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Originariamente Scritto da
Ronin
il punto a me sembra totalmente diverso: il sistema politico italiano è in crisi perchè un comico che spara fregnacce (quale grillo indubbiamente è in molti casi), appare a molte persone COMUNQUE più serio e vicino ai problemi reali che non la classe politica vera e propria,
E con quale aggettivo vogliamo definire quindi le persone che si affidano a un personaggio del genere? (in b4, elettori di berlusconi)
Capiscammè, se tu (tu generico, non tu Ronin) trovi interessante l'offerta politica di un comico che spara fregnacce (e in molti casi è oggettivamente così), allora gli eventuali problemi sono tuoi, della tua capacità critica e intellettiva.
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che mentre lo spara-fregnacce si occupa di acqua, energia, ambiente, lavoro, disoccupazione, banche, crisi economica (e cioè le cose che interessano ai cittadini veramente), la presunta sedicente classe politica si occupa di ronde, minorenni ciondolanti, tettone candidate per un giorno, provvedimenti di facciata di vario tipo e altra varia sub-umanità.
Che botta di qualunquismo allucinante, è esattamente il quadro che può farsi una persona che non segue assolutamente la politica ma solo l'attualità, o che si informi esclusivamente con gli scandali politici e le polemiche sterili. Persino il governo Prodi non rientrebbe in questa mesta categorizzazione.
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ho già parlato altre volte della problematica della "rappresentanza" dei cittadini: problema che si pone con tutti i vari corpi della democrazia: lo stato, le istituzioni, i partiti, l'amministrazione, le forze dell'ordine.
quando i cittadini non si sentono più rappresentati, il sistema politico entra in crisi.
Giusta e indubbia osservazione
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oggi questa crisi sembra coincidere con quella della sinistra, perchè è evidente che il malcontento e la delusione oramai esplosi di fronte alla pochezza degli omini del PD è un fiume in piena, rispetto ai timidi rivoli di disgusto nei confronti del sultano di arcore (come lo ha splendidamente apostrofato sartori).
ma è solo perchè colui è riuscito ad instaurare un rapporto diretto con l'elettore anarco-evasor-fascista (quello che gli yesmen chiamano "moderato" :asd: ), tramite il quale sopravanza la putrefazione dei partiti di destra, fagocitandoli nella sua figura personale che domina gli omuncoli che lo circondano (in tutti i campi, sia quello suo che quello avverso).
questo tipo di rapporto (io berlusconE sono il garante dello stato, invece che viceversa) a guardarlo senza la volgarità trionfante del "è il dittatore giusto per me, e voi rosikate", è altrettanto pericoloso per la democrazia di quanto non lo sia il vuoto pneumatico del settore opposto.
Tralasciando il fatto che dare a tutti gli elettori di Berlusconi dei criminali (perchè un evasore è un criminale) e dei fascisti (checchè ne dicano teon e masp, per me è un insulto) è, oltre che puerile, anche piuttosto trito e ritrito, non concordo sulla tua analisi della crisi della sinistra.
La sinistra è in crisi sopratutto perchè sta pagando i suoi innumerevoli errori politici, un suicidio collettivo continuo iniziato ben prima delle ultime elezioni o del suo ultimo governo.
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questa secondo me è la doppia miopia di chi bolla il "grillismo" come un fenomeno ridicolo e insignificante: non coglie nè le dimensioni numeriche del fenomeno (che travalica di MOLTO quelle degli esagitati pasdaran del genovese), nè il livello a cui il fenomeno agisce veramente (che è MOLTO più profondo di quello superficiale del "per chi tieni").
Dissento.
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la stessa miopia di chi come te appena uno prova a criticare il conformismo imperante, lo deve subito classificare nello schema: "ecco, sei un grillino"; logica umiliante di chi deve per forza avere un padrone di riferimento, e non concepisce neanche la possibilità di avere opinioni proprie non supine a uno schieramento.
Stessa miopia che apparentemente hai dimostrato tu poco più sopra? :asd:
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quello della crisi del sistema è un fenomeno che colpisce più a fondo (più in basso?) della logica "o noi o loro", o stai col ducetto sul balcone di arcore, o col pd in clandestinità, e difatti non crea movimenti elettorali: devasta il rapporto di rappresentanza tra elettore ed eletto (indipendentemente dallo schieramento), pernicioso effetto di cui grillo è solo il sintomo, e NON certo il motore (il motore è l'eletto stesso, che tradisce la fiducia in modo smaccato, senza che l'elettore possa in alcun modo "punirlo", perchè non c'è scelta nel sistema e l'alternativa di uscirne appunto è anche peggio: sicchè il sistema politico si blocca nella contemplazione dell'immagine di sè, cosa che fa da 15 anni blaterando in entrambi i campi di riforme e innovazioni, salvo affondare in modo sempre più immobile).
Dissento ugualmente. Elaboro un po' di più il dissenso: I partiti di "lotta e di protesta" come espressione di rifiuto e di "ribellione" sono sempre esistiti nella storia repubblicana (italiana e non solo), e onestamente che si chiamino "uomo qualunque", "partito anarcoproletariomarxistadelwtf" o "gli amici di grillo" mi fa poca differenza.
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se qualcuno è ancora vivo dopo questa scalata al muro di testo, scusate per la lunghezza dello sproloquio.
Lettotutto, i tuoi post mi piacciono perchè in genere meritano anche nonostante la lunghezza ;)
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@jaquen: se lo dici tu. a me sembra difficile, se non per i due partiti maggiori (firmatari, eh? è un po' diverso dal marciare per strada in modo anonimo).
A me sembra che i radicali abbiano nell'ultimo decenno raccolto con una certa scioltezza ben altro che 300k firme, per parecchi referendum.
Da lì a pensare che le X firme si traducano in voto o peso politico, è un illusione che si fanno in tanti, anche quell'ingenuo di Vannini di LTB :bua: