Inter News:
- Paulihno ufficiale all'Inter
- Moratti: Guarin e Ranocchia sono già della Juventus
- Psy: faremo una campagna acquisti milionaria che il Barcellona ci fà un baffo
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Inter News:
- Paulihno ufficiale all'Inter
- Moratti: Guarin e Ranocchia sono già della Juventus
- Psy: faremo una campagna acquisti milionaria che il Barcellona ci fà un baffo
drrriiiiinnnn!!
"Pronto?"
"Buonasera Presidente sono Branca."
"Oh ciao Marco, dimmi tutto."
"Presidente abbiamo Paulinho!"
"Ottimo, ottimo Marco. Quanto ho sganciato 'sto giro?"
"Ma niente di che, abbiamo trovato un accordo molto conveniente per entrambi."
"Bravo, bravo. Che dicono dall'altra parte?"
"Mah, anche Aldo è contento."
"Aldo...?"
"...Spinelli, Presidente."
"Marco, ma chi abbiamo preso?"
"Paulinho del Livorno, Presidente".
"Sei licenziato."
Samuel ha rinnovato :bua:
Vedi post di sopra (cit) :asd:
Handa
Samuel Jesus Campagnaro
Zuniga Paulinho Kovacic Cambiasso Basta
Icardi Villa
:rullezza: (Thohir permettendo...)
Dài che se ci va bene con Mazzarri non riscattiamo Garganò .
Io sono contento che Samuel abbia rinnovato, guardate un po' che vi dico.
Sempre meglio lui a 35 anni di Ranocchia, l'italiano più sopravvalutato degli ultimi 3 anni.
E poi quando è mancato Samuel quest'anno si è visto.
Io Cambiasso e Samuel, con preparazione atletica mirata, li vedo ancora titolari. I vecchi sono sempre indispensabili, l'importante è che in fase di preparazione atletica ce ne si renda conto. Il nostro problema di quest'anno è stato far fare tutto a tutti, far andare i giovani a livello blando per onorare i senatori, e spremere questi ultimi come fossero novizi.
Zanetti e Milito invece me li vedo utili a fare la voce grossa a partita in corso, se le cose si mettono male.
Lo zoccolo duro degli argentini non andrebbe smantellato, secondo me. Con Schelotto, Kuzmanovic, Silvestre, Ranocchia, Jonathan, Alvarez, Rocchi, il problema non sono stati mica i senatori.
Sai che Samuel giocherà a dir tanto 15 partite, sì?
Allora gli farei giocare le più importanti della stagione.
Ma non sono così convinto di quello che dici. Scommetto che la preparazione di quest'anno sarà determinante in positivo, come lo è stata quella del campionato passato in negativo. Per questo dico aspettiamo a dare i vecchi per bolliti.
Eh dipende, se sanno interpretare tutti il modulo a 3 nello stesso modo non vedo differenze, nemmeno per il portiere. L'importante è che le riserve siano all'altezza dei titolari. Il nostro problema è che il titolare (Ranocchia) non è all'altezza della riserva (Samuel).Citazione:
A parte tutto, credo che se c'è una cosa in una formazione titolare che dovrebbe cambiare meno possibile sono i difensori.
Certo, se poi fai giocare a 3 Silvestre che fino al giorno prima giocava a 4, o metti Chivu difensore di sinistra solo perché in passato ha giocato terzino, è chiaro che DEVI cambiare il meno possibile (infortuni permettendo).
Io Ranocchia non lo posso proprio digerire, è più forte di me.
Prossimo bidone io vi lo dico :rotfl:
Inviato dal mio GT-I9300 con Tapatalk 2
Per me Ranocchia resta un difensore di buon livello, niente di più, che però per rendere al massimo deve avere una stella vicino.
Samuel sarebbe stato perfetto, magari 2 o 3 anni fa.
Ora è veramente un rottame, cacchio..siamo al livello di Stankovic ormai, che si rompe pure quando si allaccia uno scarpino.
Dai non me lo puoi paragonare a Stankovic... uno ha rinnovato, l'altro sta pensando al ritiro, ci sarà una ragione no?
Io confido nella preparazione atletica senza preliminari vari, e nel nuovo staff agli ordini di Mazzarri. Del resto se Mazzarri con gli over 30 ha sempre lavorato bene, il 90% del merito spetta a quel preparatore atletico.
parliamo di un 35enne che si è rotto varie volte i crociati, ti ricordi sì?
Che dire Jack, tutto è possibile. Magari Samuelo il prossimo anno si fa 40 partite di fila con la media del 7 e tutti contenti :asd:
Io ci spero eh, sia chiaro. Però l'età di Stankovic è la stessa, e come fragilità siamo lì.
E non mi fare pensare a Chivu :asd:
Bene, ho appena sentito un po' Mazzarri...
Chi non corre è praticamente fuori, la vedo male per Lenders e co. :asd:
ecco la conferenza completa :sisi:
Citazione:
Benvenuto, mister. La conosciamo da tanto, dopo 10 anni di A senza esoneri come si definirebbe? E c'è un segreto nella gestione?
(Gesto scaramantico, ndr) "Non conosco segreti, ho basato la mia storia sul rispetto delle regole e reciproco coi giocatori e i componenti che mi sono stati vicini. I successi nel calcio partono dalla cura dei dettagli, dalla cultura del lavoro. E' uno sport ma a livello professionistico alto, e quindi bisogna credere in queste componenti che per me sono fondamentali come l'abilità di tecnico e giocatori. I giocatori mi conoscono, mi considerano un tattico che vuole dare un'impronta alle mie squadre. Ci sono stati momenti in cui è andata bene, altri periodi un po' meno, ma magari sono migliorate nel finale dopo che c'è stata la conoscenza reciproca. Nel calcio attuale, al di là dei valori tecnici bisogna essere preparati sul piano fisico e mentale. L'allenamento è sacro, si salta un allenamento solo per necessità se no si va a mille".
Perché ha lasciato Napoli e scelto l'Inter anziché la Roma?
"Si sentono delle inesattezze. La scelta di lasciare Napoli è maturata già nel ritiro estivo quando rifiutai il nuovo contratto, perché pensavo che avrei lasciato Napoli per mancanza di stimoli. Da quel momento in poi, potevo anche rimanere fermo se non fosse arrivata una proposta che avesse offerto grandi stimoli. Ci sono state altre proposte, quella dell'Inter mi è piaciuta. Mi sono sentito pronto per iniziare un nuovo percorso, spero che ora non si cambi versione sulla vicenda".
Su eventuali innesti in rosa:
"L'allenatore deve far rendere i giocatori che gli offre a disposizione. La rosa dell'Inter dell'anno scorso era superiore rispetto ai risultati, e questo senza dire niente a chi c'era prima. Io ho il dovere di valutare tutti i ragazzi che mi saranno messi a disposizione. Dopodiché, in base a quello che dirà il campo, e voglio vedere grande sacrificio in ritiro, farò le valutazioni e riferirò alla società".
Sulle definizioni e sul rapporto col presidente De Laurentiis:
"Sono stati quattro anni bellissimi a Napoli, ma come ogni matrimonio ci può essere un inizio e una fine (si corregge, ndr), ma non voglio sentire la parola tradimento. Ho fatto bene a Napoli, sono andato via per i motivi già detti, niente polemiche".
Che impressione le ha dato Moratti?
"Moratti è un vero signore, ho saputo che anche lui ha avuto una bella impressione di me. Ho detto i miei intendimenti, l'ho visto molto deciso a prendere un tecnico come me, e me lo ha spiegato. Di questo sono contento, penso di sapere fare quello che vuole".
Ha già un obiettivo prefissato per questa Inter?
"L'Inter, per quello che è successo anche tre anni fa, ha il dovere di tornare competitiva. Il concetto è ampio: intanto i tifosi devono essere orgogliosi di una squadra che non molla, questo è il primo obiettivo. Poi credo che attraverso il gioco verranno i risultati, più ci si avvicina alla perfezione più si fanno risultati. Il tifoso per ora vuole vedere una squadra tosta, che se la giochi con tutti. E che torni a vincere nel proprio stadio, limitando le sconfitte".
Ma cosa le ha chiesto Massimo Moratti? E perché ha scelto proprio lei, questione tecnica o emotiva?
"Credo che Moratti sapesse già come lavoro. Poi sono un allenatore accentratore, punto di riferimento degli altri collaboratori. Moratti voleva un tecnico di personalità, che vuole assumersi tutte le responsabilità di ogni componente dell'azienda. Ho avuto la netta sensazione che Moratti cercasse un tecnico come me".
Può dirci qualcosa sui collaboratori?
"Allora, a parte Giuseppe Baresi che resterà con me perché volto storico dell'Inter che ho voluto per inserirmi al meglio per capire certi aspetti della società, ho portato quelli che mi hanno accompagnato nella mia carriera, dal preparatore atletico Pondrelli che avevo dalla Primavera del Bologna, e grazie a lui abbiamo avuto pochi cedimenti atletici con le mie squadre; ci sarà anche Nicolò Frustalupi che mi aiuterà nei cambi e nell'organizzazione in campo; io e lui saremo aiutati da Luca Vigiani, mentre Nunzio Papale sarà preparatore dei portieri, lo conosco dai tempi di Acireale. Fuori dal campo, ci saranno osservatori e altre persone, da Concina a Claudio Nitti fino a Giuseppe Santoro che mi terrà collegato con le varie componenti dell'azienda Inter. Con Branca e Ausilio stiamo valutando altre persone".
Ha detto, relativamente al campo, che vuole valutare i giocatori già a Pinzolo. Ma la rosa dell'Inter è ampissima e lei vuole un nucleo di giocatori, non c'è il rischio di avere la rosa definitiva troppo tardi?
"Certe considerazioni le ho fatte con Branca, Ausilio e Moratti. Poi, l'allenatore non parla di mercato, io relaziono quello che ho in mente e sarà la società a dare spiegazioni. Io lavoro coi doppi ruoli, voglio 22 giocatori di tiro più 4-5 pronti a subentrare; ma molti giocatori di quelli che verranno a Pinzolo sono convinto che rimarranno".
Con Moratti avete parlato delle trattative per la società?
"Devo dire quello che ha detto lui, qualunque cosa che fa bene all'Inter la sottoscrivo. Interessa che tutto quello che accade sarà qualcosa che farà il bene della società".
Quale sarà il suo approccio coi giovani?
"Sarò molto attento, siamo in ottica di Fair Play Finanziario e le risorse arrivano anche dal settore giovanile. Con Ausilio ho capito che anche la Primavera giocherà col modulo della prima squadra. Poi, ho le mie priorità, cercherò di seguire altri aspetti del futuro".
Perché il prolungamento del ritiro?
"Perché voglio che si creda nel lavoro; voglio doppi allenamenti continui, con Pondrelli abbiamo uno schema di lavoro preciso che seguiamo da sempre. Voglio 14 giorni di lavoro importante per iniziare al meglio".
Domanda di FcInterNews: che impressione ha avuto di Kovacic? E come lo vede nel suo calcio?
"Mateo è interessante, l'ho anche visto giocare, è un giovane talento. Però non voglio esprimermi se non dopo averlo allenato, magari dopo un mese".
Il paragone con Mourinho piace o mette pressione?
"Ogni allenatore ha una sua personalità; penso che il meglio debba ancora venire. Voglio fare qualcosa di importante, finora ci sono sempre riuscito e voglio farlo all'Inter. Mourinho lo stimo, poi quando siamo stati avversari qualche scaramuccia c'è stata, ma la stima rimane".
Su cosa si deve lavorare in primis per questa Inter?
"Voglio pensare di lavorare sull'autostima, perché quando le negatività si accumulano la stagione finisce peggio e il rischio è che i giocatori ne risentano. Voglio fare una grande preparazione fisica per correre quanto e più degli altri, ma voglio anche dare un'organizzazione che renda sicuri i giocatori e ridare autostima".
Qual è la durata minima per poter definire un progetto come tale?
"Sono parole che non si adattano al calcio, penso sempre che ogni partita possa costarmi la panchina. Il progetto può evolversi su quello che già stai facendo, ma l'importante è partire con certe sicurezze. A Napoli sono arrivato con la squadra sest'ultima e siamo arrivati a sfiorare la Champions. Su quello, Mazzarri ha potuto avere del credito per costruire anni fantastici".
Quali sono le basi per ridare un'anima all'Inter?
"Mostrare un'anima vuol dire mettere la squadra prima di tutto. I giocatori sono dei singoli, ma se un giocatore fa tre gol e la squadra perde, la società e l'allenatore ci va di mezzo. Bisogna far capire che qui l'interesse personale viene dopo quello singolo, l'Inter prima di tutto. Se ci riusciamo a farlo, la strada sarà in discesa, se no si va incontro ad annate negative".
Com'è il rapporto con Cassano, che già hai conosciuto?
"Il rapporto è ottimo, mi venne anche a salutare in una gara con l'Inter. Ho buoni rapporti con tutti, ma la prima cosa è pensare per l'Inter e non ai rapporti personali".
Sulla disponibilità dei giocatori a recepire i metodi di lavoro:
"Io credo molto nei miei metodi di lavoro, basti pensare che un mio ex giocatore come Nicola Amoruso, dato per finito da tre anni, alla Reggina con me è rinato. Questo la dice lunga, se i giocatori credono in quello che proponiamo loro il 90% sopporterà tutto per fare grandi partite".
L'inter è una realtà più difficile di altre dove è andato ad allenare?
"Sto cercando di capire il pianeta Inter, poi il fatto di avere allenato a Napoli rappresenta una garanzia. Ho le caratteristiche giuste per allenare l'Inter, se Moratti mi ha scelto lo ha fatto perché crede che sia adatto".
Avrebbe voluto portarsi un giocatore del Napoli?
"Voglio bene ai miei ragazzi, l'ultimo giorno in cui li salutai mi sono anche commosso, e dissi loro che non li avrei mai chiamati, è una questione di correttezza morale nei confronti del nuovo allenatore. Ma se penso che un giocatore del Napoli faccia comodo all'Inter non lo dirò a voi, per rispetto dei ruoli. Saranno Branca ed Ausilio a provare a prenderli e ad accontentarmi".
Dopo le polemiche con gli arbitri, sente di essere passato dall'altra parte andando all'Inter?
"Ma negli ultimi anni ho cambiato atteggiamento, ho fatto solo una conferenza dopo la Supercoppa di Pechino mirata a dare un contributo perché quella fu una gara particolare. Poi, non ho più parlato degli arbitri o l'ho fatto senza polemiche. Venire all'Inter da questo punto di vista non è un problema".
E' pronto a offrire qualcosa in più a Moratti se glielo chiedesse?
"Io non ho problemi ad assumermi le mie responsabilità in base a certi criteri logici e obiettivi. Se sono venuto all'Inter è perché voglio che torni competitiva e torni a giocarsela come ha sempre fatto".
Ha parlato con Walter Samuel? Può essere ancora importante per questa Inter?
"Non ho bisogno di parlarci. Il giorno del raduno avrò colloqui individuali prima del discorso collettivo, non parlo prima per non fare disparità, non voglio trasgredire le regole".
Quanto può essere importante per lei Andrea Ranocchia, per il quale oggi è arrivata l'archiviazione e reduce da un'annata un po' difficile?
"Sono contento per lui, rappresenta un patrimonio della società".
Ha sempre giocato con la difesa a tre, la riproporrà anche all'Inter? E come la valuta in base ai risultati dell'anno scorso?
"Non voglio parlare più dell'anno scorso, il rapporto con la squadra inizia dalla prima volta in cui incontrerò i miei giocatori. Ho dei meccanismi consolidati che faccio digerire in 15 giorni, la difesa a tre la imposto sempre poi posso cambiare altre cose, passando dal 3-5-1-1 al 3-4-3, a Napoli ho anche impiegato la difesa a quattro. L'importante è che la rosa conosca i codici, senza dover improvvisare. Ho cambiato molto, perché gli altri allenatori mi hanno studiato e ho cercato di essere imprevedibile".
Nel suo gioco sono fondamentali gli esterni: qui ci sono Nagatomo, Jonathan, Schelotto e Pereira. Possono soddisfare la sua idea tattica?
"Sono buoni giocatori, ma di valutazioni ne farò una volta visti sul campo. Credo che già questa rosa possa fare un campionato di un certo livello se acquisisce certi meccanismi".
Cosa pensa di Nagatomo?
"Ottimo giocatore, poi sul campo ne capirò di più, magari vedrò se può fare cose che prima nessuno gli ha chiesto di fare".
Dopo due anni di scarsi risultati, una delle spiegazioni date è stata quella dell'età media avanzata. Secondo lei è un elemento su cui lavorare?
"Vi racconto che ad Acireale, in C2, alla prima esperienza, mi dissero che vecchi e giovani non andavano d'accordo. Io dissi che chi è vecchio non può giocare perché non può correre. Bisogna vedere se i più esperti sono ancora in grado di sacrificarsi anche inconsciamente per uno sport come il calcio. Credo comunque di sapere quali tasti toccare per dare nuovi stimoli".
Ma il mercato sarà bloccato fino alle sue valutazioni?
"Il mercato è figlio di scelte della società. Io sono allenatore, vorrei tutti i migliori giocatori del mondo, poi però bisogna valutare tante cose. Ecco perché dico che è giusto che ci sia un elemento che faccia mercato".
Dei giovani andati via, vorrebbe vederne qualcuno già a Pinzolo?
"In questi giorni io, i miei uomini e la società faremo valutazioni continue per arrivare all'8 luglio con le idee chiare. Avere tanti giovani e arrivare nei primi posti, però, non sempre vanno d'accordo. A me piacciono i giovani, se mi chiedete di fare 50 punti in un campionato potrei fare una squadra di giovanissimi, ma per competere con le squadre più importanti del campionato il discorso è un po' diverso. Certe valutazioni vanno fatte con cognizione di causa".
Quant'è importante la passione per un allenatore che vuole ottenere grandi risultati?
"Tanto, bisogna sempre mettere in più qualcosa per prevalere sull'altro, e un allenatore stimato, se riesce a trasmettere il giusto carattere, vede i giocatori che si legano a lui. E questo può fare a differenza".
Ma lei nella sua testa ha dei punti fermi nella rosa dell'Inter?
"Punti fermi li ha ogni allenatore, quindi credo di sì, ma non farò nomi".