Quoto, però è anche vero che a volte il regista ci da troppo dentro e tocca livelli irraggiungibili di pretenziosità :asd:
E oggettivamente la parte in bat-moto non si può vedere da quanto è ridicola in alcune parti.
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bof, a parte la scena del muro che è effettivamente troppo maranza non c'è nulla che non vada
vaaaabbè.
non so, mi sembra che dite cose così, perfettamente incondivisibili, cioè io questo ritmo fantastico non l'ho percepito anzi m'è sembrato molto blando, tematica adulta ma dove? ci sono discorsi che sembrano proprio tipo: "la mela è sull'albero. l'orso coglie la mela. l'orso mangia. l'orso è sazio." cioè per nulla interessanti...tutta sta strafigaggine poi non l'ho proprio vista, m'è sembrata tutta una baracconata.
fosse quello il problema...
in effetti non ho ancora capito come fa a piegare i fucili con le mani a inizio film :uhm:
Absint sei proprio sputato a Lorenzo Ghezzi :asd:
che può essere molto divertente in certe situazioni.
Cmq basta le vostre motivazioni non sono migliori delle mie in questo caso, a voi è piaciuto, tenetevelo che caxxo ve devo di ahahahahah bella pe tutti io mi sto fomentando coi killing joke, li amo e bella pe tutti.
Come ingegnere non mi convinci però. :asd:
Cioè, la moto esiste sul serio e sopra c'era uno stuntman che la guidava, per cui presumo si possa guidare :asd:
Ha una specie di aprilattine idraulico attaccato al braccio, che usa pure per attaccarsi al furgoncino bianco dello spaventapassere :sisi:
l'altro ieri: Il cosmo sul comò. non avevo intenzione di andare a vederlo, poi è venuta voglia a mia madre e alla fine siamo andati con tutta la famiglia. semplicemente epico l'ultimo episodio :rotfl:
ieri: Indiana Jones 4. me lo sono goduto per bene perchè quando è uscito ho avuto dei seri problemi a seguirlo.
oggi: Iron Man. regalo di Natale assiema a Indy4, me lo sono rivisto con calma, compresa la scena dopo i titoli di coda.
:rotfl: Cioè DIOCRISTO per una volta che riescono a fare un film che riprende e amalgama bene le tematiche di un fumetto di due miliardi di numeri su cui hanno scritto milioni di persone fornendo una interpretazione PERSONALE del personaggio che riesce nel contempo a essere fedele alla controparte cartecea (il che data la vasta produzione era una cosa già ardua di suo) e NON solo, ma risulta perfettamente funzionale nella parte cinematografica vivendo benissimo come opera filmica in se lo azzoppate così?
Ma leggitelo tu Bat-man perchè se non riesci a vedere la professionalità e la maestria con cui i fratelli N. hanno riproposto il personaggio trasformandolo in un perfetto ibrido cinematografico (e non dire Sin-city, lì non c'è "metabolizzazione" del mezzo cinema ma semplicemente messa in moto delle tavole) vuol dire che non hai capito il personaggio ancora prima del film.
Vi meritate 300, ecco la verità.
sarà sempre aperta la diatriba fra quelli che "si" al batman di Nolan e quelli che "no".
io voto "no", ma lo faccio al di là dell'assenatezza con cui Nolan disegna il suo batman. E' un film con dei bei momenti ma anche con dei ribassi notevoli, talmente bassi che IO non sopporto e che di conseguenza mi pregiudicano un po' tutto il comparto, peccato. Poi ho la mia opinione sulle doti di Nolan regista ma che non mi sembra il caso di parlarne in questo thread. Ho la mia idea di perfezione che a volte prevede anche una certa scriteriatezza e sfrontatezza in alcune scelte, ma che alla fine mi rende il tutto più della somma delle parti, per usare una retorica, ed in questo Batman di Nolan non ce l'ho trovato.
http://www.mymovies.it/filmclub/2007.../locandina.jpg
Appena finito di vedere su sky, era ora, era da mò che lo inseguivo.
Beh la prima cosa è che impressiona prendere atto del cambiamento di Van Sant dai primi lavori. Questo (ma non solo, anche Elephant e in parte last days) è ormai una roba a sè, svincolata dal modo di narrare/dipingere situazioni che il cinema in generale utilizza come predefinito. Il fatto è cronaca, quantomeno lo è stato prima di essere trasposto, anzi, trasfigurato in questo ibrido di minimalismo introspettivo ed analisi sociale da Van Sant. Il film secondo me a prima vista può sembrare poco unito, un po' fine a sè stesso (stilisticamente parlando), inconcludente, ma l'attenzione e il significato che il regista ripone in ogni scena è insieme causa e risoluzione di questa apparente frammentarietà, e scendendo a un livello di lettura più vicino al nocciolo si sente tutta l'urgenza del caso. I giovani, il loro mondo. Il loro modo di vedere le cose, il bene, il male, il loro sistema di valori.
Van Sant vuole a tutti i costi entrare nel loro mondo e sicuramente ci riesce meglio di altri, la drammaticità dello scollamento tra l'interno e l'esterno di questo ragazzo è perfettamente fotografata, come la forbice che separa i figli dai genitori, gli alunni dai professori, i ragazzi dal mondo: la fragile insensibilità e l'ottusa sofferenza che sublima nell'andarivieni quasi ipnotico degli skate. Tutto questo secondo me è perfettamente ottenuto dal regista, mediante uno stile composito, ralenti estremi misti a riprese in super8 con macchina in moto continuo, pianisequenza medio/lunghi e rapidi stacchi, sovra e sottoesposizioni ben dosate.
Ma non sono sicuro che in fondo in fondo il nostro acuto osservatore dell'umana progenie sia riuscito davvero a entrare nel mondo degli adolescenti, c'è qualcosa che stride, che non mi torna.
Beh, mi dispiace ma non so ancora cos'è-nè quanto sia imputabile a Van Sant o piuttosto all'autore del romanzo d'origine della storia, per cui, mi fermo qua.
Colonna sonora molto particolare, direi soprattutto azzeccata quando riesce ad avere un bellissimo effetto contrastante con le immagini che accompagna.
miglior scena imho.Spoiler:
p.s. la locandina mi piace una cifra.
Aldilà delle discrepanze emotive che lascia fine visioni (in cui forse tutti gli ultimi di Van Sant si raffrontano come stile) ne ho, come degli altri due, un ricordo piacevole e forte, Gus osa, non sceglie mezze misure, ma nel suo minimalismo sa "dipingere" emozioni prettamente interiori senza bisogno di "spettacolarizzare" il sentimento con uso di trucchi filmici, è ciò che si vede in se parla da solo, ed ha una capacità di trasformare la cinepresa in un vero e proprio buco da cui guardare che pochi registi vantano.