Gaber era di sinistra, sua moglie è di destra
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Gaber era di sinistra, sua moglie è di destra
in effetti il romanticismo italiano non è altro che patriottismo condito di un leggero sapore romantico tedesco.
io non sono esperto di ste' robe, ma il Romnaticismo che conosco io e' nato sul finire del '700, e non ricordo molte repubbliche o perlomeno monarchie costituzionali all'epoca.
mi sbagliero'...
wikicosa
Citazione:
Se il partito in quanto tale nasce con la rivoluzione inglese del ‘600, è solo con il diffondersi della rivoluzione industriale, e conseguentemente con la formazione di una società di massa e l'allargamento del suffragio elettorale fino ad essere universale, che i partiti si affermarono nel senso specifico della forma attuale, ossia caratterizzati da: un'organizzazione territorialmente diffusa, con un sistema di comunicazione tra centro e periferia; la volontà di ottenere il potere locale e centrale; la ricerca del sostegno popolare.
Guarda, in breve, il Romanticismo nasce alla fine del 1700 e si sviluppa per tutto l'Ottocento (ti ricordo che i movimenti non sorgono e muoiono contemporaneamente ovunque). La Costituzione del Parlamento inglese coincide più o meno con la nascita dell'Illuminismo, la Rivoluzione Francese (con cui nascono i concetti di Destra e Sinistra) segna il culmine e la fine dell'Illuminismo, anche se il Romanticismo già era in embrione, basti pensare a Rousseau che è considerato al contempo uno dei maggiori Illuministi ed il precursore del Romanticismo (voglio sottolineare che i movimenti culturali non hanno un inizio ed una fine netti e delineati, nè nel tempo nè nello spazio).
Il Romanticismo fa da sfondo culturale a tutto l'800.
Abbiamo l'epopea napoleonica, la Restaurazione ed il Risorgimento (in Italia) e la finale cancellazione dell'antico regime (in altri paesi d'Europa).
Comunque i suoi più diretti riflessi politici sono il tradizionalismo, il patriottismo/nazionalismo e lo spirito religioso, nonchè una certa diffidenza nel progresso.
Insomma il Romanticismo si può ampiamente considerare in un contesto politico. Ovvio che poi trattandosi anche di una corrente spesso introspettiva, personale e soggettiva, non ha un carattere politico predominante come poteva averlo l'Illuminismo, però nelle sue espressioni "civili" era senz'altro di destra.
Il futurismo più che di destra diventa filofascista quando il fascismo gli offre di diventare arte di regime. Ricordate che anche in unione sovietica c'era un forte movimento futurista (lo stessso majakovskij) e che in nessuna parte del manifesto futurista, tra l'altro precedente di quasi 15 anni la rivoluzione fascista, c'è il benchè minimo accenno alla trinità della destra: DIO-PATRIA-FAMIGLIA (salvo la guerra igiene del mondo-patriottismo-militarismo dell'articolo 9 ma da quanto si desume dall'articolo 2 per perseguire audacia, coraggio e ribellione).
Pirandello fu il classico italiano, fascista di comodo, per opportunità. Come dice anche Sciascia:"Fu fascista lui, non la sua opera". Fu tra l'altro una voce scomoda all'interno della cultura ufficiale fascista, un po' Cobain ante-litteram (farsi ingoiare per combattere il mostro dall'interno, producente perchè ti permette di ottenere gli onori e poter contestare il regime senza predicare ai soli convertiti, controproducente perchè ti inimica i puri, e pone sul tuo volto sia la luce della ribalta che la gogna del venduto).
Resta il fatto che il fascismo, al contrario della destra liberal/liberista/tradizionalista, investì sempre in cultura.
Avrei da ridire qua e' la, intanto il trinomio dio patria e famiglia arrivo' ben dopo gil inizi, quando Mussolini passo' da mangiapreti anticlericale a capire che o mangiava la minestra chiesa di Roma o lo buttavano dalla finestra, prima era decisamente anticlericale, e lo fu anche dopo con la RSI.
Secondo Pirandello fu un fascista molto atipico ma di sicuro non per convenienza, se si guarda quando e come aderiva al Fascismo tutto si puo dire tranne che gli convenisse farlo in quei determinati momenti
Gli anarchici SONO di sinistra (per la precisione di estrema sinistra). Il sor Bakunin partecipava attivamente alla prima internazionale.
Sicuramente Pirandello scelse un momento particolare per prendere la tessera del PNF (appena dopo la morte di Matteotti, il momento più basso del primo governo Mussolini) ma se guardi in proapettiva vedi che la cosa ed il momento gli fecero gran gioco. Comunque l'opportunismo Pirandelliano non è opinione mia ma della maggior parte dei critici e personalmente mi trova concorde.
I futuristi sono estremamente affini al "primo" fascismo. Anzi ancor di più al pensiero Mussoliniano pre-fascista, quando era tra i pochissimi socialisti interventisti. Per i resto, con passare degli anni, come il regime da rivoluzionario a reazionario così il movimento si annacqua, diventa arte di regime, si umilia nell'incensare il duce:
Chiesi senza avere risposta il permesso di entrare,poi mi decisi e lentamente avanzai. Un uomo curvo sulla scrivania con cappello e cappotto dal bavero rialzato (sembrava non mi avesse notato) scriveva assorto,ma evidentemente aveva avvertito la mia presenza. La stanza era gelida; la finestra del balcone aperta lasciava penetrare nebbia e freddo. Un improvviso frusciare d'ali mi fece alzare la testa; due o tre passeri con rapido volo entrando nella stanza dal balcone si posarono su di un grande armadio situato proprio alle spalle di Mussolini. Egli allora mi disse: "Non si meravigli del freddo, lascio la finestra aperta per dare la possibilita' agli uccellini di venire a nutrirsi; d'inverno non hanno molte risorse in questa città'...
Mario Sironi
x(
Stirner è un anarchico individualista. L'anarchia ufficiale, come ideologia, è incarnata ufficialmente da Bakunin ed è evidentemente una filosofia di estrema sinistra.
Se poi chi si vuole fare solo ed esclusivamente i razzi suoi viene considerato anarchico anche il nostro Silvio lo è. :jfs2:
Anarchia™
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basta saperlo.
Bakunin porta alla prima internazionale un'idea di anarchia originale e condivisa dai più. E' chiaro che ci sono mille altre forme come è chiaro che esiste gente che pensi che Cristo è morto dal freddo o che fosse il primo comunista (prima di lui sai quanti ce ne sono stati :jfs2: ).
:ciaociao:
eh eh eh, voglio vedere gorth che s'incazza adesso :jfs2:
Se parliamo di fascismo in generale parliamo di Mussolini, se parliamo di comunismo parliamo di Carletto Marx, se parliamo di anarchia parliamo di Bakunin.
E' chiaro che tutti, nel corso degli anni, hanno avuto numerosi epigoni, figli bastardi, travisatori però l'origine di quei pensieri è in quelle tre figure storiche.
eh eh eh voglio vedere teon che s'incazza adesso :jfs2:
Origini dell'anarchismo
Storicamente, il movimento anarchico si è sviluppato in seno al movimento operaio in quanto espressione – al pari delle altre correnti socialiste – della protesta dei lavoratori contro lo sfruttamento moderno. Su questo punto, esso può essere considerato come una reazione radicale alla condizione operaia del XIX secolo, caratterizzata dalla forte gerarchizzazione del salariato e dalla netta divisione in classi della società. Dalla loro nascita, tuttavia le idee anarchiche entrano in conflitto sia con le concezioni riformiste del socialismo (che sostenevano la possibilità di cambiare "progressivamente" le basi inegualitarie della società capitalista) che con le concezioni marxiste, in particolare per quanto riguarda l'uso della dittatura come mezzo rivoluzionario.
L'anarchismo di ieri e di oggi
Anche se oggi viene trascurata, l'influenza che nel corso del XX secolo il movimento libertario ha esercitato sul movimento operaio è stata notevole. Gli anarchici rappresentano una parte a sé stante del movimento sindacale e operaio internazionale, e la loro presenza si rintraccia in tutti i movimenti rivoluzionari, del XIX e del XX secolo, come la Comune di Parigi del 1871, la rivoluzione russa del 1917 e la guerra civile spagnola del 1936.
L'influenza delle idee anarchiche si è soprattutto manifestata in maniera significativa in senso alle organizzazioni sindacali come la CGT in Francia, l'Unione Sindacale Italiana in Italia, la CNT in Spagna, ma anche la FORA in Argentina, le IWW negli Stati Uniti, la FAU in Germania o la SAC in Svezia. Basti pensare che nel 1922 l'Associazione Internazionale dei Lavoratori (AIT), che raggruppava le organizzazioni anarcosindacaliste che avevano rifiutato di aderire all'Internazionale bolscevica, contava più di un milione di aderenti.
