A quanto pare in soviet U.S.
http://www.reuters.com/article/idUSTRE60C07520100113
sarebbe interessate vedere le statistiche per gli altri paesi più soviet :uhm:
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A quanto pare in soviet U.S.
http://www.reuters.com/article/idUSTRE60C07520100113
sarebbe interessate vedere le statistiche per gli altri paesi più soviet :uhm:
Sì, we're going rough!! :tsk:
La Corte Suprema è la migliore!
http://online.wsj.com/article/SB1000..._WSJ_US_News_5
Obama owna il GOP:
President Obama Takes Questions at GOP House Issues Conference
http://www.youtube.com/watch?v=w1-jasxb7NY
E' lungo, ma interessante.
Ore d'attesa per la svolta storica voluta da Barack Obama. La sua riforma sanitaria - un pacchetto da 940 miliardi di dollari per i prossimi 10 anni che garantirà l'assistenza a 32 milioni di americani che ora ne sono privi - è arrivata alla Camera dopo mesi di battaglie, accelerazioni e battute d'arresto. IL sogno del presidente arriva in porto grazie al voto favorevole di un gruppo di deputati anti-abortisti che hanno strappato alla Casa Bianca un decreto in cui si ribadisce il bando all'uso di fondi pubblici per l'interruzione volontaria di gravidanza.
I deputati sono stati convocati alle 13 (le 18 in Italia). Devono votare prima la versione del piano già approvata in Senato e successivamente una serie di emendamenti. Il pacchetto dovrà poi ripassare al Senato per l'approvazione finale. Se la riforma sarà approvata Obama avrà raggiunto, dopo una battaglia durata mesi, l'obiettivo mai centrato dai suoi predecessori. "Teddy Roosevelt, un repubblicano, è stato il primo ad auspicare che tutti avessero un'assistenza sanitaria in questo paese - ha detto il capo della Casa Bianca - da allora abbiamo avuto presidenti repubblicani e democratici, da Harry Truman a Richard Nixon, da Jfk a Lyndon Johnson, e ognuno ha detto che bisognava aggiustare il sistema".
Obama incassa il sì degli anti-abortisti. Che questa sia la volta buona, lo fa pensare il cambio di rotta degli anti-abortisti: il capofila fra i democratici, deputato Bart Stupak, ha detto che voterà a favore della riforma grazie all'ordine esecutivo di Obama che ribadisce la legge che blocca i finanziamenti federali per l'aborto. E che il presidente ha ribadito proprio mentre si svolge la discussione del testo alla Camera: dopo il sì alla riforma, emanerà un ordine esecutivo che riaffermerà i limiti imposti all'uso di fondi federali per l'interruzione della gravidanza.
L'ottimismo dei democratici. La Speaker della Camera Nancy Pelosi, madrina della legge quando tutto per Obama sembrava perduto, è entrata in aula con in mano il 'martello' usato dal Lyndon Johnson nel 1965 per sancire l'approvazione di Medicare, la mutua degli anziani. Ottimista anche il capo del gruppo democratico John Larson: "Oggi Obama farà approvare la riforma della sanità. Abbiamo i voti", ha detto Larson, sicuro di aver in tasca il numero magico di 216 sì necessari per dare l'assicurazione a 32 milioni di americani che attualmente non l'hanno.
I nodi e i contenuti. Aborto e spese federali sono stati i nodi che hanno frenato per mesi il cammino di una riforma che aiuterà famiglie middle class a comprare una mutua dai costi accessibili. La legge permetterà ai giovani fino a 26 anni di usufruire della mutua dei genitori e, agli anziani, di pagare le medicine senza interruzioni; garantirà una polizza ai malati cronici e a chi ha condizioni di salute preesistenti; impedirà infine alle mutue di scaricare chi si ammala.
Gli ultimi accordi. Obama, che sulla riforma si gioca il tutto per tutto, aspetta il voto alla Casa Bianca, mentre i suoi avvocati hanno lavorato per convincere Stupak, per mettere a punto quell'ordine esecutivo che, rafforzando il bando dell'uso di fondi federali per l'aborto, ha consentito di ritrovare l'unità del partito. I sì sono arrivati anche oggi col contagocce: Dale Kildee, un collega del Michigan, ha sdoganato il suo dopo aver parlato col parroco; lo hanno seguito a ruota i colleghi Brian Baird e Marcy Kaptur.
L'opposizione dei repubblicani. I repubblicani hanno promesso l'uso di "ogni arma parlamentare disponibile": tra queste, l'obiezione alle norme del pacchetto di aggiustamento allegato alla legge del Senato che non possano essere considerate in senso stretto una legge di spesa. "Aspettatevi una serata interessante", ha detto il deputato repubblicano Mike Pence.
La procedura. Un voto procedurale sull'agenda dei lavori, poi due ore di dibattito sulla legge del Senato e sul provvedimento di aggiustamento che tiene conto del testo della Camera (il testo elaborato proprio per permettere che l'iter della riforma continuasse), infine la coppia di votazioni sul testo del Senato e su quello di accompagnamento. Sta comunque alla Speaker della Camera Nancy Pelosi decidere se mettere ai voti i provvedimenti: lo farà soltanto se sicura dei numeri della vittoria. Superato lo scoglio della Camera, il testo del Senato andrà alla firma di Obama, mentre la legge di accompagnamento passerà al Senato per essere votata a maggioranza semplice. Ci potrebbero volere giorni o settimane e il risultato non è scontato: se dovessero esserci emendamenti, quel testo tornerebbe alla Camera per un nuovo voto.
che dire,molto bene,l'america pian piano si allontana dal terzo mondo...certo il contentino agli anti-abortisti....
Poteva andare peggio. Tasse in aumento, deficit in aumento, polizze in aumento. Però gli Stati Uniti rimangono su un altro pianeta rispetto al nostro sistema, lo stato se ne resta fuori dalla sanità. Ad un costo enorme per il paese, con elevatissima probabilità, i democratici si sono tagliati le gambe e perderanno le elezioni di metà mandato.
Adesso diventa vero lo stereotipo nostrano sull'America: se non sei assicurato non ti puoi curare. Con la riforma è obbligatorio avere un'assicurazione.
Ricordiamo che non è finita, perchè ora al Senato si deve tantare una riconciliazione con il secondo bill votato dalla House, che correggeva il testo del senato. Dopo 2000 pagine di riforma sconfusionata, potrebbe uscire qualche cosa di ancora peggiore.
Una svolta storica, per gli Stati Uniti. Barack Obama è riuscito nell'impresa mancata per oltre un secolo dai suoi predecessori. La riforma del sistema sanitario nazionale è adesso una realtà. La Camera Rappresentanti Usa ha adottato il testo, nella versione approvata dal Senato il 24 dicembre, con una maggioranza di 219 voti contro 212, tre voti più dei 216 necessari. I repubblicani hanno votato compatti per il no. Dopo un anno di scontri politici, colpi di scena e intense mediazioni, per il presidente americano si tratta di una straordinaria vittoria politica: ampliare la copertura sanitaria degli americani era la sfida più ambiziosa del suo programma politico e di fatto risulta la più ampia iniziativa di riforma sociale degli ultimi 50 anni negli Stati
IL RUOLO DELLA PELOSI - Le ultime ore prima e durante la seduta della Camera sono state decisive per trovare i numeri necessari all'approvazione. E determinante è stato soprattutto il ruolo della speaker del Congresso, Nancy Pelosi. Arrivata in aula con il martello di legno con il quale nel 1965, presidente Lyndon Johnson, fu introdotto Medicare, la prima storica riforma in tema di Sanità in America. Sue le tratttative con gli ultimi indecisi nelle file democratice, sue le dichiarazioni che hanno fatto capire che finalmente c'era la certezza dei numeri. La svolta arriva nel pomerigigio, intorno alle 21 in Italia, dopo un paio d'ore di scontri verbali in aula e contestazioni fuori da Capitol Hill. E poco dopo, quando Bart Stupak, il deputato cattolico leader degli anti-abortisti della Camera, comunica ufficialmente il suo sì, si capisce la riforma passerà. Decisivo un comunicato uffciaile della Casa BIanca con il quale Obama conferma che mai i fondi pubblici saranno indirizzati a favorire l'interruzione di gravidanza.
IL PRESIDENTE - La misura, un obiettivo rincorso da numerose amministrazioni da quasi un secolo (se ne discuteva dalla presidenza di Thedore Roosevelt, 1901-1909), richiede adesso solo la firma di Obama per trasformarsi in legge (il che dovrebbe accadere non prima di martedì).
«Abbiamo dimostrato che siamo ancora un popolo capace di fare grandi cose», ha commentato il presidente dalla Casa Bianca. La svolta si è avuta nel primo pomeriggio di domenica, quando Obama ha accettato di firmare un executive order sull'aborto che ha placato le residue ansie dei deputati Democratici anti-abortisti, assicurando così il necessario quorum alla Camera. L'executive order di fatto mantiene lo status quo - niente fondi federali se non in casi estremi - nonostante la legge preveda la possibilità di ricorrere alle assicurazioni per le interruzioni di gravidanza, pagandole tuttavia come un servizio a parte rispetto alla normale copertura. La riforma estenderà i servizi sanitari a 32 milioni di statunitensi grazie all'allargamento del raggio di azione dei programmi di salute pubblica (Medicare, finora limitato ai cittadini con reddito al di sotto della soglia dell'indigenza) e grazie ai sussidi alle famiglie che non possono acquistare polizze assicurative private; vieterà anche alle compagnie assicurative di rifiutare le polizze a bambini o adulti con malattie congenite e impedirà di revocare le polizze ai già assicurati. Una riforma con la quale il 95% dei quasi 300 milioni di cittadini americani disporrà di una copertura sanitaria. Il costo per il bilancio statale di tutto ciò è naturalmente oneroso e verrebbe finanziato in parte con i tagli a Medicaid e in parte con nuove tasse ad hoc.
IL PROVVEDIMENTO - Da notare che il testo che approderà sulla scrivania di Obama è quello approvato dal Senato: con la perdita del seggio di Ted Kennedy nel Massachussets si è persa infatti la maggioranza qualificata che metteva i Democratici al riparo da qualsiasi ostruzionismo parlamentare, rendendo impossibile un'armonizzazione dei due provvedimenti già adottati dalla due Camere per una seconda lettura. «Questa sera abbiamo superato il peso della politica, mentre tutti gli specialisti affermavano che questo non sarebbe stato più possibile», ha commentato Obama pochi minuti dopo l'approvazione del progetto di legge alla Camera. «Non ci siamo arresi al cinismo, alla sfiducia, alla paura. Abbiamo provato che restiamo un popolo capace di grandi cose», ha aggiunto il presidente. Obama è intervenuto alla televisione dalla "East Room" della Casa Bianca. Il presidente, che ha dovuto utilizzare tutta la sua influenza politica per convincere la sua maggioranza a firmare un testo molto impopolare, ha comparato la propria vittoria con le sfide storiche degli americani. «Questa sera abbiamo risposto all'appello della storia come tanti americani hanno fatto prima di noi - ha dichiarato. - Non siamo sfuggiti alle nostre responsabilità, le abbiamo affrontate. Non abbiamo avuto timore del nostro futuro».
Redazione online
Non leggo i giornali italiani, quindi non so cosa scrivano.
La camera ha votato 2 cose. Il testo approvato dal senato e un pacchetto correttivo. Il testo del senato ora viene firmato dal presidente, il pacchetto correttivo deve essere votato dal Senato. Al senato l'unico modo per procedere è usare la "reconciliation", una procedura che, evitando i voti di ostruzionismo (che capitano se non hai la maggioranza di 60 voti, come in questo caso), tenta di "armonizzare" la norma da votare con le risoluzioni sul bilancio.
Nella settimana trascorsa tutta questa pappardella è stata al centro di polemiche a non finire, perchè i democratici, quando ancora non avevano 216 voti, volevano applicare una tattica detta "deem and pass", probabilmente anticostituzionale, per cui non avrebbero votato il testo del senato, ma l'avrebbero "auspicato" approvato e avrebbero invece votato il loro pacchetto di modifica a quel testo. Poi, c'è stato l'accordo sull'aborto e sono stati dati una valanga di contentini a senatori di collegi riottosi (tipo il Nebraska), e i leader democratici hanno evitato il clamoroso autogoal.
E' utile ricordare che il pacchetto sottoposto a reconciliation può non passare, può passare, può passare modificato (e quindi ritornare alla camera).
Questo chi lo dice? Oltre fox news e repubblicani?
IL CBO (che dovrebbe essere organo indipendente a controllare il bilancio) dice che la riforma diminuirà il deficit, in quanto alle polizze se tutti sono obbligate a averne una il buon senso dice che diminuiranno.
comunque da quello che ho sentito il medicare e medicaid sono quasi il 50% del sistema sanitario americano, direi che è tardi per lo stato rimanerne fuori.
Anche io penso che perderanno alcuni seggi, non sono cosi sicuro se è dovuto a questa riforma o alla situazione finanziaria, certo Obama aveva pronunciato ieri un discorso su questo usando il trollface. "Siete veramente sicuri che fox news improvvisamente fatto un 180 è sia veramente cosi procurato dei vostri seggi?"Citazione:
Ad un costo enorme per il paese, con elevatissima probabilità, i democratici si sono tagliati le gambe e perderanno le elezioni di metà mandato.
Non vedo come questo sia vero.Citazione:
Adesso diventa vero lo stereotipo nostrano sull'America: se non sei assicurato non ti puoi curare. Con la riforma è obbligatorio avere un'assicurazione.
Rimangono ancora un paio di milioni di non assicurati per il quali non cambierà nulla da prima(se non per il fatto che adesso i non assicurati sono di meno e se la riforma ottiene il suo obbiettivo i costi diminuiranno), pagheranno di tasca propria oppure non si cureranno proprio oppure in caso di emergenza andranno al pronto soccorso che per legge non può rifiutarli.
Centra poco ma mi ha strappato un sorriso
Spoiler:
Lo dice l'Associated Press, che commissione abitualmente indagini di fact checking:
http://www.google.com/hostednews/ap/...bHRLAD9EG84VO0
Il buon senso dice che se uno è obligato ad avere una cosa, io gli posso fare il prezzo che voglio, tanto quello se lo deve comprare. L'AP chiarisce che il costo per le polizze di chi non se le può permettere le pagheranno i giovani che solitamente hanno polizze di bassa copertura, perchè non hanno bisogno di cure ordinarie (e quindi i giovani lavoratori, già oggi i più penalizzati, si prendono sul groppone un altro bel malloppo).
Il CBO si pronuncia sulle norme votate dal Congresso. Se la legge dice che saranno praticati tagli per x, il CBO deve dire che saranno risparmiati x soldi. E' però noto che la Casa Bianca e il Congresso, per ricevere il supporto necessario al voto, hanno promesso di eliminare dei tagli che comunque risultano nel testo che Obama firmerà. Tutto questo senza nemmeno entrare nel merito di come il CBO ha fatto le sue valutazioni su un testo di 2000 pagine.
Stai pur certo che i soldi non si risparmiano.
Comunque non capisco perchè i socialisti vogliono far credere che si risparmino palanche, dovrebbero rivendicare con forza e coraggio la supremazia dello stato nel muovere soldi e nel manovrare i flussi economici.
p.s.
Basta con le battute sulla Fox News, ormai anche Obama ha abbassato la testa e, mesto, ha ripreso a farsi intervistare dalla Fox.
Non c'è molto fact checking in quel articolo, per lo di più mi sembra "sensazioni del giornalista".
Esiste sempre la concorrenza.Citazione:
Il buon senso dice che se uno è obligato ad avere una cosa, io gli posso fare il prezzo che voglio, tanto quello se lo deve comprare. L'AP chiarisce che il costo per le polizze di chi non se le può permettere le pagheranno i giovani che solitamente hanno polizze di bassa copertura, perchè non hanno bisogno di cure ordinarie (e quindi i giovani lavoratori, già oggi i più penalizzati, si prendono sul groppone un altro bel malloppo).
Per la seconda parte mi sembra che chi le polizze non se li può permettere riceveranno sconti sulle tasse e se proprio non c'è la fanno ancora finanziamenti, non vedo cosa centrano i giovini.
In quanto ai giovani che si beccano le cose in un groppone è una cosa normale delle assicurazioni, le persone non a rischio si beccano i costi delle persone a rischio.
Mi sembra strano, hai un qualcosa che spiega come sia fatto il rapporto? Mi sembra anche strano che nessuno dei repubblicani abbia detto la stessa cosa, hanno tutti che la CBO ha ottenuto questo risultato via giochi creativi, sostanzialmente stai dicendo che quelli li non fanno bene il loro lavoro oppure il loro lavoro è una semplice calcolatrice.Citazione:
Il CBO si pronuncia sulle norme votate dal Congresso. Se la legge dice che saranno praticati tagli per x, il CBO deve dire che saranno risparmiati x soldi.
E' però noto che la Casa Bianca e il Congresso, per ricevere il supporto necessario al voto, hanno promesso di eliminare dei tagli che comunque risultano nel testo che Obama firmerà. Tutto questo senza nemmeno entrare nel merito di come il CBO ha fatto le sue valutazioni su un testo di 2000 pagine.
Stai pur certo che i soldi non si risparmiano.
Visto che alla fine le assicurazioni rimangono non vedo cosa centri lo stato e altro. La riforma infila un sacco di paletti, ma continuo non vedere lo stato che si pappa tutto.Citazione:
Comunque non capisco perchè i socialisti vogliono far credere che si risparmino palanche, dovrebbero rivendicare con forza e coraggio la supremazia dello stato nel muovere soldi e nel manovrare i flussi economici.
In quanto alla riduzione dei costi ricordati che non è che gli non assicurati esistenti oggi siano completamente fuori dall'equazione del costo totale.
Il loro costo viene ridistribuito già ai paganti.
Non vedo perché questo dovrebbe cambiare qualcosa. La mia opinione su fox news non è basata sul fatto o meno di quello che dice Obama.Citazione:
p.s.
Basta con le battute sulla Fox News, ormai anche Obama ha abbassato la testa e, mesto, ha ripreso a farsi intervistare dalla Fox.
E' dubito seriamente che siano cambiati.
Al di la del fatto se la pensi come me (che siano buffoni) o che siano semplicemente una rete di parte, non me verrai veramente a dire che sono "fair and balanced"?
mi son sempre chiesto perchè la nazione piu avanzata del globo abbia un sistema sanitario dove non tutti possono avere le cure, come ad esempio abbiamo noi italiani
edit: doppio
è semplice: comincia a chiederti perchè hanno un sistema sanitario basato sul fatturare il più possibile anche per cure minime.
da la si capisce perchè si arriva alla situazione in cui non tutti possono permettersi di pagare migliaia di dollari ogni volta perchè per esempio le ecografie le fanno fare agli infermieri quando le fanno fare (costano troppo poco, solo TC e RM con mezzo di contrasto :facepalm:).
perchè il "pensiero" americano dice che ogni bene è un bene economico e il primo "valore" da difendere è quello di chi lo produce.
Nessun bene economico può essere un diritto di qualcuno, ma solo scambiato tramite una contrattazione.
La prestazione sanitaria è un qualcosa che richiede tempo e competenze messi a disposizione da parte del professionista che la fornisce, per questo è un bene economico.
Un po' estrema come posizione, ma in soldoni è questo.
La riforma sanitaria dovrà tornare alla camera per problemi di procedura
http://www.repubblica.it/esteri/2010...zione-2884940/
mi sembra che quello che passerebbe alla fine sarebbe sta roba:
http://www.affaritaliani.it/politica...ion091209.html
in pratica la riforma della sanità è stata pesantemente azzoppata, tagliando fuori chi ha più di 55 anni, certo la copertura per 30 milioni di persone precedentemente tagliate fuori è sempre meglio di niente.
E comunque è vero il fatto che è stato un grave errore voler governare con il solo consenso degli elettori democratici senza un reale potere nel partito, in quanto osteggiato da uno dei maggiori esponenti democratici a causa di accordi interni non rispettati e dovendo ricorrere alla Clinton per mediare ogni decisione con una parte potente del partito (Lieberman).
allora sarebbe stato meglio se le primarie le avesse vinte direttamente la Clinton, visto che ormai obama non ha più potere decisionale, ormai più che un presidente è solo un pr piu' pr della media. :asd:
Penso che si stia troppo idealizzando gli americani, sono persone e come tali sono divisi da partiti, faziosità e egoismo.
Certamente esistono alcuni idealisti che pensano in quel modo, ma la maggior parte non ha avuto problemi quando Bush ha allargato il medicare per dare più roba, come pure la parte di quelli incazzati per strada intascano la pensione è sono coperti sanitariamente da programmi piuttosto socialisti.
Corsi per la castità nella riforma Obama
Ripristinato il programma caro a Bush
Sanità Un emendamento stanzia 250 milioni di dollari
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DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
WASHINGTON — Nell'euforia del momento, lo hanno notato in pochi. Ma la storica riforma sanitaria, appena votata dal Congresso americano e firmata da Barack Obama, ha anche un piccolo sorriso per George W. Bush. Un articolo della legge, inserito da un emendamento repubblicano al testo originale del Senato, ha reintrodotto infatti un cospicuo finanziamento federale per una forma controversa di educazione sessuale, che è diventata la bandiera dei conservatori e in particolare della destra cristiana: insegnare ai giovani ad arrivare vergini al matrimonio. Il decreto stanzia 250 milioni di dollari distribuiti su 5 anni, per finanziare programmi statali che predicano l'astinenza come strada maestra alla contraccezione e alla prevenzione di malattie trasmesse sessualmente.
La misura rovescia la linea dell'Amministrazione Obama, che nelle sue prime due leggi finanziarie aveva adottato un approccio nuovo, stanziando 100 milioni di dollari per prevenire le gravidanze adolescenti, ma specificando che avrebbero dovuto finanziare soltanto «programmi di provata efficacia», di fatto escludendo quelli fondati unicamente sull'astinenza. Esultano per l'insperato regalo le organizzazioni conservatrici: «Siamo molto felici che un importante messaggio su come evitare rischi per la sicurezza sessuale riceva ancora l'appoggio federale e possa continuare a raggiungere gli adolescenti americani», ha detto Valerie Huber, direttrice esecutiva della National Abstinence Education Association. Ma l'efficacia dei programmi in favore del digiuno sessuale come mezzo di contraccezione è da tempo discussa. Soprattutto nell'ultimo periodo, quando dopo 8 otto anni di finanziamenti dell'Amministrazione Bush, che stanziava 100 milioni di dollari l'anno in aiuti diretti e altri 50 attraverso gli Stati, il numero delle gravidanze tra gli adolescenti è tornato a crescere dopo un lungo declino.
«È irresponsabile e avventato spendere un quarto di miliardo di dollari per un programma di astinenza sessuale, che si è già rivelato fallimentare», ha dichiarato James Wagoner, del gruppo Advocates for Youth. Autore del colpo di mano conservatore, è stato il senatore dell'Iowa, Orrin Hatch, che durante la discussione in Commissione finanze ha introdotto l'emendamento dei 50 milioni annui, riuscendo a farlo approvare. Ma nella concitata fase successiva, quella che ha portato la Camera dei Rappresentanti a votare in blocco il testo del Senato per evitare l'ostruzionismo, l'attenzione si è concentrata soprattutto sulla proibizione fondi federali all'aborto. E il finanziamento alle classi sulla verginità fino al matrimonio è passato indenne. «C'è poco da essere soddisfatti — ha detto Hatch — in questa legge da 2, 5 miliardi di dollari che aumenta le tasse, il deficit e taglia Medicare per qualcosa che non possiamo permetterci. Almeno il contributo all'educazione all'astinenza serve a un programma efficace». In realtà la riforma include anche una linea di bilancio di 75 milioni di dollari l'anno per un «programma educativo di responsabilità personale», mirato a spiegare tutti i vari metodi contraccettivi, inclusa l'astinenza. Ma questi soldi non andranno a quelle iniziative, che puntano unicamente sul digiuno sessuale come metodo di prevenzione.
Paolo Valentino
:rotfl:
Hanno perfettamente ragione. Si sa, l'unica cura per l'obesità è il digiuno
EDIT: in b4 PK che applaude :asd:
Da quel che ho sentito da Oscar Giannino, lo Stato pagherà l'assicurazione sanitaria a compagnie private per poi darle alle persone a cui è stata estesa l'assistenza. Non ci giurerei però.
Le compagnie, dal canto loro, alzeranno inevitabilmente i prezzi di TUTTE le polizze, in quanto si ritroveranno a vendere un bene obbligatorio.
Chissà cosa ne pensa l'americano che l'ha votato per idee evergreen :sisi: ..la vedo sempre più dura per le illusioni di molti :nono:Citazione:
Petrolio: contestato via libera di Obama alla ripresa delle trivellazioni offshore
Fa discutere negli Stati Uniti il via libera del presidente Obama a nuove trivellazioni al largo della costa atlantica, per l’estrazione di petrolio e gas naturali. Una decisione che mette fine a una moratoria di fatto in corso da vent’anni, ma che sembra incassare lo scetticismo trasversale di ecologisti e repubblicani. Interessato dal progetto, un tratto della costa atlantica che si estende dalla Florida al Delaware.
“Quanto voglio sottolineare – ha detto Obama – è che tutto ciò rientra in una più ampia strategia che mira a ridurre la nostra dipendenza da combustibili fossili e petrolio straniero, in favore di risorse interne ed energia pulita”.
Argomentazioni che tra gli altri non soddisfano Greenpeace. Perplessità e paure riguardano soprattutto modalità delle trivellazioni e garanzie alla tutela ambientale. “Cinquanta miglia dalla Virginia e 50 miglia dal Delaware – ha commentato il responsabile per gli Stati Uniti, Phil Radford -, significa anche 50 miglia dalla Carolina del Nord. Il rischio è che a risentirne, insieme all’economia, siano anche l’ambiente e il nostro futuro”.
Tra i prossimi obiettivi del presidente Obama un accordo bipartisan sulla riduzione delle emissioni, da strappare al Congresso prima delle elezioni di novembre. Traguardo, in vista del quale ambienti repubblicani hanno però ancora giudicato insufficiente l’apertura alle nuove trivellazioni.
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