La prima reazione è un'erezione, neanche a dirlo. Ti vedi Belen Rodriguez a cosce aperte, con la fica che sembra una saponetta bagnata: che altro dovrebbe capitare a un uomo eterosessuale? La seconda reazione è l'euforia: santoddio, finalmente, ti viene da dire. O no?
Parlo per me, non vorrei fare i conti nelle mutande a nessuno, ma io mi sono messo a pensare a Gesù Cristo, ecco, alla giustizia divina, a Togliatti, Pasolini, Omero, alla Strage di Bologna, agli amici morti, agli amori che mi hanno distrutto la vita, ai fallimenti, alle ingiustizie. Mi sono messo a pensare alle cose enormi e a quelle infinitesimali, mi sono messo a pensare perfino all'Africa, al Terzo Mondo, a quei poveri bambini coi ventri gonfi come le pance delle asine gravide, mi sono messo a pensare a quelle volte, spesso negli ultimi tre anni, in cui ho visto mia madre piangere e mio padre picchiare i pugni sui tavoli; mi sono anche commosso, se la volete sapere tutta, perché quando La-Giustizia ti arriva addosso, quando piomba proprio su di te, anziché sopra qualsiasi altro, la senti eccome questa esigenza di dire grazie. GRAZIE. Grazie a qualcuno, a qualcosa, perché alla fine ha ragione Tolkien quando fa dire a Frodo, o a Sam Gangee, non mi ricordo mai, che a nessun uomo è dato di portare un fardello più pesante di quello che può già permettersi. Ecco come mi sono sentito: alleggerito. Fiducioso. Tutti questi problemi che mi è toccato affrontare ultimamente, i pensieri, le preoccupazioni, i litigi, per non parlare di questioni più orizzontali, come il precariato, la crisi economica mondiale: cazzo, ragazzi, eccolo qua il risarcimento! Belen Rodriguez che si fotte un modello argentino in camera da letto!
Perciò, queste sono state le prime due reazioni.
Ora vi dico un'altra cosa, che ha a che fare in un certo senso con la letteratura e con i libri. Non so come funzionate voi quando leggete, ognuno è fatto in un modo, ma quello che succede a me, se il libro è stato particolarmente trascinante, è che, quando l'ho riposto, mi viene una tristezza infinita per due motivi: il primo è che quel capolavoro l'ha scritto un altro tizio che non sono io e il secondo è che con quel tizio io non ci posso parlare, non lo posso contattare, non gli posso fare domande, non lo posso abbracciare (al massimo gli posso mandare un "poke" su Facebook). Mentre guardavo il filmato porno amatoriale con Belen Rodriguez aspettavo il momento esatto in cui avrei cominciato a tormentarmi l'anima per il fatto di non essere lui, cioè il modello argentino che si stava scopando l'oggetto della polluzione di milioni di adolescenti, nonché la causa della tendinite di milioni di uomini fatti e finiti. Invece niente.
Ho creduto di avere la febbre.
Insomma, in vita mia mi sono trovato ad invidiare Nabokov per molto meno: possibile che nei confronti di quell'uomo talmente fortunato non arrivassi a nutrire anche una parvenza di minima ammirazione?
Dopo la sesta visione consecutiva ho capito (le questioni filologiche vanno approfondite con lo studio): non mi veniva da invidiare il modello argentino, perché molto prima mi veniva voglia di ucciderlo con un kriss malese. Non sono una persona particolarmente a favore della violenza (ma neanche contrario a priori), però resto convinto che davanti a certe manifestazioni l'esercizio della forza fisica dovrebbe essere un diritto del cittadino non suddito. Parcheggi in tripla fila su Via Bertoloni? Ti ammazzo. Mi superi in corsia d'emergenza sulla Tangenziale Est mentre sto per svoltare per Via dei Campi Sportivi? Ti taglio la trachea longitudinalmente. Mi sorpassi in fila al Bar Mozart, a Via Toscana, mentre già da dieci minuti aspetto di poter indicare alla signora polacca il mio tramezzino con l'insalata di pollo? Ti faccio respirare il catrame. Sei un modello argentino che invece di affondare la faccia nella fica di Belen Rodriguez dopo sei secondi, passa due minuti e quarantacinque a rimirarsi nel monitor per vedere se l'inquadratura è di suo gradimento? Ti eviro con un cucchiaio. Insomma, è incredibile: inizialmente ho avuto addirittura difficoltà a godermelo questo video (a parte il fatto che ho preso un appuntamento dall'urologo per lunedì, intendo): non sono uno di quelli che fa caso alle leggerezze nelle sceneggiature di Topolino (per dirla con lo scrittore Angelo Orlando Meloni), ma c'è un limite a tutto! La vuoi leccare, quella vagina, o no? Vuoi dare sfoggio della tua retorica intorno a quel clitoride? Oppure dobbiamo aspettare che cosa? Noi siamo qui, lo capisci?, siamo qui, siamo milioni, siamo allupati come Lino Banfi quando diceva "madònnabenedètta" sul culo lattiginoso di Edwige Fenech, siamo una collezione intera di dvd di commedia sexy all'italiana, non stiamo nutrendo eiaculazioni nel nostro animo: stiamo nutrendo un alluvione che nemmeno quella del Vajont, con buona pace di Paolini. Tu sei tutti noi, sconosciuto modello argentino, hai una responsabilità, come certi intellettuali o certi politici: le tue azioni, in questo caso, hanno un peso specifico che va oltre l'estetica della cosa. Tu non ti stai solo scopando Belen Rodriguez, tu stai operando una sintesi tra tutto quello che desidereremmo e tutto quello che non avremo mai.
Tu sei quella differenza.
Al minuto 3.35, quando lei si sta quasi per masturbare - e ora, senti qua: sei un modello argentino, sei un bel fico, mica mi vorrai far credere che non lo capisci quando a una ragazza in evidente trance sessuale, consapevole di essere ripresa, nonché a favore di telecamera, viene la fregola esibizionista di titillarsi le piccole labbra; se lo capisco io, che sarò alto venti centimetri in meno di te, lo devi capire pure tu - a quel minuto lì cos'è che fai, dicevo?, le togli la mano perché non vuoi "sporcare" il tuo bel primo piano! E lo fai pure con una bella faccia da fesso! Io questa cosa qua, amico argentino, mica te la posso perdonare, lo capisci? Se mi avessero detto, se fosse venuto, che ne so, un genio della lampada e mi avesse domandato UN desiderio da realizzare, guarda che non te lo posso escludere che quel desiderio avrebbe riguardato proprio la possibilità di osservare impunemente Belen Rodriguez masturbarsi. Tu-le-hai-tolto-la-mano. Le hai tolto la mano! E mica per schiaffarci dentro il tuo bel cazzo sudamericano! No, per mettere il tutto a favore di obiettivo! Cos'è, non volevi che le sue meravigliose dita sottili ti impallassero il soggetto? Ti eri svegliato con la curiosità di sbancare Cannes quella mattina? Pezzo di coglione, io ti sputo.
Segue scopata canonica, finché lei, al minuto 8.48 emette un mugolio, tipo "Ahhhhh", che io mi sono immediatamente convertito a quattro religioni diverse e ho fatto un salto talmente in alto e talmente in lungo che se adesso posso utilizzare la connessione wireless gratuita devo ringraziare il sindaco dell'Illinois.
Tutto va bene per un altro minuto almeno, finché tu, modello argentino, non ne fai un'altra delle tue, cioè le sposti leggermente il bacino, mentre ce l'hai sopra, e allunghi il collo come un cucciolo di giraffa, per guardarti evidentemente nel monitor dove la scena sta scorrendo in tempo reale. Eccoti là, pezzo di merda, ti ho beccato: eccoti lì mentre fai una faccia talmente soddisfatta, tiri fuori un'espressione così piena di te, una roba talmente da io-sono-il-modello-argentino-che-si-sta-scopando-la-donna-dei-vostri-sogni, che io, te lo giuro sulla mia eterosessualità, mi verrebbe da premere un pulsante e sostituirmi a Belen Rodriguez, così, puf, in una frazione di secondo: accetterei perfino l'inculata pur di potermi godere la tua espressione cambiare in un parossismo di schifo e orrore: figlio di puttana, adesso beccati questo bel culo italiano, op op op! Dov'è finita la tua faccia spavalda?!
Arriviamo così al minuto 10.40 circa quando, mi pare di capire, dopo averla rigirata come un sillogismo, provi a infilarglielo nel culo, tentativo frustrato da un suo dolcissimo e innocente "Ouch" davanti a cui tu non fai una piega, ma che lascia me ginocchioni sul parquet, come neanche una lettura pubblica del Diario di Anna Frank. Tu prova a farle male un'altra volta, testa di cazzo, e dovrai vedertela coi miei amici pregiudicati (e non credere che non proverò in tutti i modi a farti carico delle spese per lo psicanalista). Il climax tragico, però, lo abbiamo solo qualche secondo dopo, quando il tizio decide di rovinarmi completamente la vita e unisce qualche blando tentativo (quasi annoiato, limortaccitua) di leccarle il clitoride con un bel primo piano della sua vagina che per qualche secondo risulta anche piacevole, per carità, almeno fino a quando lui non decide di esagerare e di proporci un "close up" ginecologico talmente ravvicinato che mi è parso di scorgerle la ghiandola pineale. Potrebbe bastare questo per insultarti, caro il mio bel modellone, se non fosse che proprio adesso tu adagi la tua telecamera lì, a un millimetro o due dal paradisiaco antro, per infilarci giustamente mezzo metro di cazzo. Il che va molto bene a te, non metto in dubbio, ma a noi non pensi? Prima, quando non volevi si masturbasse per non rovinarti l'inquadratura, facevi tutto il sapientone e adesso? Mi fai vedere per dieci minuti le tue palle pelose in primo piano e io non ti dovrei denunciare? Ti affogo nel culo di un cavallo, mi hai sentito bene? Lì, dietro quella sacca scrotale inquadrata secondo una retorica à la Sergio Leone, si nasconde Belen Rodriguez nuda e ansimante e tu non me la fai vedere? Mi fai sentire che gode e che dice qualcosa di simile a "mio dio" in spagnolo, mi lasci intendere che tutti e due state venendo, in un climax sodomitico di intenti comuni, e che cosa mi mostri, bestemmia?, tuoi coscioni bianchi in primo piano? Saddam Hussein era un bidello, in confronto, stronzo!
Ma, a parte questo, buona visione.[cit. Anonimo]