«Ma non c’è da preoccuparsi, quel disturbo alla schiena è destinato a regredire e non vedo nessuna remora psicologica. Figuriamoci Gigi... Un animale da combattimento come lui, è il lottatore migliore del mondo. Farà un grande Europeo, tranquilli».
Insieme a Del Piero?
«Speriamo proprio. Lo merita. Lui è un altro fenomeno. Sarebbe forte in ogni sport per agilità e colpo d’occhio, dotato per natura e un professionista mostruoso».
«Buffon supererà i disturbi alla schiena, è un animale da combattimento e farà un super Europeo. Insieme a Del Piero»