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Riferimento: Munnezza (and more...) Reprise
Polveri sottili, inquinanti e valori sforati
il giallo dei dati del termovalorizzatore
Sul sito dell'Arpac mancano all'appello alcuni valori di inquinanti molto pericolosi
riferiti all'inceneritore. A fine aprile ispezione della commissione Ue per l'ambiente
di PATRIZIA CAPUA
Nd, dati non disponibili, è la sigla che ricorre sul sito ufficiale dell'Arpac nelle rilevazioni quotidiane sull'attività del termovalorizzatore di Acerra. Sigla inquietante se ripetuta troppe volte nel corso di un anno. L'impianto, che sulla carta ha liberato Napoli dall'incubo della spazzatura, funziona? Che cosa esce dal camino? Le tre centraline di Acerra - zona industriale, scuola e San Felice a Cancello - che monitorano i dati, stanno leggendo questi valori, ma la lettura non è soddisfacente.
Carlo Schiattarella, fisico nucleare con il pallino dell'ambiente, ha registrato l'andamento. E ne ha tratto conclusioni per nulla rassicuranti. Qualche esempio: risultano non disponibili 250 dati di inquinanti molto pericolosi per il mese di gennaio, 321 per febbraio e 324 per marzo. A dicembre 2009 i dati non disponibili erano 118, a gennaio 2010 erano 250, a febbraio 321, a marzo 324. "Quali gas mancano all'appello? Tuolene e benzene, gas pericolosissimi, cancerogeni", dice l'esperto, "questa elevata mancanza di dati ci fa preoccupare, non mi risulta che in Campania qualcuno abbia denunciato questo mistero".
Vuoti di rilevazione ma anche sforamenti di valori. In un anno, quante volte ha sforato il termovalorizzatore? Ecco la risposta. La centralina di Acerra zona industriale ha registrato che il Pm 10 (il valore delle polveri sottili) dal 28 marzo al 31 dicembre 2009 ha sforato 112 volte, da marzo 2009 a marzo 2010, 144 volte. Oltre il consentito. "La legge ammette 35 superamenti annui di 50 microgrammi a metrocubo", spiega l'esperto. In più, sempre per il Pm 10 ci sono 51 giorni di Nd (dato non disponibile) e 4 nel 2010. Tutti indizi allarmanti che non collimano con le direttive europee sul ciclo integrato dei rifiuti.
Con questi e altri dati è stato elaborato un dossier-petizione utilizzato dai movimenti che si battono contro il termovalorizzatore per convincere Bruxelles a inviare in Campania la commissione per l'ambiente per una visita ispettiva. L'appuntamento è per il 28 e 29 di questo mese. Il dossier è una sorta di diario di un anno di vita del contestatissimo impianto. "Fin dall'inizio è stato un disastro", racconta l'architetto Virginia Petrellese, "mai notizie certe dall'Osservatorio ambientale, mai un confronto con i cittadini".
L'impianto, gestito dalla Fibe, sarebbe dovuto passare alla A2A di Brescia diventata "Partenope 2" e nel 2012 dovrebbe essere acquistato dalla Regione o preso in carico dal governo stesso. "Sull'inceneritore c'è un pennacchio", continua Petrellese. "È condensa, ci hanno detto. I contadini sono andati a lamentarsi perché trovano il pulviscolo di cenere sulla biancheria stesa. Era stato fatto per bruciare Cdr a norma, sulla carta ne dovrebbe incenerire 700 tonnellate al giorno su 3 linee. In realtà pare che ne funzioni una soltanto, che invece brucia il tal quale, le ecoballe aperte e portate ad Acerra. Davanti al termovalorizzatore ci sono tre isole di ecoballe. E pensare che Bertolaso aveva rassicurato che mai si sarebbe bruciato ad Acerra il contenuto dei cassonetti".
Anche Petrellese ha rilevato gli sforamenti da diossine e di Pm 10. E le ceneri dell'impianto dove vanno? "Forse nella discarica di Chiaiano, quelle inerti, e le tossiche? Forse in Germania, ma chi lo sa? Su troppi punti la trasparenza è zero".
Nonostante l'inceneritore, continua la ricerca delle discariche. "Alla commissione che viene da Bruxelles - spiega Petrellese - consiglieremo di andare a vedere la discarica di Giugliano, un sito di ecoballe che ha dello spaventoso, Ferrandelle a Caserta, un'altra grossa vergogna, e quella in realizzazione a Terzigno, all'interno del Parco del Vesuvio, area protetta". La Regione è sotto accusa. Per aver dato la precedenza, nel ciclo integrato dei rifiuti, all'inceneritore e alle discariche. "La prima cosa da organizzare per la raccolta differenziata - obietta Petrellese - era l'umido che produce percolato. In Campania, però, non esistono isole di compostaggio, l'unica era a Caivano ma l'hanno coperta di ecoballe. Risultato? L'umido lo portiamo a Catania con i treni".
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Riferimento: Munnezza (and more...) Reprise
Abusivismo in Campania,
stop alle demolizioni
Lo prevede lo schema di decreto legge che sarà esaminato nella prossima riunione del Consiglio dei ministri
Il provvedimento sarebbe in vigore fino al 31 dicembre 2011
Abusivismo in Campania,
stop alle demolizioni
Lo prevede lo schema di decreto legge che sarà esaminato nella prossima riunione del Consiglio dei ministri
ROMA - Stop fino al 31 dicembre 2011 alle demolizioni degli immobili abusivi nella Regione Campania destinati esclusivamente a civile abitazione. È quanto prevede lo schema di decreto legge che sarà esaminato nella prossima riunione del Consiglio dei ministri. Lo sospensione riguarda le demolizioni disposte a seguito di sentenza penale, purchè riguardanti immobili occupati stabilmente da soggetti sforniti di altra abitazione e relativi ad abusi realizzati entro il 31 marzo 2003. In ogni caso, gli immobili saranno demoliti se gli uffici tecnici dei comuni riscontreranno pericoli per l'incolumità pubblica o privata. (Fonte Ansa)
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Ricuciscono lo strappo con AN passando da Bocchino?
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Basta un bocchino per mettere tutto a posto? :look:
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Bocchino stretto tra i due litiganti?
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per farvi capire per cosa si ammazza a Napoli.
Citazione:
OMICIDIO TATUATORE NEL NAPOLETANO, REAGI' A PUNIZIONE CLAN
COLLEGA GELOSO PER FOTO CON LAVEZZI CHIESE AIUTO A CAMORRA
NAPOLI
(ANSA) - NAPOLI, 26 APR - Una foto su Facebook con il calciatore del Napoli Ezequiel Lavezzi, un diverbio nato per una 'gelosia' tra due tatuatori concorrenti e la camorra chiamata in causa per dare una 'lezione': ci sarebbe questo dietro l'omicidio di Gianluca Cimminiello, ucciso lo scorso 2 febbraio a Casavatore (Napoli). La 'colpa' della vittima fu di aver reagito ad una prima spedizione del clan picchiando uno dei componenti del commando. Da qui la reazione allo 'sgarro' finita con l'omicidio. Oggi l'arresto di Vincenzo Russo. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna, tutto nasce da un diverbio che la vittima, giorni prima della sua morte, aveva avuto con un tatuatore concorrente di Melito (Napoli). A scatenare la lite una foto pubblicata su Facebook da Cimminiello che lo ritraeva insieme a Lavezzi, grande appassionato di tatuaggi. Una foto che sarebbe stata accompagnata anche da un messaggio di critica nei confronti del collega concorrente. Da qui la gelosia e 'vendetta' del tatuatore criticato sul social network che decide, così, di chiedere aiuto a soggetti contigui al clan Amato-Pagano. La cammora decide di 'punire' Cimminiello e lo fa inviando nel suo negozio un commando a 'scopo puntivo': quattro persone tra le quali c'é anche Vincenzo Noviello, che viene duramente percosso dal tatuatore. Una reazione che non piacque al clan: giorni dopo un altro commando, questa volta armato, che uccise Cimminiello.(ANSA).
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e uan
Citazione:
'Ndrangheta, arrestato il boss Giovanni Tegano: deve scontare l'ergastolo
Era latitante dal 1993, ed era nella lista dei 30 più ricercati d'Italia
catturato in precedenza anche rocco morabito, figlio del capocosca giuseppe
'Ndrangheta, arrestato il boss Giovanni Tegano: deve scontare l'ergastolo
Era latitante dal 1993, ed era nella lista dei 30 più ricercati d'Italia
MELITO PORTO SALVO (Reggio Calabria) - Il boss della 'ndrangheta Giovanni Tegano, è stato arrestato lunedì sera dagli agenti della squadra mobile di Reggio Calabria, era ricercato dal 1993. Tegano deve scontare la pena dell'ergastolo per un omicidio ma è destinatario anche di numerosi provvedimenti restrittivi per i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico di armi ed altri reati. Il 13 luglio del 1995 erano state diramate le ricerche in campo internazionale. Il ministro dell'Interno Roberto Maroni si è congratulato con gli investigatori che hanno assestato questo duro colpo alla criminalità organizzata.
L'ARRESTO - Tegano, 70 anni, è ritenuto dagli investigatori un boss di «alto spessore della 'ndrangheta». Gli agenti hanno fatto irruzione in una abitazione in località Perretti di Reggio Calabria dove hanno sorpreso Tegano in compagnia di altre persone. Al momento dell'irruzione il boss e le altre persone non hanno opposto resistenza e sono stati tutti arrestati. Subito dopo l'arresto a Tegano sono stati notificati una serie di provvedimenti restrittivi per i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico di armi ed altri reati.
http://oas.rcsadv.it/5/corriere.it/p...kieAccept=Y&XE
PRESO ROCCO MORABITO - In precedenza le forze dell'ordine avevano arrestato anche Rocco Morabito, figlio del boss Giuseppe detto «U tiradrittu». Moorabito era stagto catturato a Melito Porto Salvo dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Reggio Calabria. Morabito, 50 anni, era stato individuato mentre era in auto e stava andando a trovare la sorella. Quando i carabinieri lo hanno fermato non ha opposto resistenza. Nei giorni scorsi nei confronti di Rocco Morabito era stato emesso dalla Dda di Reggio Calabria un provvedimento di fermo nell'ambito dell'operazione Reale, nella quale è emerso lo stretto collegamento tra le cosche di San Luca e Africo e di Reggio Calabria per la gestione di una vasta serie di attività illecite, con la costituzione, tra l'altro, di una «cupola» provinciale cui erano affidate le decisioni sulla definizione degli organigrammi dei singoli gruppi criminali. Morabito era già irreperibile da alcuni anni.
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e tciù
Citazione:
Vendevano calcestruzzo impoverito, arrestata gang siculo-bergamasca
In manette 14 tra boss mafiosi e dirigenti della Calcestruzzi spa di Bergamo
avevano assunto il monopolio delle forniture del settore in sicilia
Vendevano calcestruzzo impoverito, arrestata gang siculo-bergamasca
In manette 14 tra boss mafiosi e dirigenti della Calcestruzzi spa di Bergamo
MILANO - In una vasta operazione denominata «Doppio colpo», che ha interessato Sicilia, Lombardia, Lazio e Abruzzo, carabinieri e guardia di finanza dei comandi provinciali di Caltanissetta hanno arrestato 14 persone e sequestrato sette aziende siciliane operanti nel settore del movimento terra.
http://oas.rcsadv.it/5/corriere.it/p...kieAccept=Y&XE
LA VICENDA - Tra gli arrestati, alcuni boss mafiosi accusati di associazione mafiosa e illecita concorrenza con violenza e minaccia, e dirigenti della
Calcestruzzi Spa di Bergamo, ai quali sono stati contestati i reati di associazione per delinquere e frode in pubbliche forniture. Secondo l'accusa, la Calcestruzzi spa forniva calcestruzzo con minori quantitativi di cemento rispetto al necessario. Con l'appoggio della mafia, a cui cedeva parte dei maggiori profitti realizzati frodando i propri clienti, l'azienda bergamasca, che da oltre due anni è sotto amministrazione giudiziaria, aveva assunto il monopolio nella fornitura di calcestruzzo in Sicilia.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Vitor
e uan
Citazione:
IN 500 LO APPLAUDONO ALL'USCITA DELLA QUESTURA - "Giovanni uomo di pace", così, scandito più volte, è stato salutato il trasferimento del boss Giovanni Tegano dalla Questura verso il carcere da decine e decine di persone, parenti e conoscenti del boss arrestato ieri sera, che lo hanno applaudito a lungo mentre veniva portato via sotto scorta dalla questura di Reggio Calabria. Fra poco, gli inquirenti e i magistrati terranno una conferenza stampa per illustrare l'operazione. Non si sono comunque registrati problemi di ordine pubblico e subito dopo il trasferimento l'assemblamento di persone dinanzi alla Questura si è autosciolto. Giovanni Tegano, indossava un vestito di velluto verde e una camicia quadrettata. Agli indirizzi di saluto dei parenti ha risposto alzando la mano e con molta calma si è diretto verso l'autovettura che lo attendeva accompagnato da due agenti della sezione catturandi completamente mimetizzati.
QUESTORE, APPLAUSI SONO FATTO MOLTO BRUTTO - ''E' un fatto molto brutto vedere che a Reggio Calabria si applauda Giovanni Tegano". Lo ha detto il questore di Reggio Calabria, Carmelo Casabona, circa gli applausi che hanno salutato Giovanni Tegano all'uscita della Questura. ''L'arresto di Giovanni Tegano - ha aggiunto Casabona - segna un giorno importante per chi tifa per la legalità. Oggi si chiude un capitolo veramente importante, una pagina oscura e nera per la storia civile di Reggio Calabria. Sono rimasto però esterrefatto perché circa cinquecento persone hanno salutato con un applauso l'uscita dalla Questura di Giovanni Tegano, e non invece gli uomini e le donne della polizia di Stato che sono riusciti a catturarlo dopo anni e anni di latitanza". Nel corso della conferenza stampa per illustrare i particolari dell'arresto di Tegano, il questore Casabona ha evidenziato che "noi, da parte nostra, continueremo a lavorare anche sul piano culturale perché è insopportabile vedere che un calabrese possa vivere applaudendo un mafioso. Lavoreremo quindi di più per entrare meglio nel cuore della gente". E' visibilmente rammaricato il procuratore capo della Repubblica, Giuseppe Pignatone, per la vicenda degli applausi rivolti a Tegano. "Sono venuti - ha detto Pignatone - ad applaudire un latitante condannato all'ergastolo, ma c'é sicuramente una stragrande maggioranza di calabresi che non ha voce per mancanza di strumenti o per paura. Voglio ancora una volta dire che manca un'adeguata attenzione da parte degli organi di informazione locali e nazionali che non sempre raccontano i fatti positivi che pur si verificano in questa realtà. Io spero che si arrivi al momento in cui gli applausi saranno rivolti invece agli uomini e alle forze dello Stato". "Voglio dire grazie - ha proseguito il procuratore - in particolare alla Squadra mobile di Reggio Calabria. Tegano era l'ultimo latitante storico della seconda guerra di mafia. Era veramente qualcuno e la controprova l'abbiamo avuta stamane notando tutta quella gente davanti alla Questura. Ho ricevuto stamane la telefonata del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che mi ha autorizzato a rendere pubblico il suo messaggio, con cui il Capo dello Stato ha espresso il proprio apprezzamento che magistrati e forze dell'ordine stanno facendo a Reggio Calabria a tutela della legalità democratica". Tegano, secondo il capo della squadra mobile Renato Cortese, alimentava "quel fascino misterioso e negativo soprattutto in coloro i quali sono venuti oggi ad applaudirlo. Tegano, nel panorama criminale, è senza dubbio un elemento di elevato spessore e 'di carisma'. Da parte nostra c'é stanchezza ma anche soddisfazione ed è un momento in cui ci sentiamo veramente tutti una squadra".
:caffe:
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vado a cercare un muro da prendere a testate.
non che la cosa mi stupisca, ne abbiamo già parlato in passato.
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"UOMO DI PACE!!!!"
ergastolo per omicidio più un assortimento di altri gravi reati :facepalm:
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certo che questi le proteste se le vanno a cercare. Ma la discarica la dovevano mettere proprio nel Parco nazionale del Vesuvio? :facepalm:
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Originariamente Scritto da
Vitor
per farvi capire per cosa si ammazza a Napoli.
Ma che volete superare Johannesburg e Cittá del Messico?
:uhm:
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un pò difficile mi sa...ma ci si difende
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nel senso che gli hanno fischiato un fallo tecnico? :asd:
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Emergenza rifiuti a Palermo, 5 arresti
http://www.lastampa.it/redazione/cms...rifiuti01g.jpg
In città decine di roghi, è
allarme igienico-sanitario
PALERMO
Cinque arresti tra Palermo e provincia per trasporto e abbandono di rifiuti. Nel cuore di una nuova emergenza igienico-sanitaria, tra strade invase di immondizia e incendi appiccati a vere e proprie mini discariche urbane, i carabinieri impongono un’ulteriore stretta contro gli illeciti ambientali. Nel dettaglio, nel capoluogo siciliano i militari del Nucleo Radiomobile di Palermo hanno fatto scattare le manette ai polsi di 5 persone responsabili di trasporto di rifiuti pericolosi.
Antonino Saviano, 30 anni, è stato sorpreso in corso Calatafimi a bordo di un Piaggio «Ape» mentre trasportava un ingente quantitativo di materiale ferroso, privo delle prescritte autorizzazioni. L’uomo si è giustificato asserendo di voler vendere il materiale, poi sequestrato insieme al mezzo utilizzato. Saviano sottoposto al rito direttissimo è stato condannato all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria presso la Stazione Brancaccio. Poi Nicola Lo Biondo, 39 anni, che, a un posto di controllo in viale Regione siciliana, è stato trovato a bordo del proprio autocarro con alcune tonnellate di materiale ferroso senza alcuna autorizzazione.
A seguito della direttissima è stato convalidato l’arresto e rimesso in libertà. Anche Mariano Giacomo Vullo, 20 anni, e il fratello Salvatore, 24 anni, erano su un autocarro, in via Castellana, e trasportavano materiale ferroso e circa 3 mila chili di rame, presumibilmente rubati: dopo il sequestro del mezzo, sono stati arrestati per trasporto di rifiuti pericolosi e rinchiusi nelle camere di sicurezza; al termine del direttissimo sono stati condannati a otto mesi di reclusione con pena sospesa e rimessi in libertà.
Infine, i carabinieri di Bolognetta hanno arrestato per abbandono di rifiuti speciali Giovanni La Rosa, 49enne, sorpreso lungo la strada provinciale 77, all’altezza di contrada Roccabianca, mentre abbandonava rifiuti ingombranti di tipo speciale costituiti da quattro pneumatici dismessi completi di cerchi in ferro. L’uomo è stato trattenuto presso camera di sicurezza della Stazione di Misilmeri e successivamente processato con rito direttissimo dinanzi alla sezione di Corleone del Tribunale di Termini Imerese. Il giudice ha convalidato l’arresto e condannato La Rosa a 4 mesi di reclusione.
:fag:
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Bè però forse il Palermo va in Champions League :raffag:
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Citazione:
al termine del direttissimo sono stati condannati a otto mesi di reclusione con pena sospesa e rimessi in libertà.
che barzelletta di paese che siamo :rotfl: