Citazione:
Scrivo per denunciare il comportamento assolutamente scorretto e privo di senso civico degli impiegati della Polizia Municipale.
Questa mattina, ore 11,15 a.m. circa, sono uscita dalla mia abitazione, in piazza Poderico, per recarmi a sbrigare una importante commissione al centro.
Raggiungendo la mia autovettura mi accorgo immediatamente che un'altra automobile, parcheggiata in doppia fila, mi impedisce di uscire con la mia macchina.
Dopo aver tentato di rintracciare il proprietario per un buon quarto d'ora, cercandolo nei vari esercizi commerciali della zona (autolavaggio, supermercato, bar etc.) mi decido a telefonare ai Carabinieri per chiedere loro di inviare un carro-attrezzi al fine di rimuovere la vettura parcheggiata irregolarmente.
Dopo parecchi squilli, finalmente risponde un carabiniere che, ascoltato il mio problema, mi dice di rivolgermi alla polizia locale, e mi passa gentilmente il loro numero che è il seguente: 081 751 31 77.
Telefono così alla Polizia Municipale alle ore 11,30 circa.
Quando mi rispondono, sento vari rumori di sottofondo. "Pronto?" dico io, e dall'altro capo del telefono sento una voce che mi dice: "Si".
Credendo dunque di essere ascoltata da un poliziotto disponibile e al servizio dei cittadini, inizio a spiegare il mio problema. Terminato il mio racconto, mi rendo conto che dall'altro lato non arriva risposta. Poi, dopo qualche istante, inizio a sentire delle voci confuse. Mi rendo conto all'istante che la voce al telefono non sta parlando con me...ma con qualcun altro che deve trovarsi nella stessa stanza (di sottofondo sento la voce dell'altra persona che risponde al poliziotto, teoricamente ancora al telefono con me, quindi impegnato in una chiamata di servizio).
Passa qualche minuto, durante il quale la conversazione tra i due, il poliziotto che ha risposto alla mia chiamata e l'altro uomo che è con lui, prosegue amabilmente, incurante dei miei sconcertati tentativi di richiamare l'attenzione con deboli "Pronto?". Resto in linea ad ascoltare, allibita dai risvolti che la situazione sta prendendo, i loro discorsi; dopo un po' sento che i due si salutano, e presumo che l'ospite sia andato via, e che finalmente il poliziotto potrà rivolgermi la sua attenzione...ma mi sbaglio di grosso. Ignorando i miei patetici, ora più insistenti "Pronto?", l'uomo all'altro capo del filo inizia una nuova conversazione con un'altra persona.
In preda allo sconforto e allo sconcerto, mi chiedo se il poliziotto non abbia semplicemente appoggiato il ricevitore sulla scrivania e continuato indisturbato a curarsi dei suoi affari, certamente più importanti della chiamata di un cittadino bisognoso del suo aiuto per tutelare e far applicare la legge. Decido di interrompere la chiamata e provo a ritelefonare allo stesso numero. Questa volta, dopo il primo squillo, sento che il ricevitore si alza, poi viene riattaccato. E cade la linea.
Evidentemente l'ufficiale della Polizia Municipale è davvero impegnato in qualcosa di più importante.
Ritelefono allora ai Carabinieri. Espongo nuovamente il mio problema, aggiungendo che il mio tentativo di mettermi in contatto con la Polizia Municipale per richiedere un carro-attrezzi è miserabilmente fallito. Il carabiniere, gentile, mi dice di attendere in linea e inoltra la mia chiamata all'ufficio della Polizia Municipale. Aspetto qualche altro istante, parte il messaggio di benvenuto, poi uno squillo, infine: tu-tu-tu-tu-tu...cade la linea.
Ritelefono per la terza volta ai Carabinieri, spiegando che la comunicazione con la Polizia Municipale è stata nuovamente interrotta.
Il carabiniere si altera leggermente, mi dice che la situazione è alquanto sospetta, dato che la mia chiamata è stata inoltrata alla Polizia Municipale dal loro centralino...sto quasi per essere considerata una bugiarda molesta. Poi il carabiniere, pazientemente, prende nota del mio numero e mi dice che telefonerà in prima persona alla Polizia Municipale "preannunciando la mia chiamata", in modo tale che siano obbligati a rispondere. Mi fa aspettare in linea, dopodiché mi mette in comunicazione con l'ufficio della polizia locale, salutandomi cordialmente.
Lo ringrazio e gli chiedo scusa per l'inconveniente, poi attendo che la Polizia Municipale mi risponda. Finalmente sento la voce leziosa di un impiegato. Spiego (per l'ennesima volta) il mio problema e chiedo che venga inviato un carro-attrezzi per rimuovere la vettura. Intanto è quasi mezzogiorno, la mia commissione è saltata. L'impiegato mi risponde che inoltrerà la nota immediatamente; gli chiedo se può dirmi quanto impiegherà il carro-attrezzi ad arrivare, ma mi sento rispondere che dipende dalla disponibilità dell'azienda, non dalla Polizia Municipale. Poi l'ufficiale mi saluta, senza chiedermi né il colore, né il modello, né la targa della vettura in sosta irregolare. Mi chiedo come farà il carro-attrezzi a rintracciarla quando arriverà, e decido di restare ad aspettarlo.
Dopo una mezz'ora, inizio ad avvertire un leggero fastidio, legato a una spiacevole sensazione di sentirmi presa in giro. Morale: sono rimasta ad aspettare per un'ora e mezza l'arrivo di un carro-attrezzi fantasma. Poi, finalmente, verso le 13,50, il proprietario della vettura è arrivato e se n'è andato, tranquillo e impunito, con la sua macchina.
La mia commissione è andata, per oggi non potrò sbrigarla. Poco importa, il punto non è questo.
Quello che mi viene da pensare è che, nella strafottenza generale, quando in primo luogo i rappresentanti delle istituzioni e della legge non assolvono al proprio dovere, quando un cittadino è assolutamente sguarnito, privato di ogni tutela, impossibilitato ad esercitare i propri diritti per l'assenza e la noncuranza di chi quei diritti dovrebbe garantirli, l'illegalità diventa normalità, ed è l'unico modo per proteggersi da mali peggiori. Non c'è da stupirsi che un'organizzazione criminale continui a prosperare indisturbata nel fertile terreno dell'illecito, dove tutto è concesso, dove nessun reato, nessuna irregolarità viene punita. Anche perché, probabilmente, un cittadino che voglia far rispettare i propri diritti, potrebbe riuscire meglio nell'impresa rivolgendosi alla Camorra piuttosto che a uno Stato assente.
Per questo spero che pubblichiate o in qualche modo diffondiate la mia lettera, anche se lunga, anche se noiosa, anche se doveste riscriverla. Questo è quello che è successo a me. Se questo episodio, come tanti altri affini, continuano a passare sotto silenzio, daremo a chi non compie il proprio dovere la legittimità e il potere per continuare a farlo.
Grazie per l'attenzione. Cordialmente,
Giuliana Gugliotti
:facepalm: