Ora che ci penso, Blanc sapeva anche come convincere un altro suo connazionale.
Flamini, lo scorso anno......
Poi, il fatto che sia stato meglio(oddio, hanno preso Poulsen) che non sia arrivato è un altro conto.
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ribery sarebbe un acquisto eccezionale. molto più di diego, secondo me.
Ribery per 25 milioni per me ci sta, è forte, brutto ma forte.
è l'unico degno sostituto di nedved "acquistabile"
Secondo me 25 milioni più un Tiago per Ribery non sarebbero neanche pochi , però se si inseriscono squadre tipo Real , Barca o altre il prezzo è destinato a salire in fretta .
L'ideale sarebbe chiudere subito, ma dubito che il Bayern svenda una miniera d'oro come Ribery . Poi resta da convincere il giocatore , e non so francamente quale possa essere l'appeal della Juve in questo momento .
Però con una sola mossa ti libereresti di Palla al piede e compreresti un giocatore di altissimo livello.
Chissà se stavolta riusciranno a vendere il pippone Tiago...
Come avevo predetto, l'unico modo per liberarci di Piago è di pagare......... :asd:
CHAMPIONS LEAGUE/ La lezione del Porto alle italiane in poltrona
Redazione mercoledì 8 aprile 2009
L’Italia del pallone si è gustata in poltrona la prima serata dei quarti di finale di Champions. La speranza è quella che i dirigenti e gli allenatori del nostro campionato abbiano preso appunti. Una squadra normale come il Porto ha dato una lezione a tutte le nostre formazioni più o meno blasonate. Gli uomini di Ferreira hanno giocato a testa alta all’Old Trafford e hanno sorpreso per la mentalità messa in campo. Sì, la mentalità. Sarà pur vero che il Manchester è in fase leggermente calante, ma i portoghesi trascinati dal giovane Fernando hanno dimostrato di poter reggere il confronto con i campioni d’Europa. Risultato a parte, ha colpito l’atteggiamento degli ospiti. Sono trascorsi cinque anni da quando il Porto, allora guidato da Mourinho, vinse la Champions strapazzando per 3 a 0 il Monaco. Oggi come ieri il Porto dimostra di poter costruire delle compagini competitive senza spendere troppo, magari pescando nei presunti «scarti» della serie A, vedi Mariano Gonzalez. I lusitani nel ritorno potranno anche essere eliminati, ma nonostante questo potranno dire di avere fatto una grande gara al cospetto di un grande team. Per le italiane risuona una dura lezione: i progetti non si improvvisano (cara Juve), non bastano i campioni (cara Inter) e il ritmo di gioco è importante (caro Milan). Soprattutto in casa nerazzurra si dovrebbero chiedere per quale ragione una squadra che stravince i campionati (qualcuno con un eccesso di presunzione l’ha paragonata al grande Torino) non riesca ad incidere in Europa.
Una parte della colpa è da attribuire anche a quei media che in questi anni hanno decantato le lodi della capolista e hanno sottolineato poco le carenze sul piano del gioco. Ecco allora che scattano i titoli a nove colonne per una squadra che in più occasioni si è affidata alla forza della disperazione (4/5 punte e che la fortuna ci assista) per espugnare le dirette concorrenti. Un applauso va alla determinazione per raggiungere l’obiettivo, ma un rimprovero va anche all’incapacità di saper dettare il proprio gioco. Questi atteggiamenti si pagano in Europa, come si è visto nell’andata a san Siro contro gli inglesi. Quanto è lontano nell’immaginario il Milan di Sacchi, quando la parola d'ordine era “vincere e convincere”. Per uscire dal limbo in cui siamo finiti non basta comprare l’allenatore più caro sulla piazza e non basta fare incetta di campioni. Serve una programmazione di lunga gittata, ma se poi qualcuno si accontenta di vincere i campionati senza dare un minimo di spettacolo… L’Inter di oggi ricorda per molti aspetti proprio il Milan e la Juve della gestione Capello: poco spazio al bel gioco, molto alla concretezza. In campionato andò bene, in Europa il tecnico di Pieris riuscì a lasciare il segno solo con il Milan grazie soprattutto all’apporto dei suoi fuoriclasse. Una domanda è d’obbligo: quanti sono i fuoriclasse a disposizione di Mourinho?
(Luciano Zanardini - ilsussidiario.net)
Ho ricevuto la mail dall'Uefa che dice che ho vinto l'estrazione per 'comprare' i biglietti per la finale di Champion's League.
Squadre italiane non ce ne sono rimaste, altrimenti dubito che avrei vinto il sorteggio........speriamo almeno che sia una bella partita.
Secondo me la Juve non dovrebbe comprare un campione e basta.Citazione:
Italiane, quelle senza Europa
Ripartono Champions e Uefa: le big italiane spettatrici, ossessionate dal mercato. Gelo tra Ranieri e Del Piero a Vinovo
TORINO
Tutte davanti alla tv, a parte l’Udinese. Tutte a guardare la Coppa e a meditare su cosa non ha funzionato in Europa. Sono le tre squadre che hanno fermato la loro corsa agli ottavi e il Milan che la Champions non l’ha neppure iniziata ma si sente internazionale per vocazione, il «club più titolato del mondo» come ricorda sempre Galliani per annacquare la tristezza di un’altra annata balorda. Il restyling dovrà essere pesante perché si torni all’eccellenza: già nel 2002 non c’era un’italiana nei quarti di finale ma fu un fallimento casuale (infatti l’edizione successiva fu dominata dal Milan, Juve e Inter) mentre oggi i segni della crisi sono più profondi e il riscatto è impronosticabile.
Ci sono meno soldi. Soprattutto si vedono poche idee, l’unico rifugio con cui contrastare il potere della ricchezza: è come se i grandi club, adesso che non possono più comprare chi vogliono, non sapessero come muoversi. Il campionato è brutto. Lo domina l’Inter che gioca malissimo e alla prima avversaria di alto livello nella stagione, il Manchester United, si è bloccata, al punto che Mourinho ha ammesso: «Con questi uomini si va fino a un certo punto, per procedere oltre bisogna cambiare». Lui è il solo a poterlo chiedere a un presidente che sopporta un budget da 150 milioni a stagione.
I suoi colleghi non lo possono fare. Per la Roma è un incubo la mancata qualificazione in Champions senza la quale rischia economicamente: Spalletti non sa quanti tra i suoi campioni veri, da Mexes a De Rossi, accetterebbero di restare in una realtà ridimensionata e con la prospettiva di non vincere. Al Milan, l’esigenza improcrastinabile di ringiovanire comprando i campioni di oggi, non dell’altro ieri, si aggiunge alla incognita sulla guida tecnica di Ancelotti, che pensiamo andrà all’estero, e sulla permanenza di Kakà.
Anche la Juve deve cambiare. La sua stagione è presentata come un mezzo miracolo, Blanc e Ranieri ricordano volentieri «dove eravamo tre anni fa» ma se il passaggio dalla B agli ottavi di Champions fosse riuscito al Chievo parleremmo di un’impresa grandissima, che l’abbia fatto la Juve andata all’inferno e ritorno con tre campioni del mondo più Trezeguet, Nedved, Zanetti e compagnia ci sembra meno sensazionale. I soldi bastano per un solo grande colpo - ha detto Blanc - e chi pensa di ottenere dalla cessione di Buffon più di 30 milioni vaneggia: quindi sarà molto complesso preparare il salto di qualità per giocarsi di nuovo lo scudetto (non annusarlo soltanto, a distanza dall’Inter) e avanzare in Champions. Ranieri, che intanto ha perso Salihamidzic per il resto della stagione perché sarà operato di menisco, deve metterci più idee di quanto ha fatto fin qui. Ha la fiducia del club, lo si capisce dal modo in cui sta accantonando i senatori: ha certamente le sue ragioni per farlo ma fino a un mese fa gli sarebbe stato più rischioso accantonare Trezeguet, tenere fuori Nedved, entrare in collisione con Del Piero.
Alex e il tecnico, da bravi professionisti, non hanno consumato clamorosamente la rottura ma ieri, alla ripresa degli allenamenti dopo il pareggio con il Chievo, mentre Ranieri parlava in campo alla squadra, Del Piero è rimasto nello spogliatoio e si è presentato a «strigliata» conclusa. D’accordo, Alex aveva presenziato poco prima al faccia a faccia di Ranieri con i giocatori nello spogliatoio ma quel gesto è suonato come un distacco. Naturalmente ci spiegheranno che è stata una casualità.
La Stampa.
I giocatori nevralgici cominciano ad avere una certa età e se è vero che Del Piero ha reagito in quel modo...........lasciamo perdere.
Diego e Silva possibili, Ribery no.
Imho eh :caffe:
Se hai la possibilità vacci :sisi:
Io se trovo i biglietti vado a vedere la semifinale di ritorno :sisi:
Insomma, secondo Nesti ci siamo già presi Diego (DIEGO: E' FATTA.... salvo poi aggiungere la nota a margine, assolutamente secondaria, che ora va raggiunto l'accordo con la sua squadra :bua: ), ci stiamo praticamente per prendere silva, e magari ci scappa pure cassano :sisi:
Bene.... sono felicissimo di leggere queste cazz... ehm... notizie :sisi:
E meno male che blanc sa come convincere scarface... così ci prendiamo pure lui :sisi:
Il problema è che con Silva (già preso), Diego (già preso), Cassano (è fatta.......o era Diego: è fatta?) e Ribery quasi preso, dato che è francese come Blanc, direi che la Juve diventa troppo forte.......
Meglio evitare :sisi:
:asd:
ma Silva e Ribery non giocano nello stesso ruolo? :look:
si ma li compriamo tutti per avere dei sostituti adeguati.......... :sisi:
più che altro sapete che imbarazzo quando dovranno dire a Nedved che non può ripensarci e l'anno prossimo deve smettere :asd:
:asd:Citazione:
Silva, rifiutata offerta di 13 milioni più Poulsen
Prima mossa per una possibile trattativa tra Juve e Valencia. Intesa raggiunta con il giocatore. Lo spagnolo è un'alternativa a Diego
(In questo spazio c'è una foto di Silva.......)
La Juve porta avanti in parallelo due operazioni di mercato, cosa nota ma che ogni giorno si arricchisce di nuovi dettagli. Diego è l‘ obiettivo principale, David Silva la degnissima alternativa. Infatti ieri è emerso come dieci giorni fa Alessio Secco abbia presentato un’offerta ufficiale al Valencia per il suo gioiello: 20 milioni più 5 legati ai soliti bonus che ormai caratterizzano tutte le operazioni di alto livello. Fernando Gomez, vicepresidente del club spagnolo ha rifiutato, nonostante attendibili fonti vicino alla società garantiscano che 20 milioni, probabilmente anche qualcosa meno, possano essere sufficienti a far capitolare le ultime resistenze.
IL NODO - L’offerta in effetti non contemplava solo una contropartita economica. In realtà comprendeva anche il cartellino di Christian Poulsen, valutato presumibilmente sui 7 milioni ( la Juve lo scorso anno lo ha pagato 9,7 al Siviglia, ma il 25% di quell’importo è stato ammortizzato). Una condizione inaccettabile per il Valencia, che infatti ha rifiutato, argomentando di avere già in mano un’altra proposta di 25 milioni.
INTESA RAGGIUNTA - Anche nel caso di Silva la coppia Blanc*Secco si è portata avanti con il lavoro, ottenendo il sì per quel che riguarda la parte contrattuale del giocatore.
TuttoSport
Sono pieni di debiti, mica fessi.......
Cioè loro vendono Silva e Villa perchè non sanno come pagargli lo stipendio e dovrebbero accollarsi un nuovo stipendio da oltre 3 milioni a stagione? :no:
il tuttosport dice anche che presenteranno la stessa offerta al werder :sisi:
http://www.youtube.com/watch?v=2BnaGfC5Nho
Beccatevi questo.
Mamma mia :no:
Prima non trapelava nulla di quello che succedeva tra allenatore e giocatori e ora lo sanno tutti.
Non siamo più la squadra di una volta........
Per me questi nomi sono fantascienza...alla fine prenderemo hamsik :sisi: