Invitato da Antares metto piede anche qui :sisi:
Saluti a tutti :ciaociao:
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Invitato da Antares metto piede anche qui :sisi:
Saluti a tutti :ciaociao:
Gabrivo :caffe:
e Sava cul0 :batterista:
Anatares!
benvenuto a gabrivi :D
Si Fox, abbiamo capito, un pò di pazienza :asd:
fox chi? :look:
Slyverr, ok :sisi:
StucchevOlengard, sei stucchevole ma ricambio :timido:
gabrivi, ciao :ciaociao:
Fox, me l'hai già chiesto e t'ho già risposto, non è che cambio ogni mese :asd: occhio però che quelli come me so disinformati :sisi:
SavaNevade, basta prendervela co quelli non in regola, io me so integrato ormai :cattivo:
ME so sparato cinque episodi della season two de 24.
MARONN U CARMINE.
A prima serie era "buono tendente all'ottimo"
L'inizio della seconda è "ottimo tendente al OMFG!!!"
:o
Buongiorno :timido:
E 'rno anche dall'altra personalità :caffe:
'giorno.
Vista l'ultima puntata della OLD squadra, che tristezza :cattivo:
ATTENZIONE, LINGUAGGIO ESPLICITO
Citazione:
Kruth il Barbaro.
Un romanzo biografico non allusivo del bardo Lezàrd Mon Dieu Parbleau
Introduzione e Prologo
Prima di accingermi a narrarvi le gesta del barbaro più volgare, presuntuoso e virile che questo mondo abbia mai conosciuto, permettetemi di presentarmi. Il mio nome è Lezàrd e sono un cantastorie più che discreto. O almeno così mi ritengo. Miei sono anche i componimenti dedicati al Trampoliere Cieco (bruscamente interrotto a metà per un errore di valutazione non mio) e la famosa ballata delle “Quattro Elfe Vergini Ma Neanche Tanto”, censurato in tutti i paesi con una moralità accettabile da preservare. A dire il vero qualche copia circola ancora nei salotti letterari importanti, a dimostrazione che un certo valore alle mie opere viene sempre dato. In fondo nessuno ha mai descritto in modo così particolareggiato un orgasmo elfico eccessivamente prolungato o i rituali masochistici dei troll in amore. E nemmeno l’irsutismo intimo delle nane. Devo ammettere che a volte mi compiaccio della mia nozionistica in materia, derivata da una lunga esperienza di studio ed osservazione. Alcuni direbbero voyeurismo. Sono solo invidiosi. Così come quelli che mi hanno affibbiato appellativi come “Il Viscido Porco”… Comunque avrete modo di farvi un’opinione voi stessi, se continuerete a leggere questa mia opera, che non ha certo pretese di toccare le più alte corde artistiche (ma le più basse di sicuro, se mi capite). Tra l’altro ho appena rivisto la narrazione per un pubblico più giovane. La nuova versione è già reperibile, ma vi avviso: gli intolleranti alle metafore vegetali ne stiano alla larga perché vi si fa un gran uso di “zucchine, carote e cavolfiori”. D’altronde mi sarebbe dispiaciuto che le gesta del nostro eroe fossero inaccessibili al vasto pubblico (dovrò pur “coltivarmi” la futura clientela…). Ammetto che comunque non ho osato molto nemmeno in questa versione. Mi sono preso solo un paio di digressioni in parti non strettamente necessarie. Ma vi prometto un inizio tranquillo (so che questa volta non sarà il mio solito pubblico a leggermi) e in assoluto non maniacalmente compiaciuto.
Buona lettura.
Il grosso seno della maga dondolava avanti e indietro. Era piegata in avanti, la sottile veste bianca slacciata, sollevata leggermente dietro dalle mani del barbaro appoggiate sui suoi fianchi. Ansimava di piacere, mentre Kruth stantuffava vigorosamente.
Molti occhi erano posati su di loro. Le guardie erano disposte in due file ad entrambi i lati della Grande Sala. Alcuni avevano una vistosa erezione, ma nessuno perdeva il rigore militare. D’altronde avrebbero dovuto essere abituati a questo genere di spettacolo, essendo guardie del Regno di Selene, la Regina Lussuriosa. Tuttavia erano pur sempre uomini e certi istinti sono difficili da controllare, specialmente se la donna in questione era la prosperosa Maga di Corte. Comunque tutti tenevano una certa distanza di sicurezza tra di loro, fosse mai che qualcuno si strusciasse per sbaglio.
I mugolii di piacere della donna echeggiavano nel grande spazio vuoto, leggermente attutiti dai grandi arazzi che coprivano le pareti. Gigantesche travi di legno correvano in alto, sul soffitto, mentre la grande trave del barbaro correva in basso, nella donna. I lunghi capelli neri fuoriuscivano dal cappuccio bianco che minacciava di saltare via ad ogni colpo di reni dell’uomo. Kruth emetteva alcuni versi strani, animaleschi. Nessun altro parlava. La Regina, seduta sul suo trono d’alabastro, osservava attenta, compiaciuta. Non dava segni di turbamento. D’altronde cosa avrebbe potuto turbarla? Era ritenuta, a ragione, la donna più lussuriosa del mondo conosciuto. Ed era anche forse la creatura più bella che fosse mai esistita. Per questo motivo molti la ritenevano addirittura l’incarnazione mortale della Dea Selas, la divinità dell’Amore e della Bellezza. Ecco perché niente poteva turbare una donna del genere. Tuttavia lei turbava i sogni di praticamente ogni maschio umano maturo. Non c’erano più stati casi di omossessualità maschile da quando lei aveva raggiunto la maturità sessuale. Invece era aumentata spaventosamente la bisessualità femminile.
Tutti la desideravano. Un corpo sinuoso, proporzionato, generoso di curve. Un viso dai lineamenti armoniosi, perfetti. Una pelle liscia, rosea. Lunghi capelli biondi, morbidi, raccolti in una treccia lunga fino alla vita. Un sedere rotondo e sodo come il seno prosperoso. Un’eleganza innata. La femminilità incarnata. La donna ideale. Tutti la desideravano. Incluso il barbaro che si era presentato alla sua corte, quella mattina, chiedendo udienza.
Lo Scettro del Potere
Quella mattina lo stallone bianco di Kruth correva velocemente nella prateria. Il barbaro aveva fretta di raggiungere la Città Bianca. Era stanco, aveva cavalcato per un giorno intero e non vedeva l’ora di riposarsi e/o solazzarsi in una locanda. Da quella distanza la Città risplendeva come un diamante in mezzo all’assolata prateria (ma questa metafora ardita non vi induca a pensare che luce venisse scomposta in uno scintillante spettro di colori. Era un bianco lucente, punto). Faceva piuttosto caldo. I raggi del sole battevano sul fisico abbronzato, scolpito, marmoreo, del gigantesco barbaro. Un fisico forgiato da mille battaglie, da una dozzina di salvataggi principeschi e da almeno un paio d’ore d’allenamento al giorno. A dire la verità bisognava contare anche le competizioni sportive (era Campione almeno in una ventina di Regni), i duelli non molto cavallereschi, l’abbattimento eroico di un paio di draghi e quella volta che il suo capotribù l’aveva mandato per scherzo a cercare un fiore inesistente su una montagna. Quando era tornato gli aveva spaccato la testa con una pietra ed era stato eletto per acclamazione nuovo capotribù. Ma Kruth aveva l’inquieto animo dell’avventuriero tutto muscoli e niente cervello, così se n’era andato presto, lasciandosi dietro circa un paio di mogli e una dozzina di figli; solo in quel villaggio, in altri ne aveva lasciati ben di più. Kruth sapeva infatti che, insieme allo scovare tesori, ubriacarsi di idromele, cantare canzoni sconce e bestemmiare gli dei, grande importanza rivestivano anche l’accoppiamento e la procreazione fra gli scopi principali dell’esistenza. E lui intendeva adempiere appieno ai suoi doveri naturali.
Pensava anche a questo, tra le altre cose, mentre galoppava ancor più velocemente per cercare un po’ di sollievo nell’aria che gli sferzava il viso ed il petto. Era infatti completamente nudo, se si escludevano i due stivali di pelle di cinghiale ed il tanga di leone. Portava allacciato alla schiena un gigantesco spadone d’acciaio, anche se lui la considerava un’arma piuttosto modesta.
ciao "Foxchi?" ma che è sta storia?
Daje va, dopo un ora so riuscito a mette il GCC sul Mac (non che ce volesse molto, era facilissimo ma era un giga di download :fag: ) mo me tocca comincia a rifa malloc a tutto spiano pe famme un pò di liste e ricordamme come se usavano gli stack nei percorsi di profondità e ampiezza durante le visite dei grafi binari.
Che palle Prog2, moo devo leva in mezzo :no:
Nevade l'hai trovato Nextwave? :rullezza: