Visualizzazione Stampabile
-
Riferimento: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]
Di seguito articolo di apertura della più volte citata rivista "Analisi Difesa"; interessante anche considerando che, nonostante la intensa "attività" italiana riferita (ed immaginabile...), tutto sommato le truppe italiane sono, tra quellle schierate, ancora quelle con il minor numero di perdite e di imboscate subite...
Efficacia/efficienza del nostro operato e della nostra "intelligence" o operatività "gonfiata"?
Saluti
di Gianandrea Gaiani
6 luglio - I nostri lettori ben sanno quanto Analisi Difesa abbia evidenziato negli ultimi anni l’eccessivo riserbo che ha avvolto le informazioni relative agli impegni militari italiani in Iraq e Afghanistan, Un riserbo sconfinato nella vera e propria censura durante gli anni del governo Prodi, che ha spesso impedito che l’opinione pubblica e i contribuenti venissero informati su scontri a fuoco, impiego di mezzi e reparti e atti di valore compiuti in combattimento dai nostri soldati. Oggi che a Washington l’amministrazione Obama ha imposto un criptico linguaggio politically correct alla comunicazione sulle guerre in atto abrogando l’uso dei termini “guerra globale al terrore” sostituito dal più innocuo “operazioni d’emergenza oltremare” (contingency operation overseas) e persino “atto terroristico” rimpiazzato da “disastro causato dall’uomo” (man-caused disaster), ci sembra importante sottolineare l’inversione di tendenza in atto in Italia. Dopo anni di silenzi e sfumature lessicali intorno alle operazioni di combattimento sostenute dagli italiani il Ministero e lo Stato Maggiore della Difesa stanno attuando una vera e propria rivoluzione che finalmente imprime una svolta all’insegna della trasparenza e della chiarezza. Dopo aver rimosso nell’agosto scorso il blocco alle visite dei giornalisti a Herat ora la Difesa ammette apertamente che i nostri soldati combattono e uccidono i talebani fornendo cronache dettagliate e bilancio delle perdite stile “bollettino di guerra”. Fino all’anno scorso il nemico non veniva neppure menzionato dalle fonti della Difesa, i nostri soldati agivano solo per difendersi dalla minaccia portata da "elementi armati ostili", oppure da "sconosciuti", "aggressori" o "forze non identificate". Oggi anche il linguaggio ufficiale della Difesa utilizza il termine “insorti”, standard tra gli alleati della NATO, seguendo un cambio di indirizzo annunciato nel luglio scorso dal ministro Ignazio La Russa nella base di Farah dove per la prima volta vennero “sdoganate” davanti ai media italiani le forze speciali della Task Force 45 schierate in quell’area calda e dove per la prima volta un ministro della Repubblica dichiarò che “i nostri soldati combattono”. L’intensificarsi degli scontri nelle ultime settimane ha reso ancor più palese il cambiamento sul fronte della comunicazione. Il 29 maggio, per la prima volta, al termine di un combattimento a Bala Murghab nel quale tre paracadutisti rimasero feriti, il comunicato del comando di Herat ha annunciato che nella battaglia “sono stati uccisi 25 insorti”. Mai prima d’ora gli italiani avevano annunciato il numero di nemici che avevano ucciso. Nei giorni successivi la stessa fonte ufficiale informa che i mortai da 120 millimetri e gli elicotteri Mangusta hanno “neutralizzato” avamposti e postazioni degli insorti. Il 3 giugno viene annunciato l’arresto di quattro insorti nella provincia di Farah da parte di truppe afgane affiancate da forze speciali italiane della Task Force 45 che sequestrano anche un ingente carico di oppio. Anche in questo caso si tratta del primo annuncio di attività anti-narcos da parte degli italiani e una delle prime notizie a essere diffusa circa le attività della TF-45. Il 10 giugno il comando di Herat rese noto che nei combattimenti a Bala Murghab sono stati ''neutralizzati circa 90 insorti e uccisi due importanti capi taleban della zona di Badghis''. Sempre in giugno dall’Ufficio Pubblica informazione sono giunte notizie dettagliate sulle battaglie sostenute a Farah e Bala Murghab nelle quali sono stati uccisi in combattimento oltre un centinaio di insorti. Sembrano finiti i tempi in cui i cingolati corazzati da combattimento Dardo venivano definiti “veicoli protetti” sottolineandone la corazzatura ma glissando silla potenza di fuoco e gli elicotteri da combattimento Mangusta diventavano “da esplorazione e scorta”. Manca un solo un ultimo passo per allineare l’informazione “di guerra” italiana agli standard anglo-americani: l’istituzione dei reporter “embedded” e non solo "ospiti" dei contingenti e in quanto tali tenuti lontano per quanto possibile dalle zone di combattimento. Occorre un vero e proprio “contratto” come quello utilizzato in USA e Gran Bretagna che consenta anche ai giornalisti italiani di seguire in prima linea le truppe, raccontando le operazioni ma rispettando le regole poste dai militari per lavorare in condizioni di rischio elevato. Anche in Italia i tempi sono ormai maturi per questo passo avanti che garantirebbe la massima trasparenza nell’informazione e una più nitida visibilità mediatica al lavoro dei nostri militari.
-
Riferimento: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]
"reporter embedded"="massima trasparenza nell'informazione"? ma questo qui all'epoca della guerra in iraq cosa guardava in tv, rai gulp? mi faccio grasse risate... :muaha:
PS: cercando task force 45 su google appaiono tra i primi link messaggi e articoli di febbraio, settembre e dicembre 2008.
tah, in 5 secondi un blog dedicato http://byebyeunclesam.wordpress.com/...n-afghanistan/ con notizie a partire dal 2006.
CASPITA che censura soffocante... :asd:
-
Riferimento: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]
Quanti usano google come quotidiano?
Saluti.
-
Riferimento: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]
Personalmente concordo con l'articolo, l'orientamento mi pare decisamente cambiato.
Edit: ho avuto modo di leggere un pò del blog indicato e l'ho trovato di una parzialità e faziosità imbarazzante che ai miei occhi ne fa perdere grandemente in fatto di credibilità
Soprattutto quando perora tesi complottistiche varie.
-
Riferimento: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]
Sono d'accordo sulla prima parte, non su quella relativa ai reporter embedded. :sisi:
-
Riferimento: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]
Citazione:
Originariamente Scritto da
Von Right
Edit: ho avuto modo di leggere un pò del blog indicato e l'ho trovato di una parzialità e faziosità imbarazzante che ai miei occhi ne fa perdere grandemente in fatto di credibilità
Soprattutto quando perora tesi complottistiche varie.
guarda, io non ne ho letto neanche 3 righe, di quel blog.
l'ho tirato fuori (in 5 secondi, appunto) solo per smentire che ci sia stata una qualche forma di censura o silenzio imposto sulle notizie sulla task force 45, che nell'articolo di analisi difesa sembra sia uscita in questi giorni dalla clandestinità:cortina di nebbia tanto soffocante che perfino un blog qualunque ne può citare formazione, composizione, attività varie, e ben prima delle date citate.
-
Riferimento: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]
Beh notizie ne son sempre filtrate ma mi pare che oggi ne arrivino molte di più, credo sia questo che l'articolo voleva mettere in evidenza.
In effetti se non ricordo anche raid ha parlato più volte della task force 45, più che censura direi che si è cercato di limitarne la visibilità, no?
Giusto qualche tempo fa notavo come si stiano moltiplicando i video su youtube dedicati ai nostri militari quando solo qualche anno fa si trovava poco niente.
Al di là delle puntualizzazioni credo concorderai che l'argomento "esercito" si sta un pò sdoganando, forse sta passando l'effetto "guerra persa".
-
Riferimento: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]
più che altro penso stia passando la ritrosia a chiamare "guerra" la guerra.
perchè fino a ieri, avresti ragionato così: oibò, dunque stiamo combattendo una guerra. e i nemici come si chiamano? terroristi? nossignore, contro i terroristi si arrestano e processano. quelli con cui si combatte, guardacaso, si chiamano soldati.
non a caso "mr obama" adesso li fa chiamare "insorti".
un'ammissione tanto banale che nei periodi della grancassa della lotta al terrorismo non ci si poteva certo permettere; oggi che la grancassa non suona più (o suona altre musiche), l'ammissione risulta decisamente meno pericolosa, soprattutto in un'italia dove oramai leggi, regole e costituzione sono soltanto deboli eco di suoni in lontananza: viceversa l'italico coraggio e l'amore per la patria sono salutari contraltari al viavai di mignotte e al profluvio di scandali, furti, ruberie, illegalità, depredamento dello stato e indegnità morali varie, e dunque vi si dà visibilità.
così la grancassa cambia spartito, e via a sviolinare l'onore e la gloria e il sacrificio dell'eroico caduto. senza che ovviamente nessuno si domandi dov'è la differenza tra l'eroico caduto (cui va tutta la stima e l'ammirazione di chi rischia la vita per dovere) e chi la pelle invece gliel'ha fatta, che appunto è nessuna, se non sul piano morale (in generale opinabile; per l'afghanistan, per l'appunto molto opinabile; per l'italia, opinabilissimo): sempre soldati che combattono per la causa che ritengono giusta (pregasi suonare in sottofondo "la guerra di piero": stesso umore, ma diverso colore).
ma già, l'uguaglianza viene comoda solamente quando si devono uguagliare filonazisti repubblichini e partigiani: lì improvvisamente le considerazioni morali non valgono più, forse perchè fatte da persone che una morale tra di loro sanno e ammettono, in fondo, di non averla, ma fingono educatamente con gli stranieri?
verrà un tempo in cui le menti ottenebrate dalla propaganda saranno in grado di fare, senza la spinta della grancassa, analogo paragone autonomamente (polizia : terroristi = bombardieri : soldati) per iraq, palestina, kurdistan, e mille altri luoghi "coda di paglia" dell'occidente? non oso sperarlo.
-
Riferimento: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]
martedí parto per l' austria.... con visita al nido dell' Aquila e scappatina a Legoland al ritorno per fare rifornimento di pezzi speciali... (:rotfl:)
-
Riferimento: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]
Citazione:
Originariamente Scritto da
Desert Eagle
martedí parto per l' austria.... con visita al nido dell' Aquila e scappatina a Legoland al ritorno per fare rifornimento di pezzi speciali... (:rotfl:)
cazz i lego!!! che voglia che mi hai fatto venire. buon viaggio:ciaociao:
-
Riferimento: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]
Citazione:
Originariamente Scritto da
dukema
cazz i lego!!! che voglia che mi hai fatto venire. buon viaggio:ciaociao:
allora:
- ieri son arrivato fino ad innsbruck... mi aspettavo di più.... :sisi:
mi son fermato a St. Anton e devo dire che ho preferito quest' ultimo.... :sisi:
- oggi, Innsbruck-Salisburgo... con "sosta" a Berchtesgaden :D.... c***o quanti turisti! Si arrivava fino a dove c'era il berghof e poi con 6 autobus ci hanno fatto salire su una strada larga 3 metri fino all ascensore in bronzo...(ci stavan 20 persone!) che ci ha portati al nido dell' aquila.... (pieno di gente!!!!) Eccezzionale la vista e l' atmosfera....
... buona la documentazione e il resto.... :sisi:
Ve lo consiglio di visitare, se passate di lì ;)
- e domani si va a monaco.... :)
-
Riferimento: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]
Solita A.D.
2 agosto.
Il rafforzamento del dispositivo militare italiano schierato in Afghanistan è stato confermato dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa, prima durante la visita a Herat per “verificare sul campo le condizioni effettive di sicurezza e la possibilità di incrementarle” e poi in Parlamento il 28 luglio.Tra le misure annunciate alcune risultano chiare e importanti, altre suscitano perplessità e altre ancora sembrano del tutto fuori luogo. Vediamole una ad una.
A-129 Mangusta
L’invio di una quarta coppia di elicotteri da combattimento (ma La Russa non esclude l’invio di altri A-129 in futuro) consentirà di dare respiro alle 6 macchine schierate a Herat, Farah e Qal-i-Now impiegate senza sosta negli ultimi due mesi per appoggiare l’offensiva su Bala Murghab e respingere gli attacchi talebani a Farah. In due anni di operazioni in Afghanistan i velivoli della Brigata Friuli si sono dimostrati insostituibili nel supporto di fuoco ravvicinato e i due rinforzi aggiungeranno volume di fuoco all’Aviation Battalion, l’unità tattica che l’Aviazione dell’Esercito ha costituito a Herat raggruppando i Mangusta, i 4 CH-47 e i 3 AB-412 appena arrivati, in un’unità operativa indipendente dalla Joint Air Task Force dell’Aeronautica dalla quale dipendono ora solo i 2 Tornado (più 2 in arrivo) , i 2 Predator e i 3 AB 212 di Aeronautica e Marina.
Predator
L’aumento degli UAV da 2 a 3 o 4 è sicuramente utile ad aumentare le capacità di sorveglianza ma non è un vero rinforzo. In realtà già l’anno scorso i Predator erano 3 poi uno è stato ritirato dall’Afghanistan forse per le esigenze interne legate al vertice del G-8 a L’Aquila. L’impiego degli UAV nella lotta agli ordigni improvvisati (IED) richiede anche nuovi software per l’analisi del terreno mentre sarebbero utili anche un po’ di armi imbarcate per poter colpire direttamente le forze nemiche individuate senza dover dirottare sul bersaglio altri velivoli o forze terrestri. Un’esigenza che emergerà ancor più prepotentemente con i nuovi Reaper acquistati dall’Aeronautica, macchine con una grande capacità di carico bellico che americani e britannici impiegano sempre più di frequente in azioni di guerra ma che l’Italia ha acquisito disarmati, privi cioè di bombe e missili.
Lince o Freccia ?
Sulla protezione offerta dai mezzi terrestri il ministro ha fatto bene a precisare in Parlamento che “la sicurezza al cento per cento non può esistere” anche se il dibattito apertosi dopo la morte del caporal maggiore Alessandro Di Lisio sulla bontà del Lince si è subito trasformato in farsa.
Anche l’ultimo attentato ha dimostrato la validità del Lince considerato che i tre militari all’interno del mezzo hanno riportato solo contusioni e lievi ferite, le stesse subite da altri militari italiani colpiti a bordo dei Lince da una ventina di Ied dal 2007 a oggi nei quali una dozzina di Lince hanno subito danni gravi mentre i feriti più seri sono sempre stati i mitraglieri esposti sulla “ralla”, la piattaforma girevole situata sul tetto del mezzo sulla quale è installata una mitragliatrice. L’esposizione del mitragliere, imposta dall’esigenza che ogni veicolo possa combattere, è un problema noto alla Difesa e il 16 giugno il ministro Ignazio La Russa parlò di “migliorare la sicurezza dei militari che stanno fuori dai blindati”. La soluzione è rappresentata dall’adozione di torrette automatizzate “a controllo remoto” equipaggiate con mitragliatrici e visori e manovrate dai militari dall’interno del Lince. I britannici, che a causa degli Ied hanno perduto i tre quarti dei 191 soldati caduti in Afghanistan, stanno acquistando diversi tipi di veicoli protetti inclusi 450 Lince, ribattezzati Panther, dotati di una torretta prodotta da Bae Systems e armata con una mitragliatrice da 12,7 millimetri. Anche i blindati Puma utilizzati dagli alpini nell’area di Kabul presentarono la stessa problematica che causò la morte di quattro soldati, uccisi da due Ied nella Valle del Mushai nel 2006, ma solo alla fine del 2007 vennero dotati di torrette Oto Melara, le Hitrole che in versione più leggera potrebbero esser installate anche sui Lince. Non ha molto senso invece l’annuncio dell’invio del ruotati Freccia definiti più protetti dei Lince. Innanzitutto si tratta di macchine diverse per ingombro e pesi (meno di 7 tonnellate il Lince, ben 27 il Freccia) e poi sono mezzi che hanno compiti diversi. Il Freccia è un veicolo da combattimento trasporto truppe, destinato alle Brigate Medie per portare una squadra di fanti sul campo di battaglia. Derivati dai Centauro hanno lo scafo piatto anche se sono stati dotati di protezioni specifiche contro le IED. Il loro impiego non avrebbe la stessa versatilità del Lince che nella sua categoria non teme rivali quanto a protezione come dimostrano i 2.500 esemplari ordinati da dieci eserciti molti dei quali proprio per impiegarli in Afghanistan. Sulla mulattiera che da Herat conduce a Bala Murghab, nelle montagne della provincia di Badghis, i Lince in alcuni tratti transitano sfiorando su entrambi i lati le pareti di roccia. I Freccia non ci passerebbero. Si è parlato anche dell’invio dei corazzati da combattimento Dardo, più pesanti e protetti dimenticando che 8 Dardo sono già da 2 anni operativi nell’ovest afgano. Si sono distinti in diversi combattimenti ma i Dardo (come i Freccia) non possono essere impiegati ovunque in Afghanistan e soprattutto non possono sostituire i Lince.
E la potenza di fuoco?
Il dibattito si è incentrato sulla necessità di offrire maggiore protezione alle truppe sul terreno mentre poco interesse sembra suscitare la necessità di incrementare la potenza di fuoco, specie a lunga distanza. Finora il supporto di fuoco “pesante” è stato garantito dagli elicotteri Mangusta e dai mortai da 120 millimetri, peraltro giunti in Afghanistan solo nella primavera scorsa. Bocche da fuoco che a Bala Murghab come nella valle del Mushai hanno decimato i talebani con un tiro accurato grazie anche agli acquisitori degli obiettivi del 185° reggimento. Altri contingenti (USA, Canada, Gran Bretagna e Olanda) impiegano da tempo e con successo obici da 155 millimetri con gittate ben superiori ai 13 chilometri dei mortai Thomson–Brandt. Gli olandesi in particolare hanno impiegato nella provincia di Oruzgan i semoventi Pzh-2000 in servizio anche presso l’esercito italiano. Una decina di semoventi di questo tipo, posizionati a coppie nelle basi più esposte soprattutto nelle province di Farah e Herat consentirebbe di tenere sotto tiro quasi tutti i potenziali bersagli garantendo una precisione accurata fino a 40 chilometri e tutta la potenza di un obice di questo calibro.
Tutti all’Ovest
La notizia più importante circa il rafforzamento del dispositivo italiano riguarda la prossima concentrazione di tutte le forze italiane nell’Ovest. In autunno, quando il 186° reggimento Folgore lascerà la base di Camp Invicta alla periferia di Kabul verrà rimpiazzato da unità alleate (probabilmente francesi o turche). La fine della presenza italiana nel settore di competenza del Regional Command Capital permetterà di dislocare il Battle group italiano nell’area di Shindand, tra Herat e Farah, uno dei punti più caldi dell’ovest all’imbocco della Zerkoh Valley controllata dai talebani.. In questa zona oggi è presente solo un piccolo reparto di forze speciali afgane e americane mentre nella vicina base di Adraskan una cinquantina di carabinieri addestrano i reparti scelti della polizia afgana. I battaglioni di fanteria italiani nell’ovest saliranno così a 3 ai quali si aggiunge il Battle group spagnolo destinato a operare nella provincia di Badghis ma limitato dai rigidi caveat posti dal governo Zapatero e costituito da una compagnia alla quale se ne aggiungeranno altre 2 con l’arrivo dei rinforzi di Madrid. Un anno or sono nell’ovest operava un solo Battle Group italo-spagnolo con 4 compagnie. Un potenziamento necessario dopo che il comandante alleato, generale Stanley McChrystal, ha ammesso che “nell’ovest gli insorti oppongono una resistenza più forte che in altre aree”
Tornado o Typhoon?
Non ci riferiamo all’Eurofighter Typhoon ma al veterano della Seconda guerra mondiale Hawker Typhoon impiegato dalla RAF per colpire bersagli terrestri con i cannoncini da 20 millimetri e 900 chili di razzi e bombe. Il paragone ironico tra questo pezzo da museo e i Tornado IDS della nostra Aeronautica è sorto spontaneo quando il ministro La Russa ha annunciato che i 2 Tornado schierati in Afghanistan potrebbero non occuparsi solo di ricognizione, come hanno fatto finora, ma anche di supporto alle truppe a terra dove “potrebbero intervenire utilizzando i cannoncini che hanno a bordo”. Impiegare i Tornado (recentemente aggiornati allo standard MLU con la spesa di circa 200 milioni di euro) in grado di lanciare ordigni di precisione per mitragliare i talebani con i cannoncini Mauser da 27 millimetri, come un Hawker Typhoon mitragliava le colonne tedesche nella Francia del 1944, ci sembra francamente “una boiata pazzesca”. Non certo la prima nella storia a tratti ridicola delle guerre di pace italiane anche se da questo governo e dalla sua ampia maggioiranza è lecito aspettarsi un maggiore coraggio nelle scelte "belliche". E' vero che in condizioni particolari o di emergenza anche i cannoncini possono dire la loro. Come accadde agli Harrier della RAF che nell’estate 2006 colpirono i talebani con i cannoncini dopo aver esaurito le bombe per dare una mano ai difensori dei fortini di Helmand assediati dai jihadisti. Un’eccezione che non cancella l’impiego standard dei jet in Afghanistan per lanciare bombe guidate come gli 8 Tornado della RAF basati a Kandahar o come i Mirage, Rafale ed F-16 degli altri alleati. Un impiego escluso però (per ora) dal ministro La Russa a conferma che il governo vuole evitare l'uso delle bombe per i possibili rischi di provocare danni collaterali, cioè scomode vittime civili che peraltro non è detto vengano evitate con raffiche di Mauser. Motivazioni che non giustificano un impiego dei Tornado improprio e anche pericoloso per il rischio di esporre i jet al fuoco delle armi automatiche dei jihadisti.
Arrivano gli AMX ?
Pare evidente che se spetta al governo decidere l’uso o meno della forza ai militari si dovrebbe poi lasciare la piena autonomia per scegliere munizioni o equipaggiamenti da impiegare nei combattimenti. Il dibattito sull’impiego dei Tornado con i cannoncini suscita ulteriori perplessità dopo che l’Aeronautica ha annunciato l’invio di 10 cacciabombardieri AMX Acol e 34 piloti di Istrana e Amendola alle esercitazione Green Flag e Red Flag presso la base aerea americana di Nellis (Nevada). Il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica, generale Daniele Tei, ha precisato che il rischieramento addestrativo avrà una durata complessiva di quattro settimane e che mezzi e uomini che si addestreranno in Nevada potrebbero essere impiegati in Afghanistan a partire dal prossimo ottobre. Dell’arrivo degli AMX però in Parlamento il ministro non ha parlato. Gli AMX rimpiazzeranno probabilmente i 4 Tornado anche per la ricognizione ma potranno sparare anche loro solo con i cannoncini? Sarebbe ridicolo soprattutto se si considera i molti milioni di euro sborsati per ammodernare i velivoli, trasferirli e mantenerli iin Afghanistan. Inoltre alla Green Flag ci si addestra ad attaccare obiettivi al suolo (con le bombe guidate) in supporto alle truppe a terra in uno scenario simil-afgano. Ma allora se gli AMX andranno in ottobre a bombardare i talebani perché oggi va in scena la farsa dei Tornado "in action" solo con i cannoncini?
-
Riferimento: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]
Certo che quelle del Freccia e dei cannoncini (ma credo che questa sia stata dettata più da scarsa cognizione tecnica, di La Russa, che non da una "precisa" volontà politica) sono davvero barzellette gustose...
-
Riferimento: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]
La mia impressione è che ogni volta che parli La Russa dica una boiata. Comunque è oggettivo che in Afghanistan risulterebbero più utili velivoli CAS come gli AMX invece di bombardieri come il Tornado.
-
Riferimento: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]
Sto guardando hot shot2. A metà film il presidente degli stati uniti fa questa battuta: "... va sempre tutto storto, chiedo le tartine per il ricevimento e mi portano quelle sbagliate; nomino un ambasciatore e questo fugge dal nostro paese." Si riferisce a qualche fatto accaduto realmente o è solo una battuta?
-
Riferimento: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]
La Folgore paga un altro pedaggio di guerra.
http://www.corriere.it/esteri/09_set...4f02aabc.shtml
Sia i sei morti che i tre feriti sono del 186 paracadutisti. Onore a loro.
-
Riferimento: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]
Eventualmente ne parliamo in un topic apposta, ma vorrei sottolineare come questo episodio sia un esempio della continua evoluzione della lotta alla guerriglia.
Loro ammazzano i militari con le IED, noi mandiamo i gipponi superprotetti (i lince) e per un bel po' non ci sono morti, fino a quando quelli imparano che la soluzione è o mettere tanto esplosivo da disintegrare pure un carro armato (come l'altra volta) o far esplodere la bomba al livello del suolo in modo da colpire il mezzo lateralmente invece che da sotto, come in questo caso.
Noi mandiamo un'allerta di stare attenti alle auto con un solo guidatore, perché di solito chi si suicida non lo fa in gruppo, e loro mettono manichini negli altri posti. Noi si impara a riconoscere i manichini ed a quel punto loro mettono due suicidi direttamente sullo stesso veicolo.
-
Riferimento: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]
Mi sembra un analisi purtroppo corretta Gil-Galad.
-
Riferimento: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]
Quello che e' veramente disarmante e' il fatto che noi per proteggere i nostri uomini spendiamo milioni di euro, loro invece per ucciderli poche centinaia...Loro possono morire a migliaia e non frega niente a nessuno,se i nostri cadono l'opinione pubblica subito a gridare al ritiro,in Italia poi la cosa assume proporzioni grottesche a dir poco...
-
Riferimento: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]
Vabbè, cosa non raggiunge proporzioni grottesche in italia?
-
Riferimento: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]
Citazione:
Originariamente Scritto da
Zio S@m
Quello che e' veramente disarmante e' il fatto che noi per proteggere i nostri uomini spendiamo milioni di euro, loro invece per ucciderli poche centinaia...Loro possono morire a migliaia e non frega niente a nessuno,se i nostri cadono l'opinione pubblica subito a gridare al ritiro,in Italia poi la cosa assume proporzioni grottesche a dir poco...
Non é assurdo, é la pura e semplice normalità. Un regime democratico e dalla libera e ampia offerta mediatica non può permettersi cose che invece può permettersi un regime dittatoriale che censura i mezzi di comunicazione.
Per intenderci: se al posto dello stalinismo in unione sovietica ci fosse stata una democrazia occidentale come quelle di oggi, nel 1941 l'Unione Sovietica avrebbe chiesto la pace alla Germania. :sisi:
-
Riferimento: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]
Probabilmente dopo 3 settimane, aggiungerei :asd:
-
Riferimento: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]
A mio avviso non è solo questione di media e democrazia...
Non vorrei fare il "Fallaci" della situazione ma è evidente che, anzitutto, è questione di culture...
Qui si parla di suicida, non di gente che viene a forza mandata all'assalto, in campo aperto, a mani nude, contro i tank; si tratta di gente talmente "folle", culturalmente (almeno per i nostri parametri), che è disposta ad ammazzarsi con non so quante mutande addosso, una generica promessa di copula costante nel "giardino di Allah" e poche centinaia di dollari lasciati ai parenti stretti (o altro, le motivazioni non cambiano di molto il discorso)...
Dunque è anzitutto una questione di "valori", questo è il vero problema per noi (occidentali) e la forza di chi muove le fila di questi burattini, soprattutto a fronte di una società occidentale nella quale si è persa "l'abitudine" (a torto o a ragione) al dolore, al sacrificio e al tacito stoicismo.
Se a questo si aggiungono, poi, le "edulcorazioni" mediatiche di una guerra che non si vuol qualificare come tale (parlando solo e soltanto di ricostruzione, pacificazione, ecc., misconoscendo che tutte queste belle cose passano, prima, attaverso una vera e propria guerra -anzi guerriglia, molto peggio- per l'eliminazione fisica -atteso lo stato di fatto- di chi questo processo, per varie ragioni, non vuole) il quadro è completo ed è normale, quindi, che la gente "scanti" quando drammi come quello di un paio di gg fa ci colpiscono; non se ne riesce a fare una ragione...
Chiuderei poi con una breve riflessione sul "ritiro" strombazzato da diversi politici.
Non so, precisamente, se era necessario o meno andare in Afganistan (diversamente dall'Iraq), se altre strategie potevano rivelarsi efficaci, tuttavia ci siamo andati...
Ritirarsi adesso (come, d'altronde, stesso vale per l'Iraq) sarebbe non solo una netta sconfitta (con tutto ciò che ne seguirebbe non sul piano del mero orgoglio nazionale ma sul piano dei possibili futuri scenari internazionali) ma anche uno sfregio ai notri caduti poichè, mi pare ovvio, si renderebbe del tutto inutile la loro morte.
Saluti
-
Riferimento: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]
Trovandoci in "tema"...
Per chi è interessato, segnalo il supplemento:
http://www.esercitinellastoria.it/
Il primo numero è risultato interessante anche se avrei preferito di più (dettagli) sotto il profilo tattico.
Saluti
-
Riferimento: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]
Sono d'accordo sulla necessita' di rimanere in teatro,pero' questa guerra cosi' non la si vince,l'Isaf ha perso l'iniziativa e tiene i suoi uomini confinati all'interno delle basi o con compiti di pattuglia nelle zone strettamente limitrofe,mentre i talebani scorrazzano amabilmente per il paese,l'offensiva angloamericana attraverso i campi di papavero che fine ha fatto che effetti ha prodotto?Cioe' diciamolo chiaro e tondo siccome la missione in afganistan costa un patrimonio stiamo li per evitare che i terroristi vengano qui o per che cosa?ricostruzione?tanto quelli abitano in baracche di fango e a ricostruirle ci stan poco,pacificare?cosa un regime in guerra da 30 anni e che della pace non sa che farsi?civilizzarli?secondo me come faceva roma prima di civilizzarlo bisogna sottometterlo,ma al giorno d'oggi la cosa non e' semplice...La NATO cosa dice?