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Riferimento: Intanto, nel silenzio dei travagli e dei d'avanzi, la lista si restringe
'Ndrangheta, arrestato un sindaco
Marina di Gioiosa Ionica: 40 in manette
08:29 - Maxi operazione della Squadra mobile della questura di Reggio Calabria contro i vertici della cosca Mazzaferro di Marina di Gioiosa Ionica. Quaranta persone sono finite in manette con l'accusa di associazione a delinquere di tipo mafioso. Tra gli arrestati ci sono anche il sindaco, Rocco Femia, e tre assessori della giunta di Marina di Gioiosa Ionica.
Secondo quanto emerso dall'inchiesta, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, in occasione delle elezioni comunali che si sono svolte nell'aprile del 2009, la cosca Mazzaferro avrebbe sostenuto la candidatura di Femia che poi è stato eletto. Successivamente alla sua elezione, l'Amministrazione avrebbe fatto in modo di affidare una serie di appalti pubblici a soggetti riconducibili alla cosca.
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Riferimento: Intanto, nel silenzio dei travagli e dei d'avanzi, la lista si restringe
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La Squadra Mobile di Reggio Calabria ha arrestato oggi 40 persone, tra cui il sindaco e alcuni assessori di una località marittima, accusate di fa parte di un clan della 'ndrangheta. Lo riferiscono fonti della polizia. Continua a leggere questa notizia
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Gli arresti sono avvenuti a Marina di Gioiosa Ionica, comune della Locride che secondo gli investigatori sarebbe stato sotto il controllo diretto della criminalità organizzata.
Tra gli arrestati, dicono le fonti, ci sono il sindaco Rocco Femia, l'assessore all'Ambiente Vincenzo Ieraci, quello alle Politiche sociali Rocco Agostino (candidato alle elezioni provinciali di Reggio Calabria del 15 maggio in una lista Pdl), quello ai Lavori pubblici Francesco Marrapodi.
Gli arrestati sono accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso.
L'operazione di oggi, dicono le fonti, è il proseguimento dell'inchiesta "Crimine" del luglio 2010, condotta dalla Dia di Milano e Reggio Calabria, che portò all'arresto di circa 300 persone tra Lombardia e Calabria, e alla scoperta di interessi della 'ndrangheta sugli appalti per l'Expo 2015 di Milano.
Questo campione di onestà mi pare sia proprio del PDL...
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Clan Polverino, 40 arresti
in manette due candidati Pdl
Nel mirino gli affiliati all'organizzazione criminale che controlla le piazze dello spaccio tra Spagna e Napoli. Sequestrati anche con un decreto preventivo immobili, terreni, auto, moto e società
http://napoli.repubblica.it/images/2...daabb962ee.jpg
Il sito web di Armando Chiaro
NAPOLI -
Ci sono anche due candidati del Pdl tra le quaranta persone arrestate questa mattina dai carabinieri nel corso del blitz che ha interessato il clan camorristico dei Polverino. Uno dei due, in particolare, è Armando Chiaro (
foto), consigliere comunale di Quarto (Napoli) e ritenuto prestanome dell'organizzazione, già destinatario negli anni passati di un'ordinanza di custodia cautelare.
L'altro nome che figura nelle liste del Partito delle libertà è quello di Salvatore Camerlingo, cugino del boss Salvatore Liccardi. Anche per Camerlingo sono scattate le manette:
è infatti accusato di spaccio di droga e detenzione illegale di armi. In particolare, Camerlingo è considerato "uomo d'ordine del clan".
I provvedimenti notificati questa mattina sono stati emessi su richiesta dei pm Antonello Ardituro, Marco Del Gaudio e Maria Cristina Ribera.
Le altre 38 persone arrestate sono elementi di spicco e gregari del clan attivo nell'area nord di Napoli. Le indagini sono partite nel 2007, in collaborazione con la Guardia civil spagnola, per il traffico di droga tra Italia e Spagna. Tra gli arrestati manca ancora il boss Giuseppe Polverino, che deve scontare due anni di casa-lavoro e che è da tempo ricercato.
Sequestrati anche con un decreto preventivo immobili, terreni, auto, moto e società. Tutti gli arrestati rispondono a vario titolo di reati che vanno dall'associazione a delinquere di stampo mafioso, ai tentati omicidi, estorsioni, usura, traffico e spaccio di droga, trasferimento fraudolento e possesso ingiustificato di valori, riciclaggio di capitali di provenienza illecita. I Polverino controllano anche attività commerciali tra l'Italia e la Spagna, oltre a gestire il traffico di droga che dalla penisola iberica porta sostanza stupefacente a rifornire 'le piazze di spaccio' gestite da altri clan napoletani.
Insomma, bravi ragazzi... e c'è ancora nel mezzo il PDL :facepalm:
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Tra gli arrestati manca ancora il boss Giuseppe Polverino, che deve scontare due anni di casa-lavoro e che è da tempo ricercato.
2 anni di casa-lavoro?!? Un boss?? E cosa avrebbe fatto, rubato le caramelle a un bimbo?!? :asd: :facepalm:
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Casa-lavoro davvero cos'è?
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Angels
Casa-lavoro davvero cos'è?
saranno arresti domiciliari con il permesso di recarsi al lavoro per sostenere la famiglia altrimenti indigente (insomma, è l'unico in famiglia con un posto di lavoro :boh2:)
che lavoro faccia, poi, è un altro discorso :asd:
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Manu, lascia che faccia parlare Grattieri, uno degli uomini della magistratura rimasti onesti anche intellettualmente, al contrario dei soliti noti tra cui un napoletano che oggi ha messo in scena le comiche...
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Connessione tra malavita e politica "Questa è l’ennesima riprova di quello che diciamo da anni - spiega il procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria Nicola Gratteri - c’è un’intima connessione tra 'ndrangheta e certa politica. La 'ndrangheta vota e fa votare. E non è né di destra né di sinistra".
Questi personaggi a livello locale non hanno indirizzo o costume politico, spesso vanno semplicemente dove c'è più garanzia di essere eletti...cioè tra PD, UDC o PDL. L'unico partito pulito sembra la Lega...ma magari prima o poi verrà beccato anche un loro esponente locale perchè il malcostume è generale.
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Boutade savianana a parte (puntualmente smentita dai fatti), no.
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Sbaglio o le varie teorie Travagliate di qualche mese fa hanno preso un'altra mazzata nei denti, a seguito delle dichiarazioni di Brusca?
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Walter Block
Boutade savianana a parte (puntualmente smentita dai fatti), no.
se trovo l'articolo di cui mi ricordo lo posto... in ogni caso non sarebbero grandi nomi, eh...
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Chiwaz
Sbaglio o le varie teorie Travagliate di qualche mese fa hanno preso un'altra mazzata nei denti, a seguito delle dichiarazioni di Brusca?
Rinfrescami la memoria che teorie erano?
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Un altro bel colpo... si parla di 600 milioni di euro!
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Clan Mallardo, sette arresti
In manette il boss di Giugliano
Le aziende del clan avevano acquisto il controllo di interi settori economici tra Roma e Napoli. Sequestrati 900 immobili e 23 aziende, per un ammontare complessivo di oltre 600 milioni di euro. Sigilli anche su alcuni cantieri edili e su circa 230 tra terreni e unità immobiliari
http://napoli.repubblica.it/images/2...9fb7fe3121.jpg
E' scattata questa mattina all'alba l'operazione coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli che vede impegnati circa 500 militari della guardia di finanza dei Comandi Provinciali di Roma e Napoli nell'esecuzione degli arresti nei confronti di sette persone, con l'accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso. Preso anche Feliciano Mallardo, detto "o' sfregiato", il boss del clan camorrista di Giugliano, in Campania. Sequestrati 900 immobili e 23 aziende, per un ammontare complessivo di oltre 600 milioni di euro.
Gli arrestati, secondo le indagini condotte dai finanzieri, sono appartenenti ad una cellula, direttamente comandata dai vertici del clan Mallardo, che aveva costituito numerose società, operanti nelle province di Roma e Napoli, con le quali venivano investite le ingenti risorse derivanti dai traffici illeciti. Le aziende del clan avevano acquisto il controllo di interi settori economici: dalla produzione e commercializzazione del caffè, ai centri scommesse, al commercio all'ingrosso di bibite e prodotti parafarmaceutici. Nel settore edile gli arrestati hanno effettuato, per conto del clan Mallardo, speculazioni edilizie e costituito numerose società immobiliari operanti soprattutto in provincia di Roma.
Sigilli su alcuni cantieri edili e su circa 230 tra terreni e unità immobiliari tra Roma, Mentana, Guidonia Montecelio, Monterotondo e Sant'Angelo Romano.
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Angels
Rinfrescami la memoria che teorie erano?
Mangano bla bla le stragi di Capaci e via D'Amelio bla bla il mandante era Berlusconi bla bla bla.
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Ormai Roma è della malavita organizzata, un altro motivo per tagliare drasticamente i fondi pubblici alla capitale e portare via poltrone e ministeri...però i soliti illuminati irridicibili preferiscono parlare della Lombardia e di Milano. :facepalm:
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Mafia, cinque arresti tra Altamura e Gravina
sequestri per milioni e milioni di euro
Un centinaio di carabinieri sono impegnati in una duplice operazione della dda di Bari. Tra le persone colpite dalle misure del gip anche due appartenenti al clan Dambrosio, che devono rispondere di favoreggiamento della prostituzione
Dalle prime luci dell'alba un centinaio di Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, supportati da un elicottero e da unità cinofile, stanno effettuando ad Altamura e Gravina in Puglia, una duplice operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Bari, finalizzata all'esecuzione di altrettante ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del locale Tribunale.
I provvedimenti restrittivi complessivamente riguardano 5 persone, due delle quali appartenenti al clan "Dambrosio", che dovranno rispondere a vario titolo di estorsione aggravata dal metodo mafioso e di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Nel corso dell'operazione saranno sottoposti a sequestro beni mobili ed immobili per un valore di 5 milioni di euro, costituiti da appartamenti, appezzamenti di terreno, strutture ricettive, quote societarie e autovetture di grossa cilindrata.
http://bari.repubblica.it/cronaca/20...euro-16030400/
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Altro colpo alla mafia: catturato il superlatitante Pacilli, nella top 30 dei più pericolosi.
FOGGIA - Terzo colpo decisivo della Dda di Bari. Giuseppe Pacilli, 39 anni di Monte Sant'Angelo, detto 'Peppe u' montanarè' è stato arrestato questa mattina dalla squadra mobile di Foggia e dagli agenti del commissariato di Manfredonia. Considerato uno dei 30 più pericolosi latitanti d'Italia, deve scontare undici anni di reclusione per mafia. Pacilli è considerato un capoclan della mala organizzata garganica e vicino al clan Li Bergolis. Aveva fatto perdere le sue tracce da oltre due anni. Pacilli è stato sorpreso in un casolare alla periferia di Monte Sant'Angelo. Gli agenti lo hanno trovato in possesso di una pistola calibro 9 e di due caricatori. Accusato anche di associazione mafiosa e di estorsione e ritenuto appartenente al clan Li Bergolis, Pacilli non ha avuto il tempo di reagire perché gli agenti lo hanno immediatamente bloccato, senza peraltro utilizzare le armi.
Nella guerra di mafia che ha bagnato di sangue il Gargano, Pacilli era il braccio operativo del boss Franco Libergolis (nipote di Francesco), catturato, lo scorso anno, dopo un periodo di prolungata latitanza. A seguito di tale arresto, Pacilli ha, via via, assunto un ruolo di leadership all'interno del gruppo di appartenenza assurgendo ai vertici del clan.
Attualmente è il più pericoloso criminale della Puglia e dalle sue decisioni dipendono le strategie mafiose che ispirano la vita delinquenziale del gruppo Libergolis. Dalle attività investigative e', infatti, emerso che ha continuato a gestire, in particolare, il settore delle estorsioni che incide pesantemente sul tessuto economico dell'area garganica.
La cattura di Pacilli è avvenuta attraverso un'irruzione effettuata in un casolare, dove il ricercato si nascondeva, individuato mediante ''sofisticate attività tecniche, realizzate nei confronti dei fiancheggiatori''. Il latitante era armato ed aveva con sé una somma di circa 5.000 euro. L'intervento è stato compiuto da unità elitrasportate della Polizia di Stato. L'arresto ''é il frutto di mirate indagini svolte da un gruppo di lavoro composto da operatori del Servizio Centrale Operativo e delle Squadre Mobili di Foggia e bari, nel contesto di uno specifico dispositivo di intervento predisposto dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza teso ad aggredire le cosche mafiose operanti in puglia''. L'attività di ricerca di Pacilli è stata coordinata dai magistrati della Procura Distrettuale Antimafia di Bari.
LE REAZIONI - Soddisfazione è stata espressa dal ministro Maroni: "Questa notte è stato assicurato alla giustizia uno dei più pericolosi latitanti in circolazione in italia. Faccio i miei complimenti al capo della polizia, prefetto Antonio Manganelli, al servizio centrale operativo e alla squadra mobile di Foggia. Ricordo benissimo la riunione del tavolo tecnico di coordinamento Bari-Foggia, dedicata proprio alla cattura di Giuseppe Pacilli, a cui partecipai personalmente".
Anche dal ministro della Giustizia Alfano plausi all'operazione: "L'arresto di oggi segna un altro importante passo nella lotta alla criminalità organizzata - ha detto dopo una telefonata con il procuratore capo di Bari, Antonio Laudati, per complimentarsi del risultato ottenuto - Con la cattura di Pacilli è stato inferto un colpo durissimo ai vertici della mafia pugliese, protagonista di una delle maggiori penetrazioni criminali a livello nazionale e internazionale". "Il mio plauso - conclude il ministro Alfano - è rivolto alla magistratura barese puntualmente al servizio dello Stato a garanzia dei principi di giustizia e di legalità e agli uomini dello Sco pugliese per l'eccellente lavoro svolto che ha permesso di assicurare alla giustizia un pericoloso criminale".
La cattura del latitante Giuseppe Pacilli ''é una operazione di polizia che ha caratteri eccezionali: per il risultato raggiunto, per la tenacia impiegata nel conseguirla, per il tempismo nella esecuzione, per la generosità e la dedizione degli uomini delle squadre mobili delle questure di bari e di Foggia e dello Sco, per la tecnologia adoperata''. E' quanto afferma il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano.
L'ARRESTO DI LI BERGOLIS - Quello di Pacilli è il terzo blitz antimafia vincente negli ultimi otto mesi e ha dato scacco ad altrettanti 'signorottì che dominavano il Gargano: il 26 settembre dello scorso anno finì in manette a Monte Sant'Angelo il Franco Li Bergolis, anch'egli considerato uno tra i 30 più pericolosi latitanti d'Italia. Era tornato a casa dalla moglie per festeggiare l'anniversario di matrimonio, ma i militari lo braccavano da tempo e attendevano una sua mossa falsa. Li Bergolis, 32enne, aveva fatto perdere le sue tracce da due anni, da quando era stato scarcerato per decorrenza dei termini. Sulla sua testa un ergastolo per mafia, omicidio e reati legati alla droga. Nipote del boss "Ciccillo", Li Bergolis era considerato a capo di un sodalizio criminale che in quarant'anni ha macchiato il Gargano di sangue e soprusi di ogni genere, soprattutto nei confronti dei commercianti ai quali veniva imposto regolarmente il pagamento del pizzo. Gli inquirenti sono certi che Li Bergolis fosse nella cabina di regia di sei omicidi e due agguati falliti dall'aprile del 2009 ad oggi.
BLITZ MEDIOEVO - Poco meno di un mese fa, il 15 aprile, fu la volta di Angelo Notarangelo detto 'Cintaridd' e considerato a capo di un'associazione malavitosa di Vieste. Il blitz fu chiamato "Medioevo" (l'era in cui Vieste era caduta sotto il dominio del suo "signorotto della mala") e Pacilli e i suoi sodali sono stati accusati di aver formato una banda dedita alle estorsioni, aggravate da una condotta tipicamente mafiosa, che terrorizzava i commercianti con l'imposizione del pizzo fino a 20.000 euro, tanto da causare la chiusura di diversi esercizi commerciali.
http://bari.repubblica.it/cronaca/20...illi-16170735/
Preso un altro, la lista si restringe a 14 latitanti. :sisi:
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nel silenzio dei travaglio, d'avazo e santoro hanno pure smascherato ciampi, scalfaro e conso che hanno tolto il 41bis a decine di boss, nel silenzio della stessa fauna che s'indigna per lo stalliere di berlusconi. :asd:
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Walter Block
Preso un altro, la lista si restringe a 14 latitanti. :sisi:
Purtroppo immagino che scalino quelli sotto
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No hanno deciso che arrestato uno non lo sostituiscono, così possono far credere che non c'è ricambio ai vertici
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Originariamente Scritto da
Walter Block
Manu, lascia che faccia parlare Grattieri, uno degli uomini della magistratura rimasti onesti anche intellettualmente, al contrario dei soliti noti tra cui un napoletano che oggi ha messo in scena le comiche...
Questi personaggi a livello locale non hanno indirizzo o costume politico, spesso vanno semplicemente dove c'è più garanzia di essere eletti...cioè tra PD, UDC o PDL. L'unico partito pulito sembra la Lega...ma magari prima o poi verrà beccato anche un loro esponente locale perchè il malcostume è generale.
Gratteri dice anche che le indagini dovrebbero esser fatte quasi solo con le intercettazioni a tappeto.
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Originariamente Scritto da
Vitor
No hanno deciso che arrestato uno non lo sostituiscono, così possono far credere che non c'è ricambio ai vertici
non va mai bene niente :asd:
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*eddie*
Gratteri dice anche che le indagini dovrebbero esser fatte quasi solo con le intercettazioni a tappeto.
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Si, basta che poi da un campione di 170.000 intercettazioni non ne siano estrapolate ed usate 40 per comporre l'accusa, escludendo quelle di "chi non interessava"... ;)
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Originariamente Scritto da
*eddie*
Gratteri dice anche che le indagini dovrebbero esser fatte quasi solo con le intercettazioni a tappeto.
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In realtà ha detto proprio il contrario: le intercettazioni sono solo dei mezzi di ricerca della prova, in tribunale hanno valore zero, se i fatti poi le smentiscono.
Se qualcuno dice "uccido il papa", bisogna poi andare a verificare se è morto sul serio. Molte toghe rosse faticano a comprenderlo, e che siamo in un Paese che sulla carta si professa liberale.
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Operazione Tetragona: smantellate cosche mafiose di Gela estese al Nord
In particolare nelle province di Varese e Genova: 63 mandati di arresto
Accuse di estorsione, associazione mafiosa, traffico di droghe e incendi
MILANO - Vasta operazione antimafia contro le cosche mafiose di Gela che avevano esteso le proprie attività illecite anche in alcune zone del Nord Italia. La polizia ha infatti eseguito 63 mandati di arresto (27 effettuati nella notte, 36 notificati in carcere) tra Sicilia, Lombardia e Liguria nei confronti di esponenti dei clan Rinzivillo ed Emmanuello. Le accuse sono di estorsione, associazione mafiosa, traffico internazionale di sostanze stupefacenti, incendi, detenzione e porto di armi. L'indagine è stata condotta dallo Servizio centrale operativo e dalle squadre mobili di Caltanissetta, Varese e Genova, due province del Nord dove le cosche gelesi si sarebbero insediate da tempo. Nell'ambito dell'operazione, denominata «Tetragona» le cui indagini sono durate tre anni, sono stati anche sequestrati appartamenti, ville e società edili, per un valore di oltre 10 milioni di euro.
DROGA - Gli affiliati delle due cosche, da tempo in lotta tra loro per il predominio mafioso, erano inoltre coinvolti in un traffico di cocaina importata dalla Repubblica Dominicana, i cui proventi venivano reinvestiti in immobili e imprese commerciali nel Nord. Sono state infine accertate numerose estorsioni nei confronti di imprenditori del settore edile e di titolari di esercizi commerciali. Tra gli arrestati anche un dipendente del Comune di Gela, Angelo Camiolo, che informava la cosca sugli appalti comunali e incassava il «pizzo» dagli imprenditori che effettuavano i lavori.
INDAGINI - I clan Rinzivillo e ed Emmanuello erano entrambi legati al capomafia della provincia di Caltanissetta, Piddu Madonia, catturato nel 1992. Dopo la morte del boss Daniele Emmanuello nel 2007, i Rinzivillo tentarono di riconquistare il comando, approfittando della momentanea instabilità al vertice di Cosa nostra. Il clan sarebbe riuscito a infiltrarsi nel Nord Italia, in particolare nella zona di Busto Arsizio, grazie a imprenditori gelesi compiacenti e ad alcuni affiliati. Quindici imprenditori hanno denunciato intimidazioni e richieste di tangenti. Sono stati inoltre ricostruiti decine di episodi estorsivi. Le indagini si sono avvalse della collaborazione di diversi pentiti appartenenti alla Stidda e a Cosa nostra.
http://www.corriere.it/cronache/11_m...e62858c8.shtml