L'anarchismo ha tuttavia conosciuto nel corso degli anni '20 e '30 un periodo di crisi. Se la rivoluzione russa apre in Europa e nel mondo una nuova fase rivoluzionaria, contemporaneamente in molte nazioni, anche in opposizione al bolscevismo, emergono e si affermano movimenti di tipo fascista. In particolare il movimento libertario si trova al centro di un doppio attacco. Eliminato in Russia dalla repressione prima leninista e poi staliniana, esso deve far fronte ai metodi staliniani in seno al movimento operaio e sindacale anche negli altri paesi.
Il mito della rivoluzione bolscevica e l'atteggiamento dei vari partiti comunisti occidentali provocano una crescente marginalizzazione dell'influenza anarchica. D'altra parte laddove le organizzazioni sono rimaste forti, esse vengono annientate dalla reazione fascista. In Italia, in Germania, in Argentina, in Bulgaria, ovunque il fascismo trionfa, il movimento anarchico è ridotto al silenzio, e i suoi militanti spesso assassinati o costretti all'esilio.
In generale si può dire che gli anarchici si trovano in questo periodo sempre più isolati, anche sul piano internazionale, potendo trovare al loro fianco solo alcuni settori socialisti e comunisti dissidenti.
La rivoluzione di Spagna del luglio 1936 ha rappresentato l'ultima occasione per i lavoratori di rispondere al fascismo e alla guerra attraverso pratiche rivoluzionarie anarchiche. Gli avvenimenti di Spagna, con il ruolo determinante avutovi dalle organizzazioni anarchiche e anarcosindacaliste, sono stati forse l'espressione storica più importante delle idee libertarie. Questo anche per le dimensioni del movimento anarchico nella Spagna di quel periodo.
All'inizio della guerra civile infatti, nel fronte antifascista sono presenti la centrale anarcosindacalista, la Confederazione Nazionale del Lavoro (CNT), che nel maggio 1936, nel suo Congresso di Saragozza, contava su 982 sindacati e 550.595 aderenti, la Federazione Anarchica Iberica (FAI) e la Federazione Iberica delle Gioventù Libertarie (FIJL).
Dopo il 1946, la spartizione del mondo in due blocchi imperialisti contrapposti, la guerra fredda e le minacce atomiche hanno ridotto le possibilità di azione per i libertari. Il radicarsi del legame tra lavoratori da un parte e sindacati e partiti politici dall'altra ha marginalizzato sempre più le correnti anarchiche.
Dopo il Sessantotto, tuttavia, a seguito dell'esplodere della rivolta studentesca e giovanile, le idee libertarie hanno conosciuto un ritorno di vigore, anche all'interno del movimento sociale, con la generalizzazione di concetti come "autogestione" o "gestione diretta". A tutto questo occorre aggiungere la reazione sempre più viva di vasti settori della popolazione contro la burocratizzazione delle società sia del blocco "socialista" (in realtà trattasi di capitalismo di stato) che di quello liberale. In Italia, anche all'interno della contestazione, queste idee non sono state appannaggio dei soli gruppi anarchici, ma anzi sono state fatte proprie in modo più o meno coerente, anche dai gruppi che si rifacevano al trotskismo e al maoismo quando non addirittura al marxismo-leninismo.
direttamente da wikipedia
Ohohoohohohohoh allarme allarme non concordo su nessuno dei tre punti !
Troppo troppo semplicistica la cosa. Se parliamo di figure piu note e legate posso essere d'accordo ma parlare di Fascismo senza Gentile, di Comunismo senza Engels o di anarchia senza Proudhon e' troppo superficiale.
Gh gh gh non ce la faccio e' vero :jfs2:
Letto niente, ma se non capisci Marinetti e compagnia bella è solo perchè non lo metti in prospettiva storica e perchè ti manca tutto il sottotesto necessario. Insomma per ignoranza (probabilmente ignoranza anche della sua produzione). Se invece lo capisci e non ti piace è un altro paio di maniche, ma "Marinetti e compagnia bella" ne sapevano a pacchi.
Di intelletuali di destra ce ne sono stati un bel po, magari non saranno passati alla storia e sinceramente non so quanto di questo dipenda dalla loro capacità artistica. Purtroppo non ricordo granchè dato che il periodo fascita pieno non mi ha particolarmente affascinato da quel punto di vista.