non è esatto, la descrizione che dai è quella della posizione della chiesa: infatti la chiesa parla di lotta al relativismo, che è in pratica sinonimo di pluralismo.
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allora insisti!
ho detto che il merito non è in discussione, rileggi.
e se hai riletto e ancora non hai capito, cambia occhiali.
oh, finalmente, questo è un concetto più interessante, dal merito siamo passati al metodo.
anche per te, un paio di domande:
a-i contestatori hanno oppure no commesso atti di violenza?
b-lo stato italiano ha oppure no garantito la sicurezza del pontefice (del pontefice!)?
c-c'erano o no centinaia di poliziotti ad impedire che i contestatori anche solo entrassero?
d-quel buontempone che qualche giorno fa ha tirato una torta in faccia a sarkozy, lo stava censurando?
PS: guarda che si parla di censura, che non è mica un'esclusiva cattolica (anche se bisogna ammettere che c'è una certa esperienza, nell'ambiente). dunque non occorre affatto conoscere il cattolicesimo per discuterne.
e quelli che contestarono GP2 in Olanda e Belgio chi erano, censori?
e quelli che protestano a Pianura contro la monnezza cosa vogliono fare, mettere il bavaglio a Bassolino? :asd:
immagino che quando un operaio scende in piazza a fare sciopero stia cercando di mettere il bavaglio alla propria azienda.
Amato ha detto che comunque la sicurezza era garantita e che s eil papa fosse venuto non ci sarebbero stati contestatori in sala.
Molti si sono lamentati che i poliziotti hanno lasciato fuori dalla Sapienza manifestanti (che non erano iscritti a quella università) che volevano contestatare i contestatori.
io li contesto
E' spettacolare come si sia riusciti a pubblicizzare e drammatizzare un evento che altrimenti sarebbe probabilmente passato sotto silenzio. Chi dice che il papa (o chi per lui) non sappia usare i media.... le accuse di voler censurare il pontefice sono poi incredibili.
Ma secondo voi cosa intendevano esattamente i manifestanti con "vittoria laica" all'indomani della rinuncia del Papa?
secondo me anche loro non hanno la minima idea di cosa significa laico.
solo che non vengono sul forum, e quindi non gli posso mostrare il de mauro-paravia (però sganciargliene un paio di centinaia sulla testa magari si potrebbe, così controllano...)
Ora Roninne o si fa per scherzare o hai perso il senso della cosa.
"un luogo dove tutti possono entrare" ma non il Papa.
Perche' e' questo che gli amabili buontemponi degli studenti volevano.
No al Papa. No a Ratzingher. Senza voler dire niente salvo il "il Papa non lo vogliamo".
Se sei un minimo onesto riuscirai ad ammetterlo.
Tutto sbagliato, tutto da rifare
di Daniele Garrone, decano della Facoltà valdese di teologia
Il papa, "La Sapienza" e la laicità asfittica del nostro paese
Di fronte a quello che sta succedendo a seguito dell’invito rivolto al Papa a presiedere l’apertura dell’anno accademico all’Università La Sapienza di Roma, mi viene in mente solo il vecchio adagio di Gino Bartali: "Tutto sbagliato, tutto da rifare". Purtroppo, nulla si può rifare e si rimane attoniti spettatori dell’ennesimo colpo inferto, da ogni parte, alla asfittica laicità del nostro paese. Le critiche all’iniziativa del rettore vengono - da destra e sinistra, da cattolici militanti e da chierichetti atei - stigmatizzate come violazione della libertà di parola. Tutti - compresi gli ex fascisti e gli ex-comunisti, dunque gli eredi delle culture non liberali - diventano profeti di liberalismo.
Ritenere non opportuno un invito a tenere un discorso è cosa diversa dall’impedire a qualcuno di esprimere le proprie opinioni.
Il Papa non è un semplice accademico che sostiene tesi controverse o formula ipotesi non condivise da pochi o da molti. Il Papa parla di valori non negoziabili, non formula ipotesi; pretende di esplicitare la verità; si pronuncia non come esponente di una delle varie religioni e confessioni presenti sulla agorà, ma come esperto di umanità in grado di indicare i fondamenti dello Stato e i criteri di una corretta laicità. Il Papa pretende di sapere per tutti noi come si debbano rettamente coniugare fede e ragione. Se vogliamo, il Papa è anche l’ultimo sovrano assoluto per diritto divino. Benedetto XVI bolla la ricerca del pensiero scientifico e filosofico della modernità “post-cristiana” come dittatura del relativismo. Cioè pronuncia una drastica censura nei confronti di quello che è lo spirito della ricerca libera e senza presupposti che spero presieda all’insegnamento nelle nostre università. Benedetto XVI persegue, con grande intelligenza, una strategia di rimonta nei confronti della società laica e pluralista.
Tutto questo andava ricordato nel momento in cui lo si invitava. Si doveva sapere che il Papa non viene a discutere o a confrontarsi, ma viene per essere ascoltato con reverenza ed eventualmente accolto con una genuflessione. Si doveva sapere che era legittimo dissentire dall’invito, non perché si è oscurantisti ma perché non si può né si vuole riconoscere la pretesa che egli statutariamente e quindi inevitabilmente porta con sé. Per queste ragioni io non l’avrei invitato a presiedere l’apertura dell’anno accademico. Lo inviterei però, domani stesso, a partecipare come uno dei relatori ad un dies academicus: si darebbe un bellissimo esempio di cosa può essere una università libera e laica e veramente plurale. Perché - sebbene gli italiani, in primis gli atei devoti, di destra come di sinistra, non lo sappiano - qualunque “capo religioso”, persino il Papa, nella democrazia discorsiva è “uno dei relatori”. Nulla di meno - e va detto con forza e io lo faccio con assoluta convinzione - ma neanche nulla di più.
Una volta che l’invito - inopportuno a mio avviso - era stato rivolto, il Papa doveva parlare. Il dissenso era legittimo; se il dissenso poneva problemi di ordine pubblico - in una università il dissenso si esprime con il dibattito delle idee e con un po’ di humour - essi dovevano essere risolti come ogni altro problema di ordine pubblico. Nessuno, tuttavia, può essere posto al riparo dal dissenso che si manifesta nelle forme legittime. Tra l’altro, giova ricordare che Gesù si espose sulla pubblica piazza, senza aver prima negoziato con l’autorità le condizioni consone alla sua visita. Anzi parlò senza essere invitato. Ci pensino quelli che nel Papa ravvisano il Vicario e che oggi vedono in lui la vittima di un sopruso.
Chi pensava che Benedetto XVI fosse meno capace di “comunicare” del suo predecessore, ha oggi una bella smentita. Non andando alla Sapienza, il Papa diventa una vittima dell’intolleranza laica, la nuova inquisizione lo sta portando al rogo. Bisogna vegliare per lui. Me lo si lasci dire, visto che i miei antenati di inquisizione ne sapevano qualcosa: quando c’è l’inquisizione non si tratta di qualche sberleffo o magari di qualche insulto in mezzo ad un folla compunta e persino adorante.
Per giorni non si parlerà d’altro. E anche senza questo incidente, ogni giorno, dalla mattina alla sera, le televisioni italiane (l’Europa e il mondo sono un’altra cosa) parlano del Papa e dei suoi moniti e dei suoi rimbrotti e dei suoi non possumus che vogliono dire “non dovete”. Ora tutti faranno a gara per riparare, per scusarsi, per far vedere che - per quanto atei - si sa dare alla chiesa e al papa il dovuto riconoscimento. Per fortuna le occasioni non mancheranno: c’è una legge sulla libertà religiosa da lasciar sepolta; la 194 da rivedere; il riconoscimento delle unioni civili da non prendere neppure in considerazione; la vita da tutelare. Forse si potrebbe anche porre qualche limite alla diffusione dei contraccettivi. E poi siamo italiani, la fantasia non ci manca, sapremo come farci perdonare. D’altronde, se non abbiamo avuto Lutero, Kant e Jefferson non è colpa nostra.
Tratto da NEV - Notizie evangeliche del 16 gennaio 2008
Visto che la discussione avanza... dico la mia!
Dal commento di tanti, che non hanno meglio di dire che: di censura dovreste proprio parlare voi cristiani, notoriamente censori, e altri commenti di questo tono si deduce quanto meno una cosa: quello che hanno fatto i "contestatori" del Papa (sia docenti che studenti)non differisce da quello che hanno fatto a suo tempo i cattivoni della Chiesa (ammesso e non concesso che siano tutte vere le varie "leggende nere"...)! Per cui se il Papa dice: attenti, che non basta sbandierare la scienza per diventare aperti e tolleranti e rispettosi... ci vuole qualcosa d'altro, non mi sembra che stai sbagliando!!!
Cosa doveva fare il Papa: uno delgi ultimi viaggi che ha fatto è stato in austria e dintorni, patria del movimento "Siamo Chiesa" e altri pesantemente contestatori nei confronti della chiesa-istituzione-vaticano ecc...
Il Papa è stato a casa per paura di contestazioni o altro?!? Assolutamente no!!!
Perché lì ha deciso lui di andare ed aveva un motivo per andarci!
Ora, posso essere d'accordo che GPII in questa situazione avrebbe avuto la prontezza di andare lo stesso e, con qualche suo gesto plateale (di cui era capace) avrebbe potuto volgere in suo favore la situazione... non è un mistero per nessuno che Benedetto non ha questa "platealità" e "genialità" nei colpi di teatro.. è colpa sua?!? No!
Ora, sto ottantenne invitato ad un'università per un discorso che si sente dire: contestazioni, musica a palla, tante persone che non vedono l'ora di rovinare tutto... ma chi glielo fa fare di cacciarsi in questo casino!
Probabilmente vent'anni fa l'avrebbe fatto anche lui...
COsa ha fatto? Non se l'è sentita (perché non era un viaggio scelto da lui per motivi pastorali, ma la risposta ad un invito...) e ha "tolto la sedia" a chi voleva appoggiarsi a lui per farsi sentire...
Leggendo poi i vari commenti sulla "laicità", ribadisco il mio appello di qualche messaggio fa: cercasi vera laicità disperatamente!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
a- certamente. Poi chiaramente tu mi vorrai dare contro e dirai che non è violenza è libero pensiero e cose del genere.
b-certamente.
c-certamente.
d-saranno entrambi capi di stato, ma a quanto mi risulta Sarkò non è la guida di una religione.
Ora, il problema non è il fatto che ci possano essere contestazioni, tutti hanno diritto a esprimere la loro idea. Il problema è il metodo, tutto qui. Contestiamo con la violenza qualcosa perchè è contro il pensiero dominante del tempo? Complimenti, bel liberalismo.
ciao masp, sentivamo la mancanza dei tuoi paraocchi.
il papa può entrare all'università quando vuole, nel momento in cui si comporta COME GLI ALTRI studenti.
se pretende di entrarci da professore, per tenere lezioni, giustamente viene contestato, visto che non ne ha titolo.
non mi sembra così difficile da capire (vabbeh, tu fai storia a parte, mi rendo conto, arrivi dopo 12 pagine; rileggiti la prima pagina, ti farà bene).
bene, completiamo la barzelletta: esattamente, quali atti di violenza (nota spicciola, un violento è "chi ricorre alla forza per imporre la propria volontà a danno di altri").
enumeriamo, enumeriamo, che sono curioso.
poi confronta con gli operai che scioperano, o i no global che contestano, e vediamo, se è diverso oppure uguale.
quanto alla domanda d, la tua coda di paglia l'abbiamo vista tutti. adesso non svicolare, e rispondi seriamente.
Dai Ronin, mi sembri l'avvocato della signora Kramer :asd:
Forse non ho ben capito a cosa ti riferisici, ma che senso ha chiedere "ci sono stati o no atti di violenza?" visto che tanto la contestazione non c'è stata? :asd:
ecco, ste risposte mi fanno girare la minchia, perchè a sta roba che hai scritto cosa posso rispondere? niente, posso solo chiederti di essere più preciso e spiegare su cosa non sei daccordo.
Se devi solo fare la frasetta lascia stare, o fallo parlando con qualcun'altro
Ronin, sei mica un 68ino ?
a) Il Papa è stato invitato dal Rettore, ergo direi che aveva il titolo "burocratico" per tenere un discorso, ed eventualmente lezioni.
b) Mi viene da domandarti se secondo te, sul piano culturale Ratzinger (ex docente universitario) è alla pari di un kompagno studente. Se mi rispondi di si, vabeh, mi immagino lo stesso kompagno che venga ad insegnarti come progettare un impianto e vedere dove lo mandi :lul:
Ciao dolcezza. Gia' sentivo la mancanza della tua saccenza.
Al massimo il Papa puo' entrare come INSEGNANTE e non come studente, dato che proprio insegnante universitario e' stato. :lul:
In piu' e' stato invitato, non ha deciso lui di andare.
Be diciamo che che anche tu sembra che hai problemi a capire le cose, e anche a leggere se scrivi che sono arrivato dopo 12 pagine ... :asd:
Ma no, certo, questi sono manifestanti pacifici, tranquilli, sono i giornali brutti e cattivi e asserviti alla chiesa che hanno inventato le frasi "disturberemo il discorso del Papa", "Non deve parlare", "metteremo la musica a tutto volume per disturbarlo", "manifestazione anticlericale".
O no?
Ma tu sei troppo onesto per ammeterlo.
Sono i media e la chiesa la colpa di tutto.
Hai ragione.
diciamo che se gli studenti della sapienza avessero invaso il vaticano, appeso il papa per i piedi, e dopo avergli slogato le ossa, frustato la schiena a sangue, e magari bruciato il vestito in piazza, gli avessero estorto la promessa di non farsi più vedere in facoltà, quantomeno eviteresti il ridicolo del tuo improponibile confronto.
tu sei un prete, perciò te ne (ri)propongo uno più sensato: le censure che i preti cattolici e ortodossi subirono in polonia e nell'ex URSS da parte dei regimi comunisti, ti sembrano confrontabili? chiamare censura 4 ragazzini che occupano un'aula (ai tempi miei lo facevano per l'amazzonia...) è o non è per prima cosa un indegno insulto a tutti quei coraggiosi?
anche per te 12 pagine di discorso probabilmente sono troppe (per chiunque, mi sa...): si è già abbondantemente chiarito che il problema non sta nel merito del discorso, ma nel metodo, che vuole imporre (occhio al termine) il papa come dispensatario di lezioni, in un ambiente nel quale la sua autoproclamata autorità non ha titolo alcuno per darne.
qua non entro nel merito: lo deciderà lui, saranno affari suoi. la pochezza (come statura, come carisma) rispetto a JP II è talmente evidente che non vale la pena discuterne; non è questione di uso dei media (altra cosa in cui JP II era infinitamente più bravo) perchè la grancassa dei media si è schierata IN MASSA con lui; ciononostante, la pochezza è talmente macroscopica che non si riesce a nascondere neanche con tutto questo spreco di fiato nei tromboni.