Questi sono belli, ma infatti tradurre (o adattare) frasi non e' certo un problema.
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bhe dai
gli obiettivi e' giusto che abbiano nomi ironici secondo me
gli achi sono sicuramente una delle parti più delicate, in cui è tassativo non seguire MAI alla lettera l'inglese. Speriamo abbiano fatto un bel lavoro di adattamento.
"Li abbiamo Arathi" (che penso sia quello del 3000 a 0) è fantastico.
O tipo il "Do a barrel roll" di alysrazor :asd:
Non ce l'ho con te eh, sia chiaro, anche perché alcune cose non piacciono nemmeno a me (a naso, poi le proverò), ma il concetto di DIRITTO PERCHE' PAGO è riassumibile con questa frase (cito a braccio):
"Avere la possibilità di parlare non significa necessariamente avere qualcosa di intelligente da dire".
E, in molti casi, molte persone farebbero meglio a tacere.
Parlo in generale sul concetto eh, non su di te, ripeto.
Blue post nel forum italiano
http://eu.battle.net/wow/it/forum/topic/3523403844#13Citazione:
Ok, penso sia necessario un chiarimento. WoW non sarà tradotto in Italiano.
Quello che stiamo facendo è creare la versione italiana di World of Warcraft. Questo vuol dire che è inesatto parlare di "traduzioni" e "nomi originali in inglese". Dovete considerare la versione italiana come un prodotto a parte. Avrà i suoi nomi propri, avrà le sue regioni, le sue fazioni, e via dicendo.
Non dovete vederlo come un adattamento del gioco inglese rivolto al pubblico italiano. Stiamo parlando della creazione di un universo di gioco in italiano, basato ovviamente sulla storia e sui personaggi di Warcraft, ma totalmente indipendente dalle sue controparti in altre lingue.
Ci saranno reinterpretazioni dei termini (vedi Sepulcra), ci saranno nomi molto simili alla versione inglese del gioco. Stiamo rivisitando l'intera ambientazione di WoW per crearne una nuova versione in italiano.
io questa cosa del tradurre tutto ad ogni costo non la capisco
7 anni fa poteva avere senso ormai no
quando si questionava per la traduzione di starcraft II ricordo parecchia gente che non apprezzava il termine BLATTA per ROACH. la risposta fu "quando una persona di lingua inglese legge ROACH pensa ad un blatta perché non dev'essere così per una persona di lingua italiana?"
verissimo
ma quando leggo "Michael Schumacher" penso ad un pilota di Formula 1 non a "Michele Ciabattino"
io non bevo spirito d'avena (tanto meno whiskey visto che sono astemio)
e leggo (non so ancora per quanto) i fumetti di superman non di nembo kid
Acquista più senso nel momento in cui lo leggi dopo tutti i post soprastanti. Ad ogni modo, ha cercato di spiegare, in poche righe, come questa operazione sia una localizzazione, un adattamento culturale, piuttosto che una "semplice" traduzione.
piu o meno tutto quello che ha detto kempy fino ad ora mi è sembrato corretto...non sono però d'accordo con il pricipio di "unificazione": la comunità italiana è frammentata, per diversi motivi, e non ha mai mosso piede per cercare maggiore coesione.
gli italiani stessi preferiscono giocare su un server straniero per non aver a che fare con quei comportamenti tristemente tipici...
difendo la traduzione(per quanto possa servire alla blizzard un difensore :asd: ) perchè sono convinto che molti apprezzeranno maggiormente le quest e la trama e so che per alcuni la barriera linguistica è davvero ampia da aggirare.
la linea dei libri mi sarebbe piaciuta di più
@TANK
non penso che i nuovi useranno termini diversi da TANK, perchè i "vecchi" non cambieranno.
stesso discorso per le istance: vecchie= nomi vecchi, nuove=nomi nuovi. ISI, e non credo ci saranno casini:la comunità troverà la giusta via: in culo ai neologismi
@NINNOLO
forse è la traduzione più adeguata...il problema è che molti devono aprire google per sapere cosa sia un ninnolo :D altri termini più adatti magari erano troppo lunghi e comunque in poco cambieranno ciò che fa schifissimo :sisi: basterà aspettare quanto hanno aspettato paladini e shamani in vanilla per vedere ritoccati i loro talenti :asd:
@PRETE
sacerdote, come detto da altri, è piu generico e non rischia di contrastare con la religione.
magari torno dopo :ciaociao:
....Citazione:
Quello che stiamo facendo è creare la versione italiana di World of Warcraft. Questo vuol dire che è inesatto parlare di "traduzioni" e "nomi originali in inglese". Dovete considerare la versione italiana come un prodotto a parte. Avrà i suoi nomi propri, avrà le sue regioni, le sue fazioni, e via dicendo.
Una traduzione sarebbe chiamare Stormwind Ventotempesta o undercity Città di Sotto o Sotterranea (o Bassa :asd: ) o Hellscream Urloinfernale o Stormrage Furiatempesta.
Un adattamento vuol dire prendere l'originale solo come spunto, punto di partenza, e creare un qualcosa di anche totalmente diverso, cercando di mantenerne il senso per quanto possibile e allo stesso tempo creando nomi e termini che letti nella nostra lingua e con la nostra cultura abbiano un senso e un suono più familiare.
L'esempio dell'achi "Li abbiamo Arathi" è un adattamento, perché è un gioco di parole che funziona solo in italiano, in inglese non avrebbe senso, come alcuni dei loro achi non hanno senso in italiano perché si riferiscono alla loro lingua e cultura, non alla nostra.
Da quel poco che si è visto possiamo comunque notare come la localizzazione italiana sia moooolto più libera rispetto alle altre lingue, la nostra si avvicina molto di più all'idea di adattamento rispetto a quello che hanno fatto con gli altri; evidentemente il team italiano ha voluto osare di più con la creatività. D'altronde siamo conosciuti nel mondo (e a volte invidiati) anche per questa nostra capacità.
Quello che ci chiede di fare la Blizzard è di non pensare a WoW in italiano come una mutazione genetica dell'originale, ma piuttosto come se fosse un universo parallelo simile, ma completamente indipendente, in cui Garrosh è sempre stato Malogrido, Illidan è sempre stato Grantempesta e la capitale dei non morti è sempre stata Sepulcra.
Poi uno è libero di scegliere in che universo stare, ma non c'è nessun motivo di dire che uno è meglio dell'altro, sono due robe diverse.
E allora com'è che lo chiamano comunque WoW, e non, che so, La Guerra dei Mondi, se è da considerarsi come un prodotto a parte?
Seriamente, mi sembra un arrampicata sugli specchi per giustificare scelte dubbie e/o discutibili.
"E' una localizzazione non una traduzione" suona solo come un indorare la pillola. All'atto pratico non c'è differenza.
All'atto pratico no, ma concettualmente c'è un abisso Malaky.
Ma che caxx Picard, andiamo. Non c'è nessuna differenza, a nessun livello, tra una traduzione ed una "localizzazione": in entrambi i casi si prende un prodotto di un altra lingua per portarlo alla nostra.
Possono variare i termini di qualità con cui questo è fatto, ma tentar di spacciare fondamentali differenze tra "tradurre" e "localizzare" vuol dire solo tentar di menare il can per l'aia, come dare dell'operatore ecologico ad un netturbino.
Possono chiamarmela "localizzazione" "trasformazione lessicale" "opera di conversione linguistica" "mutazione italianizzante MACH III"... sempre una traduzione resta.
Fatta bene o fatta male, tutto li sta il punto, non certo in un millantato "concetto" dietro l'azione.
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Originariamente Scritto da blizzard
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