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vabbè dai, come avevo detto 1 pt fra fiore e napoli, potevamo pareggiare almeno anche l'altra ma pazienza. Ora testa al Cesena però. Perchè quelli sono i punti che contano davvero. Poi c'è lo scontro fondamentale con la Samp.. (il wolfsburg manco lo considero).
"Il cucchiaio? È stata una scelta a cui avevo pensato. Mariano (Andujar, ndr) è un portiere che studia gli attaccanti e il modo in cui calciano, sicuramente aveva visto i miei rigori. Lo conosco, è brutto per un portiere subire gol così, ma noi attaccanti dobbiamo pensare a segnare"
veramente con uolter piangina abbiamo pareggiato 2-2 :asd:Citazione:
Con Uolter Piangina avremmo perso 4-0, per lo meno con il Mancio a riprendere le partite ci si prova :snob:
Si ma con uolter dubito avremmo visto uscire un dif centrale a ben 5 minuti più recupero dalla fine per una PUNTA
Basta parlare di Mazzarri e fare confronti. Faceva scelte spesso errate e non sapeva leggere le capacità e il potenziale dei giocatori. Imho. Ormai per fortuna è passato.
Le cose sembrano andare meglio anche se di problemi ce ne sono ancora...si sanno quali!
Oggi visto qualche hilight...Icardi se tenti di farmi infartare di nuovo così ti querelo quantevveroddio!
107 anni oggi per la Beneamata!!
anniversario per i carabinieri ? :uhm:
Tante angurie!!
maronn :facepalm:Citazione:
Pedullà: "L'Inter attende l'ultimo sì di Toulalan"
intervista a bolingbrocco :alesisi:
Citazione:
Michael Bolingbroke, in queste ore, ha parlato da Giacarta, affrontando i temi in chiave Inter a 360 gradi. Dopo le anticipazioni di ieri, ecco tutte le parole dell'amministratore delegato nerazzurro a Topskor, Goal.com e Bolanews raccolte dal sito ufficiale del club.
ASIA E INDONESIA - "In tutta l'Asia l'interesse per il calcio sta aumentando vertiginosamente. Le aspettative riguardanti il calcio sono molto alte qui in Asia e per questo sono stati puntati ancor di più i riflettori sul calcio europeo. In particolare la Premier League riscuote molto successo in Asia ma anche la Serie A è seguita e lo sarà sempre di più. Non vi nascondo che mi piacerebbe vedere l'Inter giocare in Asia durante la preparazione estiva: chissà che non ci si riveda molto presto! (sorride, ndr). In più non dimentichiamoci che l'Inter ha un rapporto molto speciale con l'Indonesia, con Erick Thohir presidente non potrebbe essere altrimenti! Tra i nostri obiettivi quindi c'è anche quello di celebrare questo rapporto creando legami sempre più forti tra l'Italia e l'Indonesia. Abbiamo un bacino di tifosi importante qui e vorrei far crescere questo legame sempre più, per noi è molto importante. Il tour estivo dell'Inter in Indonesia? Non c'è ancora nulla di definitivo ma molto probabilmente verremo in Asia. E l'Indonesia è sicuramente uno dei paesi che vorremmo visitare. Il vostro calore nei nostri confronti è qualcosa di fantastico. Non ero mai stato a Giacarta prima d'ora e ne sono rimasto letteralmente colpito. Aumentare la connessione con l'Asia è importante per l'Inter ma in generale per tutta la Serie A: uno degli ambiti principali di crescita della Serie A è l'aumento del bacino di spettatori a livello internazionale e lo sviluppo del brand Italia. Il nostro campionato ha già avuto tanto successo nel monetizzare il proprio seguito a livello nazionale, ma credo che ci sia un gran potenziale di sviluppo del bacino di tifosi a livello internazionale e quindi mi piacerebbe vedere questa crescita in Asia così come anche negli Stati Uniti, credo che la Lega dovrebbe concentrarsi su questo. E lo sta facendo, ripensando per esempio agli orari delle partite in base a diversi fusi orari. Se stiamo visionando giocatori asiatici? Noi diamo la possibilità all'allenatore di poter visionare giocatori da tutto il mondo. Ovviamente se dovessimo vedere che c'è un giocatore asiatico all'altezza lavoreremo per offrigli un posto in squadra. Poi a livello di giovanili guardiamo anche al potenziale dei vivai, per esempio in Asia stiamo avendo successo con il progetto Inter Academy in Giappone ma stiamo lavorando per esportarlo anche in altri paesi, chissà che Inter Academy non possa presto esserci anche in Indonesia".
THOHIR, VISIONE E OBIETTIVI - "Erick Thohir è stato uno dei motivi principali del mio arrivo all'Inter: è un imprenditore molto dinamico, che con il suo carisma, la sua visione, mi ha affascinato e convinto a lasciare il Manchester United per una nuova e affascinante avventura. Ha una grande passione, così come anche Massimo Moratti ce l'ha: per me è un onore poter lavorare con loro e provare a mettere in pratica i loro sogni. La Società adesso deve concentrarsi sugli obiettivi di medio termine, tra cui essere uno dei 10 migliori club al mondo in campo e fuori dal campo. Un elemento importante per questo obiettivo è una partecipazione costante in Champions League ma non solo. Ovvio che speriamo ancora di cominciare dall'anno prossimo ma se sarà dall'anno dopo ancora non succederà nulla, non vuol dire che i nostri piani andranno a rotoli. Noi lavoriamo sul medio termine e Mancini non ha ancora avuto una sessione di mercato estivo tutta sua per costruire la squadra. In estate avrà l'occasione di costruire la squadra che desidera per mettere in campo la formazione che preferisce. Avrà una squadra completamente a sua immagine. Io guardo alla prossima stagione e credo che sarà una grandissima annata per questo club. Se Mancini rimarrà sicuramente? Certo, a meno che voi non sappiate qualcosa che io non so! (sorride, ndr). Per essere tra i 10 migliori club al mondo, fuori dal campo ci stiamo concentrando su varie aree di business, come aumentare gli introiti dello stadio, ma anche lavorare a quelli commerciali, e come aumentarli con sponsorizzazioni diverse. Senza dimenticare che vogliamo raggiungere i nostri fan in tutto il mondo e i digital media sono uno strumento potente per farlo. Per fare tutto questo il presidente Thohir ha messo insieme una squadra di dirigenti che rappresentino il meglio nei rispettivi campi, da ogni parte del mondo. Del resto il nostro nome è Internazionale".
SQUADRA DALLA PELLE DURA - "Quando si vince è più facile che la squadra abbia fiducia in se stessa e ovviamente la cosa aiuta, ma i calciatori dell'Inter sono tutti professionisti e hanno la pelle dura. Hanno dimostrato di sapersi rialzare, analizzare cosa non è andato e concentrarsi sulla partita successiva. Icardi simbolo di una squadra dalla pelle dura? Beh, io non giocherei mai contro uno come Icardi. È fantastico!".
STADIO - "Noi abbiamo già dichiarato che la nostra prima opzione è quella di rimanere a San Siro e ristrutturare lo stadio, un progetto molto importante. Per questo sono in corso delle discussioni con il Comune. Ci saranno da fare degli investimenti consistenti per lo stadio, per renderlo una struttura moderna. E ovviamente dovremo concordare tali investimenti col Comune. Ma è ancora molto presto, per adesso il Milan deve ancora portare avanti il proprio progetto. Se il Milan non andasse via? Noi in ogni caso abbiamo bisogno di una casa, sia per il club che per i tifosi sarebbe ottimo avere uno stadio di proprietà. San Siro è la prima scelta, ma se non dovesse essere possibile c'è sempre un piano B. In ogni caso stiamo già lavorando su come rendere l'esperienza stadio ancor più affascinante e anche sicura. Rendere lo stadio un posto sicuro e divertente per chi viene con la famiglia è una cosa molto importante, sviluppando ad esempio una zona famiglie per uomini, donne e bambini".
FFP - "Per quanto riguarda il Fair Play Finanziario stiamo lavorando con la Uefa. Abbiamo avuto e stiamo avendo una serie di riunioni con loro. Non è ancora stato deciso nulla per ora. In ogni caso, noi crediamo nella Uefa e nel Financial Fair Play, da parte nostra c'è il massimo rispetto".
PARMA - "Quello che sta succedendo a Parma non può che dispiacere. In ogni caso, il campionato italiano non è l'unico ad avere una squadra che va in bancarotta, anche in Inghilterra succede. Quel che sta succedendo a Parma è molto brutto, ci sono tanti dipendenti, giocatori e collaboratori del club che stanno soffrendo questa situazione. Adesso la cosa importante è che tutte le altre squadre e la Lega stessa stiano facendo tutto il possibile per aiutare il Parma, è la cosa giusta da fare. Inoltre, si tratta di preservare un pezzo di storia del calcio italiano a livello internazionale, il solo fatto che voi mi facciate domande al riguardo è un segno che la faccenda è seguita a livello internazionale. Penso che sia importante fare i passi giusti come pare si stia facendo, ma la domanda credo sia più ampia e credo che il calcio sia come ogni altro business, deve essere gestito per bene, con giudizio e con una governance adeguata. Sono sicuro che verranno apportati dei cambiamenti per aiutare le squadre ad evitare di finire in certe situazioni in futuro. Nel calcio, come in ogni altro business, ci sono soldi che entrano e soldi che escono e bisogna ricordarsi che più ne escono e più rischi si affrontano. Ma i club calcistici, storicamente, sono molto spesso parte di una comunità e se una squadra sparisce questo ha effetti maggiori su una comunità locale rispetto a ogni altro business perché si tratta di una parte di questa comunità, una delle sue radici".
sì ma ha 32 anni
Io manderei via JJ e Ranocchia poi la squadra sembrerebbe già decente.
Con il Napoli sono stati pessimi. Ranocchia un po' meno del solito.
Invece mi piacciono i due esterni italiani Santon e D'Ambrosio. Qualche innesto a centrocampo, un attaccante oltre Icardi e siamo apposto io vi dico.
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ranocchia purtroppo rimane. E' la cosa brutta è che essendo capitano non è che puoi fargli fare la riserva :uhm: JJ per me possono anche venderlo. Io attualmente dei centrali terrei solo andreolli, che non è più scarso di ranocchia e vale come giocatore del vivaio nelle liste europee, e come riserva va benissimo.
Tanti auguri a noi, tanti auguri a noiiiiiiiiiiiiiiii :alesisi: :alesisi:
troppi negri (cit.)
l'intervista integrale che mazzarri ha fatto in giappone
Citazione:
Mazzarri ora che la sua lunga e prestigiosa striscia positiva si è momentaneamente conclusa ci dice quale è stato il segreto del suo successo?
"Se penso al mio cammino, non so chi in Italia negli ultimi 10 anni abbia realmente fatto meglio di me e lo dico tenendo presente il punto di partenza e non di arrivo. Conquistare la qualificazione in Champions e vincere la Coppa Italia nella stessa stagione è un risultato clamoroso ma ottenere la salvezza con la Reggina partendo da -15 in classifica, dove il giocatore più pagato guadagnava 300 mila euro l’anno lo è altrettanto. La gavetta costa ma alla fine paga. Acireale, Pistoiese, Livorno, Reggina, Sampdoria, Napoli e Inter: ecco il mio percorso di autodidatta, sempre con poco budget a disposizione, e se mi devo riconoscere un pregio, è la capacità di spingere tutti oltre il limite a partire da me stesso".
Come considera la sua esperienza all’Inter?
"L’anno scorso avevo preso una squadra alla fine di un ciclo e che arrivava da una stagione disastrosa nella quale si era classificata al nono posto in campionato. Doveva essere l’anno della riprogrammazione, visto che c'erano 9 giocatori a scadenza e un tetto ingaggi ridotto rispetto al passato. Abbiamo conquistato un buon quinto posto e siamo tornati in Europa League, con i giusti presupposti per rilanciarci verso l’obiettivo massimo di questo campionato che era il terzo posto con conseguente qualificazione in Champions. E devo dire che se me l'avessero consentito sono certo che tale traguardo non ci sarebbe sfuggito".
Su cosa basa questa sua convinzione?
"Sull'esperienza e sui segnali che avevo lavorando sul campo tutti i giorni, senza dimenticare che al momento del mio esonero eravamo a soli 5 punti dalla terza. Inoltre avevo dei dati statistici importanti che avvaloravano ulteriormente questa mia convinzione senza dimenticare che stavo recuperando titolari importanti dopo aver iniziato la stagione senza 12 reduci dal Mondiale e con molti infortunati".
Possiamo vedere anche noi questi dati?
"Certo come si può notare dai dati statistici all’undicesima giornata (dopo il pareggio interno contro il Verona che è costato l’esonero) eravamo posizionati costantemente tra il secondo e il terzo posto. Per esempio il dato sulla supremazia territoriale è particolarmente importante perché indica come la mentalità trasmessa al gruppo fosse propositiva, cioè l’esatto contrario di ciò che veniva fatto passare dai media. Come per quanto riguarda le giocate utili, nel quale eravamo secondi, è fotografia di come gli schemi e i tempi di gioco fossero stati assimilati. Anche per il dato delle occasioni create eravamo terzi, dietro solo a Juve e Napoli, mentre nella precisione di tiro scendevamo al diciasettesimo posto segno evidente che ci mancava qualità in avanti, un problema che con il recupero di Palacio e un intervento nel mercato di gennaio avremmo potuto risolvere".
Che rapporto ha avuto con i presidenti?
"Con i presidenti è capitato che abituandoli bene si siano scordati da dove arrivavano. Mi sono accorto che lo straordinario si trasformava in risultato ordinario. Far troppo bene è rischioso perché produce una sorta di assuefazione con presidenti che hanno scambiato il troppo per la routine alla fine invece di stringermi la mano a prescindere. Anche con De Laurentis il rapporto non è sempre stato idilliaco, lo sanno prima di scegliermi, prendere o lasciare. Il confronto fa bene, fa crescere, tenendo sempre presente il rispetto dei ruoli e della persona ed inoltre il mio lavoro a 360° gradi ha preparato il terreno per chi è venuto dopo".
E nello specifico all’Inter prima con Moratti e poi con Thohir?
"Sono un tesserato dell’ Inter fino al giugno 2016 e non posso rilasciare dichiarazioni in questo senso".
Quanto ha influito nella decisione della società la situazione ambientale?
"A mio avviso non c'erano i presupposti per un esonero sportivo, per quanto riguarda la situazione ambientale mi sono fatto una mia idea… Ma tutti fanno finta di non sapere… Non dico altro".
Secondo lei la prestazione stava comunque migliorando? Dal punto di vista tecnico-tattico quali erano i problemi da risolvere o da migliorare?
"Come detto c’era da migliorare dal punto di vista realizzativo, aggiungendo un po' di qualità ad una rosa che era stata costruita facendo attenzione alle risorse economiche".
Si ritiene un burbero?
"Luoghi comuni. Chi mi conosce alla fine mi ama. Mi segue e si diverte. Lavorare al mio fianco aiuta anche a capirmi, chi si avvicina a me scopre dettagli sconosciuti, il lato vero di me. Magari in televisione l'immagine che ne esce è quella distorta di un WM diverso dalla realtà ma sto lavorando anche su questo si può sempre migliorare".
E’ vero che i suoi colleghi la giudicano un antipatico?
"Parto dal presupposto che in questo mestiere c'è grande competizione non c è spazio per amicizie vere: posso chiamare un tecnico che stimo se gli devo chiedere una cosa, se devo confrontarmi su questioni di campo, ma niente di più. Li si ferma tutto. Di sicuro non creo un vincolo profiondo magari con un allenatore che non allena e che quindi vorrebbe essere al mio posto. Non ci potremmo raccontare la verità sarebbe tutto costruito e quindi falso. Non è da me. Odio i rapporti ipocriti quindi meglio non averne. Ho invece ottimi rapporti con grandissimi tecnici come Ancelotti e altri con i quali ho avuto modo di confrontarmi in grande sintonia. Questione di rispetto, se tu rispetti me io rispetto te".
Come ha vissuto questi due mesi e mezzo dopo il primo esonero della carriera?
"In questo momento sto valutando il tutto con molta calma. Le proposte sembrano non mancare (alcune società italiane e straniere hanno già fatto reperire al tecnico missive di interesse) fermo restando che sono ancora sotto contratto con l'Inter fino al giugno 2016 e quindi ho tutto il tempo per fare la scelta più giusta. Andrò in una situazione che mi trasmetta motivazioni forti".
Quindi anche per Lei sulla scia dei vari Trapattoni, Capello, Zaccheroni, Spalletti e Ancelotti, tecnici italiani che hanno lasciato la loro impronta in club europei di prima grandezza si potrebbe prospettare un futuro lontano dall’Italia?
"Proprio per questo motivo mi sto perfezionando nello studio dell’inglese con un professore madrelingua e poi non è detto che non vada a frequentare dei corsi in un paese di lingua anglofona anche se per la mia filosofia di gioco mi attira molto anche la Liga Spagnola. Nessuna preclusione comunque andrò dove mi porta un’idea affascinante e dove possa avere gli stimoli giusti".
Potrebbe anche essere interessato a guidare una Nazionale quindi si sentirebbe adatto al ruolo di selezionatore?
"Io per gran parte della mia carriera non ho avuto l'opportunità di costruire una squadra seguendo le mie esigenze e i miei bisogni a dirla tutta per molti anni è accaduto il contrario: gli equivoci con gli operatori di mercato sono stati tanti, chiedevo un tipo di calciatore ne arrivava un altro incompatibile con il progetto tattico. Io al massimo ho potuto indicare il ruolo ma so andare oltre e in questo spesso ho fatto la differenza. In una Nazionale è diverso si deve solo scegliere tra il meglio a disposizione. Detto questo nella mia autobiografia 'Il meglio deve ancora venire' dicevo che non mi sentivo ancora pronto per allenare una Nazionale, beh adesso dopo l’esperienza all’Inter lo sono”.
Ora come passa la giornata? E’ riuscito a staccare un po’ la spina, oppure vive lo stesso il calcio seguendo dal di fuori le partite o andando a vedere gli allenamenti?
"Semplicemente dopo tanti anni sempre a spingere sull’acceleratore sto rifiatando e ho più tempo per me, il che è tanta roba".
Nel periodo all’Inter a livello mediatico si criticava spesso la sua filosofia di gioco dicendo che era troppo “provinciale”, poco propositiva, poco spettacolare eccetera. Come pensa e come replica a questo tipo di (pre)giudizio?
"La mia è una vita contraddistinta da studio e invenzioni, per me l’allenatore è un creativo. Tutte le mie squadre dalla C2 alla Champions League hanno avuto sempre un comun denominatore: si è sempre vista chiara e profonda la mano dell'allenatore e non lo dico solo io. Questo significa che i calciatori mi hanno sempre seguito. Al di là dei detrattori, gli addetti ai lavori hanno riconosciuto come nelle mie squadre, Inter compresa, ci fosse sempre un’organizzazione di gioco precisa e propositiva. Del resto la Juve di Conte con i 3 dietro ha vinto 2 scudetti consecutivi e cambiò modulo proprio per adeguarsi al nostro tipo di gioco, altro che provinciali. I dati che abbiamo visto sono inconfutabili. Ma per alcuni, anche la matematica diventa un’opinione e non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere. Ma so come funziona: i preconcetti sulla persona sono in grado di distorcere la realtà".
Torniamo un po’ all’origine. In estate, ci risulta che Lei avesse fatto precise richieste di mercato alla società, come Luis Gustavo, Lamela e Jovetic che sono rimaste inevase. Che progetto tecnico-tattico ha fatto per questa stagione?
"Per serietà professionale sui nomi non posso confermare, l'unica cosa che posso dire è che mi sarebbe piaciuto come progetto tattico poter giocare a 4 dietro con un vertice basso a centrocampo come fa De Rossi nella Roma, due interni, e due mezze punte ad infilarsi con una punta centrale, diciamo un 4-3-2-1. In allenamento abbiamo anche provato questo tipo di situazione ma ho visto che con la rosa a disposizione non eravamo pronti".
Lei ha allenato anche due giocatori giapponesi come Nakamura e Nagatomo che rapporto ha avuto con loro?
"Splendido sotto tutti i punti di vista: Nakamura, un ragazzo d’oro che rilanciai alla Reggina e poi venne ceduto al Celtic diventando la più importante plusvalenza della storia della Reggina; Nagatomo è un grande giocatore, un uomo eccezionale, grande professionista. Con loro c’è stato un grande rapporto di stima e rispetto".
Quante cazzate, quanta retorica...non sopporto le persone che non sanno fare un minimo di mea culpa.
Si attacca a cose tipo eh "stavamo a pochi punti dalla terza" "non ho potuto mai avere i calciatori che volevo" ma vaff...
I giocatori li hai avuti eccome vedi Dodò e Hernanes, e stavi ancora ai primi posti solo perché Napoli e Fiorentina hanno stentato all'inizio.
E si definisce pure un allenatore "creativo" :rotfl:
mah, aldilà della mancanza di autocritica che è evidente, per molte cose ha ragione.
Tendo a concordare, anche se non sappiamo poi come siano andate realmente le cose e se gli acquisti dei vari mvila, medel, dodò, vidic fossero concordati o meno... Certo rimane un piangina e certe cose son fuori dal mondo, però che fosse meno considerato, a livello di potere sul mercato, rispetto a mancini è palese.
vabbè ma non per quello. O almeno non solo. Il mercato s'è sbloccato per i colloqui con la commissione UEFA, questo è chiaro. Fosse rimasto Mazzarri, sarebbero ugualmente arrivati giocatori. Più che altro mi riferisco a quella che lui chiama situaizone ambientale: "A mio avviso non c'erano i presupposti per un esonero sportivo, per quanto riguarda la situazione ambientale mi sono fatto una mia idea… Ma tutti fanno finta di non sapere… Non dico altro" . E' un peccato che dica e non dica, ma forse lo farà a contratto finito..
intervista a Mancini :alesisi:
Citazione:
Higuain ha segnato nella tua stessa porta?
"Ma il mio era più difficile. Fu al volo su cross di Lombardo".
Chi hai votato oggi per la Panchina d'Oro?
"Montella".
Chi te l'ha fatto fare di prendere l'Inter a questo punto della stagione?
"Ad essere sincero non lo so (ride, ndr). È stato per affetto e riconoscenza".
Hai mai pensato con rimorso o rimpianto al Triplete?
"Credo nel destino, doveva essere così".
Rimorso per essere scappato dall'albergo di Bearzot?
"Quello sì".
Chi ti ha fatto arrabbiare di più, Balotelli, Tevez o Osvaldo?
"Osvaldo non lo conosco tanto bene, è successo quello che è successo nello spogliatioio, poi si è scusato. A Mario volevo bene anche se mi ha fatto arrabbiare, con Tevez c'è stato il problema di Monaco, poi insieme abbiamo vinto la Premier League".
Arriverai terzo?
"Saranno decisive le prossime quattro partite"
Ricordi la tua prima panchina in Serie A?
"Perugia-Fiorentina".
Cosa ti fa credere che l'Inter del prossimo anno sarà da scudetto?
"I giocatori lavorano bene anche se continuiamo a fare degli errori. La squadra è migliorata tantissimo nella mentalità e nel gioco. Sono sicuro che mettendo ora le basi e con una preparazione l'Inter possa lottare per lo scudetto".
Qual è l'aspetto su cui hai lavorato di più?
"Ho cercato di dare più confidenza alla squadra, che dopo il cambio d'allenatore era giù nel morale. Ma è la prima volta in tanti anni che alleno che trovo dei ragazzi che si mettono a disposizione totalmente e in poco tempo migliorano, pur senza preparazione. I progressi che hanno fatto in questi mesi sono stati enormi".
Juan Jesus perde affidabilità, ieri è sembrato lui l'anello debole della difesa.
"Diciamo che in difesa siamo un po' naif. Però ci stiamo lavorando, non è semplice passare da una difesa a cinque a quattro. Facciamo errori, una volta Juan Jesus, l'altra Ranocchia. Ma anche il centrocampo deve aiutare, come Ranocchia ieri ha fatto una grande partita spero che un giorno possa giocare bene tutta la difesa e così sarà".
Le voci su Richards?
"Abbiamo provato a prenderlo a gennaio, è stato un mio giocatore al City. La Fiorentina sembrava fosse disposta ma l'affare non è andato in porto".
Come vivi l'avvicinamento al prossimo mercato?
"Vediamo quello che accadrà con il Financial Fair Play. Io sono convinto, e lo è anche la società, che prenderemo buoni giocatori che potranno far fare il salto di qualità alla squadra".
Bolingbroke ti ha dato carta bianca?
"Ma si sono dimenticati la penna (ride, ndr)".
Nell'Inter del prossimo anno può esserci Perin?
"Perin assomiglia a Zenga".
Icardi resta?
"Credo per tanti anni. Ora migliora settimana dopo settimana. Nel primo mese ha avuto difficoltà, negli ultimi due mesi sta migliorando molto. Sono molto contento perché ci sta mettendo impegno. All'inizio gli ho detto di migliorare il gioco fuori area e lo sta facendo".
Ora sembri un guru, sei tornato in Italia giovane e sereno. Cosa ti è successo in questi anni in Inghilterra?
"L'Inghilterra è stata una buona scuola, perché rispetto a noi italiani prendono il calcio con più tranquillità, anche dopo una sconfitta lì sanno che c'è subito un'altra partita per rifarsi. È stata una bellissima esperienza, a me è servita molto. Poi lì fa sempre freddo ed è facile restare giovani".
Parabole diverse quelle di Balotelli e Santon
"Mario ha un talento straordinario. Ha perso un po' di tempo, ma essendo ancora sotto i 25 anni spero che abbia la forza e il carattere per poter tornare quello che era. Santon è tornato dopo gli anni in Inghilterra. L'Inghilterra fortifica un giocatore sotto ogni aspetto. Ora lui è molto più forte e tranquillo ed è alla settima partita consecutiva, siamo contenti di quello che sta facendo".
Più difficile far spendere al City o a Thohir?
"Il primo anno abbiamo messo le basi al City (ride, ndr). Ma era una squadra che fino alla stagione precedente lottava fra il quindicesimo e il decimo posto, aveva bisogno di mettere dentro giocatori di qualità. Ma se lotta ancora per il titolo vuol dire che abbiamo costruito una squadra di qualità".
Yaya Touré può essere il perno della squadra?
"Yaya ha giocato in tutti i campionati, tranne in Germania e in Italia. Se lui, come sembra, vorrà fare un'esperienza in Italia, c'è questa possibilità. Non sarà semplice. È un giocatore con personalità e qualità tecniche incredibili".
Se Touré arriva in Italia l'Inter sarebbe la sua prima scelta?
"Questo sicuramente".
Toulalan è stato acquisito? Può giocare con Touré?
"Bisogna parlare con Piero (Ausilio, ndr). Può giocare con Touré, con Medel, con Guarin...".
Come ha fatto Ferguson a non accorgersi di questo Pogba?
"Giocava in FA Cup ed era molto giovane. Probabilmente non ci hanno creduto. Noi lo stavamo prendendo al City, abbiamo avuto anche un incontro con Raiola, poi non so perché non si è fatto. Per me somigliava a Vieira. Ma in Premier hanno perso anche giocatori come Piqué".
Capitolo Inzaghi: a quanti anni si comincia a fare l'allenatore?
"Soprattutto uno deve essere portato per farlo, ma i primi anni sono difficili per tutti. Gli errori li fai ed è normale. Poi bisogna avere le qualità. Io ho iniziato alla Fiorentina. In un anno e mezzo abbiamo vinto la Coppa e siamo arrivati sesti. Ma al Milan è diverso. In un grande club è sempre diverso".
Non sarebbe utile iniziare con un po' di gavetta?
"Avere esperienza sicuramente aiuta, però è vero che come in tutti i lavori ci sono quelli che hanno più qualità e quelli che ne hanno meno. Pippo non poteva dir di no, magari lui pensava di fare esperienza al Sassuolo e tornare al Milan. Ma quando capitano queste occasioni...".
Per curiosità, scrivi tu su Twitter o lo fa il tuo staff?
"A volte io e a volte il mio staff".
I pizzini invece sono tutti tuoi?
"Sì, i pizzini tutti miei".
riposo FTW :alesisi:Citazione:
Argentina-Icardi, Martino lo esclude dai convocati
Secondo Sky contatti avviati per Jovetic.
Eccallà che cediamo Icardi al City per lui e Tourè.
Non parliamo degli stipendi di questi però :asd:
mah jovetic è da un anno che ogni tanto salta fuori. IMHO son fregnacce. cmq :bleargh:
Eh ma adesso c'è Mancini :fag:
Hernanes - 18 milioni
D'Ambrosio - 1.5 milioni
Dodo - 9 milioni
Medel - 9 milioni
Osvaldo - 7 milioni
Questi sono i rinforzi arrivati tra gennaio e agosto 2014 sotto Mazzarri, in totale fanno 44.5 milioni di € spesi (o comunque previsti in spesa nel caso di Osvaldo) in una sessione e mezzo di mercato, per cui direi che da questo punto di vista Mazzarri deve starsene muto e tranquillo.
Se poi pretendeva Lamela, Luiz Gustavo e Jovetic è un poveretto che deve fare i conti con la realtà, visto che si tratta di giocatori che stanno in squadre che hanno prezzi salatissimi (forse giusto Jovetic ora viene via a meno di 20 milioni, ma a giugno te ne chiedevano almeno 25-30) e non possiamo permetterci acquisti di questo tipo, né adesso né nei prossimi 3-4 anni almeno immagino.
Per il resto, delle rivelazioni di un mediocre me ne sbatto, che eravamo da terzo posto doveva spiegarlo ai giocatori visti la posizione in cui eravamo quando è stato esonerato e il gioco espresso, o le mirabolanti prestazioni contro Cagliari e Parma: la scorsa stagione di riffa o di raffa ha fatto il suo, quest'anno la squadra ha fatto cagare fin dall'inizio a parte qualche exploit come contro il Sassuolo.
Un allenatore pagato 3.5 netti che non è capace di proporre altro modulo se non un 352 che in realtà è un 532 minestraro, che non è capace di avere un minimo di duttilità tattica per sfruttare la rosa a disposizione, che prima di fare cambi alle gerarchie dei giocatori fa passare mesi (ancora ricordo D'Ambrosio inchiodato in panchina i primi due mesi del 2014) può rimanere ad allenare la Reggina o al massimo ambire a portare una realtà come Napoli, con le condizioni ideali, fino a un certo livello ma senza mai riuscire a fare lo step successivo che ti porta a vincere realmente qualcosa.
hernanes 18M cmq è una balla eh :asd:
mah, io continuo ad avere dubbi sulla rilevanza dell'allenatore in fase di mercato, sia per mazzarri che per mancini. Ovvio che (in entrambi i casi) siano arrivati i profili richiesti ma sul fatto che siano stati diciamo personalmente scelti da e accontentate le specifiche richieste degli allenatori nutro molti dubbi.
IMHO c'è molta più farina del sacco di Ausilio di quanto sembri. E alla fin fine le uniche operazioni "sbagliate" sono state quella di Hernanes e di Dodò (più perchè col cambio modulo è diventato totalmente inutile che altro).
Per quanto riguarda mazzarri, ne abbiamo parlato ad nauseam... ammetto tranquillamente che ha fatto i suoi (notevoli) errori (soprattutto fuori dal campo); del resto se imputo a Benitez la "fallimentare" stagione 2010/2011 causa gestione spogliatoio è anche giusto riconoscere a mazzarri tutte le sue lacune; sta di fatto che da quando è arrivato all'inter è stato fatto passare per idiota in lungo ed in largo. Andate a rileggervi i commenti di prima che arrivasse da noi e di dopo..
Hernanes 18 milioni si legge ovunque, perché sarebbe una balla?
Resta il fatto che è un allenatore limitato e limitante, sugli input del mercato quasi nessuna squadra prende i giocatori espressamente richiesti da un tecnico, IMHO funziona più come indicazioni sul tipo di giocatore richiesto e sulle possibilità che si presentano (del tipo, Mancio ha chiesto un esterno, Ausilio ha sondato il Bayern per Shaqiri ed è andata bene).
hernanes è costato 12+bonus
maronnCitazione:
Jovetic-Inter, il giocatore ha dato l'ok al trasferimento a Milano. Le società inizieranno a trattare a breve: il punto
Se arriva Jovetic, potrebbe partire proprio Hernanes misà.
Non voglio pensare a Kovacic :look:
A meno che non venga considerato come seconda punta al posto di Podolski/Palacio.
La parita è alle 19 vero?
Niente diretta in chiaro as usually?
alle 19:00 :sisi:
hernanes chi se lo piglia? :asd:
IMHO partiranno sicuramente JJ, Vidic (evabbè), uno fra Dodò e Nagatomo. Handanovic probabilmente.
Jovetic non mi piace in sè...
Dunque stasera facciamo il primo passo verso l'uscita dalla coppa?
Giochiamo in casa o a Borgo dei Lupi ?
giochiamo in germania. Non so nemmeno se tifare a favore o contro :asd: speriamo almeno di fare una prestazione decente e di non spomparci..