Oppure un'iniezione di qualcosa di letale prima o poi...più prima che poi :asd:
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LA LETTERA
Caprotti: com'è difficile fare impresa
Dal '70 aspettiamo un'autorizzazione
Forse apriremo a Firenze l'anno prossimo. Dopo 43 anni
Caro direttore,
ho letto il bell'articolo del professor Ricardo Franco Levi sul Suo giornale dell'8 settembre. Non posso che ringraziarvi per le lusinghiere espressioni usate nei riguardi di Esselunga e del sottoscritto. Tuttavia vorrei permettermi un'osservazione.
Le tre aziende scelte dall'autore non costituiscono un campione appropriato. Mettere Esselunga - e dunque me - accanto ad Armani e Luxottica è azzardato. Meglio sarebbe stato scegliere Ferrero.
Esselunga è una piccola azienda, piccolissima nel suo settore, è solo una multiprovinciale, non ha un centesimo di attività fuori dai confini nazionali. Ove Luxottica, coi suoi centri di produzione in Cina, i suoi 6.000 negozi sparsi nel mondo è un gigante vicino al quale noi non possiamo stare. Del pari Armani, che è un genio a livello mondiale, con investimenti grandiosi anche fuori dal suo campo d'origine. Noi dunque siamo un'azienda di qui, una multiprovinciale che neppure riesce ad insediarsi a Genova o a Modena, per non dire di Roma ove io poco, ma i nostri urbanisti si sono recati forse 2.000 volte in dodici anni nel tentativo di superare ostacoli di ogni genere, per incontrare adesso il niet del nuovo sindaco del quale si può dire soltanto che è un po' «opinionated».
Noi, diversamente da Luxottica, Ferrero, Pirelli, Squinzi, Bombassei, Calzedonia, siamo un'impresa al 100% italiana (Pirelli, credo, italiana al 17%). E come tale un'impresa che deve difendersi dalla Pa (pubblica amministrazione) in tutte le sue forme e a tutti i suoi fantasiosi livelli ogni giorno che Dio comanda. Tassata al 60%, non più minimamente libera di scegliersi i collaboratori (la signora Fornero ha «garantito» anche i soggetti assunti in prova), Esselunga si trascina. Porta ancora avanti vecchi progetti, cose nelle quali, incredibile dictu, si era impegnata ancora al tempo delle lire.
Per realizzare un punto vendita occorrono mediamente da otto a quattordici anni. Ma per Legnano ventiquattro; mentre a Firenze forse apriremo l'anno prossimo un Esselunga di là d'Arno, una iniziativa partita nel 1970! Così, ultimamente, abbiamo cancellato ogni nuovo progetto. Ecco, caro direttore, la pallida risposta di un'azienda che di problemi ne ha troppi, che si avventura ogni giorno in una giungla di norme, regole, controlli, ingiunzioni, termini, divieti che cambiano continuamente col cambiare delle leggi, dei funzionari, dei potenti. Uno slalom gigante con le porte che vengono spostate mentre scendi. Un'azienda affondata nelle sabbie mobili italiane. Oberata da un esiziale carico fiscale atto solo a sostenere tutto ciò che nel paese è sovvenzionato. Cioè quasi tutto. Diversamente da Armani e Luxottica che hanno «creato», noi abbiamo soltanto cercato di dare un po' di eleganza, di efficienza, di carattere ad un mestiere assai umile. A livello internazionale ciò ci è riconosciuto. Ma nel paese non siamo ben accolti.
E per soprammercato facciamo un mestiere che nel nostro stranissimo paese è politico. Perché? Perché sono «politici» i due più grandi operatori nazionali. Fuori non riescono neppure a capirlo. Ma sono tante le cose che gli stranieri non possono capire di noi, di un paese che se fosse rimasto libero e normale avrebbe potuto andare chissà dove. Imprenditori straordinari fecero nel dopoguerra aziende straordinarie. Ma gli imprenditori sarebbero poi diventati tutti incapaci, a meno che non se ne fossero andati ad operare altrove. Ma noi non possiamo. Peccato non si possa dire: «hic manebimus optime».
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E' difficile fare impresa quando sei immanicato con la parte politica sbagliata.
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Qui l'esselunga l'han tirata su a tempo di record e tutti i meccanismi erano fluidi e ben oliati (*).
Così fluidi che, nonostante avessero ottenuto l'autorizzazione per tot mq di spazi commerciali, hanno costruito un capannone grosso il doppio, lasciato provvisoriamente mezzo vuoto.
Poi i vertici dell'ufficio tecnico sono finiti al gabbio (per altri motivi) e dopo parecchi anni l'esselunga è ancora "dimezzata". Un caso... :look:
Di coop, invece, non se ne sono mai viste.
*in realtà, a detta del costruttore, che ha ammesso di aver pagato diverse centinaia di migliaia di euro perchè tutto andasse liscio, furono i politici a pretendere le tangenti: in primo grado la tesi ha retto, e infatti il capoccia del pdl locale si è preso 5 anni per estorsione
Ragazzi, trovo notizie vage online: il Bilancio UE 2014 - 2020 è stato approvato in via definitiva o è ancora in negoziazione in Parlamento? :uhm:
Allargo di molto il discorso.
Riflettevo qualche giorno fa Un'ipotesi balorda sulle cause primarie del mostro burocratico, e cercavo, come al solito, qualche matrice culturale.
L'idea del rapporto stato-cittadino : padrone-suddito, si rifa, imho, anche ad un'idea estremamente paternalistica della nostra società, in cui il privato deve essere tenuto sotto schiaffo dall'autorità.
Il paternalismo e il controllo da parte dell'autorità ha una chiara origine dal dogmatismo e la visione rivelatoria del cattolicesimo, in cui in passato (e non solo) al fedele si puo' tranquillamente asportare il cervello :asd:
a Monza il sindacato Cisl ha indetto una raccolta di firme per gli stipendi dei manager. :asd:
privati :bua:
http://www.ilcittadinomb.it/stories/...me_1023130_11/
Non é questione di Coop Rosse, bianche e blu. In queso paese da operetta qualsiasi pirla che vuole difendere la coltura della patata oblunga, piuttosto che l'habitat del tordo sbilenco, o preservare il fienile dove il partigiano Berto si imboscava dai fascisti, fa un bel ricorso e blocca una infrastruttura piuttosto che un edificio privato. Poi tanti auguri a farla sbloccare, e questo senza neanche sfiorare la questione politica.
Non so se metterlo nel topic dedicato al M5S... nel dubbio lo lascio qua:
http://www.youtube.com/watch?v=SE4OUbBnCtg
i prezzi ne sentirebbero il bisogno.
qua a livorno dove esselunga non c'è (non la fanno aprire è inutile girarci intorno) unicoop tirreno ha prezzi più alti di unicoop firenze che invece sia pure in maniera abbastanza marginale deve subire la concorrenza di esselunga ( che per ammissione di un ragazzo che lavora in dirigenza coop gli fa un culo così)
ditemi che non è vero
http://www.informazionelibera.info/a...o-e-invalidita
Non è vero.
EDIT: e invece sì :asd: :kyenge:
sicuro! sento gia Marlborough più tollerante che mai di fronte a questa notizia.Citazione:
Un segno di civiltà che contribuirebbe a far cessare ogni impulso xenofobo facendo crescere una nuova cultura della solidarietà e tolleranza nel rispetto delle diversità”.
http://snag.gy/9L9Be.jpg
:asd: ma anche :bua:
Also, rispondergli "Ce lo hanno messo già girato" non sarebbe male :asd:
E' tutto il giorno che sono chiuso sul gruppo di facebook "sborrami nel cuore" :rotfl:
https://www.facebook.com/pages/Sborr...97966680305482
Embrace yourself. Nuovo tormentone su facebook riguardante i vaccini.
Per te Moloch :asd:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013...tifica/709006/
https://www.youtube.com/watch?v=SE4OUbBnCtg
Il trionfale ritorno del grillino Microchip.
se fossi lui anch'io penserei di avere i microchip nel cervello
la Cgil finalmente è contenta http://www.superabile.it/web/it/CANA...992655072.html
Non so se nessuno ha visto La Gabbia, il programma di Paragone che ha sostituito Lerner su La7.
Una roba orrenda :rotfl:
ah, ovviamente i commenti del fatto subumano sono al livello di quelli di tankbuster. a paragone i commentatori di libero sono tutti soci del mensa