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Ma :no::
(crosspostati dal thread di Space Hulk, inutile aggiungere che ci sarà presto un bell'EXTERMINATUS da quelle parti)
http://www.youtube.com/watch?feature...;v=P4tmNhtf8ks
+
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=gOrdOl6xoRc
(:rotfl:)
Questo invece è da :rullezza::
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=tHSvSZ-UEFc
Ti ho dato una mano io, Mikk.Citazione:
Originariamente Scritto da Mikk
Così ti attacchi al discorso senza problemi. :celafa:
Qualcuno di voi è iscritto al Financial Times? :o
Perché il mio capo ha appena pubblicato un op-ed dove parla del lavoro che abbiamo fatto insieme :o
http://www.ft.com/intl/cms/s/0/04478...#axzz2NvhDM7rd
:pubblicitàspudorata: :rullezza:
Edit: Bado culo :asd:
:fag:
Eeeeeeeeeeeh!!! Gratz!! :alesisi: :alesisi:
Congratulazioni Mikk!! Tema dell'articolo? Simile a quello che già avevo letto? Poi quando torni anche a postare fa sempre piacere :)
Ps: con calma mi guardo anche quello del FT
Grande Mikk!Citazione:
Originariamente Scritto da Mikk
:rullezza:
A proposito... In un momento di rave da pulizie ho cancellato la tua ultima email senza rispondere...
:bua:
Faccio prima a darvi il link del sito che accompagna l'articolo: http://www.atlas.cid.harvard.edu/aidxp/ (dalla home si può scaricare il vero e proprio paper).
E questo è il pezzo sul FT:
Citazione:
Time for a Wikipedia overseas aid policy
By Ricardo Hausmann
Setting uniform goals for all developing countries is misguided, says Ricardo Hausmann
No one could be against the eradication of poverty, the expansion of access to education or reductions in infant and maternal mortality. These are among the Millennium Development Goals, the international framework for aid co-ordination agreed by the UN in 2000. But the MDG framework itself is deeply flawed – as is the current work on a post-2015 agenda. They wrongly set the same goals for all countries and prescribe an ineffective co-ordination mechanism.
The MDG framework is a top-down design akin to the Encyclopaedia Britannica. It should be superseded by a self-organising alternative, akin to Wikipedia. Britannica requires a master editor, who plans an overall structure and delegates sections to junior editors who commission expert authors to write entries. By contrast, Wikipedia, the online encyclopedia, allows anyone who follows some basic rules to make a contribution and to gain access to the information they need.
In 2000, the goals emerged from an expert consultation process and were endorsed by heads of state of almost 200 countries. Now, the UN is calling on people around the world to go online and vote for the “issues that matter most to them”, through the new platform – entitled “The World We Want”. Ban Ki-moon, UN secretary-general, recently told an international meeting that “our goal must be a single, coherent global agenda”.
But why should we set the same goals for all the world’s developing countries? Is it not the role of democracy to empower citizens with the right to nominate problems and set goals? Why should my single vote count the same for Bolivia, Burkina Faso and Nepal? Should certain societies disregard housing, personal security or urban transport just because the MDGs do not include them? Should the Gates Foundation abandon its goal of eradicating polio, just because it did not make it into the MDGs? Should state and local governments emphasise the same goals as the national government?
The way the MDGs work is that recipient national governments are required to write a poverty-reduction strategy paper that is consistent with the goals. Then a round-table meeting with donors would be convened to work out who would help in what project – a rather Britannica-like approach.
The MDGs have advantages: they are a short list of eight objectives that fit nicely in our heads. But the world is not simple, and hiding complexity under the rug in the name of “forging a global partnership” is harmful and counterproductive.
What if, like Wikipedia, we allowed goals, as well as solutions, to emerge from the many stakeholders in each country, with their varied priorities? What if, instead of all of us agreeing on the same few static goals, we let them emerge from the interaction of donors, recipients and social movements?
This is not unlike the debate between central planning and self-organisation in the economy. Should we set goals and devise a plan? Or should we let sellers and buyers meet in a marketplace to co-ordinate on their own? Such an approach – Aid 2.0 – would let priorities emerge from the evolving realities, values and experiences of the many different actors, just as in the market, where goals are not preset.
Donors and recipients, if they are not corrupt, want to extract the biggest bang for their development buck, given what they think other donors and recipients are already doing – and this dynamic acts like an invisible hand.
The system would not be perfect. A more horizontal approach faces significant information and transaction costs. But that does not mean that policy makers should ban it. Instead, they should focus on helping this kind of self-organisation.
Together with Michele Coscia at Harvard University and César Hidalgo at Massachusetts Institute of Technology, we have developed an online tool that can help donors and recipients find each other based on their shared interests. This is a contribution to what a 2.0 approach to aid could look like.
The goals of the MDGs are admirable. But so are many of the issues that have been left out, and there is no compelling reason why all countries should adopt the same aims. In a world where information and communication are easier than ever, there is a better way. It lies in a self-organised, interest-driven approach. Let’s embrace it.
The writer is the director of the Center for International Development at Harvard University
:cattivo:Citazione:
Originariamente Scritto da caesarx
Me la potresti rispedire?
:timido:
Fatto :sisi:
Grazie Mikk!
Ti rispondo subito!
:ok:
:rotfl:
Beluschi :rotfl:
http://4.bp.blogspot.com/-bS3GSdXmPg...onleggerlo.png
Ma come Rambo?! La ggente dove cavolo lo vede Rambo? :asd: :rotfl:
http://www.borisitalia.it/gliocchide...hidelcuore.jpgCitazione:
Originariamente Scritto da Bagarozzo
http://artistsagainstfracking.com/ :facepalm:
Tizi che cantano, ballano e recitano che solo per l'essere famosi pensano di poter sproloquiare su qualsiasi argomento, senza conoscere neanche vagamente il campo, e fanno gli ambientalisti radical-chic di sto cazzo. :facepalm:
a casa me lo sparoCitazione:
Originariamente Scritto da Lewyn
L'8% di Rambo non so se :facepalm: o :rotfl:
Ma basta cazzo! e Diablo 3, e l'exterminatus! non se ne può più, mo vi posto il poster di Twilight!
:mad:
Citazione:
Originariamente Scritto da Lewyn
a parte che la voce di gente come yoko ono mi sa più di pubblicità negativa :asd:,Citazione:
Originariamente Scritto da alberace
Spoiler:
c'è qualcosa di tecnico e imparziale per capirne di più?
se non ricordo male studi una certa robetta tu (:fag:)
Ormai è usata quasi a dismisura nei trailer, ma come dare torto a coloro che li fanno?l :alesisi:
http://www.youtube.com/watch?v=9D4QIf4Ot7o
:rotfl:
Citazione:
Decine di deputati del partito dell'opposizione nazionalista e del partito al potere filorusso si sono scontrati a causa della lingua da usare in aula. Olexander Efremov, un dirigente del partito al governo, ha iniziato il suo discorso in russo, venendo sommerso dalle urla e dalle proteste dei nazionalisti. Lo stesso si è ripetuto quando il capo dell'opposizione, Oleg Tiagnybok, ha parlato in ucraino. A quel punto il parlamento si è trasformato in un ring.
Yes, ma zero voglia di cercare qualcosa adesso. :asd:Citazione:
Originariamente Scritto da alberace
ne riparleremo :sisi:Citazione:
Originariamente Scritto da Lewyn
Trailer di Iron Man 3? :uhm:Citazione:
Originariamente Scritto da Bagarozzo
EDIT: no.
Ho visto che anche questo esce in Italia con 10 giorni di anticipo sugli USA. La Marvel ci ama.
Se domani è interessante quanto oggi, faccio una ricerchina, promesso. :timido:Citazione:
Originariamente Scritto da alberace
No, Avatar ad esempio (da 1:40) http://www.youtube.com/watch?v=kHsVbptb1RUCitazione:
Originariamente Scritto da Chiwaz
o Educazione Siberiana (da 1:16) http://www.youtube.com/watch?v=GPF45uTVLQ4
Ma che faccia fa quello stempiato nel ring ucraino? Sembra che debba fare uno stronzo di un diametro superiore al livello di guardia :asd:
:snob:Citazione:
Originariamente Scritto da Lewyn
è la terza volta che mi vedo la scazzottata a metà video :rotfl:Citazione:
Originariamente Scritto da Callaghan
la ggente pensa a Marion Cobretti => Stallone => Stallone chiii? => massì quello là dei film de guera, Rambo => voto: RamboCitazione:
Originariamente Scritto da Bagarozzo
o forse sono io che mi illudo troppo
Ma chi è sta tizia a Ballarò che pare Maga Magò? (PDL)
Luttwak for president.
:sisi:
Già vista ma non ricordo il nome.. Però gli animali da tv del PDL fan tutti venire l'orticaria. Oggi ci si mette pure Franceschini che gli han già dato un look alla the road, prevedendo i futuri risultati del governo PD
Ammè io me la farebbi la Lorenzin. :sisi:
Dandole dei pugni sui denti, però, se osa parlare. :asd:
Minchia, le mazzate sui denti.
:mad:
Ma parlano di fotovoltaico? Puntata più noiosa e meno interessante di sempre :bua:
però vedere il costruttore comunista candidato sindaco della capitale che distrugge l'oscurantismo del M5S non ha prezzo :asd:
Il tizio francese che fa endorsement occulto a Renzi.. Che poi secondo me parlava di tutt'altro ma l'interprete è un rottamatore
Momento tostissimo per la categoria.
Almeno il Cdr sta sputtanando un po' i vertici
Citazione:
Il Comitato di redazione, con l’aiuto dei giornalisti del Corriere della Sera, prosegue il racconto del caso Recoletos, cioè dell’acquisizione compiuta da Rcs nel 2007: causa fondamentale dell’indebitamento del gruppo, oggi pari a circa 870 milioni di euro. Mercoledì abbiamo visto come il gruppo Recoletos fosse stato acquistato in prima battuta dalla finanziaria Retos Cartera. Dopo essere stata acquisita da Retos Cartera, la società Recoletos (editrice tra l’altro del quotidiano economicoExpansion e del quotidiano sportivo Marca) venne tolta dal listino spagnolo (quindi diventò non più scalabile) e di fatto messa sul mercato, probabilmente destinata a un compratore già individuato. Il presidente di Recoletos, Jaime Castellanos, aveva anche una forte partecipazione in Retos Cartera, era presidente di Lazard Spagna e all’epoca era già cognato diEmilio Botin, presidente del Banco Santander.AMICIZIE E PARENTELE - Botin, a sua volta, intratteneva ottimi rapporti con Luca Cordero di Montezemolo, in quel periodo presidente della Fiat e dunque secondo azionista del patto di sindacato che controlla il gruppo Rcs. Santander, sia detto per inciso, era presente su molti fronti italiani: sponsorizzava, per esempio la Ferrari, la casa di Maranello presieduta da Montezemolo. Santander, tra l’altro, aveva acquisito Antonveneta e poi l’aveva rivenduta al Monte dei Paschi di Siena, spuntando un’ingente plusvalenza. Nel primo passaggio di mano di Recoletos ebbe un ruolo anche la bancaBanesto (azionista di Retos Cartera), presieduta da Ana Patricia Botin, figlia del presidente del Santander e nipote acquisita di Castellanos, nonché (fino all'aprile 2011) consigliere di Generali, azionista del patto Rcs.
INTERESSE - Ufficialmente il dossier Recoletos arrivò nel 2006 sul tavolo del consiglio di amministrazione di Rcs. L’allora amministratore delegato Vittorio Colao giudicò l’operazione troppo rischiosa. Lasciò il suo posto nell’estate del 2006 e venne sostituito da Antonello Perricone, ex amministratore delegato de La Stampa (controllata dal gruppo Fiat). Da quel momento l’interesse di Rcs per Recoletos diventò altissimo. Perricone era appoggiato da alcuni azionisti del patto di sindacato; gli altri seguirono. Perricone era affiancato dal direttore di Rcs Quotidiani Giorgio Valerio, dal gennaio 2004 amministratore delegato di Unedisa, controllata spagnola di Rcs, cui fa capo il quotidiano El Mundo. Rcs per l’operazione si avvalse di due advisor: Mediobanca, cioè il maggior azionista di Rcs, e la Banca Leonardo, guidata da Gerardo Braggiotti, che nel 2004 era stato advisor dell’amico e collega Castellanos nell’operazione di acquisizione di Recoletos dal gruppo inglese Pearson.
SANZIONE - Nell’aprile 2007 Rcs completò l’acquisizione di Recoletos, attraverso la controllata Unedisa, e rese nota la somma della transazione: 1,1 miliardi di euro versati a Castellanos e soci, nonostante Recoletos avesse un fatturato 2006 pari a soli 304 milioni di euro. Nel giugno 2008 la Consob intervenne per punire, con una sanzione da 200 mila euro, la mancata trasparenza dell’affare Recoletos. In particolare la Consob contestò ai manager di Rcs di aver «avuto contatti con la controparte».
Considerato quanto si sono venduti negli ultimi anni la maggior parte dei pessimi giornalisti del corriere (e sì che lo leggo, ma come è scaduto di recente anche quello), scusatemi se non mi straccio le vesti :asd:
Massì, tanto i fenomeni giocano a fare i capitani d'impresa e a prenderla nel culo sono quel terzo di poveracci che magari hanno appena avuto il contratto :asd:
Comunque, settore da rifondare totalmente.