Peró adesso grazie alla democrazia in Libia c'é un boom pazzesco del turismo :snob::
http://www.corriere.it/cronache/14_a...a72c5359.shtml
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Peró adesso grazie alla democrazia in Libia c'é un boom pazzesco del turismo :snob::
http://www.corriere.it/cronache/14_a...a72c5359.shtml
Ma ha già smentito che il sistema sia al collasso. La situazione è gestibile. Si vede che sua eminenza Boldrini ha manifestato il suo disappunto su questa affermazione razzista e sessita.
quell'immagine è sempre attuale....
http://www.corriere.it/esteri/14_mag...bf1b09b2.shtml
In questo caso siano lodati il parlamento britannico e Putin per aver fermato gli imbecilli che volevano dare una mano a questi tizi.
no ma adesso sicuramente l'americano medio sarà maggiormente a favore di un intervento armato, se prima (i jihadisti) avevano comunque qualcuno che era nemico del mio nemico, adesso semplicemente calerà il silenzio e nel silenzio verranno spianati. gg
più che altro contro assad
http://www.dagospia.com/rubrica-29/C...eddo-76436.htm
Citazione:
Si teme che questa glorificazione della violenza attragga nuovi adepti, sopratutto in Gran Bretagna. Negli ultimi due anni sono stati circa 400 gli arruolati britannici fra i terroristi siriani. Alcuni restano, altri, dopo aver fatto esercitazioni, tornano in Gran Bretagna
Incredibile!! Tony Blair, con oltre un decennio di ritardo si è accorto dell'Arabia Saudita: http://www.theguardian.com/politics/...-radical-islam
Su Libia, Siria, ecc:Citazione:
In a clear reference to Saudi Arabia, he said: "It is absurd to spend billions of dollars on security arrangements and on defence to protect ourselves against the consequences of an ideology that is being advocated in the formal and informal school systems and in civic institutions of the very countries with whom we have intimate security and defence relationships."
Citazione:
An inability to understand the common cause of the failure of western intervention leads to the west being baffled by the apparent failure of regime change in Afghanistan and Iraq, he said, although he added that people may come to view the impact of those engagements differently with time, even if at present there is no appetite to do so.
He also admitted Libya was a mess, destabilising neighbouring countries, and described Syria as such an unmitigated disaster that it may now be better to come to a repugnant interim deal that leaves its president, Bashar al-Assad, in power.
But his condemnation of western foreign policy in Syria is complete, saying: "We call for the regime to change in Syria, we encourage the opposition to rise up, but then when Iran activates Hezbollah on the side of Assad, we refrain even from air intervention to give the opposition a chance. The result is a country in disintegration, millions displaced, a death toll approximating that of Iraq, with no end in sight and huge risks to regional stability."
He suggested the west should once again consider no-fly zones, subject to the opposition groups not receiving support from Iran.
Ben svegliato Tony! Ma ormai è tardi...Citazione:
With support for intervention ebbing fast, especially in Britain, Blair urged a wilfully blind west to realise it must take sides and if necessary make common cause with Russia and China in the G20 to counter the Islamic extremism that lies at the root of all failures of western intervention.
Io non ho capito la posizione d'Israele, non credo che gli faccia piacere trovarsi questa situazione fuori casa. :uhm:
Anzi é strano che i vari gruppi jihadisti li abbiano lasciati in pace.
tony slowpoke blair
il lag diplomatico :asd:
Sembra che Blair abbia detto che il vero pericolo é un altro: Gengis khan. :lol:
la posizione di Israele e' piuttosto semplice:
entrare in conflitto aperto contro la siria vorrebbe dire anche, contemporaneamente, conflitto con Libano, Gaza, Iran e probabili sommosse dai territori arabi in Giudea e Samaria (quelli controllati da Abu Mazen insomma)
e dato che non vogliono millemila missili addosso contemporaneamente da tutti i lati, stanno fermi. Quello che gli israeliani fanno attualmente sono 2 cose:
1) intercettare (e distruggere) carichi di armi sofisticate in arrivo a Hezbollah. parliamo di armi chimiche, biologiche, missili terra aria, missili terra mare o altra roba avanzata. Lo scopo e' mantenere una superiorità tecnologica contro gli Hezbollah. Se Hezbollah riuscisse ad avere queste armi, un eventuale conflitto contro di loro non si risolverebbe con degli attacchi mirati stile Libano 2006, ma con totale devastazione di tutto il Libano.
2)aiuti umanitari ai civili siriani negli ospedali israeliani. questo e' complicato, dato che ufficialmente non ci sono relazioni diplomatiche tra i 2 Stati (anzi sono in guerra). quindi i civili che vengono evacuati verso TUrchia o Giordania o che so io, se necessitano di cure importanti vengono inviati in Israele credo tramite Croce Rossa o altre org. internazionali.
Interessante, quindi mi sembra di capire che siano piú preoccupati di Hezbollah che non dei jihadisti quaidisti.
Capitan Marvel, la domanda é: che ne pensano dell'Arabia Saudita e dei finanziatori dei peggiori jihadisti?
e che vuoi che ne pensino, l'Arabia Saudita ha metà dei missili puntati contro Israele e metà puntati contro l'Iran :asd:
per una concatenazione di nonsense, i due Paesi si sono riavvicinati (almeno a livello di intelligence) per fare causa comune contro l'Iran, che Israele vede come una minaccia esistenziale piu' immediata.
finche' dura fa verdura..
credo anche per arginare gli emergenti fratelli musulmani del qatar che dopo le primasveglie arabe si stavano allargando pisciando troppo fuori dal vaso.
http://www.huffingtonpost.it/focus-o...m_hp_ref=italy
Non si capisce però in che modo la caduta di Assad, dovrebbe poi contribuire alla caduta dei Jihadisti, vedendo anche quello che sta succedendo nella parte occidentale dell'Iraq. Inoltre vorrei capire chi, la comunità internazionale, potrebbe mettere a governare un paese dove non c'è solo una guerra civile in corso, ma anche uno scontro fra potenze dell'area e non, religioni e fazioni di svariato tipo.Citazione:
Il politologo Ziad Majed sulle pagine de L'Express smentisce un altro falso mito: "L'analisi secondo la quale la situazione attuale presenta una scelta da fare tra Assad e i jihadisti è falsa, naïf, o addirittura deliberata per giustificare "l'opzione Assad". La realtà sul terreno e l'evoluzione della situazione in Siria mostrano che siamo piuttosto di fronte alla seguente equazione: o Assad e i jihadisti insieme, uno giustificandosi grazie alla barbarie dell'altro con i due campi capaci di coesistere e d'occupare ciascuno una regione, o la caduta di Assad e poi quella dei jihadisti che perderebbero in questo modo ogni possibilità di reclutamento, isolati sul terreno e anche nella società."
È insomma tempo che la comunità internazionale si assuma le sue responsabilità e metta un termine alla guerra civile siriana, attraverso un processo negoziato e una soluzione di compromesso che sia accettabile per gran parte della popolazione.
che ci siano fazioni relativamente "moderate" in Siria e' un fatto. Ma hanno pochissimo potere economico e militare, visto che sauditi e usa finanziano piu' i jihadisti che loro.... e ovviamente il citato politologo evita di dire chi ne uscirebbe "vittorioso". Da arabo dovrebbe sapere che la vittoria e' solo per chi annichilisce l'avversario.... quindi o fa il finto tonto o lo e' davvero.
Ma il Fatto Quotidiano è diventato l'Ansa o viceversa? :asd:
http://www.ansa.it/sito/notizie/mond...ad5a3d683.html
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014...-golpe/990403/
Pezzo uguale identico:
Spoiler:
l'occidente si meriterebbe un nuovo gheddafi, tanto per coronare il fallimento di quelle buffonate di primavere arabe inventate al jazeera ed i suoi padroni. :facepalm:
alla fine, forse, quelli che stanno meno peggio di tutti, rispetto allo stato pre-primavere arabe, sono i tunisini... ma manco poi tanto.
http://www.corriere.it/esteri/14_mag...f8809a36.shtml
Ora vorrei incontrare tutti quegli analisti, giornalisti e idealisti idioti, che esaltavano la bellissima primavera araba. :asd:Citazione:
Abdel Fattah al Sisi è il nuovo Faraone d’Egitto. Con percentuali pari al 95,3%, degne dell’era Mubarak, stando allo spoglio ormai concluso, l’ex generale e ministro della Difesa protagonista della cacciata dei Fratelli musulmani lo scorso luglio ha conquistato la presidenza.