minus, http://www.magen1.com/siti/j4gif/gif...smuggoocch.gif
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in questi momenti, ricordate una cosa: lui vota.
Recs :rotfl:
dai minus, non hai capito che sarpe ha preso la lettera a grillo (che probabilmente era troppo lunga da leggere ) e ne ha fatto una sua versione? e tu l'hai preso per una storia vera.
:combobreaker: :uovanelpaniere:
E' perchè non ti sei mai riletto tu :lul:
Sono gli altri a creare il teatrino comunque :uhm:
Vabbè, ho failato, è capitato a tutti, andiamo oltre? Sembrava una cosa credibilissima per il web, comunque.
Mi dispiace Alberace, nessun WOT, non ho tempo da perdere per queste cose
perchè, non siamo sul web? :fag:
non ci credo.
2 pagine di pure awesomeness :rotfl:
Infatti.
State contiunuando a mettergli soldi nella giarrettiera. :caffe:
hai presente quando in tangenziale c'è un incidente con un camion di polli ribaltato sulla carreggiata opposta ma si rallenta comunque perchè tutti van più adagio per guardare?
Le cose dei pazzi.....:rotfl:
Certo che via Berlusconi qua è diventato un mortorio :asd:
E' vero. :sisi:
Mutuando il paragone fatto da Teon, mi sembrano gli ultimi capitoli del Signore degli Anelli. Una volta distrutto l'anello e eliminato Sauron, il fatto che Saruman voglia trasformare la Contea nel petrolchimico di Marghera ti passa via che manco te ne accorgi :asd:
ma se son due pagine che c'è la gente con la mascella slogata dal ridere :asd:
Giannino le uova se le meritava anche solo per la scarpe e per come si veste di solito :sisi:
:asd::asd:
Citazione:
Senato, fuga dal ristorante
I prezzi sono triplicati e i pasti calano del 70%
Gestori verso l’addio, venti richieste di cassa integrazione
ROMA—Ah, i bei tempi d’oro... Al ristorante del Senato, fino a tre mesi fa, il filetto di orata in crosta di patate si gustava per 5,23 euro e per il carpaccio di filetto con salsa al limone ne bastavano 2,76. Ma dalla fine di agosto i prezzi sul menu di Palazzo Madama sono triplicati e i senatori hanno rivoluzionato le loro abitudini. Adesso, nelle pause dei lavori d’Aula, o si fermano alla buvette per un riso all’inglese (rapido ed economico), o escono a mangiare nelle trattorie a due passi dal Pantheon. D’altronde, spiegano senza troppi imbarazzi, i prezzi a Palazzo Madama sono ormai «così alti» che pranzare fuori è diventato quasi conveniente. Da «Fortunato al Pantheon», un classico per le buone forchette della politica, all’una c’è la fila.
http://www.corriere.it/Media/Foto/20...u--620x420.jpg
Con 45 euro ci scappano primo e secondo,prelibatezze romanesche come i bucatini all’amatriciana e carni italiane di prima scelta. Avvistati negli ultimi tempi Anna Finocchiaro, Maurizio Gasparri, Francesco Rutelli e il presidente Renato Schifani. Il ristorante del Senato invece, che prima era preso d’assalto anche da deputati e giornalisti parlamentari, adesso è mezzo vuoto. Potere dell’antipolitica o della parsimonia? Forse di tutte e due le cose. Fatto sta che la Gemeaz Cusin, la società che lo gestisce, ha deciso di gettare la spugna e chiede all’amministrazione di Palazzo Madama «una soluzione amichevole» per rescindere consensualmente il contratto, sottoscritto il 12 febbraio 2010. La società appaltatrice ha messo la questione in mano agli avvocati, che hanno redatto un parere con cui sperano di convincere Palazzo Madama a rivolgersi altrove per sfamare i senatori. La relazione è lunga quattro pagine ed è un ritratto dell’Italia, tra antichi privilegi e cauti colpi di forbice. Vi si legge che, prima della decisione dei questori di tagliare i costi, i senatori pagavano per un pranzo «il 13% del prezzo effettivo, anche per i pasti di tipo superiore o pregiato, il cui costo ricadeva, quasi per intero, sull’Amministrazione». Dunque, detto più prosaicamente, i senatori assaporavano e i cittadini pagavano. Ora però— che le quote percentuali a carico degli utenti «sono state sensibilmente incrementate» e che i senatori pagano la spigola o il filetto quanto i comuni mortali—è comprensibile che alla Gemeaz Cusin i conti non tornino più. E che la società chieda lo scioglimento consensuale del contratto con decorrenza 31 dicembre 2011. Da quando i costi sono quelli di un comune ristorante del centro di Roma, lamenta la società, «si è verificata una eccezionale diminuzione dell’attività», con una riduzione dell’affluenza «di oltre il 50 per cento».E se prima i senatori sceglievano quasi esclusivamentepiatti «della tipologia superiore e pregiata», ora prediligono le pietanze più cheap. Gli spaghetti all’astice, sul menu a 18 euro, non li vuole più nessuno, mentre quelli al pomodoro (6 abbordabili euro) sono tornati di gran moda. La Gemeaz Cusin stima «un calo del 70 per cento dei pasti prodotti», con conseguente perdita economica ed esuberi del personale. Il primo effetto concreto è la richiesta di cassa integrazione per 20 dipendenti del ristorante. Intanto, però, sembra che il Senato si appresti ad assumere (altri) sette dirigenti, vincitori di vecchi concorsi.
Monica Guerzoni2 dicembre 2011 | 10:42
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La campagna contro i privilegidellacastahaha ha dato i suoi effetti: 20 persone in cassa integrazione :asd:
E figurarsi se non era ancora colpa loro :rotfl:
Forse non hai capito che si parla del pranzo di almeno 4 giorni a settimana, per tutto l'anno. Dimmi per quale motivo si dovrebbe spendere di più pur avendo la possibilità di non farlo e mangiare ugualmente. Davvero, spiegamelo, magari mi convinco.
Il risultato è che il Senato risparmia sui pasti, e 20 persone hanno perso il lavoro. Però vuoi mettere? Adesso 'sti pulciosi imparano :)
ho un amico che lavora in gemeaz, sono sempre stati in perdita sin dall'inizio. :celafa:
sui politici che vanno altrove perchè i prezzi sono stati portati vicino alla media nazionale, non posso che citare rocky balboa rivolto al cognato: 'paulie, te c'hai l'animo del pezzente' :asd: