l'ho appena finito di leggere Nessun Dove, fidati è un bel libro :)
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Finito I demoni di Dostoevskij (capolavoro totale :sisi:) inizio Roseanna di Sjowall e Wahloo :sisi:
:invidiamassima:
pari :bua:
te sei ripreso sul finale come Cesarini :asd:
ho iniziato leviathan di westerfield
Finito: "Venere privata" :o Basta come commento? Consigliatissimo, e grazie a tutti quelli che me lo hanno consigliato!:snob:
Ora devo decidere entro stasera che cosa voglio iniziare tra i 32 libri in attesa (su Anobii, secondo me mi sono svanito di aggiungere qualcuno :uhm:)!
Finito "Il pesce bagnato", di Volker Kutscher...
Libretto, con qualche infamia e ben poche lodi...
Un giallo che non decolla mai, in cui i "colpi di scena" sono talmente telefonati da suscitarti ben poco più di un "toh... ci avevo preso..."
Da bocciare anche la scrittura... poco scorrevole, un po' "da dilettante" se mi passate il termine forse eccessivamente critico.
E' un'opera prima... ed è uno di quei casi in cui la cosa si nota maledettamente... ci sono passi che avrei potuto scriverli persino io.
Avevo fiducia nell'ambientazione, sicuramente interessante.
Ma in realtà la ricostruzione della berlino del '29 è piuttosto debole e superficiale tanto che, esclusi alcuni riferimenti alle SA ed al nascente partito nazista, avrebbe potuto tranquillamente essere ambientato nella milano degli anni 80... e non sarebbe cambiato molto.
Le splendide ricostruzioni della Siattle degli annni '40 de "Il gusto proibito dello zenzero", sono (purtroppo) un lontanissimo ricordo...
Personaggi ben poco approfonditi, e complessivamente abbastanza stereotipati... nulla di nuovo all'orizzonte.
Beh, mi rendo conto di essere stato più critico di quanto avevo intenzione inizialmente... e mi verrebbe quasi da dire qualcosa di buono...
Ma la realtà è che, sebbene non sia sicuramente il peggior romanzo che abbia visto luce sulla terra, in giro c'è talmente tanto di buono, che trovo abbia poco senso perdere tempo nella lettura di queste 500 pagine...
Fortuna che almeno non ho speso i 20€ richiesti, e l'ho preso in prestito dalla biblioteca...
Ora credo che inizierò "Bianca come il latte, rossa come il sangue"... di cui ho sentito parlar bene :sisi:
Dimmi da chi :chebotta:
:bua:
No dai, non dirmi così... ho bisogno di qualcosa di decente, per risollevarmi il morale :chebotta:
A proposito di cose decenti (anzi... di cose ottime).
Ma il terzo di Dexter è stato tradotto, che voi sappiate?
Ah, cmq oggi ho preso anche "Addio alle armi" (tanto per andare sul sicuro) e mi sono fatto rapire da "Memorie di un ratto", di uno scrittore polacco :asd:
Qui c'è una sola persona che ha consigliato al gruppo Venere Privata :caffe: hai bisogno che ti dica chi sia? :caffe:
Poi ci sarebbero anche (non della serie del Duca) La sabbia non ricorda e La ragazza dell'addio ma potrebbero essere troppo belli per voi comuni mortali :sisi:
tiè 'mpara!
http://www.***************.it/forum/....php?p=9128443
:asd:
il pesce bagnato? :pippotto:
Camus abbiamo forse un altro candidato al premio Firmino? :bua:
Ho cominciato la cognizione del dolore, è normale che lo trovi illeggibile?
:tsk:
:tsk:
:rotfl:
muori gonfio :tsk: .cit
mi avanzava giusto un "mori gonfio" prima di andare a casa stasera :snob:
Finito "Bianca come il latte, rossa come il sangue".
Ero curioso di leggere questo libro da diverso tempo... avevo letto pareri contrastanti... alcuni entusiastici, altri molto molto negativi.
Devo dire, dopo averlo finito, che entrambe le "fazioni" avevano le loro ragioni...
Si legge via di un fiato... in neanche tre ore, e questa è una cosa buona, soprattutto perchè venivo da un pessimo poliziesco che mi è durato invece 20 giorni, ed avevo bisogno di qualcosa che volasse via facile.
Nonostante questo, il libro inizia male.
Ci viene presentato Leo, il sedicenne protagonista e narratore della storia, ma è talmente stereotipato da puzzare di finto lontano un miglio.
Il tema dei colori diventa presto noioso e ripetitivo... capisco tutto, ma quando mi dici per la decima volta che l'amore è "rossosangue" la cosa non può che infastidirmi.
Fortuna che nella seconda metà trova molto meno spazio.
Nonostante questo, però, il libro scorre ugualmente... anche perchè di fatto è molto breve: con le sue 250 pagine impaginate strette e scritte grandi, direi che si possa parlare più di "racconto lungo" che non di romanzo vero e proprio...
Finalmente, dopo un centinaio abbondante di pagine, le cose cominciano a migliorare.
Comincia ad esserci qualche svolta, comincia a vedersi un'evoluzione ed una crescita del protagonista.
Finalmente conosciamo Beatrice... e devo ammettere che ci sono anche alcuni passi toccanti.
Belli anche alcuni dialoghi... alcuni confronti tra Leo, suo padre, il prof "sognatore", e la cara amica Silvia.
Ricade un po' nel finale... dove D'Avenia proprio non riesce a non cedere alla tentazione del lieto fine...
Complessivamente un libro che si fa leggere, anche in maniera piacevole.
Un bel racconto sulla crescita del giovane Leo.
Ma ha il difetto di affrontare in maniera troppo supeficiale diverse questioni, di non approfondire personaggi e rapporti tra gli stessi, di non riuscire mai a sorprendere davvero il lettore ed anzi, di appiattirsi troppo su cose che sanno di "già visto".
Tre stelline che in realtà potrebbero essere anche tre e mezzo... ho letto spesso il paragone con "La solitudine dei numeri primi", che a mio avviso però è almeno un paio di spanne sopra... sarà anche che (purtroppo :bua: ) in quel caso mi sono immedesimato davvero molto nel protagonista.... e queste sono cose che si sentono.
Riguardo al premio Firmino.... diecimila volte meglio questo qui che "Il pesce bagnato" :bua:
Bon, ora credo che mi butterò sul singolare "Memorie di un ratto" :asd:
Io ho finito ieri "La cruna dell'ago", di Follet.
Era da tempo che volevo leggere qualcosa di lui e ho deciso di iniziare da questo dal momento che mi interessava l'ambientazione e la trama.Un buon giallo/thriller ambientato nella seconda guerra mondiale.
Mi è piaciuto il personaggio di Faber,la spia tedesca.Le parti sulla sua fuga sono alla fine quelle piu interessanti e piu cariche di pathos.Non mi sono piaciuti invece "i buoni",ovvero Godliman e Bloggs in cui non mi sono minimamente immedesimato e le parti investigative mi hanno un po' annoiato e le ho trovate nel complesso abbastanza "banali".
Lucy,nonostante sia lo stereotipatissimo personaggio femminile che diventa superman nel finale,l'ho trovata già piu riuscita.
La trama nel complesso è cosi cosi,si capisce già da metà libro come andrà a finire e l'ho trovata un po' forzata in alcune parti.Alla fine la storia mi ha acchiappato,mi sono immerso nei luoghi e nelle vicende di "die Nadel".
Volendo dare un voto:7.
Penso che dopo aver letto la certosa e 54 passerò ai Pilastri della Terra,che molti dicono essere il miglior romanzo di Follet.
Beh "La cruna dell'ago" è carino! Non sarà un capolavoro, ma è un bel libro sicuramente!:sisi:
la cruna nell'ago, mamma mia quanti secoli son passati dal mio primo libro, bellissimo
(ovvero è stato il primo libro che ho letto di mia iniziativa, non obbligato da scuola e/o genitori)
sto leggendo "Considera l'aragosta" del buon DFW.
Finito Notte buia, niente stelle :sisi:
Di già?
Che ne dici?
Ah, io ho cominciato il nuovo eymerich :rullezza: