:smug:
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la cosa di Sallusti è agghiacciante.
per non parlare del coso
La madonna, indifendibile addirittura...:asd:
No, cioè, io preferisco fottesegare perchè al pari di Chiwaz finisce che m'inca**o e non ne val la pena ma: ma di che state parlando scusate?
Commenti dall'internetZ?
Non si tratta di un articolo apparso su Libero nel 2007 di un tale di cui adesso mi sfugge il nome...che per l'occasione uso' uno pseudonimo?
No?
:look:
Al di là di tutto il discorso della libertà di stampa, il dato vero è che -guardacaso- quando si tocca un magistrato partono le pene da Chavez.
Se invece le stesse cose vengono dirette ad un altro politico, al massimo si stabiliscono dei risarcimento. Ditemi voi quando c'è stata galera per un giornalista l'ultima volta.
E guardacaso:
sempre per diffamazione verso giudici :asd:Citazione:
Nella fattispecie, Lino Jannuzzi era stato condannato in via definitiva a due anni, cinque mesi e dieci giorni di reclusione per diffamazione a mezzo stampa per degli articoli pubblicati su Il Giornale di Napoli negli anni ottanta e novanta, in cui criticava aspramente i magistrati responsabili del gravissimo errore giudiziario ai danni di Enzo Tortora. La condanna avvenne perché il Consiglio Superiore della Magistratura non procedette mai contro tali magistrati, quindi le accuse di Jannuzzi, pur essendo fondate e provate dai fatti, vennero ritenute diffamatorie.[1]
e TGM, probabilmente :uhm:
Infatti, su TGM c'è il ban in caso di offese... :snob:
:uhm:
E' il primo caso di diffamazione a mezzo stampa in Italia?
Premetto subito una cosa: che un direttore di giornale rischi il carcere per ciò che scrive un giornalista sulla sua testata è un’enormità. Ed è un’enormità comunque, secondo me, che si rischi il carcere o ammende sproporzionate per ciò che si scrive. Ma questo è già stato spiegato, e bene, da tanti.
C’è però, in fondo, o all’inizio, di questa storia, anche un altro fatto. La querela del giudice che si sentì diffamato e oltraggiato da un articolo su Libero nacque perché il giornalista in questione aveva scritto che, se mai ci fosse stato un caso in cui era necessaria la pena di morte, era il caso di quel giudice e di quei genitori che avevano obbligato una tredicenne ad abortire. Ciò che era stato scritto era una provocazione, certo. Esasperata.
Il problema è che non era vero niente. Era stato scritto che una 13enne di Torino, rimasta incinta, era stata obbligata ad abortire dai genitori con l’aiuto di un giudice. E che poi, in stato di choc, aveva ingerito pastiglie di ecstasy ed era stata ricoverata in un reparto psichiatrico. Non era vero.
È ovvio che un aborto, soprattutto per una ragazzina di 13 anni, è uno choc terribile. Ma il fatto è che la storia era molto diversa. La 13enne aveva avuto problemi psichici in passato, problemi anche di alcol ed ecstasy. Rimasta incinta aveva deciso di abortire, con il consenso della madre. Voleva però non farlo sapere al padre (i genitori erano separati) e per questo si era rivolta al giudice. Il quale non l’aveva obbligata ad abortire ma l’aveva lasciata libera di scegliere. I medici dell’ospedale Mauriziano di Torino, conoscendo i problemi precedenti della ragazza, l’avevano affidata al centro materno-infantile e poi a al reparto di neuropsichiatria dell’ospedale infantile Regina Margherita.
Una storia terribile e dolorosa, che pone mille problemi e infiniti interrogativi. Ma diversa da come era stata raccontata e per la quale, seppur per provocazione esasperata, era stata invocata la pena di morte. Tutto questo non toglie nulla alla follia del provvedimento preso contro Sallusti. Ma è giusto sapere bene di cosa si sta parlando.
Stefano Nazzi
A parte che non si capisce se l'ha difeso in primo grado e poi ha rinunciato al mandato o se si è rifiutato di seguire il caso fin dall'inizio, questa è una assurdità. Come l'avvocato ha il diritto di rifiutare un incarico o di rimettere il mandato, il cliente può sostituirlo o farlo affiancare quando e come gli pare.Citazione:
A rendere più intricata la vicenda e con risvolti tragicomici, sia in primo che in secondo grado «l’avvocato di fiducia» della società editoriale, ha raccontato oggi Vittorio Feltri, non ha difeso l’imputato per motivi che non sono chiari e che ora «non è rintracciabile». Sallusti è stato quindi difeso in secondo grado da un avvocato d’ufficio.
Reati "valutati" dalla giustizia civile non esistono in nessuna parte del mondo, dato che altrimenti non sarebbero reati.Citazione:
Feltri dice che l’Italia è l’unico paese «occidentale» in cui i reati che riguardano la stampa sono valutati dalla giustizia penale e non civile, prevedendo quindi anche pene carcerarie oltre che risarcimenti. Attacca poi tutti i governi – Berlusconi incluso – che non hanno modificato queste norme «fasciste».
Comunque non so a quali paesi si riferisca, visto che tendenzialmente la diffamazione è sanzionata penalmente più o meno dappertutto, credo.
Sulle norme fasciste ha ragione. Soprattutto con riferimento alla responsabilità (un tempo oggettiva, oggi quantomeno per colpa) del direttore della testata.
Tolti 15 anni di fascismo, comunque, hanno avuto solo 67 anni per modificare la disciplina :asd:
Quante querele per diffamazione sporgono i politici?
Quanto alla possibilità che finisca effettivamente in carcere, c'è da dire per arrivare a finire il bonus condizionale+affidamento in prova solamente con le diffamazioni bisogna averne collezionate parecchie di condanne.
Ma il punto non è Berlusconi, è che abbiamo veramente delle leggi della minchia che sono figlie del periodo fascista ( l'ordine dei giornalisti mica l'ha fondato Berlusconi :/ )
Cioè...la galera!? :facepalm:
A prescindere dal fatto che Sallusti non mi è minimamente simpatico, e dal fatto che credo che si debba avere comunque una sorta di strumento di difesa per evitare diffamazioni ( ma fatte bene, non alla carlona come lo sono tutt'ora )...ma addirittura la galera!?
Condivido la domanda che ha fatto Feltri: perchè i politici non hanno tolto quest'accozzaglia di legge?
Che paese di merda :facepalm:
( per la cronaca: ha esagerato anche il giudice in questione secondo me: poteva accontentarsi dei 5k euro ed eventualmente chiedere che il giornale ritrattasse l'articolo...ma addirittura andare in appello ben conscio che Sallusti rischiasse la galera è veramente da :facepalm: )
E' già stato detto: "guarda chi non puoi criticare, e scoprirai dove sta il vero potere nel tuo paese?" :asd:
Comunque, poche arrampicate, di casi di persecuzione per "lesa maestà" è tristemente piena l'italia.
Dall'ultimo bellissimo esposto al CSM ai danni della giudice che ha OSATO assolvere per prescrizione Berlusconi (come ti permetti?), al caso Lodigiani (ma giusto il primo che mi viene in mente), al settarismo infame con cui i giudici si coprono tra loro (es: fai prostituire un minorenne in un bagno di un cinema? No, vai tranquillo, sarai assolto perchè "tre anni prima hai picchiato la testa"), alla rapidità assurda con cui si difendono se si sentono oggetto di un torto (esempi infiniti: da quel sito giornalistico (le inchieste, credo fosse) chiuso per violazione della registrazione dei blog [credo l'unico in italia :asd:] dallo stesso magistrato che era stato criticato in precedenza su quel sito, a quei casi meravigliosi in cui la parte lesa è un giudice ed i processi si celebrano in una settimana :rotfl:), specie se comparata ai tempi della giustizia per tutti gli altri.
Ed in tutto questo, sono in STRAGRANDE MAGGIORANZA schierati in modo infame, indegno e spregiudicato. Infatti, la gola te la tagliano a senso unico, come sanno tutti quegli esponenti politici "della parte sbagliata" che dopo 10 o 15 o 19 anni (DICIANNOVE) si vedono pienamente assolti.
Senza far troppa punta a tu sai cosa, credo intendesse che da nessuna parte(nessuna parte del mondo civile) è previsto il carcere.
Credo che di direttori di quotidiani col "bonus" ancora attivo non ne esista nemmeno uno, e mi stupirei molto del contrario...forse il direttore de L'Avvenire, ma non ci giurerei :asd:Citazione:
Quanto alla possibilità che finisca effettivamente in carcere, c'è da dire per arrivare a finire il bonus condizionale+affidamento in prova solamente con le diffamazioni bisogna averne collezionate parecchie di condanne.
Ma scusate, avete idea del merito della vicenda o sparate sui giudici per partito preso?
Perchè quando la partita è tra il Travaglio di turno e un politico a caso i toni mi sembrano diversi :asd:
Tra l'altro anche la ricostruzione dei vari passaggi del giudizio fatta dall'articolo linkato è sicuramente imprecisa.
O i 5000 euro erano una multa, che è una sanzione penale (e non un risarcimento) oppure Sallusti era stato condannato a multa o reclusione, oltre al risarcimento del danno da versare alla persona offesa.
Non esiste una sentenza penale che assolve l'imputato ma lo condanna al risarcimento del danno, per motivi logici prima che tecnici direi...
Cambiando argomento: glielo dice qualcuno alla scimmietta a molla coi braccialettini e la sciarpetta che sta diventando stucchevole...o devo pensarci io?
Madonna che paese di mignatte :facepalm: