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Atalanta - Juventus, pagella istantanea
Alex Manninger: voto 6
Svirgola un paio di rinvii, senza problemi nel resto della partita
Olof Mellberg: voto 6.5
Sorpendente la prestazione di Olof, che non soffre in fase difensiva e si concede un paio di fughe in avanti con cross
Nicola Legrottaglie: voto 7
Un baluardo, contro avversari insidiosi come Floccari e Vieri. Bello e decisivo il gol di testa
Giorgio Chiellini: voto 6+
Meno sicuro del solito, concede un paio di occasioni agli avversari e perde Vieri in occasione del gol. Bene nel secondo tempo
Cristian Molinaro: voto 5.5
Nullo il suo contributo in fase offensiva, soffre molto il tandem Pinto-Garics, che costruisce buona parte delle occasioni per l'Atalanta
Marco Marchionni: voto 6+
Grande partenza con buoni spunti sulla fascia, il cross decisivo per il gol di Del Piero e tanto impegno. Cala alla distanza
Claudio Marchisio: voto 6.5
Un'altra prestazione di grande sostanza, alternando palloni recuperati e lanci sempre precisi e mai banali
Momo Sissoko: voto 6
Aggressivo e troppo frenetico come spesso gli accade, finisce per recuperare molti palloni che perde subito dopo. Si fa ammonire in modo assurdo nel finale
Paolo De Ceglie: voto 5
Non incide sulla partita non riuscendo quasi mai ad arrivare al cross, e perde moltissimi palloni a centrocampo
Alex Del Piero: voto 6.5
Prova non eccezionale quella del Capitano, che comunque segna il primo gol e si conquista la punizione per il terzo
Amauri: voto 7.5
Aldilà del bel gol di testa, è impressionante come riesca a fare reparto da solo, catturando e difendendo tutti palloni lanciati in avanti
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Hasan Salihamidzic: voto 6
Meglio rispetto a De Ceglie, ma nulla di che
Cristiano Zanetti: senza voto
Ingiudicabile
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Claudio Ranieri: voto 7
La squadra offre su un campo difficile una prova di grande sostanza. Lo schema è molto semplice: lancio lungo, Amauri spizza e crea gioco. La difesa è solida, il centrocampo ha trovato un suo assetto e l'attacco è al solito atomico. Avanti così.
Lui può
(Datasport, 19 Dicembre 2008)
L'arbitro Mario Mazzoleni della sezione di Bergamo è stato sospeso per sei mesi. Lo ha stabilito la Commissione Disciplinare della Federcalcio.
Mazzoleni era stato deferito dal procuratore federale per aver fatto il gesto dell'ombrello e avere offeso con un epiteto un altro tesserato - ovvero Claudio Lotito, presidente della Lazio - al termine della partita Atalanta-Lazio del 23 settembre 2007, terminata 2-1 per i padroni di casa e arbitrata proprio da Mazzoleni.
(Repubblica, 13 Marzo 2007)
Palla avvelenata. Più che mai. Massimo Moratti, patron dell'Inter, che in tribuna vip (vip?) a San Siro fa il gesto dell'ombrello e apostrofa così il suo ex pupillo Ronaldo ("vai a cagare, ******o...").
Stranamente il procuratore federale non se ne accorge, eppure ci sono un sacco di immagini tv, e non lo deferisce in base all'articolo 1 (codice di lealtà). In molti altri casi, Stefano Palazzi, che aspira a fare il capo della nascente Superprocura del pallone, era stato molto più attento. Strano.
Moratti ha ammesso di aver fatto quel gesto ma non ha intenzione stavolta di scusarsi: a Livorno aveva dato del "coglione" all'arbitro ma in quel caso aveva chiesto successivamente scusa.
Qualcosa di cattivo. Finalmente
La trasferta di Bergamo è di quelle, che in un campionato, fanno la differenza. Avversario ostico, campo caldo, grande pressione: facile inciamparci. La Juve di Ranieri a queste distrazioni, in due anni, ci ha abituato: spesso in partite chiave per lottare per l'obiettivo, contro avversari non di primo piano in trasferta, aveva vacillato e, qualche volta, sprofondato.
L'Atalanta è una squadra costruita bene, con gli uomini giusti al posto giusto che, nello stile di Del Neri, gioca bene palla a terra, mantiene ritmi alti di gioco, apre bene sulle fasce ma sfrutta anche i tagli degli attaccanti. Una squadra con giocatori non certo indimenticabili, fragilina psicologicamente, ma molto battagliera sopratutto quando gioca in casa.
E battaglia, finalmente, è stata. Che non ci ero quasi più abituato.
L'esordio non è dei migliori: al 1' Doni pennella una punizione che esce di poco con Manninger che rimane di sale, impallato dalla luce del sole. Saggia decisione quella di rimediare immediatamente con un cappellino, prima quello dell'Atalanta, poi in rapida successione Juventus, San Francisco 49ers e Chicago Bulls.
Al 3' è Chiellini a prendere la topica. Palla alta che rimbalza, campo pesante, sole in faccia, il Chiello stramazza come un ragazzino alle prime armi. Floccari può calciare in solitudine ma Manninger c'è.
Floccari, già autore di una doppietta contro la Juve ai tempi del Messina, parte forte e con il suo perpetuo movimento mette in grande difficoltà la difesa bianconera: all' 11' si mangia un goal di testa, con Molinaro colpevolmente in ritardo, e al 19' scherza Chiellini, primo tempo negativo, calciando sul primo palo.
La Juventus, seppur con fatica, è in campo. E per raccontarvela, come una volta, tocca usare la moviola, che se no gli interisti scassano. Bello, no?
Al 10' viene annullato un goal a Chiellini. Sono in fuorigioco in 4, ma è sempre meglio del goal dell'Inter di ieri sera. Al 17' bello scambio Marchionni-Amauri: il brasiliano con grande abilità mette Marchionni davanti alla porta in completa solitudine. Il guardalinee sbandiera un fuorigioco che non c'è. Al 30' Sissoko lancia Marchionni in sospetto fuorigioco che vede bene Del Piero servendolo con un preciso assist. Coppola sceglie il tempo dell'uscita su altro fuso orario, e Alex insacca. Fino a quel momento, non si era neanche degnato di battere i calci piazzati che, singolarmente, aveva lasciato a Marchionni. Caro vecchio Alex.
Ah, il fuorigioco: c'è, non c'è? Non si capisce: è questione di centimetri, non di chilometri, caro lettore interista.
Prima la moviola, poi i calci d'angolo, l'apoteosi del cinismo. Al 23' Coppola, sì lui, esce a vuoto, ma il Chiello non insacca da buona posizione. Al 25' sale bene Legrottaglie ma ancora non va. Al 37' Nicola reinterpreta il calendario liturgico: Ascensione, goal, e crisi mistica che sfocia nel presepe vivente. Gesù vive, troviamo scritto sulla maglietta. E lotta con noi.
Primo tempo di quelli giusti, come piacciono a me. Partita battagliera, Atalanta gagliarda, noi non brillantissimi, ma stiamo 2-0, e tutto sommato senza aver faticato troppo. La moviola e il calcio d'angolo. Che figata.
Il secondo tempo si apre, invece, in stile "Pazza Juve odiala". Si rischia il goal sul primo calcio d'angolo, in cui la difesa è statica e piazzata male, ma Chiellini mette il piedone e ne regala un secondo. In cui la difesa è di nuovo statica e piazzata male e Chiellini lascia 2 metri a Vieri. Bobo insacca. 2-1. Partita riaperta. E si comincia a soffrire.
O si imbarca nello schizoide stile interista o si fa la guerra come si deve.
All'8' Floccari cade in area. Farina lascia proseguire. Marchionni è ingenuo e entra in contatto con la gamba dell'attaccante orobico, quanto all'entità del contatto si desume dal triplo carpiato oratoriale di Floccari. Rigore sì, rigore no? Rigore forse ma forse.
Naturalmente lo stadio si infiamma. Sappiamo solo rubare.
Vediamo di menare adesso, mi dico parafrasando il poeta Terlizzi.
E la Juve mena.
E contiene bene la foga atalantina. Troppa foga, e il cervello si ossigena poco. E troviamo gli spazi.
Amauri è ossessionato dal goal in rovesciata. Al 16' tentativo velleitario e stucchevole in un'azione che andava sfruttata meglio. Mellberg fa un coast to coast al 20', culminato in un bel cross per Amauri che non ci arriva. Per dire che l'Atalanta ha dato abbastanza.
Pur correndo e mantenendo ritmi elevati, lascia spazi e non riesce a creare occasioni da rete. Con l'eccezione di un pregevole lancio dell'ottimo Guarente che imbecca un Floccari sprecone, spuntato alle spalle di un colpevole Mellberg.
Vediamo cosa fa la Juve.
Fa la cattiva, per una volta, come piace a me.
Punizione di Marchionni, erompe la fisicità di Amauri che di testa insacca il 3-1, al 37'.
Marchisio, uno dei giovani della vecchia guardia, al 39' stende con ferocia Floccari, si becca il giallo, e poi dice di stare muto a Doni, 20 anni più di lui, che protesta da ballerina.
Zitti, oggi siamo cattivi. Finalmente.
Come ha giocato la Juve? Ha guerreggiato senza scomporsi, non mettendoci soltanto gli attributi ma anche il cervello. Scientemente è stata cattiva. Individualmente la prestazione di rilievo è quella di Legrottaglie, tutti gli altri hanno fatto bene, senza imporsi, ma al servizio del collettivo con intelligenza.
La nota negativa sono le sbandate nei primi minuti delle due frazioni. Ma positivo, e visto per la prima volta davvero in un'occasione che conta, l'approccio vincente alla partita.
Sulla moviola, dopo Siena-Inter, possiamo tranquillamente soprassedere.
Con riferimento a quella partita, invece, chiediamo conto a Collina. Bertini, Pieri, Paparesta sono tutti a casa, per ora. Griselli sbandiera allegro, eppure in questi giorni è a giudizio con rito abbreviato a Napoli, accusato in concorso di taroccamento di Lecce-Parma 3-3, la partita per cui De Santis ha preso 5 anni di inibizione.
Griselli ieri l'ha tenuta giù la bandierina. Era tranquillo?
A saperlo. Ad ogni modo è stato gratificato con la finale degli Europei, insieme a Rosetti, che ha deciso lo scorso campionato, espellendo ingiustamente Mexes.
L'anno scorso l'Inter ha vinto il campionato grazie alle grandi prove autunnali e primaverili di Ibra, ma in inverno ci ha pensato il generale arbitro. Speriamo di non vedere la replica.
A questo devono pensare anche i due bei nasini che si vedono in tribuna. E' chiaro che le potenzialità per contrastare l'Inter, nel deserto italiano, ce le ha solo la Juve. Oggi i giocatori sono stati cattivi, ma urge anche una dirigenza cattiva e competitiva, che sappia contrastare un andazzo arbitrale ormai chiaro.
Ranieri, Blanc e Cobolli, questo è il momento di smetterla con la simpatia e iniziare ad essere antagonisti.
In caso contrario, potrebbe tornare la Juve dei teneroni, che abbiamo visto imbarcare l'anno scorso quando davvero serviva.
Oggi siamo secondi. Al terzo posto gli ex campioni del mondo, ex squadra più titolata del pianeta, piena di ex giocatori, che ieri ha presentato Beckham. Loro vogliono essere sempre più belli, noi sempre più cattivi.
Non fermiamoci adesso.
zaccone l'orsetto patteggione
Hai un bambino e ti piace rompergli i coglioni? Non resisti al desiderio di vederlo umiliato davanti alla sua classe anche quando non ha fatto nulla di male? Che so: magari i tuoi, di genitori, ti hanno fatto qualche torto quand'eri piccolo e da allora non sai come fare per sentirti vivo?
Per Natale, regala a tuo figlio Zaccone l'orsetto patteggione!
E' così simpatico (e anche un po' solare), col suo ciuffetto di pelo bianco attorno al muso e quello sguardo così vispo e tenerone. Sarà felice di esaudire ogni tuo desiderio di cagacazzo, diventando irresistibile ogni volta che ci sarà da metterglielo là, dove osa solo il Fitoroid.
Il tuo bambino non ha fatto nulla di male? Non prendertela. Zaccone l'orsetto patteggione sarà svelto e patteggioso come un Grizzly nel trovare il modo di s*******rlo, e sventolando la sua spiritosa zampetta a forma di "4" sistemerà tutto nel migliore dei modi.
Tuo figlio non prende mai un brutto voto e il preside gli rompe il ***** perché studia la trigonometria con le scarpe slacciate mentre i suoi compagni di classe stuprano la bidella con la pertica della palestra? Non temere: Zaccone l'orsetto patteggione correrà in tuo soccorso, patteggiando per lui sette materie a settembre in cambio della promozione a giugno di tutti gli altri.
Zaccone l'orsetto patteggione. Un gioco etico al servizio dell'Emetico.
Pile non incluse.
Zaccone l'orsetto patteggione!
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L'ombrello di Mazzoleni e quello di Moratti
http://www.youtube.com/watch?v=Kb24QFLeEGU
La Commissione Disciplinare ha inflitto sei mesi di sospensione all'ex-arbitro Mazzoleni (nel frattempo si è dimesso) che era stato deferito da Palazzi per aver fatto "il gesto dell'ombrello" e offeso con la parola "bastardo" il presidente Lotito al termine di Atalanta- Lazio del settembre 2007. Questa è la notizia come la riporta Tuttosport ( pag.14) ed è una notizia che fa riflettere.
Intanto sui tempi: c'è voluto un anno e tre mesi per valutare una parola e un gesto, seppure "dell'ombrello", mentre nell'estate del 2006 in due mesi ci hanno raccontato che avevano fatto in tempo a valutare decine di migliaia di telefonate. Si vede proprio che due anni fa avevano una gran fretta o, forse, delle telefonate non è fregato niente a nessuno.
Poi sulla congruità e la ripartizione della pena. Visto che nei deferimenti di solito Palazzi parla di frasi e gesti irriguardosi mentre con Mazzoleni ha voluto essere preciso nasce adesso la curiosità di sapere a quanti mesi corrisponde il "bastardo" e a quanti il "gesto dell'ombrello". Non è una curiosità da poco perchè è evidente che questa sospensione farà testo, nel senso che da oggi in poi quando le riprese televisive beccano qualcuno a sproloquiare con le parolacce o a fare gesti non da gentleman Palazzi e suoi ispettori saranno lì a far la somma dei mesi e, visto che la legge è uguale per tutti, a proporre la squalifica.
E riguardo alla legge che non dovrebbe far distinzioni c'è una curiosità più grande delle altre e riguarda il "mecenate" Massimo Moratti. Ad occhio e croce per tutte le volte che l'abbiamo visto mandare affanculo gli avversari in campo e fare, con molta naturalezza, il gesto che è costato la sospensione a Mazzoleni dovrebbe essere stato già squalificato e per più di sei mesi e invece niente; nessun deferimento, nessuna squalifica.
Quel "niente" ci fa pensare: Palazzi ha chiuso un occhio, anzi tutti e due oppure gli "ombrelli" alla Moratti sono diversi da quelli degli arbitri e dei comuni mortali? Oppure ancora: può essere che il non deferimento va inteso che per Palazzi e la giustizia sportiva il "mecenate" non è in grado di intendere e di volere e quindi l'ha passata e la passerà sempre liscia?
Oddio, analisi piuttosto superficiale ed abbastanza sbagliata, a mio avviso :asd:
L'atalanta ha giocato alla grande i primi 20 minuti, ma poi è quasi scomparsa nel resto del primo tempo.
Ottimo inizio ripresa, dove il gol di vieri gli ha dato molto entusiasmo... ma alla fine abbiamo controllato senza soffrire eccessivamente :sisi:
Primo gol, fuorigioco in partenza di marchionni.
Qualche minuto prima però, lo stesso marchionni era stato fermato, solo davanti al portiere, per fuorigioco inesistente.
Entrambe le situazioni non semplici, però :sisi:
Mitico Doni: protesta continuamente in maniera polemica dal primo all'ultimo minuto in tutte le partite in cui lo vedo giocare... da dargli una badilata sui denti...
Così la piantate
Un gol di Terrooney (un Lord alla Cassano, in pratica, ma un po' più bravo a fare i rutti dopo una ricarica di birra scura) ha messo fine al noioso refrain di Ponzio Pelato sul Milan campione del mondo, issando il Manchester United di Sir Alex Ferguson in cima al mondo.
Proprio quell' Alex Ferguson che, alcune settimane fa, aveva detto di non avere mai incontrato, durante la sua permanenza sulla panchina dei Diavoli Rossi che dura da soli ventidue anni, una squadra più forte della Juventus di Marcello Lippi. La Juventus tutta truffe e doping, secondo le eruttazioni di certe menti oneste del nostro Bel Paese.
E a proposito di onestà, fa un certo piacere prendersi i tre punti a Bergamo aprendo le marcature con un'azione viziata da un fuorigioco bello tondo di Marchionni emulando gli esauriti in quel di Siena, ieri sera all'85° minuto. Vergognatevi, Onestoni!
Sì, perché quando a rubare sono i ladri, non vedo quale sia il problema, quale sia la novità. Ma se a rubare sono gli Onesti, quelli che "ho perso tante bolte cossì e non mi sono mai lamentato, ma ho lavorato sodo, semmai" (Zanetti dixit), allora non ci siamo proprio. E poi, se permettete, sentire Xavier Zanetti dire che non si è mai lamentato fa lo stesso effetto di una passeggiata sulla neve dopo nove fette di anguria: ben che vada ci si piscia addosso.
La solita menzione a parte la merita Er mister der Testaccio, che in conferenza stampa ha rassicurato tutti sul fatto che oggi la sudditanza psicologica degli arbitri verso le grandi non sia nemmeno paragonabile a quella di un tempo. "Una volta lo dicevo anch'io, ma oggi le grandi non ricevono più vantaggi in serie a scapito delle piccole". Sarà, ma io noto che fra ieri e oggi la Juve e l'Inter hanno vinto beneficiando di due fuorigioco da rotella metrica, e a prenderlo in quel posto sono state Atalanta e Siena. L'unica attenuante per Ranieri è che lui, in effetti, non ha ancora ben capito quali siano le grandi squadre e quali le piccole, quindi lasciamo stare. Non lo fa apposta, almeno lui.
Adesso si va tutti a casa, sperando di non soffocarsi col panettone (noi comuni mortali) o il Cuba Libre (certi sudamericani dell'Inter) prima di riuscire a vedere come sarà l'anno nuovo: se ancora all'insegna del calcio pulito, dei sorrisi ebeti e delle stupidaggini, o se piuttosto segnerà l'inizio di un percorso inverso, orientato a riportare almeno qualche pezzo di verità dove è giusto che stia.
Io, nel mio piccolo, ci proverò di sicuro, come ho sempre fatto. A partire proprio da domani, con l'intervista all'avvocato Prioreschi, che se non fosse schierato dalla parte sbagliata finirebbe per mandare a gambe all'aria tante persone ridicole insieme alle loro follie come nemmeno un terremoto riuscirebbe a fare.
A domani, allora. Onesti compresi.
Quoto, è davvero impressionante.
20 o 25mln spesi benissimo, non lo credevo così forte.
Trezeguet magari farà gli stessi gol (come numero) ma il brasiliano è circa 73/74 spanne superiore, come gioco, qualità ed utilità.
Ora come ora, lo scambio solo con ibra+lavezzi+kakà+400mln di conguaglio... :asd:
Io me lo tengo stretto :sisi:
Bella vittoria anche se non ho seguito le partite.
Certo che se l'Inter ruba così per lo scudo c'è poco da fare.
Quoto :sisi:
Trezeguet è uno dei migliori uomini d'area che ci siano in giro... assolutamente devastante, ed in grado di decidere la partita alla prima occasione...
Però non mi è mai piaciuto, come tipo di giocatore... sono felicissimo che sia alla juve, e che ci sia stato per così tanto tempo... ma non mi è mai piaciuto lo stesso :asd:
Come piacere nel vederlo giocare.... beh, amauri è un'altra cosa... ci sono partite in cui con trezeguet in campo sembra di giocare in 10 (poi magari si vede una volta e la butta dentro :asd: )... amauri invece si sente SEMPRE.
Davvero un grande giocatore :sisi:
Se solo avesse un paio di anni in meno...
Amauri ci ho puntato forte al fantacalcio perchè ero convinto che avrebbe fatto bene e non mi ha deluso.
L'Avv. Prioreschi smonta calciopoli. Scomodo per i media
Questa volta a rispondere alle domande è l'Avvocato Maurilio Prioreschi, difensore di Luciano Moggi nel processo di Napoli e di Franco Zavaglia nel processo GEA. Decano della professione e, senza iperboli, uno dei professionisti più apprezzati e stimati nel panorama giudiziario italiano, ha risposto alle domande, affrontando a 360 gradi gli argomenti dei due processi.
L'avvocato Prioreschi direbbe le stesse cose ai media tradizionali, giornali e tv, se sentissero il dovere deontologico di dare spazio anche alle difese anziché fare solo da cassa di risonanza dell'accusa.
PROCESSO GEA.
Associazione a delinquere finalizzata all'illecita concorrenza. Tre associati - Moggi padre e figlio, e il suo assistito Franco Zavaglia - cui viene imputato un potere di controllo sul mercato delle procure calcistiche. Non sono troppo pochi per un'impresa del genere?
Anzitutto è bene precisare che la contestazione di associazione a delinquere così come ipotizzata dal P.M. è incomprensibile e irrealizzabile. Per la prima volta, credo, nella storia giudiziaria di questo paese, sono state inserite nella imputazione delle violazioni di norme estranee al diritto penale. Mi riferisco agli artt.li 3 comma 4 e 7 del regolamento degli agenti dei calciatori. Che poi abbiamo scoperto dall’esame di tutti i testi escussi a dibattimento, essere la prassi di tutto il calcio italiano. La finalità dell’associazione sarebbe stata quella di acquisire il maggior numero di procure sportive. Abbiamo accertato che la GEA al momento della sua costituzione aveva avuto in “dote” dalla “Football Management” srl 118 procure di calciatori professionisti (serie A, B e C). Alla data della liquidazione dopo cinque anni era arrivato a circa 170 procure.
I calciatori professionisti in Italia sono circa 4.000. Il controllo del calcio si sarebbe dovuto realizzare con l’acquisizione delle procure di calciatori come Gatti, Tedesco, Baiocco, Amoroso e due giovani russi sconosciuti. Credo che ogni commento sia superfluo. Poi una volta acquisito questo gran numero di procure, l’associazione avrebbe perseguito l’ulteriore scopo di controllare le squadre del campionato di calcio.
E quali sarebbero queste squadre? Siena Messina, Reggina, Crotone e Avellino. Il P.M. non ha messo nemmeno la Juve. Il potente Moggi che, per stessa ammissione del P.M., non riusciva a controllare nemmeno la squadra di cui era direttore generale. Anche qui offenderei l’intelligenza di chi legge se commentassi queste circostanze. La creazione della GEA, secondo l’ipotesi accusatoria, doveva servire per unire il mondo del calcio a quello politico e imprenditoriale. Solo che per gli esponenti di quel mondo politico e imprenditoriale è stato lo stesso P.M. a chiedere l’archiviazione. Sono rimasti quindi gli organizzatori Luciano Moggi, Alessandro Moggi e Francesco Zavaglia, tre generali senza un esercito.
L'archiviazione di alcune posizioni in fase preliminare, nonché i passaggi procedurali che hanno viceversa portato gli attuali imputati a saltare l'udienza preliminare chiedendo il giudizio immediato (l'unico rinviato a giudizio è Davide Lippi, come ci fa notare l'avv. Prioreschi), hanno destato delle perplessità nelle difese. Potrebbe spiegarci, senza troppi tecnicismi, il perché?
L’ipotesi dell’accusa è che con la GEA non sia stata costituita una società, ma sia stata creata una associazione a delinquere. Allora non si capisce perché sono stati esclusi da questa associazione proprio i soci fondatori e di maggioranza.
Il reato contestato è quello previsto dall'art.513 bis: quanti sono i precedenti giudiziari a riguardo? (parli anche di quello che Le ha risposto il presidente del Tribunale)
I precedenti in materia di art. 513 bis c.p. sono meno di venti e tutti, tranne un paio, in contesti di criminalità organizzata. In tutti i casi conosciuti le forme di intimidazione sono state quelle tipiche delle organizzazioni criminali (incendi, esplosioni di ordigni, danneggiamenti, violenza alle persone). Agli imputati viene contestata una minaccia implicita e indiretta che ancora non abbiamo capito in cosa sia consistita. Lo stesso Presidente su mia richiesta ha affermato che questo era il primo processo che faceva per 513 bis c.p.
La prova principe dell'accusa: il famoso "pizzino" trovato nell'ufficio del suo assistito, Franco Zavaglia. La nostra interpretazione è che sia invece un gesto di responsabilità per frenare il troppo zelo di associati particolarmente intraprendenti. Una prova scagionante, insomma. Ci sbagliamo?
Non sbagliate. A parte il fatto che è stato accertato inconfutabilmente che quel manoscritto risale a molto tempo prima della costituzione della GEA. L’appunto è formato da cinque pagine manoscritte. Il P.M. ha estrapolato due righe. Basta leggerlo per capire che il suo significato è l’esatto contrario di quanto sostenuto dall’accusa. Io più che di prova principe parlerei di disperazione accusatoria.
Alla GEA viene associata una grande influenza all'interno delle società di calcio: in particolare il suo assistito viene indicato come l'uomo di Moggi nell'ambiente romano. In realtà la situazione in casa giallorossa non sembrava affatto favorevole. Dai tempi in cui Totti rescisse unilateralmente il contratto - con l'arbitrato che poi darà ragione a Zavaglia - alla telefonata con Brambati in cui apprendiamo delle particolari difficoltà di Aquilani, Corvia e D'Agostino, suoi assistiti. Un allenatore della GEA, Del Neri (legato a Brambati), non li fa giocare. Il potenziale di condizionamento della GEA è una favola?
Che Franco Zavaglia fosse uomo di Moggi nell’ambiente romano è una mera ipotesi investigativa avanzata dal Maggiore Auricchio e alla quale lo stesso, rispondendo alle mie domande, non è stato in grado ancorare un solo riscontro fattuale. Lo stesso Baldini ha riferito che il Presidente Sensi aveva dato disposizioni affinché a Zavaglia non fosse consentito l’accesso a Trigoria. Il condizionamento della GEA non è l’unica favola di questo processo.
Dalle intercettazioni traspare l'inimicizia dichiarata tra il suo assistito e il ds della Roma, Franco Baldini. Nel processo in corso, Baldini è la superstar dell'accusa, insieme ad Antonelli. Abbiamo scoperto, in aula, della sua frequentazione con chi ha diretto le indagini, il maresciallo Auricchio. Al di là della legittimità degli incontri, quale l'attendibilità di un testimone che a domanda ha negato tale conoscenza?
Non solo Baldini ha negato di conoscere Auricchio mentre questi lo ha definito suo amico, ma ha anche negato di averci parlato informalmente tra l’agosto 2004 e l’aprile 2005, in piena indagine di Calciopoli, circostanza ammessa invece dall’Auricchio. Ma ha anche omesso di dire che ha “consigliato” ad Antonelli di andare a parlare con Auricchio. E Auricchio ha negato di conoscere Antonelli, mentre Antonelli ha ammesso di aver preso qualche caffè con il maggiore dei C.C., che gli avrebbe anche rivelato che stava facendo una indagine sul calcio. Andate a rileggere l’intercettazione del 17 ottobre 2004 tra Stefano Antonelli e Alessandro Moggi. E’ agghiacciante. A tale data l’Antonelli conosceva che nel codice penale esisteva l’art. 513 bis e voleva parlare con Alessandro “per non far diventare la cosa solo concorrenziale”. Come faceva?
Pochi addetti ai lavori conoscevano quel reato. E questo la dice lunga non solo sulla attendibilità.
Avete proceduto, come preannunciato, alla denuncia di Franco Baldini per falsa testimonianza? In merito a quali fatti da lui raccontati?
Stiamo aspettando la fine del processo per una valutazione complessiva delle dichiarazioni di alcuni testimoni e sui loro rapporti nel corso delle indagini.
La querela presentata da Moggi all'attenzione del pm Simona Maisto, per una presunta pressione fatta da Antonelli a Mario Auriemma, dirigente sportivo, per denunciare lo stesso Moggi a Roma e a Napoli in cambio di favori e facilitazioni nei rapporti di lavoro, non è stata infine allegata agli atti del processo. Decisione discutibile?
E’ una decisione formalmente corretta.
Abbiamo ascoltato il suo assistito, in una telefonata con Leonardi, asserire che con Luciano Moggi non si sentiva mai e, legittimamente, criticare le sue scelte professionali. La questione delle cravatte Marinella vale più di queste parole?
La questione delle cravatte di Marinella è un altro sintomo della disperazione accusatoria. Non vale la pena perderci tempo.
Ancora, ascoltiamo Franco Zavaglia dire che Alessandro Moggi è stufo della GEA e dei problemi sollevati, e vuole uscirne. Strana associazione a delinquere finalizzata all'illecita concorrenza quella in cui gli azionisti non vedono l'ora di andarsene, non trova?
Guardi, Franco Zavaglia non era nemmeno favorevole alla costituzione della GEA.
Conflitti di interesse. Tra i tanti presenti nel mondo del pallone, l'unico esistente sembra essere quello dei Moggi. In realtà vi è una qualche legge a regolamentare questi casi?
Basta andare a rileggersi la deposizione dell’avv. Bordonaro e dello stesso Baldini per rendersi conto di quanti padri e figli operassero e operino tuttora nel mondo del calcio. Il conflitto di interessi è disciplinato dal regolamento agenti dei calciatori all’art. 15. L’articolo impone all’agente di comunicare la situazione di conflitto d’interessi al calciatore, che ne prende atto e autorizza o non autorizza per iscritto le trattative con la società ove il cui dirigente è parente dell’agente. Gli ufficiali di P.G. che hanno svolto le indagini e sono stati sentiti come testimoni hanno dichiarato che la GEA ha sempre operato nel pieno rispetto dei regolamenti.
Spesso ascoltiamo i presidenti delle squadre dire che il problema del calcio è l'avidità dei procuratori. Un buon pulpito per la predica? E i giocatori: anime belle plagiate dagli impresari o sono più scafati di quello che si pensa?
I calciatori certamente non sono l’anello debole della catena come sostenuto dal P.M. Io ritengo che abbiano un forte potere contrattuale. Il procuratore è l’interprete delle esigenze del calciatore.
Molti testimoni dell'accusa hanno di fatto, con le loro dichiarazioni, scagionato gli imputati. Il pm, dopo averne incriminati per reticenza e calunnia diversi, ha poi detto che "i calciatori hanno edulcorato le proprie dichiarazioni".
Nessun calciatore e nessun testimone ha edulcorato precedenti dichiarazioni. La prova di questo sta nel fatto che il P.M. praticamente non ha mai usato lo strumento della contestazione, che è il rimedio previsto dal codice quando in dibattimento si rendono dichiarazioni difformi rispetto a quelle rese nella fase delle indagini preliminari.
Nella sua arringa finale incalza il PM: "Zavaglia è stato scambiato per un'altra persona e quindi il pubblico ministero doveva richiedere l'assoluzione con formula piena". Ci spiega il senso?
A Franco Zavaglia è stato contestato anche di aver avuto un ruolo nella vicenda del calciatore Giovanni Tedesco. Si è trattato di un errore di persona, riconosciuto dallo stesso P.M. in sede di requisitoria. Solo che nel chiedere l’assoluzione per Zavaglia per questo fatto, il P.M. ha chiesto la formula prevista dall’art. 530 2° comma cpp, la vecchia insufficienza di prove per intenderci. Mi pare che la formula corretta sia quella del 530 comma 1° cpp. Non aggiungo altro.
Nel processo alla GEA, la Pubblica Accusa è presieduta dal Presidente dell'ANM: potrebbe avere questa carica, di per sé, riflessi sul verdetto del Collegio Giudicante?
Certamente no.
A oggi pomeriggio la seconda parte: il processo di napoli :)
Sembra scientificamente studiato l'errore su marchionni.
Ma ovviamente è una casualità. Così come il fatto che in precedenza era stato fermato solo davanti al portiere ma in posizione regolare.
Proprio come Crespo sabato sera.
Sembra fatto apposta eh?
Mitico Leggo, edizione di roma :asd:
"Atalanta infuriata, scippo juventino" :o
Nell'articolo si parla, ovviamente, dell' "errore gravissimo" che ha propiziato il primo gol bianconero (ma non c'è neanche un accenno a marchionni bloccato per fuorigioco inesistente 10 minuti prima... o del gol annullato a chiellini. Annullato giustamente, per carità, ma se ci fosse stata volontà di aiutarci, non avrebbero potuto usare quell'episodio?), e del rigore "evidentissimo" per fallo dello stesso marchionni su floccari (si, quell'occasione in cui marchionni gli ha dato un calcetto, e floccari è decollato a terra 15 minuti dopo :lul: ).
Siamo ladri :proud: