(ma cosa sono i "cambi fissi" di cui parlate ragazzi? :pippotto: cioè, se nell'area Euro tutti hanno l'Euro, in che senso ci sono dei "cambi"?)
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(ma cosa sono i "cambi fissi" di cui parlate ragazzi? :pippotto: cioè, se nell'area Euro tutti hanno l'Euro, in che senso ci sono dei "cambi"?)
La moneta unica è assimilabile ad un sistema di cambi fissi molto molto forte sotto certi punti di vista, anche se ci sono alcune differenze.
La crisi dello SME (che era un sistema di cambi fissi dei paesi euro) era dipesa dal fatto che in alcune circostanze il costo di uscire dal sistema di cambio per un paese poteva risultare agli occhi gli investitori inferiore al costo che comportava rimanerci.
In particolare se un paese si trova in crisi vorrà utilizzare tassi di interesse più bassi per spingere la domanda a riprendersi, ma trovandosi in un regime di cambio a tasso fisso questo è impossibile perchè gli investitori si indebiterebbero nel paese dove gli interessi sono più bassi per investire nel paese dove sono più alti comportando pressioni sul conto capitale e domande-offerte di moneta tali da far saltare il tasso di cambio.
Pertanto all'epoca la germania aveva un economia che si stava surriscaldando e necessitava di interessi alti (ed era il leader del sistema di cambio) gli altri invece si trovavano in situazione di economia stagnante e avevano bisogno di interessi bassi (tra cui l'italia), gli investitori percepivano questo aumento di costo nel rimanere nel sistema di cambio da parte di questi paesi e ritenevano probabile una svalutazione pertanto cominciarono a defluire i capitali, il deflusso di capitali obbligava i paesi più deboli ad offrire interessi ancora più alti aumentando quindi il costo di rimanere ancorato a quel sistema di cambio, dopo un po' che le riserve (le banche centrali vendono tutta la moneta estera che hanno in cassa per mantenere il tasso di cambio) stavano per finire alcuni paesi furono costretti a svalutare la moneta.
Quello che ha fatto l'euro nella pratica è innalzare di parecchio i costi di uscita dal sistema di cambio così da scoraggiare un eventuale investitore a ritenere che il costo di uscita possa essere più basso di quello di rimanere.
In pratica prima che si arrivasse all euro si sono fatti molti step tra cui diversi cheprevedevano la stabilizzazione dei cambi tra i vari paesi europei.
Ci furono varie esperienze a riguardo, con diverse soluzioni, tutte conclusesi non appena arrivava una crisi e i governi abbandonavano tali restrizioni per poter usare appieno la politica monetaria per stimolare l economia reale (sbagliando...se si da ragione alla teoria che ultimamente va piu di moda).
Per farti capire, prima che ci fosse l euro le istituzioni finanziarie e i paesi avevano gia i conti in doppia valuta, una era la valuta nazionale e l altra una valuta con un nome simile all euro, che fungeva solo da valuta di conto.
Il problema è che ogni volta che c era una crisi si usciva da questo sistema di cambi, l ultima volta mi pare fosse il 92/94, nella realtà l euro come moneta unica è stata un pò una forzatura, hanno schiacciato l acceleratore quando secondo molti teorici si sarebbero ottenuti effetti simili ma meno invasivi (e piu facili da gestire in momenti di crisi) manteenendo una politica di cambi fissi o con varianti del famoso serpente monetario (in pratica il serpente monetario indicava la banda di oscillazione tollerata dei cambi attorno a una valuta indice).
Il tuo voto non esiste, non va a mescolarsi con quelli nulli che invece vanno in proporzione alle percentuali effettive. Sul voto in se non cambia nulla, incide (mi pare) sul rimborso ai partiti. Ma atteso che si tratta di un quarantamilionesimo del risarcimento previsto, capirai che danno...
:fag:
Scusa cosa significa che nn va a mescolarsi con quelli nulli che vanno in proporzion?
Allora.
I rimborsi si basano sui voti che prendi.
Mettiamo che Tizio prende 1000 voti, caio 500 e Sempronio 500, le proporzioni sono 50% - 25% - 25%.
Mettiamo che ci siano 100 schede nulle.
Ai fini del rimborso a Tizio verranno conteggiato 1050 voti, a Caio 525 ed a Sempronio 525, e per questi voti prenderanno il rimborso.
:sisi:
Ma se ormai non vanno neanche piu in piazza che cazzo di rimborsi vogliono :asd:
l'unico che li meriterebbe è anche l'unico che li rifiuterà :asd:
E' tutta una balla quella del rifiuto della scheda e della messa a verbale:
http://alessandroronchi.net/2008/rif...le-elettorali/
Bah, be, bi, mi sembra un pelo eccessivo ipotizzare la turbativa del voto.
:uhm:
E' semplicemente inutile.
:boh2:
Mi asterrò dal divugare quest'informazione, mi aspetto succulenti racconti di figure di merda :asd:
Bah, guarda, non ne ho idea, mai fatto il presidente di seggio, ma durante le elezioni ne ho viste di cose divertenti, anche perché son sempre stato responsabile d'area.
:bua:
Nessuno si è però mai lamentato del rifiuto della scheda (oddio, forse perché non è mai successo :asd: ), mentre invece, ad esempio, mi sono capitate lamentele per eccessiva vicinanza al seggio elettorale di una persona che incute timore...
...la persona un questione era un'attempata mingherlina signora che non stava facendo un tubo...
:asd:
Fondamentalmente, fottesega over 9000.
:sisi:
In pratica l'ennesima bufala di facebook...!
Ni, le schede nulle sono redistribuite proporzionalmente, tutto il resto, sticazzi.
:boh2:
...oddio, adesso mi fate venire il dubbio pure per le nulle...
:bua:
Nel dubbio....voto fare :asd:
Ultime 2 perle fresche fresche.
Fassina: era la banca (mps) ad influenza il pd!
Montezomolo: giannino è un professionista del conflitto d'interesse!
Entrano di diritto nella top ten della serie: FACCIA DI BRONZO VEDI COME SEI GONZO CARO ELETTORE
Ti aiuto io!!Monti:Tutto ciò viene detto da un tecnocrate, ex consulente di Goldman Sachs, che ha nominato ministro del suo governo, l'ex amministratore di Banca Intesa, Corrado Passera. :asd:Citazione:
“Mps? Pd c’entra”- Il Pd c’entra in questa vicenda Mps? “Sì – risponde Mario Monti a ‘Radio anch’io’ – perché il Pd ha sempre avuto molto influenza attraverso la fondazione e la banca, ma non sono venuto qui per attaccare Bersani, ma per attaccare il fenomeno della commistione tra la banca e politica che va ulteriormente sradicato”. Per il premier “la commistione tra banca e politica” è “una brutta bestia”.
Beh ma scusa, cosa centra.
Il problema in questo caso è l influenza della politica sulla banca, non viceversa. (Intesa come influenza diretta, ovviamente la politica avra sempre un influenza indiretta sulle banche).
poi il fatto che fosse MPS ad influenzare il PD è cosa per altro abbastanza verosimile, perchè il partito è fortemente indebitato con la banca. E francamente non so cosa è peggio
tanto per tingere un po' la vicenda
Citazione:
Da un lato i conti di Fininvest, primo affidatario di Mps. Dall'altra la rete di rapporti di Denis Verdini, coordinatore nazionale del Pdl, dentro la banca di Siena prossima al commissariamento. C'è più di un motivo se Berlusconi preferisce tacere e non attaccare il Partito Democratico dopo le dimissioni di Mussari.
24 Gennaio 2013 - 19:20C’è più di un motivo che spinge Silvio Berlusconi a non esporsi sul crack del Monte dei Paschi di Siena, sulle dimissioni di Giuseppe Mussari e sugli schizzi di fango che stanno piovendo sul Partito Democratico e il mondo cooperativo. Non è solo il conto 1.29 che il Cavaliere ha in Mps, già comparso nelle cronache giudiziarie durante lo scandalo Ruby, tra le Olgettine e il ragionier Giuseppe Spinelli, oppure per il fallimento del Credito Cooperativo Fiorentino, banca di Denis Verdini, coordinatore del Pdl, dove compare pure Marcello Dell'Utri.
Non sono neanche quei mutui che l’ex presidente del Consiglio ricevette per costruire Milano 2 e 3 negli anni ’70, ai tempi dell’Edilnord, «tanto che il legame» - ha spiegato proprio Berlusconi questa mattina a 28 minuti su Radio 2 - «era tale per cui risultai come l’unica società con cui la banca concedeva mutui premiando la puntualità dei pagamenti. È un’istituzione cui voglio bene». È soprattutto la rete di persone di fiducia di Denis Verdini in una regione rossa come la Toscana, unita alla gestione dei conti di Fininvest, il particolare che più lega il Cavaliere a questo istituto di credito pronto al commissariamento.
Prima dell’arrivo di Alessandro Profumo a Siena, terra di battaglie per la massoneria, tra P2, P3 e P4, vigeva una sorta di «inciucio tutto toscano» tra centrodestra e centrosinistra - come lo definiscono in piazza del Palio - «che serviva da un lato a garantire i rapporti con le banche locali - come emerso nelle indagini a carico di Verdini - e dall’altro a garantire il primo affidatario della banca che altro non è che il Gruppo Fininvest»: c’è persino uno sportello Mps a Cologno Monzese, sede della holding della famiglia Berlusconi.
Proprio su questo intreccio tra finanza rossa e azzurra ha lavorato molto in questi anni Verdini, che non a caso continua a tacere sulle dimissioni di Mussari. Perché fino all’aprile del 2012 nella galassia del Gruppo Montepaschi erano presenti in forza uomini che rispondevano proprio a lui, a Denis. Del resto, uno dei punti di contatto tra Mps e Fininvest è sempre stato Carlo Querci, leone rampante, che alla fine degli anni ’90 diventò consigliere dell’istituto di credito senese in quota Polo delle Libertà.
Ma Querci rappresenta qualcosa di più per Berlusconi. È il padre di Niccolò Querci, segretario particolare di Berlusconi, ex vicepresidente di Rti, ora membro del consiglio di amministrazione di Mediaset. Nel 2010, dopo essere stato in carica più di 10 anni, per Querci senior fu ottenuta una deroga nel consiglio di Mps. Il cda decise di disapplicare un criterio previsto dal codice di autodisciplina delle quotate in quanto «la prolungata durata dell'incarico è risultata non costituire nel caso specifico una relazione tale da compromettere o anche solo condizionare l'autonomia di giudizio ed il libero apprezzamento dell'operato dell'amministratore in questione».
Non solo. Tra i mille uomini che orbitano intorno al Cavaliere, a palazzo Grazioli e a Verdini, c’era per esempio Carlo Ricci, ex dirigente di Banca Toscana, entrato nel 2005 nella Fondazione Mps da «membro di area Forza Italia», come ricorda pure l’Unità, il quotidiano di Antonio Gramsci in un vecchio articolo del 2005. Ricci fu nominato nel 2010 pure presidente del collegio dei sindaci revisori di Mps Investments che proprio quell’anno fu incorporata dalla banca.
E poi ancora Fabrizio Felici, ex coordinatore di Forza Italia a Siena, anche lui con un posto da deputato nella Fondazione. Quindi Girolamo Strozzi Majorca Renzi, già vice presidente di Banca Toscana e nel consiglio di amministrazione di Comsumit (gruppo Mps), membro della Società Toscana di Edizioni Srl e coinvolto nell’ultimo scandalo per i contributi pubblici per il Giornale di Toscana, inchiesta della procura di Firenze che indaga per una truffa aggravata ai danni dello Stato di 22 milioni di euro.
Uomini inseriti in ruoli fondamentali per gli ingranaggi del gruppo Montepaschi che ora rischia il commissariamento. C’è poi da ricordare Andrea Pisaneschi, ex membro del cda di Mps, poi presidente di Antonveneta, finito pure lui indagato per l’inchiesta sul finanziamento ottenuto dalla Btp (Baldassini-Tognoli-Pontelli) di Riccardo Fusi, mega indagine che con le sue ramificazioni arriva fino al G8 della Maddalena e che ha travolto un’altra volta Verdini. Poi anche Piero Tacconi, pure lui ex cda Consumit e Cassa di Risparmio di San Miniato, grande amico dell’ex sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta.
E poi ancora Gennaro Chichierchia, cda Immobiliare Mps, uomo di fiducia di Fusi, arrivato lì per sostituire lo scomparso Nello Balestracci, responsabile della formazione di Forza Italia. Poi Pier Ettore Olivetti Rason, già cda Paschi Gestione Immobiliari, finito pure lui indagato nel crack del Credito Cooperativo Fiorentino. E infine Gianni Menghetti, già sindaco revisore di una controllata di Mps nonchè ex coordinatore comunale di Siena per Forza Italia e Cinzia Beneforti, anche lei revisore di una controllata del banco, ma soprattutto moglie dell’onorevole Riccardo Mazzoni, ex direttore del Giornale di Toscana di Verdini. Insomma il sistema sarà del Pd, ma di certo al Pdl il Monte dei Paschi ha sempre fatto gola. Anzi, è servito.
sarebbe sempre utile citare le fonti imho